sabato 11 ottobre 2014

MADE IN BONELLI - 3a PARTE - DALL'AUDACE A TEX & ZAGOR: LE FIGURINE, IL "TRASTORIELLO", I "CALCARIELLI" E... ALTRO ANCORA!

di Filippo Pieri

Célo... manca! Célo, célo... manca, manca! Quella che avete appena letto potrebbe sembrare una frase senza senso, e anche scorretta grammaticalmente (ce l'ho, mi manca... è la dizione più giusta), ma non lo è se avete qualche anno sulle spalle e non siete cresciuti solo a... "pane & playstation"!


"Antichi" scambi di figurine sul marciapiede, in un'era ancora ingenua e pre-elettronica
 
La frase iniziale è (o era) usata dai bambini che cercano di completare un album, riferendosi infatti alle figurine di cui sono in possesso e a quelle che invece mancano per finire la raccolta tematica.
Le figurine sono "piccole carte" che riproducono un'immagine (che può essere di una persona, di un animale, di un luogo, etc, reali o immaginari) accompagnata da una breve didascalia. Un tempo erano da incollare sugli album mediante Coccoina; poi vennero quelle adesive, a volte plastificate; ora spesso le figurine sono da "infilare" in apposite "taschine" di fogli in plastica trasparente inseriti in album ad anelli.


Un'era innocente: bambino che attacca una figurina fustellata nel suo album La fauna nel mondo (Editrice Imperia, 1972). Immagine presa dal meritorio Museo Virtuale della Figurina, da cui abbiamo tratto altre preziose illustrazioni e informazioni!


Nella seconda metà del 1800, con l'avvento dei primi supermercati, si sviluppò l'idea di farsi pubblicità e fidelizzare il cliente creando qualcosa che avrebbe potuto completare solo frequentando regolarmente quel determinato negozio. Ecco quindi che - successivamente alla prima figurina dei supermercati Bon Marché del 1866 - ne seguiranno molte altre, come quelle contenute nei pacchetti di sigarette, inizialmente inserite solo per rinforzarne il dorso e poi divenute un vero e proprio oggetto da collezione. Questo tipo di figurine viene detto trade card perché la vendita è abbinata a un prodotto; quando invece la figurina è venduta come oggetto a se stante è chiamata trading card




In Italia, a Modena, su iniziativa di Giuseppe Panini - titolare dell'omonima ditta di figurine insieme ai fratelli Benito, Franco Cosimo e Umberto - nacque nel 1961 il Museo della Figurina, raccolta che trent'anni dopo verrà donata alla città. Attraverso le figurine è possibile compiere un viaggio lungo i cambiamenti della società e del costume, passando, per esempio, dalle figurine propagandistiche del periodo Fascista, a quelle educative, come La Storia del Risorgimento Italiano (Edizioni Imperia) o Razze Umane (Edizioni Lampo Milano). 







Ci sono poi le figurine celebrative, come quelle per il Centenario dell'Unita' d'Italia (Casa Editrice B.E.A., ovvero Buste Ed Affini), fino a quelle degli eroi della Tivù dei Ragazzi, come Rin Tin Tin (Edizioni Lampo Milano). La Tivù dei Ragazzi (o, più precisamente, "per" i ragazzi) stava a indicare in Italia quella fascia di programmazione televisiva pomeridiana dove venivano trasmessi programmi per giovani; nato sul Programma Nazionale (il "primo canale", l'attuale Raiuno), tale "contenitore" era annunciato da un motivetto musicale semplice e allegro, riconducibile al classicismo viennese. 








Tra i primi personaggi a fumetti a essere protagonisti di figurine in Italia c'è sicuramente Topolino, con la ditta Pernigotti, a cui faranno seguito tanti altri album come, per esempio, quello delle Edizioni Astra con il concorso a premi indetto il 10 Maggio 1951.






Qui su Dime Web ci vogliamo soffermare sopratutto sulle figurine legate ai personaggi a fumetti della casa editrice Bonelli - non prima però di aver ricordato che un grosso impulso allo sviluppo delle figurine fu dato nella seconda metà dell'Ottocento dalla Liebig, produttrice del famoso estratto di carne, la cui invenzione apportò un miglioramento nell'alimentazione dell'epoca.
Ma torniamo alla Bonelli. Già nei primi anni '50, con le edizioni Audace, la casa milanese si era lanciata sul mercato delle figurine con quattro album, mettendo in campo due autori di grandissima caratura: Aurelio "Galep" Galleppini - con Pinocchio e I Viaggi di Gulliver - affiancato a Dino Battaglia - con Peter Pan e L'Isola del Tesoro. Agli album era allegato anche un volumetto con la storia (vignette senza fumetti con brevi didascalie), su testi dell'immortale GL. Di seguito le copertine del meraviglioso poker di raccolte.










Alla fine degli anni Settanta, ed esattamente nel 1979, uscì l'album di figurine di Tex, con copertina del creatore grafico del personaggio Galep (al secolo Aurelio Galleppini). Edito dalla casa editrice Ediboy in collaborazione con la Daim Press (uno dei tanti marchi dell’editore milanese, da tempo riuniti sotto il nome di Sergio Bonelli Editore).



La bustina




L'album aveva 383 figurine suddivise in 32 pagine, a loro volta ripartite in varie sezioni dedicate al mondo di Tex. Le figurine riprendevano delle vignette delle serie regolare ed erano state colorate appositamente per l’opera. Più sotto riportiamo un esempio di come si presentava nell’album una stessa pagina con alcune figurine fustellate mancanti e come si presentava invece completa di figurine. I disegni erano di Vincenzo Monti, appartenente allo staff di Aquila della Notte: più avanti vediamo altre pagine complete di fustellati.










Anche l’eroe di Nolitta & Ferri, Zagor, ha avuto nel 1977 il suo album di figurine. Prodotto dalla Casa Editrice Solaris conteneva 320 figurine e anticipava come struttura l’album di Tex, con tre paginoni centrali contenenti bellissime illustrazioni del maestro ligure. Nel 2011, in occasione dei 50 anni dello Spirito con la Scure, è stato dato alle stampe un albo di figurine celebrativo.


La bustina








Per certi versi simili alle figurine erano il Trastoriello, i Trasferelli, i Calcarelli, etc. Il Trastoriello Mondadori di Tex uscì (in tre titoli - Fort Apache, Assalto alla diligenza e Il campo indiano - che più sotto vedremo tutti) nel 1978, un anno prima quindi dell’album di figurine. Ma il Ranger dell'Arizona creato da Gian Luigi Bonelli, non era l’unico personaggio dei fumetti protagonista di questo gioco, come vediamo sotto in una pubblicità tratta da un Topolino dell’epoca. 





Il Trastoriello era un cartoncino dov'era raffigurato lo scenario spoglio; allegato alla confezione c'era un foglio di trasferelli con personaggi stampati sopra una carta speciale trasparente da applicare tramite pressione (per esempio con una matita) dal retro del disegno, dando così la possibilità al ragazzo di creare la scena che aveva in mente.


La copertina di Fort Apache, un Trastoriello Mondadori Serie Maxi (quindicinale, cm 17x24)con Tex realizzato da Galep...

 
...e il retro del fascicolo.


Il cartoncino di sfondo...

...e il foglio con i trasferelli.





C’era poi anche il Trastoriello settimanale che veniva venduto a 250 lire e che trattava i temi più disparati.






Protagonista del concorrente Calcariello, realizzato dalla Interpress Italia S.R.L, è invece Zagor - negli anni 1977/1978 - con quattro "cartoncini" a lui dedicati. Qua sotto ve li riproduciamo tutti: alcuni anche aperti.



Da Del Campe


Da Del Campe






Anche l’eroe creato delle sorelle Giussani per la casa editrice Astorina, Diabolik, fu protagonista di album di figurine e di Calcarelli, tutti memorabilia oggi molto ricercati dai collezionisti.





Chiudiamo con alcuni esempi di un altro prodotto simile, i Trasferelli di Grinta Giochi con il calcio, il "meno gettonato" per noi che sognavamo i fumetti bonelliani, e altri tipi di trasferibili che tra le altre cose riproducevano gli eroi giapponesi in onda.





Filippo Pieri
(fine 3a parte)


N.B. Trovate i link alle altre puntate di "Made in Bonelli" sulla pagina delle Cronologie & Index!

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