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sabato 26 dicembre 2020

BONELLI 2020: CON ATTICA NELL'ATTICO

Diamo i numeri 65

di Saverio Ceri

Terzo appuntamento con il riassunto in cifre dell'annata bonelliana. Una precisazione, prima di iniziare, soprattutto visto che si parlerà di disegnatori: Alcuni albi sono firmati a più mani, molte mani; Questa abbondanza di firme, talvolta impedisce alla redazione di indicare quali singole pagine dell’albo siano disegnate dall’uno o dall’altro illustratore. Così succede di avere albi in cui hanno messo mano dai due agli otto disegnatori, di cui molti esordienti (e quindi con un tratto meno riconoscibile), “amalgamati” in alcuni casi dai coloristi, che se da una parte col loro lavoro facilitano la fusione tra gli stili impedendo brutali stacchi di disegno, dall’altra appunto complicano l’attribuzione delle chine sottostanti. Così pur cercando di accreditare al meglio le varie tavole, non è detto che ci sia riuscito; anzi sollecito i disegnatori e i coloristi coinvolti in questi albi multi-firma a segnalarmi inesattezze, se le riscontrano, aiutandomi così a correggere le cronologie delle serie coinvolte, attribuendo a ognuno i propri meriti.

Ultimo numero di Attica, una collana fondamentale per assegnare il titolo di disegnatore bonelliano più prolifico del 2020 - Cover di Giacomo Bevilacqua.

Stavolta sotto i riflettori, come dicevamo, ci sono gli illustratori, i 185 disegnatori che quest'anno ci hanno allietato con le loro matite e chine. Rispetto alla precedente annata sono 10 in meno, ma si registrano ben 18 esordi, 6 in più del 2019. Il debuttante più pubblicato è  Marco Villa, figlio d'arte, grazie alle 160 pagine dello speciale autunnale di Dampyr, il suo primo albo ufficiale bonelliano.

Meno imponente degli anni passati, ma comunque lunghissima la lista di disegnatori bonelliani degli ultimi 12 mesi. La tabella qui sotto somiglia a una vera e propria torre a 184 piani in uno dei quali coabitano i fratelli Esposito, l'unica accoppiata fissa che troviamo quest'anno in graduatoria dato che sia i fratelli Di Vitto, che Montanari e Grassani, da qualche tempo non lavorano più esclusivamente insieme, e che i gemelli Cestaro, nel 2020 li ritroveremo solo come copertinisti nella prossima puntata. Tornando ai disegnatori: eccoveli qui sotto incolonnati per numero di tavole pubblicate. Ricordiamo che il "PB" verde accanto al nome sta per Personal Best, nel caso il disegnatore in questione abbia stabilito quest'anno il suo record personale di pagine bonelliane pubblicate (il "PB" è giallo in caso di primato uguagliato), che "E" sta per Esordiente, e che i numeri decimali sono la conseguenza di storie firmate a più mani.  


Il podio
In cima alla torre dei disegnatori, nell'abitazione più ambita, nell'attico, continuando con la similitudine edilizia, troviamo Giacomo Bevilacqua , grazie alla parte conclusiva di Attica, la saga in stile manga da lui creata e disegnata (con la collaborazione di Lecce) per l'etichetta Audace, e distribuita solo nel circuito librario. L'autore di A Panda piace, al quarto anno di pubblicazione consecutiva su albi Bonelli, oltre a stabilire il suo record personale di tavole pubblicate nell'arco dei dodici mesi, si conquista dunque anche il primato di essere il primo disegnatore a raggiungere uno "scudetto" bonelliano senza mai apparire in nessun albo da edicola.

Giacomo "Keison" Bevilacqua col personaggio che lo ha reso famoso

Fabrizio Russo, dal canto suo, pubblica su albi Bonelli del 1994 e con le 448 tavole di quest'anno, che lo portano per la prima volta sul podio e a stabilire il suo record personale, raggiunge esattamente quota 4000 tavole disegnate per la Bonelli a partire da Zona X, fino ad arrivare a Zagor, passando per Martin Mystère, Dampyr, Dylan Dog e Tex.
Record personale e primo podio anche per Ernesto Garcia Seijas, che, con la storia di Tex edita quest'anno, doppia la boa delle 2000 tavole, realizzate in quindici anni da bonelliano.

Fabrizio Russo con una delle sue 4000 tavole bonelliane

La Top Ten
Se l'attico di un grattacielo è il piano più ambito, anche quelli subito sotto non sono da disprezzare, hanno comunque una bella vista sul resto della città; e in una ideale "città dei fumetti", la torre bonelliana sarebbe sicuramente una delle più alte, se non la più alta. 
Nei piani subito sotto si accomodano quelli del club dei dieci, i disegnatori che quest'anno hanno raggiunto la Top Ten. Tra di loro solo Corrado Roi riesce a riconfermarsi a un anno di distanza. Il più gotico degli illustratori Bonelli, che vanta nel palmares bonelliano 2 "scudetti", raggiunge la Top Ten per la quattordicesima volta, dall'esordio, datato 1987, sul mitico Dylan Dog 4. Tra gli altri nove membri di questo circolo esclusivo, troviamo quest'anno Diso, che mancava dal 2015, ma che è un habitué, dato che raggiunge la Top Ten per la 20a volta in carriera, compresa una vittoria nel 2010; troviamo per la ottava volta Sedioli, già vincitore nel 2018; troviamo Della Monica che rientra tra i primi dieci per la decima volta da quand'è bonelliano; troviamo anche Russo, al quarto ingresso in Top Ten; Rubini, al terzo; Bertolini e Garcia Seijas, al secondo; infine alla loro prima iscrizione al club segnaliamo il vincitore Bevilacqua e Carnevale.  

Corrado Roi, è l'unico a comparire nelle Top Ten dei disegnatori più pubblicati in casa Bonelli degli ultimi due anni.

I veterani
Tra i disegnatori pubblicati quest'anno il veterano è Roberto Diso, al 45° anno di carriera bonelliana, seguito da Giancarlo Alessandrini che ha esordito su Ken Parker 43 anni or sono, da Montanari & Grassani che apprezziamo ormai da 41 anni, quando debuttarono sul Piccolo Ranger e da Carlo Ambrosini, sulla cresta dell'onda bonelliana da 40 anni esatti.
Tra i disegnatori più costanti, quelli pubblicati ininterrottamente da decenni, segnaliamo che le tavole di Giovanni Freghieri, le abbiamo ammirate per il 36°anno consecutivo, uno in più di Montanari & Grassani; seguono Brindisi pubblicato ininterrottamente da 31 anni, Michelazzo da 26, Piccoli da 23. 
Si interrompe invece, dopo 27 anni consecutivi di presenza su albi bonelliani, la striscia positiva di Rodolfo Torti in veste di disegnatore.

Roberto Diso, da 45 anni in casa Bonelli, è il più prolifico disegnatore bonelliano in attività, il sesto di tutti i tempi.

Serie per serie
Chiudiamo con la lista dei disegnatori più pubblicati per ogni serie, almeno quelle con 500 tavole pubblicate nell'annata appena conclusa. Riportiamo qui sotto una tabella riassuntiva, con numero di tavole pubblicate, e numero di vittorie annuali relativamente alla serie in questione.


Partiamo come sempre da Dampyr, che quest'anno ha ben tre vincitori a pari merito: Genzianella, al quarto titolo, Lozzi al secondo e Gualandris al primo.

Proseguiamo con Dragonero, che vede in testa alla classifica dei disegnatori più pubblicati dell'anno, per la prima volta, Riccardi, che ha messo lo zampino, anzi matita e pennelli, in ben 5 diversi albi di Ian Aranill usciti nel 2020.

Settimo titolo per Roi sulle pagine di Dylan Dog; Il Maestro del bianco e nero torna sul gradino più alto del podio della serie dopo nove anni. Con le 350 tavole annuali, tutte apparse sulla testata principale dell'Indagatore dell'Incubo, Roi strappa a Freghieri il primato di disegnatore più pubblicato sulla serie regolare di Dylan Dog.

Triplo ex-aequo sulle pagine di Julia; ai veterani Boraley e Marinetti, entrambi al quinto scudetto, si aggiunge Di Clemente, esordiente sulla testata, ovviamente al primo successo.

Antonio Marinetti e Steve Boraley, coetanei, concittadini e disegnatori storici della criminologa berardiana, stavolta condividono pure il titolo di disegnatore più pubblicato dell'anno sulle pagine di Julia. 

Primo titolo per Nisi sulle pagine di Martin Mystère, quest'anno per lui 250 tavole pubblicate, anche se crediamo che il risultato sia stato "falsato" dalla scelta di pubblicare, quest'anno, molte storie rimaste nel cassetto per anni, in vista di un rilancio del personaggio nella prossima primavera.

Su Mister No è il veterano Diso a primeggiare in questo 2020: Con 370 tavole annuali, si aggiudica il suo 12° titolo sulla serie che lo ha lanciato in casa Bonelli.

Terzo titolo per Val Romeo sulle pagine di Morgan Lost. Valentina è anche la più prolifica disegnatrice del personaggio in assoluto.

Abbassandosi la produzione di Nathan Never, il numero di tavole per aggiudicarsi il titolo inevitabilmente si è abbassato, e così Giardo con "sole" 252 pagine pubblicate si aggiudica il suo primo scudetto neveriano. Si tratta del più basso score del vincitore degli ultimi 23 anni, il terzo più basso in assoluto nella storia della testata, ma anche del terzo miglior risultato di Giardo che in passato, pur pubblicando 282 e 376 tavole del personaggio in dodici mesi, non era riuscito a piazzarsi in cima alla graduatoria.

Pari merito con 188 tavole tra Gallo e Barletta sulle pagine dell'altra testata di fantascienza delle Bonelli, Odessa. Per entrambi è il primo titolo sulla giovane collana. 

Ernesto Garcia Seijas, alla sua migliore annata su Tex, conquista anche il terzo gradino del podio bonelliano 2020.

Secondo titolo texiano per Garcia Seijas dopo quello conquistato nel 2012; le 397 pagine annuali lo portano a battere il proprio record annuale su Tex, ma anche al quinto posto come tavole pubblicate tra i disegnatori del ranger in attività.

Sedioli battendo di sole 10 tavole Russo si aggiudica il suo quinto scudetto zagoriano e si porta al sesto posto nella graduatoria all time del personaggio, per numero di pagine pubblicate.

Anche per questa terza parte è tutto. Se vi fossero  sfuggite vi invitiamo a leggere le prime due puntate dedicate ai personaggi e agli sceneggiatori, e vi diamo appuntamento ai prossimi giorni con i dati dei copertinisti, coloristi e albi speciali.

Saverio Ceri

N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.

sabato 28 dicembre 2013

THIS IS THE END. JULIA 183

di Antonio Russo

Fare il soldato non è una cosa facile. Lo si sceglie per mestiere, e spesso per ripiego, ma ci si trova a volte a dover fare davvero quel che si è dovuto imparare, cioè uccidere. Berardi non giudica il protagonista, ce lo presenta per come è: una persona normale che fa un lavoro non tanto normale, che tanti magari non considerano perché non tocca a loro. Sulle tristi sorti toccate ai reduci si è scritto tanto, dopo il Vietnam, ma gli stessi errori vengono ancora oggi ripetuti, per chi sotto la bandiera a stelle-e-strisce si trova a combattere guerre decise da altri - e che magari non comprendono - solo eseguendo l'ordine di premere un grilletto. Non si può non essere comprensivi con il protagonista, il soldato Chris, anche se è un uomo che passa quel preciso limite che lo pone oltre il consesso sociale, quello dove si trovano gli assassini. Ma qual'è la differenza fra uccidere per aver eseguito un ordine e farlo perché si ritiene di aver subito un torto?


Soldati dello Zio Sam in Vietnam.


Una delle caratterizzazioni più reali di un "antagonista" per la serie della Kendall, di cui non posso dire altro per gli ovvi motivi anti-spoiler, specialmente a livello grafico, dove il bravo Steve Boraley (alla sua sedicesima storia per il personaggio, considerando anche i rari lavori fatti in team con altri artisti) riesce a dare nuove caratterizzazioni ai comprimari, fra cui lo stesso Chris Lamont, con volti inediti forse non solo per la serie di Julia ma in senso più ampio. Infatti, è consuetudine usare dei "tipi" facciali più o meno sempre uguali, tanto che un viso diverso salta subito all'occhio, senza scadere chiaramente nel grottesco o nel caricaturale. Diciamo che mi ha sorpreso vedere volti di persone normali come mi capita di incontrarne nella vita di tutti i giorni. Ho già parlato di quanto apprezzi le tavole a mezzatinta, per come conferiscono profondità ai disegni, e sinceramente trovo questa tecnica molto più intrigante e funzionale alla narrazione della colorazioni digitali di cui si fa sfoggio in altri ambiti (ben consapevole però che ci sono generi dove il colore rappresenta un elemento importante).


Julia n. 183, dicembre 2013. Disegno di Spadoni.
Julia 183
IL SODATO CHRIS
Dicembre 2013
Pagg.132 € 3,40
Soggetto: Giancarlo Berardi
Sceneggiatura: Giancarlo Berardi & Maurizio Mantero
Disegni: Steve Boraley
Copertina: Cristiano Spadoni


Antonio Russo

N.B. Trovate i link alle altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!

domenica 16 giugno 2013

LA NEMESI: JULIA 175

di Antonio Russo

Nel numero 175 della serie (per le penne di Berardi e Mantero) ritorna la nemesi di Julia, la tanto affascinante quanto terribile Myrna Harrod, che esordì sul numero uno della collana e che abbiamo rivisto poi nei numeri 39, 86, 110, 130 e 139 - disegnati tutti da Laura Zuccheri che ha ceduto poi le avventure che contrappongono la spietata serial killer alla criminologa a Steve Boraley; l'autore pertanto disegna quindi anche quest'episodio che vede il ritorno di questa tragica figura che ha guadagnato ormai il diritto di vedere sempre apparire il suo nome in copertina quando è protagonista della vicenda.

Steve Boraley (dal blog Neronapoletano)


Senza svelare nulla della trama, si va a scavare ancora di più nel passato tormentato dell'assassina, che non manca neanche stavolta di lasciare una scia di sangue né di turbare ulteriormente Julia, che ricorre addirittura all'aiuto professionale di un analista per poter far luce in sé. L'albo sembra ancora più pregno degli altri che raccontavano i precedenti incontri con l'omicida, arrivando addirittura all'infanzia (raccontati con un chiaroscuro da manuale) e a darci altri squarci sul tormentato rapporto con il padre e con la madre, rivissuto anche per le condizioni che portano Myrna ad avere a che fare addirittura con i bambini di un asilo.
Una Julia più risoluta che mai nel finale, tanto da stupire anche l'antagonista, preannuncia forse un nuovo stadio del controverso rapporto fra le due, suscettibile di ulteriori sviluppi che speriamo di vedere presto.

La copertina di Julia n. 175, aprile 3013. Disegno di Spadoni


Julia 175
MYRNA: INFANZIA PERDUTA
Aprile 2013
pag. 132, € 3,40
Soggetto: Giancarlo Berardi
Sceneggiatura: Giancarlo Berardi e Maurizio Mantero
Disegni: Steve Boraley
Copertina: Cristiano Spadoni 
Rubriche: Giancarlo Berardi




Antonio Russo

N.B. trovate le altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!