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giovedì 3 gennaio 2013

CRONOLOGIA RAGIONATA DELLA COLLANA "I PROTAGONISTI" - TERZA PARTE: JED SMITH

di Francesco Manetti


Proseguiamo il nostro excursus fra le pagine di una delle più significative raccolte "classiche" (intendendo con tale aggettivo identificare le serie nate prima della "rivoluzione" di Mister No) della Sergio Bonelli Editore. Dopo una prima puntata introduttiva e una seconda parte dedicata a Geronimo e a Billy the Kid, ci occuperemo qui del solo n. 4 della collana I Protagonisti. Con il solito schema: riassunto "ampliato" dell'albo; analisi delle rubriche con altre, eventuali, curiosità; scheda tecnica arricchita.


Il magnifico vagabondo

L'idea per questa serie di articoli storici, "da collezionisti", era venuta quando siamo andati a scovare e studiare un frontespizio inedito di Albertarelli originariamente pensato per il quarto volume della serie e poi accantonato - un bel castoro che qui vi riproponiamo prima di passare alla disanima dell'albo.


Il frontespizio inedito - con il castoro simbolo stesso del lavoro dei trapper - originariamente pensato per il quarto albo e poi sostituito con un più significativo Jed Smith


a) La storia

Jedediah "Jed" Smith nacque in una cittadina dello Stato di New York - Jericho - il giorno dell'epifania del 1799. I suoi antenati, ugonotti, erano presenti in America fin dal 1634, dunque appena 14 anni dopo il Mayflower. Nel 1814 il Dr. Simons regalò al giovane Smith - soprannominato Diah dai suoi - una copia del diario di Lewis & Clark: fu grazie a questo libro (dal quale non si separò mai più) che il ragazzo, già portato per la natura, acuì il proprio interesse per i viaggi.



Jedediah Smith, in un ritratto eseguito da un suo amico intorno al 1835.



Nel 1817 la famiglia Smith si spostò in Ohio; nel 1821 Jed cominciò a tenere un proprio diario e viaggiò in Illinois in cerca di lavoro. Il 3 maggio del 1822 Jedediah arrivò a St. Louis, dopo un estenuante percorso fluviale in barcone lungo l'Ohio e il Mississippi, in gran parte passato compulsando la Bibbia. In città, incuriosito da un annuncio economico rivolto a "giovani intraprendenti" (enterprising young men), ai quali veniva proposto di risalire il Missouri, si presentò al Generale William Ashley, Governatore dell'omonimo Stato: si trattava di guadagnare tramite la cattura e la rivendita di pellicce di castoro. Jed Smith fu così aggregato a un gruppo di una quarantina di cacciatori che partirono l'8 maggio per le Montagne Rocciose - gruppo guidato dal Capitano Daniel Moore.


Il celebre dipinto di Remington dedicato all'epopea di Jed Smith.



Perdite di merce, fatiche, panorami sconosciuti e incontri pacifici con i Sioux, i Ree (o Arikara, o Arikaree), i Mandan: il gruppo viaggiava davvero verso "terre incognite"... Il 1° ottobre 1822 i cacciatori arrivarono alla foce dello Yellowstone, dove il Maggiore Andrew Henry aveva edificato Fort Arikara: è qui che Jed impara, dai compagni anziani, le tecniche di caccia, durante spedizioni ad ampio raggio.


Indiani Mandan e Arikara (fine XIX secolo).



Nel 1823 gli indiani del luogo si fecero più aggressivi (i Crow razziarono gran parte dei cavalli della brigata) per "gelosia" nei confronti dei Sioux, che già facevano affari con la Compagnia del Missouri. Ogni tentativo di calmare gli animi andò a vuoto. Nel mese di giugno i Ree attaccarono i trapper di Ashley, dando il via a quella che sarebbe stata ricordata come la Arikara War, il primo scontro fra i bianchi e gli indiani del West. Jed Smith combatté valorosamente e fu promosso di grado all'interno della compagnia.


Indiani Arikara (o Ree, come vengono chiamati nell'albo)



La rappresaglia contro i Ree prese il via nel mese di agosto: oltre ai soldati del Colonnello Leavenworth furono mobilitati anche 750 Sioux, nemici acerrimi degli Arikara; ma i Ree (nonostante alcune perdite) non furono sconfitti del tutto e la questione si risolse con scambi di prede. La missione successiva di Jed Smith fu sulle Black Hills del Sud Dakota. Lungo il Cheyenne River il trapper fu attaccato da un grizzly: il morso della belva quasi lo scalpò e gli procurò una profonda ferita sul volto. Ricucito dall'amico Jim Clyman, un imperterrito Jed - aiutato dalla preghiera e dalla sua forte tempra - sopravvisse, quasi miracolosamente, diventando una leggenda. Nel febbraio 1824 la brigata di Jed Smith - della quale faceva parte Tom Fitzpatrick - partì per il Seeds-Ka-Day, oggi noto come Green River, e a marzo i cacciatori avventurieri riscoprirono la via del South Pass, aprendo l'Oregon Trail, tracciato fondamentale per le successive migrazioni verso l'Ovest.


Il moderno cartello sul South Pass.



Il 1825 passò: Smith aveva stretto accordi con gli Irochesi e si era scontrato con cacciatori anglo-canadesi. Nel 1826 Henry si ritirò dalla Compagnia del Missouri e Ashley offrì a Jedediah una partecipazione. Fu in quello stesso anno che il Generale vendette l'organizzazione, ai suoi tre uomini più affidabili: Jed Smith, David Jackson e William Sublette. Il periodo delle esplorazioni sulle Rockies era finito! Il 15 agosto iniziò il primo viaggio di Smith verso la California dal Salt Lake - lungo il Colorado e attraverso le terre ostili del Mojave. Il 26 novembre il gruppo arrivò alla missione di San Gabriel. Ci furono alcune incomprensioni con i politici messicani in California, insospettiti dai documenti del gruppo di cacciatori firmati da alte cariche militari: i mountain men ritornarono verso il Lago Salato nel 1827, passando attraverso le foreste di sequoie ed esplorando la San Joaquìn Valley.


Tom Fitzpatrick, coetaneo di Jed Smith e suo compagno d'avventure e di caccia.



Nello stesso 1827 Jed Smith organizzò e intraprese la sua seconda spedizione californiana. Il gruppo fu attaccato dagli indiani Mojaves e riparò nella San Bernardino Valley. Jed si scontrò ancora con la burocrazia e, una volta lasciata San Francisco verso nord, decise di non far più ritorno in California. Il gruppo di Jed fu il primo a dirigersi verso l'Oregon seguendo un percorso costiero. In seguito a controversie legate a un furto, la banda di Jed si scontrò con gli Umpqua e venne quasi azzerata. I sopravvissuti furono soccorsi dalla Hudson Bay Company e riuscirono a recuperare quasi tutta la loro merce. Nel 1829 Smith si mosse, sempre per ragioni di commercio, nel territorio dei Piedi Neri, a nord dello Yellowstone, dove l'ennesimo scontro con i pellerossa cominciò a fargli pensare a un futuro diverso. Nel 1830 Jed (al quale era morta la madre) e soci sciolsero la loro compagnia e tornarono a St. Louis, dove cedettero tutte le loro pelli al Generale Ashley. Nel 1831 Smith si imbarcò nella sua ultima missione: il commercio di rifornimenti lungo la Santa Fe Trail per la Rocky Mountain Fur Company. Il 27 maggio 1831, in una zona desertica a sud dell'Arkansas River, Jed Smith si allontanò dal gruppo in cerca d'acqua... e nessuno lo rivide mai più. Molto probabilmente l'esploratore fu accerchiato da una banda di Comanche e ucciso.


Le esplorazioni e i commerci di Jed Smith (1822 - 1831)



b) Le rubriche: curiosità e commenti

Nella rubrica d'apertura intitolata Il magnifico vagabondo, Rino Albertarelli ci offre un ritratto di Jed Smith come paradigma dell'Americano: puritano fino al midollo, eroico, intraprendente, commerciante, guerriero, individualista, patriota... Un anticipatore - grazie all'apertura delle piste che consentiranno il definitivo spostamento della Frontiera fino all'oceano e al suo porsi in maniera quasi "spavalda" e armata di fronte alla politica e alla burocrazia messicane - dei fatti degli anni Quaranta del XIX secolo che porteranno alla conquista del Texas. La bibliografia di sostegno è - come al solito - gagliarda: una trentina di volumi tutti in inglese! La postfazione - Una pietosa bugia mette in moto la storia - è dedicata all'espansione bianca verso il Pacifico e ai rapporti fra i predicatori cristiani e gli indiani.


La copertina della Collana I Protagonisti n. 4, dicembre 1974.
 

I Protagonisti 4
JED SMITH - IL MAGNIFICO VAGABONDO
Dicembre 1974
pag. 108, £ 800
Testi: Rino Albertarelli
Disegni: Rino Albertarelli
Frontespizio: Rino Albertarelli
Copertina: Rino Albertarelli
Rubriche: Rino Albertarelli
Direttore responsabile: Sergio Bonelli
Casa editrice: Daim Press
3a copertina: elenco degli arretrati
4a copertina: pubblicità del n. 5



Francesco Manetti

P.S. Trovate i link alle altre puntate di questa cronologia della Collana I Protagonista sulla pagina delle Cronologie!

martedì 6 novembre 2012

L'ULTIMO ALBERTARELLI: STUDIO SU UN FRONTESPIZIO INEDITO

di Francesco Manetti

Rino Albertarelli, nato a Cesena nel 1908, è stato uno dei massimi disegnatori di fumetti e illustratori tricolori, celebre soprattutto per le sue ambientazioni e interpretazioni della frontiera americana e delle jungle salgariane. Il suo Kit Carson, insieme all'Ulceda di Moroni Celsi e Pedrocchi, può essere considerato il capostipite del fumetto western popolare italiano moderno. Quando Albertarelli morì, nel settembre del 1974, aveva quasi terminato la prima metà del decimo numero di una prestigiosa collana in grande formato della Daim Press di Bonelli, I Protagonisti; la fatalità volle che proprio in quel periodo fosse nelle edicole il primo numero della serie, George A. Custer cacciatore di gloria. Il n. 10, Herman Lehman l'indiano bianco, uscì nel giugno 1975 e fu ultimato, dalla cinquantesima pagina in poi e su sceneggiatura dello stesso Albertarelli, dal grande Sergio Toppi. E la serie chiuse, perché, come spiegò lo stesso Sergio Bonelli in una nota, era troppo legata al suo autore per poter andare avanti. Rimase così una piccola collana-gioiello postuma, un testamento artistico, ancora oggi mirabile a vedersi e a leggersi.
Per il n. 4 del dicembre 1974 (realizzato con ogni probabilità tra la fine del 1973 e gli inizi del 1974), Jed Smith il magnifico vagabondo, Albertarelli aveva inizialmente pensato come illustrazione del frontespizio a uno dei castori presi in trappola che si vedono, con didascalica dovizia di particolari, a pag. 21.


Il disegno inedito, firmato Albert, inizialmente pensato come frontespizio (vedi l'appunto a matita, forse redazionale, in alto a destra) per I Protagonisti n. 4. Collezione privata.



La sequenza della cattura del castoro con la trappola metallica su I Protagonisti n. 4, pag. 21. Notare la coincidenza fra la parte inferiore della seconda vignetta e il coevo frontespizio inedito.



Possiamo affermarlo con certezza avendo potuto analizzare da vicino un bell'originale di Albertarelli, firmato "Albert". Il disegno, a matita e china, presenta in alto a destra del foglio una scritta tracciata a matita, forse in sede redazionale: "Jed Smith - frontespizio". L'intento iniziale era dunque chiaro. Poi il triste castoro intrappolato non fu pubblicato. Come mai? Le spiegazioni potrebbero essere tante... Forse perché nei frontespizi degli altri numeri della serie c'erano stati sempre uomini (anche se non necessariamente il protagonista) si preferì optare per un'immagine diversa, più d'impatto, scegliendo un Jed Smith minacciato dagli indiani, in una posa plastica ed evocativa, con in testa il suo coonskin cap.



Il frontespizio effettivamente pubblicato sul n. 4


Copertina della collana I Protagonisti n. 4, dicembre 1974



Prossimamente su Dime Web torneremo a parlare in maniera più approfondita della collana I Protagonisti e del genio di Rino Albertarelli.


Francesco Manetti

N.B. Trovate i link alla cronologia ragionata della Collana I protagonisti sulla pagina Cronologie e Index!