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venerdì 10 settembre 2021

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 118

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola. 



Il Classic in edicola, 118° della serie, ci presenta i cinque capitoli finali della storia Linciaggio! e il primo capitolo de Il grande Re, avventura che ci terrà compagnia fino al numero 122. Le sei strisce originali, le ultime della Serie Navajo e la prima della serie Leopardo Nero, giunsero in edicola tra il marzo e il maggio del 1962; furono tutte ristampate sul numero 53 di Tex Gigante, ma la cover scelta, proviene da La sconfitta, mitico numero 99 del personaggio. Il titolo invece è preso in prestito dal l'ultimo albetto della Serie Navajo.

La storia della copertina, ha in comune col precedente Classic la misteriosa trasformazione del protagonista, da Kit Carson a Tex. Ma andiamo con ordine: questa immagine è apparsa per la prima volta come copertina di un'albo di Tex in occasione del nono numero della settima collana Albo d'Oro, albetto di cui abbiamo già accennato nella puntata 89. Nella cover del quindicinale ritroviamo Kit Carson sfinito nel deserto alla mercé degli avvoltoi che pregustano un imminente lauto pasto con la carcassa di Capelli d'Argento.


Come ci raccontano Francesco Bosco e Mauro Scremin con questa cover la cover siamo in presenza di un vero e proprio enigma grafico. L’illustrazione è probabilmente di Galleppini, se ne riconosce lo stile dalle pennellate dell’avvoltoio in primo piano e del paesaggio di contorno, anche se la figura del personaggio sembra conservare tratti non riconducibili al creatore grafico di Tex. Ricordiamo che siamo a metà del 1959 e che in quel periodo la collaborazione di Mario Uggeri ed Emilio Uberti con l’Audace/Araldo, seppur sporadica, era ancora viva. Tuttavia, siccome trattasi di una copiatura assai precisa dalla fonte americana del Real Men Magazine (agosto 1958), di cui è autore Clarence Doore, è possibile che l’intera copertina sia stata realizzata da Galep. Praticamente un ricalco certosino. Con i ricalchi è facile finire per non distinguere lo stile di un autore.


La stessa cover di Real Men parrebbe avere a sua volta un'altra fonte; esiste, infatti una cover di Adventure (men’s magazine del novembre 1957), illustrata da Emmett Kaye, pseudonimo del grande Mort Kunstler, che mostra un impianto scenico molto simile a quella del Real Men che potrebbe aver influenzato Clarence Doore.


Ma torniamo la nostro ranger preferito. La cover dell'Albo d'Oro dicevamo, venne utilizzata, con importanti ritocchi, nel gennaio del 1969 per confezionare la copertina di uno degli episodi più memorabili di Tex, La sconfitta. Nell'edizione più famosa infatti il Kit assetato si trasforma in Tex ferito, gli avvoltoi scompaiono, ma in compenso compare una piccola parte del corpo di colui che è riuscito a sconfiggere Tex in duello.


Nelle edizioni successive lo sfondo viene maggiormente curato e, seppur in lontananza, rifanno capolino quelli che parrebbero essere avvoltoi, che rimasti a bocca asciutta con Carson ci riproveranno, ovviamente senza fortuna, con Tex.


La versione del Classic, ora in edicola perde gli avvoltoi sullo sfondo, ma soprattutto elimina completamente la ferita sanguinante di Tex, chiaro segno della sconfitta subita dal ranger; ma essendo in questo caso il titolo Battaglia sulle Montagne Rocciose, l'elemento importante è la presenza dei rilievi sullo sfondo.
Un'altra curiosità: mettendo in parallelo le tre cover, quella di Real Men, quella dell'Albo d'Oro e quella del Tex 99, si evidenzia come nell'ultimo passaggio, prima di trasformare lo sfinito Kit nello sconfitto Tex, in redazione dovettero ruotare leggermente l'immagine in senso orario. Chissà perché? Forse per acuire il senso di impotenza del protagonista sconfitto; per lo stesso motivo, probabilmente, anche la spalla sinistra di Tex è stata ridotta di dimensioni rispetto alle versioni originali: quella mano premuta a terra con quella spalla alta conferivano ancora troppa forza al braccio ferito dell'eroe. Con le modifiche apportate da Galep al disegno, l'immagine risultava sicuramente più plausibile per il nuovo contesto a cui era stata destinata.


Prima di chiudere diamo un'occhiata a come questa iconica immagine è stata utilizzata fuori dei confini nazionali.
Nella immagine sotto vedete come curiosamente nelle versioni europee (le cinque in alto, rispettivamente francese, jugoslava, e le tre "sinottiche" olandese, finlandese e norvegese), viene rispettato il colore originale di sfondo, quello chiaro, assolato, della copertina di Tex 99; mentre nelle tre versioni sudamericane, tutte  brasiliane, lo sfondo è sempre stato, fin dalla prima versione del 1971, azzurro. 
Inoltre, come abbiamo già notato in altre occasioni, scopriamo che il cambio fondamentale sul disegno di copertina del Classic, in questo caso l'assenza del sangue, risale addirittura alla versione francese, come se in redazione avessero come ultima stesura dell'immagine, quella da cui partire per confezionare la cover del Classic, proprio la versione transalpina.

  

E con questo gruppetto di immagini straniere, chiudiamo anche questa puntata di Secret Origins: Tex Classic, appuntamento alla prossima.

Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index. 

giovedì 17 dicembre 2020

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 99

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.

Nel novantanovesimo Classic di Tex troviamo gli episodi pubblicati in origine sui numeri da 3 a 8 della Serie Città d'oro, la ventiquattresima collana a strisce di Tex. I sei albi originali, uscirono tra gennaio e febbraio del 1960 nel formato orizzontale, tipico di quegli anni. Già allora comunque stava prendendo campo un altro formato, quello con cui quelle avventure venivano ristampate, con le tavole rimontate su tre strisce; era un formato che stava cercando in quegli anni la sua misura perfetta, quel 16 x21, ribattezzato poi da tutti formato Bonelli, che contribuirà a fare la fortuna dell'editore. Ed è proprio nel "classico" 16x21 che ritroviamo riproposte, dopo i passaggi sulla seconda e terza serie delle raccoltine, le storie contenute in quei sei albetti: le prime due sul n.43 (maggio 1964), e le restanti sul n.44 (giugno 1964) della serie attuale. Nei primi 5 albetti troviamo la conclusione della vicenda della città d'oro, mentre in chiusura del Classic troviamo l'inizio di Una audace rapina, una delle storie più amate dai lettori di Tex.


Questo Classic, come il precedente è stato annunciato in un paio di occasioni col titolo sbagliato riportato in copertina. In prima battuta era stato annunciato come  La città d'oro, ma essendo il titolo della penultima striscia pubblicata sul Classic precedente, si è optato poi per Nei sotterranei del castello, primo episodio di questo volumetto in quadricromia. Non cambia invece l'immagine che, come per il Classic 98, si è andati a scegliere tra quelle degli Albi d'Oro finora inutilizzate per questa collana. Stavolta il tragitto a ritroso è stato breve visto che si tratta della copertina del numero 18 dell'ultima serie degli Albi d'Oro, cover che sarebbe stata papabile in prima battuta eventualmente per il Classic 96. 


Quella qui sopra è la cover originale che risale all'ottobre 1960 e che secondo i nostri esperti Bosco & Scremin è attribuibile a Mario Uggeri che in quei mesi, dall'agosto al novembre del '60 aiutava Galleppini inchiostrando parecchi episodi della storia del Drago, che i lettori del Classic leggeranno sui numeri 104 e 105 della collana. 

Come dicevamo poc'anzi l'ultimo episodio contenuto in questo Classic porta un titolo famoso tra i lettori di Aquila della Notte, il titolo del 44° volume della serie attuale di Tex, Una audace rapina.

La copertina in questione è appena la quarta, su quarantaquattro, che è stata realizzata per questa collana, dopo i numeri 17, 18 e 20 di cui abbiamo parlato in tre puntate precedenti. Ovviamente la stessa cover è stata utilizzata, in questo caso senza troppe modifiche al disegno, anche per le serie Tutto Tex e Tex Nuova Ristampa; risulta solo un po' deformata l'immagine del Tutto Tex. Più evidenti rispetto all'originale, invece alcune modifiche cromatiche.


Il fatto che Galep in occasione di Tutto Tex non abbia apportato particolari modifiche probabilmente sta ad indicare che il disegno originale, quello del 1964, è farina del suo sacco e non di eventuali aiutanti occasionali dell'epoca. 
In realtà, ci raccontano i nostri esperti ricercatori Francesco Bosco e Mauro Scremin, che la posizione dei due pard di quella famosa copertina, è stata ispirata dalla  fotografica cover del numero 1125 di Four Color della casa editrice americana Dell, pubblicato nel dicembre del 1961. L'albo in questione era dedicato alla serie tv western The Deputy, con protagonista Harry Fonda, trasmessa negli States in due stagioni, per un totale di 76 episodi tra il 1959 e il 1961.


E con quest'ultima illustrazione chiudiamo anche questa puntata di Secret Origins. Appuntamento tra due settimane per scoprire nuove curiosità sulle copertine del ranger più popolare del fumetto italiano.

Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index, visto che molte sono state recentemente aggiornate con nuove immagini e nuovi riferimenti.

lunedì 3 agosto 2020

CRONOLOGIA DI TEX - LE SCHEDE ORIGINALI DEL SITO INTERNET DELLA BONELLI! TEX GIGANTE 21/25

di Francesco Manetti

Arriviamo alla quinta puntata della nostra cronologia. Sceneggiature tutte di G. L. Bonelli; disegni in gran parte di Galep, con l'aiuto di Francesco Gamba e Mario Uggeri. Per chi si fosse sintonizzato solo adesso ricordiamo che intorno al 2000 la Sergio Bonelli Editore decise di aprire un proprio sito internet; i ragazzi di "Dime Web - Magazzino bonelliano" furono chiamati a collaborare per redigere le sintetiche schede di ogni albo arretrato di ogni serie della casa editrice: c'è ancora traccia di questa sinergia nella pagina "Staff del sito". Il sottoscritto si occupò delle schede di "Tex Gigante" (redatte fino al n. 477 del mensile, del luglio 2000) e di tutte le collane "collaterali" (sempre fino al luglio 200); questi elaborati, quando il sito, molti anni dopo, fu ampliato e rinnovato, furono radicalmente rimaneggiati. Da oggi, qui su "Dime Web", potrete leggere la versione originale di quelle schede, che pubblicheremo cinque alla volta.





Marzo/Aprile 1962
Tex Gigante n° 21
ALBA DI SANGUE

Copertina: Aurelio Galleppini

Da pag. 3 a pag. 109
Pista di morte
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Francesco Gamba

Da pag. 109 a pag. 141
Avventura a Cedar Mines
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Da pag. 141 a pag. 162
Il mistero delle Montagne Lucenti
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Mario Uggeri


La piovra criminale capeggiata da Rackman e da altri coyotes ufficialmente collabora con i servizi segreti nordisti per sfiancare il Sud dall’interno, ma lo scopo reale – ben più vile - è quello di accumulare ricchezze! I sogni dei predoni – tra cui l’impresario Joe Fuller che rende l’anima a Satana nel rogo del suo teatro – si infrangono contro il piombo di Tex! Nel Gran Triangolo si torna a respirare ma a Cedar Mines una gang ha impiantato un traffico illegale d’oro verso la Confederazione… Stroncato il contrabbando Willer si confronta con i Figli del Sole…





Aprile/Maggio 1962
Tex Gigante n° 22
YAMPA FLAT

Copertina: Aurelio Galleppini

Da pag. 3 a pag. 13
Il mistero della Montagne Lucenti
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Mario Uggeri

Da pag. 13 a pag. 98
Yampa Flat
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Da pag. 99 a pag. 162
La croce tragica
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini


Sulle Montagne Lucenti, nella riserva navajo, la tribù perduta dei Figli del Sole guidata da Nakuba attacca Tex, vedendo in lui la nemesi bianca di cui parlano ancestrali profezie… Solo la saggezza di Aquila della Notte riporta la pace e salva il misterioso popolo dalla scomparsa! E scendendo a patti scansa la morte anche Tom Tender, un ricco ranchero che depreda i terreni ai contadini del bacino del Colorado. Risarciti gli zappaterra i Rangers affrontano i Daniti dello Utah, un gruppo di Mormoni incappucciati che massacra e scaccia i Gentili, ovvero chi non appartiene alla loro setta…





Giugno 1962
Tex Gigante n° 23
PIUTES!

Copertina: Aurelio Galleppini

Da pag. 3 a pag. 130
La croce tragica
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Da pag. 131 a pag. 152
Piutes
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini


Per i sanguinari Daniti, branca deviata della setta dei Mormoni, la religione è solo un pretesto: i Gentili vengono trucidati e messi in fuga solo per poterne arraffare le terre. La barbarie deve essere fermata! D’accordo con il saggio vescovo mormone di Tidwell Tex e i pards calano definitivamente il sipario sui Daniti e sul loro capo Tim Butler. Intanto, lungo il Colorado, i Piutes razziano a colpi di fucile le fattorie confinanti con la riserva. Chi li ha armati? E perché gli indiani si accaniscono soprattutto contro il ranch di Jim Elmer, un povero invalido?





Luglio 1962
Tex Gigante n° 24
L’ENIGMA DEL FETICCIO

Copertina: Aurelio Galleppini

Da pag. 3 a pag. 45
Piutes
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Da pag. 45 a pag. 141
La traccia di sangue
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Da pag. 141 a pag. 152
L’enigma del feticcio
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini


Tex convince Corvo Giallo, capo dei Piutes, a seppellire l’ascia di guerra e a distruggere i fucili avuti illegalmente da Andy Holt (un ceffo che nasconde un’identità segreta) in cambio del bestiame predato. Le armi arrivano dal sedicente generale Quantrell, che le ruba agli eserciti in lotta durante la Guerra Civile per rifilarle ai Piutes, ai Corvi e agli Shoshoni: raggiunto dai Rangers il vile tenta la fuga ma cade da cavallo rompendosi il collo! Mesi dopo i pards soccorrono un hopi legato sul dorso di un bisonte in carica: il bestione è ornato con un enigmatico feticcio…





Agosto/Settembre 1962
Tex Gigante n° 25
L’AGGUATO!

Copertina: Aurelio Galleppini

Da pag. 3 a pag. 120
L’enigma del feticcio
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni da pag. 3 a pag. 77: Francesco Gamba
Disegni da pag. 77 a pag. 120: Aurelio Galleppini

Da pag. 120 a pag. 152
Traccia tragica
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Gli Hopi soggiogati dai Figli del Bisonte Bianco e dallo stregone Talikay adorano un ruminante imbalsamato che versa acquavite dal muso pretendendo oro in cambio: i poveretti devono estrarre il metallo giallo da un torrente, e chi si ribella, come la squaw Mahena, è passibile di morte! Tex sente puzza d’inganno… Lasciata la Valle del Bisonte i pards scovano nel Deserto Dipinto i macabri resti dell’assalto a una diligenza: Sam Totter, ingiustamente accusato del massacro e della scomparsa dell’oro trasportato dalla diligenza stessa, di cui è il proprietario, rischia la forca…



Francesco Manetti

N.B. Trovate i link alle altre puntate della Cronologia di Tex su Cronologie & Index!

lunedì 6 luglio 2020

CRONOLOGIA DI TEX - LE SCHEDE ORIGINALI DEL SITO INTERNET DELLA BONELLI! TEX GIGANTE 6/10

di Francesco Manetti

Dopo la prima puntata, dedicata ai cinque mitici albi di esordio della collana "Tex Gigante" tutti firmati G.L. Bonelli & Galep, entriamo nel vivo della saga, con la seconda cinquina, nella quale lo staff artistico della testata si arricchisce con l'arrivo di Guido Zamperoni e di Mario Uggeri. Fra i personaggi segnaliamo l'arrivo della bella Lupe Velasco, della moglie indiana di Tex, l'indimenticabile Lilyth (che muore prestissimo), e del suocero Freccia Rossa, del pard navajo Tiger Jack (e forse è proprio lui l'indiano sulla copertina del n. 9), del cane Satan e del figlio di Willer, Kit, alias Piccolo Falco, la giubba rossa Jim Brandon e il gigantesco Gros Jean: nasce la leggenda di Aquila della Notte, capo bianco dei Navajo, si completa la squadra imperitura dei quattro pards e si apre l'orizzonte delle avventure sul Grande Nord! Per chi si fosse sintonizzato solo adesso ricordiamo che intorno al 2000 la Sergio Bonelli Editore decise di aprire un proprio sito internet; i ragazzi di "Dime Press - Magazzino Bonelliano" furono chiamati a collaborare per redigere le sintetiche schede di ogni albo arretrato di ogni serie della casa editrice: c'è ancora traccia di questa sinergia nella pagina "Staff del sito". Il sottoscritto si occupò delle schede di "Tex Gigante" (redatte fino al n. 477 del mensile, del luglio 2000) e di tutte le collane "collaterali" (sempre fino al luglio 200); questi elaborati, quando il sito, molti anni dopo, fu ampliato e rinnovato, furono radicalmente rimaneggiati. Da oggi, qui su "Dime Web", potrete leggere la versione originale di quelle schede, che pubblicheremo cinque alla volta.






Settembre/Ottobre/Novembre 1959
Tex Gigante N. 6
DOPPIO GIOCO

Copertina: Aurelio Galleppini

Da pag. 3 a pag. 109
Missione a Devil’s Hole
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Da pag. 109 a pag. 162
Lupe la messicana
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Devil’s Hole è nelle mani di Amos e Bill Benton! Amos rapisce il padre di Dora Linyard, proprietario di miniere d’oro, per forzare la ragazza a sposarlo e allungare gli artigli sui giacimenti. I Benton non hanno fatto però i conti con Tex e Kit Carson! Intanto Montales langue nelle carceri dei Regolari e prima di liberarlo Willer deve duellare con il pistolero Ken Logan, strappare la bella Lupe Velasco a Don Esteban e ai suoi sgherri e affrontare Raimundo El Loco con le sue belve!







Gennaio/Febbraio 1960

Tex Gigante N. 7
IL PATTO DI SANGUE

Copertina: Aurelio Galleppini

Da pag. 3 a pag. 66
Lupe la messicana
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Da pag. 67 a pag. 162
Il patto di sangue
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Sconfitto El Fierro e scampato ai selvaggi di Ximenes, Tex libera Montales dalla gattabuia fingendosi ambasciatore. Tornato in patria Willer viene catturato dai Navajos durante le indagini su un contrabbando d’armi: rischia la morte, ma Lilyth, affascinante figlia del capo Freccia Rossa, lo salva sposandolo. Tex, usando il campo indiano come base, compie mascherato di nero letali incursioni contro i trafficanti capeggiati da Jerry Stone. Nasce Aquila della Notte!






Marzo/Aprile 1960
Tex Gigante N. 8
DUE CONTRO CENTO

Copertina: Aurelio Galleppini

Da pag. 3 a pag. 120
Il patto di sangue
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni da pag. 3 a pag. 77: Guido Zamperoni (matite) e Aurelio Galleppini
Disegni da pag. 77 a pag. 120: Aurelio Galleppini

Da pag. 120 a pag. 162
La banda dei Dalton
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Il cane Satan si unisce a Tex e a Dinamite! L’esplosivo terzetto cala implacabile sui trafficanti d’armi e sui loro complici Piedi Neri che si sono serviti di Tagua, un navajo rinnegato, per rapire Lilyth. Salvata la moglie e riunitosi a Kit Carson, Willer assesta il colpo finale ai contrabbandieri e lascia i Rangers per avere più libertà d’azione. Stretta un’indissolubile amicizia col navajo Tiger Jack, Tex segue con il fedele pard le tracce della terribile Banda Dalton…





Maggio/Giugno 1960

Tex Gigante n° 9
L’ULTIMA BATTAGLIA

Copertina: Aurelio Galleppini

Da pag. 3 a pag. 54
La banda dei Dalton
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Da pag. 54 a pag. 98
Il Dio Puma
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Da pag. 99 a pag. 162
Avventura sul Rio Grande
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Mario Uggeri


Un volo nell’abisso ed Eugenia Moore non c’è più! Donna dei Dalton e loro spia, finita la banda nella polvere per mano di Tex, Kit Carson e Tiger Jack, preferisce morire. Intanto gli Yaqui vivono nel terrore: il sanguinario Dio Puma pretende sacrifici umani! Ma Willer e Tiger Jack scoprono che dietro l’arcano si celano le brame di ricchezza dello stregone Toba… Abbattuti i falsi idoli Tex e Tiger puntano su El Paso: la città è sotto il giogo di Don Cesare Ibanez e dei suoi lacchè!







Luglio/Agosto 1960
Tex Gigante n° 10
IL TRANELLO

Copertina: Aurelio Galleppini
Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Anni dopo Tex vive nel campo di Freccia RossaLilyth è morta durante un’epidemia, dopo aver dato alla luce Kit WillerPiccolo Falco per i Navajos. Protetto dal sacro wampum, Tex viene convinto da Kit Carson a rientrare nei Rangers: il Grande Nord ribolle! Alle Giubbe Rosse di Jim Brandon serve una buona Colt per bloccare la Mano Rossa e impedire che il Canada torni nelle grinfie della Compagnia delle Pellicce! Tex trova un insostituibile aiuto nel titanico Gros Jean…


Francesco Manetti

N.B. Trovate i link alle altre puntate della Cronologia di Tex in Cronologie & Index!

venerdì 8 marzo 2019

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 53

di Saverio Ceri

Sfruttiamo l'uscita di Tex Classic 53 per ripercorrere la storia delle copertine di Tex, dalle strisce fino alle edizioni straniere legate alle avventure contenute nell'albo.
Partiamo dai sei albi a striscia contenuti in questo volumetto: sono i numeri dal 3 all'8 della serie Azzurra, l'ottava dedicata al ranger bonelliano, che uscirono tra l'ottobre e il novembre del 1954. 
Sul finire dell'albo, che rintracciamo questa sequenza, in cui Tex comincia, come spesso gli accade, a menare le mani. 


La striscia, come vediamo qui sopra, evidentemente ispirò Galep per la cover di quello stesso albetto; e un paio d'anni più tardi lo stesso co-creatore di Tex sfruttò nuovamente la situazione per comporre la cover del sedicesimo albo d'oro della terza serie.


Ed è proprio l'immagine di quel Tex quindicinale ad essere stata scelta, con della varianti a livello cromatico, come copertina del cinquantatreesimo Classic. 



All'intero di questo numero troviamo anche una drammatica sequenza che ha ispirato più di una copertina nel corso degli anni. La vicenda è raccontata dalla striscia Il mistero delle montagne lucenti, la quarta della serie azzurra, disegnata da Mario Uggeri, ed è quella in cui Tex nel lottare con un pellerossa rischia di rotolare giù da un burrone se non fosse per la sua proverbiale prontezza di riflessi che lo porta ad aggrapparsi a un provvidenziale cespuglio.


La spettacolarità della scena non è sfuggita a Galleppini che decise di farne la cover di quello stesso numero. Qualche anno dopo l'immagine fu anche utilizzata, con nuovo titolo e qualche colore rivisto,  per la 48a raccoltina della Serie Rossa.



Nel 1995 anche Claudio Villa decise di dare la sua interpretazione di questa rocambolesca situazione in occasione della copertina del 15° numero della Tex Edição Histórica della brasiliana Globo. In Italia per vedere, se pur ricolorata redazionalmente, l'illustrazione di Villa abbiamo dovuto attendere l'uscita del numero 13 della Nuova Ristampa (1997), dove fu pubblicata come "poster" allegato.


La versione più spettacolare è decisamente quella di Claudio Villa.
Vi aspettiamo alla prossima puntata

Saverio Ceri

N.B. Trovate i link alle altre Secret Origins in Cronologie & Index!

giovedì 8 maggio 2014

1975/2010 - RIFASCISMO E FUMETTI: IL CASO EDITORIALE DI "UN FASCIO DI BOMBE"

di Francesco Manetti

Per quanto riguarda il titolo di questo post, lo avesse ipoteticamente firmato lo scrittore Umberto Eco avrebbe forse scelto il termine "urfascismo" - il fascismo eterno, quel fascismo che non muore mai, protagonista di alcuni suoi brevi saggi. "Rifascismo" sta invece semplicemente a significare che ci eravamo già occupati su Dime Web del rapporto fra fascismo e fumetto - nelle fattispecie fascismo/regime e fumetto americano - quando nel novembre 2012 avevamo recensito l'indimenticabile volume Eccetto Topolino della NPE.
Qui ci interessiamo invece di un'altra pubblicazione - uscita nel 2010 - del tutto differente dal libro di Gori & Gadducci. Il fascismo che sta al centro dell'oggetto in questione è qualcosa di diverso da quello mussoliniano del Ventennio (in realtà gli anni di influenza fascista nella realtà socio-politica-militare dello Stivale furono addirittura 26, se consideriamo tutto il periodo che va dalla fondazione "sansepolcrista" dei Fasci Italiani di Combattimento nel marzo del 1919 alla fine della RSI nella primavera del 1945). Protagonista del racconto a fumetti di cui andiamo a trattare è infatti il "neofascismo" della "destra extraparlamentare".
Nel 1975 il PSI distribuì gratuitamente nelle sedi di partito - fra i suoi tesserati, simpatizzanti e quant'altro - un agile opuscolo a fumetti intitolato Un fascio di bombe, ristampato nel 2010 con encomiabile atto di recupero storico dalla Q Press di Torino. E' un bel documento di un'epoca per certi versi intramontabile (per la musica, per la grafica, per il dibattito culturale, per il maturare delle tensioni sbocciate nel '68/'69, etc.), che avrebbe ben potuto essere inserito nella celeberrima mostra sul decennio che si tenne a Milano nel 2007 e che fu oggetto di un preziosissimo catalogo edito da Skira, Anni Settanta - Il decennio lungo del secolo breve.

Disegno di Milo Manara

Gli autori della breve storia in 45 tavole in b/n erano Alfredo Castelli, Mario Gomboli (testi) e un Milo Manara (disegno) ancora piuttosto "acerbo" (lontano graficamente dalle "donnine degli anni '80 e '90; la copertina originale (quella con il primo piano del tizio in Ray-Ban - gli occhiali da sole "feticcio" da sempre per i ragazzi di destra) fu realizzata da Mario Uggeri; il lettering fu firmato da Renata Tuis. Dunque, c'è molta (futura) Bonelli in questa realizzazione! E anche la tecnica di narrazione - con gli spunti dalla "realtà reale" - ricorda da vicino quella del primo decennio di Martin Mystère. Al cuore della vicenda c'è la strage dinamitarda di Piazza Fontana a Milano, avvenuta il 12 dicembre 1969 - carneficina per la quale non sono mai stati trovati i responsabili - a distanza di quasi mezzo secolo dai fatti... E questo nonostante i mille processi, i mille interrogatori e le mille inchieste - ufficiali, ufficiose, parallele, giudiziarie, poliziesche, giornalistiche, saggistiche, etc. Le strade seguite, le "piste" imboccate per tentare di arrivare a una soluzione della mattanza sono state numerose: rossa, anarchica, di Stato, nera... Come si evince dal gioco di parole nel titolo - e come è anche comprensibile vista la sua collocazione "partitica" - l'albo a fumetti propende per l'ultima (o per le ultime due) ipotesi, chiamando in causa alcuni nomi di spicco della destra di allora - sia sociale e movimentista, sia conservatrice/parlamentare/missina, sia addirittura "nazimaosista" o "anarco-fascista"; ecco dunque comparire nomi come Pino Rauti, Giorgio Almirante, Franco Freda, Giovanni Ventura, etc. In chiusura della storia due vignette accennano anche agli altri due gravissimi attentati dell'epoca: quello del 28 maggio 1974 in Piazza della Loggia a Brescia e quello del 4 agosto 1974 sul treno Italicus. I cenni così brevi, senza approfondimenti, alle ennesime tragedie si spiegano forse perché i fatti di sangue accaddero subito prima dell'ultimazione del fascicolo, e non poterono dunque essere sviscerati in maniera esaustiva. Due veloci battute, infine, sono riservate dagli autori al "misterioso" rogo di Primavalle e alle "fantomatiche" Brigate Rosse: anche i due singolari aggettivi usati si spiegano risalendo al contesto storico/politico dell'albo (oggi rimane ben poco di "fantomatico" e "misterioso" su Primavalle e BR - almeno non nel senso inteso dagli autori del libretto del PSI). Nel 1978 lo spillato fu ristampato come edizione speciale della fanzine Wow di Luigi F. Bona Editore.

La ristampa del 1978

Numerosissimi i saggi che - pur senza mai giungere a conclusioni certe e inequivocabili - hanno trattato lo scottante caso delle esplosioni assassine dal 1969 al 1980 (la strage di Bologna è ovviamente fuori dall'orizzonte temporale di Un fascio di bombe); mentre scriviamo si sta parlando sui media della (ennesima) promessa maturata nelle altre sfere governative di una desecretazione degli atti riguardanti l'era della cosiddetta "strategia della tensione"... Staremo a vedere... Fra le centinaia di tomi scritti e riscritti sull'argomento, a dritta e a manca, con tutte le loro ipotesi pro o contro una determinata matrice, ne abbiamo pescati due - di opposta concezione, o fazione che dir si voglia - fra i più recenti, per invitarvi ad approfondire: con una visione "d'insieme" e tutto sommato "neutra", seppur orientata verso la tesi dello "stragismo nero", consigliamo vivamente il corposo La trilogia della Celtica del giornalista Nicola Rao, grande studioso del periodo degli "anni di piombo" e della "destra eversiva" (Sperling & Kupfer, 2014); per sentire invece "l'altra campana", potete leggere invece il "romanzo storico" Quella strage fascista di Gabriele Adinolfi - editorialista e leader politico, fondatore di Terza Posizione nel 1978 (Youcanprint, 2014). In Rete vi consigliamo senz'altro i blog e i siti di Ugo Maria Tassinari (una firma del già citato volume della Skira), giornalista espertissimo del mondo della destra, seppur proveniente da opposta area: parliamo soprattutto di Fascinazione (volutamente non più aggiornato dal 2013, ma tuttora online con il suo archivio ricchissimo di dati e notizie) e di L'Alter Ugo.


L'edizione del 2010.


Castelli - Gomboli - Manara
UN FASCIO DI BOMBE
pagg. 52 - € 9,90
Collana Pamphlet
Q Press Torino, 2014

Francesco Manetti 

N.B. Trovate i link agli altri interventi extrabonelli su Cronologie e index!