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venerdì 22 agosto 2025

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 221

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.


Su Tex Classic 221 termina la ristampa a colori dell'episodio Pista di morte, scritto da G.L. Bonelli per i disegni di Erio Nicolò e prende il via Territorio Apache, seconda fatica texiana di Giovanni Ticci, la prima pensata direttamente per la Seconda Serie Gigante, ovvero l'attuale serie mensile di Tex. Le 64 tavole di questo Classic vennero pubblicate per la prima volta a cavallo tra Tex 107 e 108, usciti nel settembre e ottobre del 1969. L'illustrazione di copertina del Classic 221, opera di Claudio Villa, venne pubblicata per la prima volta in appendice a Tex Nuova Ristampa 329 come miniposter nel giugno 2013.

L'illustrazione, come quasi sempre accade per questa collana, non si riferisce alla vicenda contenuta in questo Classic, ma, in questo caso, a La grande invasione, episodio scritto da Boselli per i pennelli di Marcello e pubblicato sui numeri dal 497 al 499 della serie regolare nella primavera del 2002; storia che è tra l'altro in corso di ristampa in questi mesi su Tex Willer Extra. In particolare è una vignetta delle ultime pagine di Tex 499 ad ispirare Villa, in cui Tex ingaggia l'ultimo duello coi pellerossa, avversari in quell'episodio.


L'illustrazione di Villa è già stata utilizzata come copertina dai brasiliani della Mythos, per il numero 34 della collana Tex Platinum nell'agosto del 2021.


Scoperte le origini, ben poco segrete, della cover del Classic in edicola, scopriamo ora, grazie alle ricerche di Francesco Bosco e Mauro Scremin, la fonte di ispirazione, sicuramente più difficile da scovare, della cover di Galep per l'albo originale che pubblicò questa avventura Tex 108, Inferno a Robber City.


Le ricerche di Bosco e Scremin hanno portato ad individuare la fonte della copertina di Tex 108 nell'illustrazione che fa da cover al volume Long day in Latigo, di Wesley Ray, pubblicato da Paperback Library nel 1968. L'illustrazione parrebbe di Stanley Borack, mentre il modello di riferimento è quasi sicuramente Steve Holland.


La copertina di Tex 108 è apparsa in edicola in Italia almeno altre tre volte: nelle due classiche ristampe Tutto Tex e Tex Nuova Ristampa, ma anche nel 19° albo della collana collaterale di Gazzetta edita in occasione dei 70 del personaggio. In quel caso l'"inferno" da cui sembra appena uscito Tex è quello di Anderville e non quello di Robber City.


Tre apparizioni anche in Brasile per questa mitica copertina di Galleppini, le prime due grazie all'Editora Vecchi, la più recente, su Tex Coleçào, grazie alla Mythos.


La Williams, che ha pubblicato Tex in almeno 7 paesi del nord Europa a partire dal 1971, ha utilizzato questa copertina nel 1972 sulle sue edizioni di Tex in olandese, norvegese e finlandese.


La Francia fu il primo paese estero a proporre questa cover a novembre del 1970, sulla collana Rodeo. La spagnola Buru Lan, come sempre, presenta una versione dai colori modificati.


In Jugoslavia la cover è stata usata in due storiche collane Ztlana Serija e Lunov Magnus Strip, la prima un po' deformata dalla grafica, la seconda più proporzionata.


Completamente ridisegnata la copertina per il mercato turco in occasione dell'uscita di Super Teks 204.


Chiudiamo in bellezza con l'omaggio a questa storica copertina realizzato da Claudio Villa in occasione dell'uscita del volume, a tiratura limitata in 699 copie, Tex l'inesorabile, la seconda edizione, caratterizzata proprio da questa litografia in omaggio, messa in vendita ed esaurita sul sito Bonelli in poche ore nella mattinata del 5 dicembre 2019.

Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.  

venerdì 6 giugno 2025

BONELLI IN DIGITALE - PUNTATA # 8

di Giampiero Belardinelli




Introduzione

Nel settembre 2023 esce nelle edicole e nelle librerie "Le grandi storie Bonelli" numero 9. Il volume raccoglie il racconto Le Sette Città di Cibola, pubblicato nella "Collana Zenith" da febbraio ad aprile 1995 ("Zagor Gigante" nn. 355-357). Sono trascorsi giusto trent'anni dalla prima uscita di questa avventura, inserita in un lungo ciclo di storie in cui Zagor e Cico hanno attraversato il continente nordamericano dai ghiacciai artici, passando per la California, arrivando poi in alcune regioni del sud-ovest. Partiti dalla California, i Nostri attraversano il deserto della Valle della Morte in Arizona. Senza acqua, sono in seria difficoltà, ma vengono salvati dagli indiani Hopi. Da questo incontro nasce uno dei racconti più suggestivi di questa nuova Odissea americana. Nella prefazione del volume, Mauro Boselli scrive:

Città nascoste e valli perdute sono un cosiddetto topos (in greco luogo, e quindi, in parole povere, luogo narrativo, schema ricorrente) delle storie avventurose. Lo sono in particolare di quelle che giocano sul senso del meraviglioso, che non si collocano dunque sul versante del più puro realismo, bensì al confine del fantastico, rimanendo però, più o meno, nei limiti del possibile.


Le Grandi Storie 9


La sinergia artistica tra Boselli e Chiarolla

La collaborazione tra Mauro Boselli e Alessandro Chiarolla rappresenta una perfetta fusione tra narrazione e arte visiva. Boselli, con la sua maestria nel tessere racconti ricchi di riferimenti storici e mitologici, trova un interprete ideale in Chiarolla, il cui stile dinamico e dettagliato dà vita alle ambientazioni e ai personaggi. La profondità delle trame di Boselli si esalta attraverso le vignette di Chiarolla, che catturano con precisione ogni sfumatura emotiva e scenografica. Questo approccio visivo si collega perfettamente alla leggenda degli Anasazi, dove mito e conoscenza si intersecano in una narrazione carica di significato.


Gli Anasazi

La leggenda degli Anasazi

La leggenda degli Anasazi si intreccia con i miti di Atlantide e Mu, creando un racconto affascinante nella saga zagoriana. Boselli ha fuso questi elementi in un unico racconto, dove la conoscenza gioca un ruolo centrale. Don Diego de Coronado, consumato dalla cupidigia e accecato dall'ossessione per un tesoro impossibile, intraprende un cammino fatale che lo conduce alla rovina. In netto contrasto, il Navajo Nakai, inizialmente in conflitto con Zagor e gli Hopi, vive un percorso di trasformazione personale. Confrontandosi con la filosofia degli Hopi e lo spirito combattivo di Zagor, Nakai evolve profondamente, imboccando il sentiero del rispetto per ciò che è giusto e autentico. Le sette città, che mi fanno pensare a Le città invisibili di Italo Calvino, diventano il simbolo delle scelte che plasmano il destino di chi le contempla.


Don Diego De Coronado e Sombra

Nakai

La furia di Nakai


Miti e tecnologia nelle Sette Città di Cibola

Il contrasto tra gli scenari desertici del sudovest americano, come la Valle della Morte e i pueblo incastonati tra le rocce, e le misteriose civiltà antidiluviane nascoste, crea un mix straordinario che incarna uno dei tratti distintivi della storia. Questi ambienti, ricchi di fascino e suggestività, si fondono perfettamente con la presenza di antiche invenzioni e segreti millenari, aggiungendo profondità e mistero alla narrazione. Il risultato è una fusione mirabile tra l'estetica western e gli elementi fantascientifici, dove il fantastico e il reale si intrecciano in un equilibrio avvincente e unico.


La Città Nera

La Città Rossa

La Città del Vento


Un classico moderno

Un classico dell’epoca moderna zagoriana, questa storia brilla per la sua capacità di intrecciare magistralmente elementi mitologici, storici e ambientali. I pueblo degli Hopi, custodi di tradizioni millenarie, diventano il palcoscenico ideale per uno sviluppo narrativo che unisce il fascino del passato con l’immaginazione del fantastico. La potenza evocativa delle Sette Città di Cibola e la profondità dei personaggi arricchiscono ulteriormente una trama che si colloca tra le vette creative dell’intera saga, trasformando ogni dettaglio in un tassello di grandezza narrativa.

Il guardiano

Il riscatto di Nakai


Difendere la pace!

Nel racconto emerge con forza la filosofia di Zagor, un uomo profondamente votato alla pace ma consapevole che, in certi momenti, la difesa della libertà richiede di affrontare con coraggio chi tenta di opprimere. La sua visione non indulge in un falso pacifismo, bensì riconosce la responsabilità morale di proteggere ciò che è giusto. Questo è espresso con intensità in una significativa frase pronunciata dall’eroe (in questo volume la trovate a pagina 57): Amare la pace non è un buon motivo per chinare la testa davanti alla violenza! Chi è nel giusto ha il dovere di difendere la sua casa e la sua libertà! Lo sciamano Masewi continua a chiamare Zagor Pahana, notando la somiglianza fisica tra i due: l’uomo della medicina hopi ha notato questo particolare nel momento in cui, una nascosta base di Mu, ha assistito insieme ai Nostri all’ologramma destinato a informare i posteri. Pahana è considerato da Masewi una sorta di Ghandi ante litteram, ma è la determinazione dello Spirito con la Scure a incarnare al meglio questa filosofia di equilibrio tra amore per la pace e la necessità di agire contro l’ingiustizia.


Difendere la pace

L'eroe della pace

Pahana

Chiarolla in digitale

Alessandro Chiarolla debutta sulle pagine della testata con questa storia di indubbio fascino. Le vignette sono precise e spettacolari, come lo scontro tra Zagor e un robot o gli scenari delle Sette Città di Cibola. Zagor è ritratto come un eroe solare e generoso. Cico è goffo e rotondo ma al momento opportuno, seguendo le indicazioni dello sceneggiatore, mostra una determinazione invidiabile. Shumavi, degna figlia dello sciamano Masewi, in alcune frangenti mostra una tenacia ammirevole. L’artista le dà inoltre una notevole sensualità, che è pari alla sua fierezza. La qualità del disegno di Chiarolla raggiunge il suo massimo splendore grazie alla visione in digitale su grande schermo, che esalta ogni dettaglio, dai volti ai paesaggi, facendo immergere il lettore nell’universo narrativo con straordinaria vividezza.

Shumawi

Masewi

La fine di De Coronado

Giampiero Belardinelli


N.B. Trovate i link alle altre puntate di Bonelli in digitale su Cronologie & Index!

venerdì 4 aprile 2025

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 211

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola. 


Su Tex Classic 211 troviamo ristampate a colori 64 tavole dell'avventura El Morisco, di G.L. Bonelli e Guglielmo Letteri, apparse in origine nella parte centrale del numero 102 di Tex, uscito in edicola nell'aprile del 1969. La copertina del Classic proviene da un miniposter realizzato da Claudio Villa per la collana Tex Nuova Ristampa, in questo caso per il numero 295 del gennaio 2012. 

Protagonista del miniposter, fattosi copertina in questa occasione, in realtà non è Tex, ma l'abitazione del Morisco, che fa bella mostra di se al centro dell'immagine, anche se parzialmente coperta dalla figura del ranger. Villa, infatti si ispira per questa illustrazione alla prima vignetta di pagina 94 del numero 452, Il ritorno del Morisco, di Boselli e Letteri, del giugno 1998. Nella vignetta appare solo la casa del brujo in quel di Pilares con la sua curiosa facciata, disegnata da Letteri con molti particolari, ripresi uno a uno dal maestro di Lomazzo per l'immagine che è diventata cover del Tex Classic 211.

Scoperta l'origine della cover del Classic, praticamente inedita, visto che questa illustrazione è la prima volta che viene usata a tale scopo, passiamo alla copertina dell'albo che in origine ospitò le 64 tavole di questa ristampa, ovvero Tex 102, Sierra Encantada.


Francesco Bosco e Mauro Scremin, ci segnalano che per questa copertina del 1969, Aurelio Galleppini si ispiro alla cover del romanzo Taggart di Louis L'amour, edito nel 1959 dall'americana Bantam Books.


Ovviamente l'illustrazione di Galep per la cover di Tex 102 riapparve nelle edicole italiane anche in occasione delle collane Tutto Tex e Tex Nuova Ristampa.


Fuori dai confini nazionali ritroviamo la cover in una paio di edizioni balcaniche, la storica jugoslava di Zlatna Serija e la più recente, Serba, del 2006, della Ludens


Attraversando l'oceano, ritroviamo la copertina in tre occasioni in Brasile. Le prime due grazie all'Editora Vecchi, la terza  per i tipi della Globo.


Tornando in Europa, la Williams ha pubblicato in contemporanea in Finlandia, Norvegia e Olanda la copertina nel 1976, in tutti i casi ribaltandola a causa della grafica scelta per le edizioni dei tre paesi. 


Chiudiamo con le edizioni Francese e Spagnola; quest'ultima caratterizzata dal curioso cappello verde del protagonista.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.

venerdì 7 marzo 2025

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 209

di Saverio Ceri
con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.


Su Tex Classic 209 troviamo ristampate a colori le ultime 9 tavole del mitico numero 100 della collana principale di Tex, e le prime 55, esattamente metà albo, del numero 101, El Morisco. Gli albi originali uscirono a febbraio e marzo del 1969 e portano la firma oltre che di Gianluigi Bonelli, di Aurelio Galleppini per il numero 100, e di Guglielmo Letteri per il 101. Il titolo del Classic si riferisce alle pagine finali dell'albo, in cui l'indio Pablito, uccide coi suoi dardi avvelenati, il secondo dei suoi sodali, caduto nella mani di Tex e Carson. E' lo stesso titolo del 47° volume della Collezione Storica a Colori di Repubblica, di cui parleremo nella prossima puntata. L'immagine di Villa scelta come copertina proviene dal miniposter pubblicato su Tex Nuova Ristampa 426 dell'ottobre 2017, il terzultimo firmato dal Maestro di Lomazzo prima di passare il testimone a Maurizio Dotti.


In realtà l'illustrazione del miniposter è ispirata alla prima vignetta di pagina 28 di Tex 594, Quel treno a mezzogiorno, in cui Tex e Carson sono sulle tracce degli assassini di... Deadwood Dick! No, non il personaggio di Joe Lansdale, trasposto a fumetti proprio dalla Bonelli, ma neppure il protagonista di una serie di dime novels di Edward Lytton Wheeler, pubblicate tra il 1877 e il 1897; la vittima in questione è un attore dello spettacolo itinerante di Buffalo Bill: Deadwood Dick era una soprannome adottato da molti in quegli anni proprio per sfruttare il successo dei racconti di Wheeler. 
Tornando alla vignetta non sbagliamo affermando che, in questo caso, la fonte è... Font, illustratore dei quell'avventura su testi di Boselli.


L'illustrazione di Claudio Villa è già diventata una copertina in Brasile, dove i tipi della Mythos l'hanno scelta per il 38° volume della collana Tex Edição em Cores, uscito nell'agosto 2019.


Passiamo ora a scoprire l'origine della copertina dell'albo che per primo ospitò la storia  contenuta in questo Classic, lo storico Tex 101: El Morisco.


A quanto ci raccontano Francesco Bosco e Mauro Scremin sul loro volume Western all'italiana, la fonte di Galleppini per questa cover, in particolare per la figura di El Morisco, vero protagonista di questa illustrazione, fu una vignetta del Prince Valiant di Hal Foster: quella che ritrae Merlino intento in una delle sue magie, osservato dal falco appena rubato dal protagonista alla Fata Morgana. La vignetta in questione venne pubblicata il giorno di Pasqua del 1938 sui quotidiani americani


Effettivamente sul tavolo di El Morisco si ritrovano casualmente gli stessi oggetti del tavolo di Merlino: un teschio, vari alambicchi e un uccello sul trespolo. Difficile credere che non ci sia un nesso. 
In Italia questa cover è stata utilizzata ovviamente anche per Tutto Tex e Tex Nuova Ristampa, ma non solo.


La storia è tanto amata dai lettori da essere scelta più volte per apparire in volumoni di ristampe della Mondadori. La prima edizione risale al maggio 1998 su un Oscar Best Sellers, andato esaurito e ristampato successivamente con una nuova grafica. Tutti gli episodi di El Morisco furono poi nuovamente ristampati nel 2014 in cinque volumi la cui costola formava, una volta affiancati, proprio la storica cover di Galep di cui stiamo parlando. Infine, il cofanetto, che racchiudeva i cinque tomi recava sui lati la stessa immagine.


Fuori dai confini nazionali la copertina è apparsa almeno tre volte in Brasile: nella prima e nella seconda edizione del numero 40 della Editora Vecchi, e successivamente su Tex Colleçào nel periodo della Editora Globo.


Nella penisola balcanica la copertina di Tex 101 è apparsa ai tempi della Jugoslavia sul numero 708 della collana Zlatna Strip Serija con la bottiglia spostata in fronte al protagonista, che pare stia per afferrarla, e col pennuto sulla spalla dello stregone amico di Tex; tutto a causa della gabbia grafica dell'edizione balcanica. Le distanze tra il predatore e El Brujo vennero ripristinate nelle due edizioni croate successive, la recente edizione a colori edita da Colosseum, e prima ancora, nel 2005, il numero uno dell'edizione Van Gogh stripovi.


Proseguiamo con le tre versioni "sinottiche" della Williams: Norvegese, Finlandese e Olandese, uscite nel 1976, e caratterizzate da un inedito sfondo magenta.


Chiudiamo con altre due copertine europee: la francese di Rodeo, e il numero 43 della spagnola Buru Lan, che come sempre presenta Tex con colori differenti rispetto ai classici. 


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.