Visualizzazione post con etichetta Signet. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Signet. Mostra tutti i post

venerdì 15 novembre 2024

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 201

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.


Su Tex Classic 201 troviamo in un certo senso la fine di un epoca, editorialmente parlando, per il ranger bonelliano; sull'albo in edicola infatti leggiamo, ristampate a colori, le ultime 113 strisce pubblicate nel glorioso formato delle origini: sono tratte dai numeri 9 e 10 della Serie Rodeo, la trentaseiesima e ultima collana inedita giunta in edicola sotto forma di albetto orizzontale, usciti a marzo e aprile 1967. Le restanti 26 pagine e una striscia, vennero invece pubblicate per la prima volta su Tex 96, di un'anno e mezzo dopo. La caccia, il titolo della storia, ma anche di Tex 96 è la prima avventura di Tex ad essere pubblicata direttamente in quello che oggi viene comunemente chiamato Formato Bonelli. I testi sono ovviamente di Giovanni Luigi Bonelli, i disegni di Galep e Muzzi.
Il titolo del Classic è, per l'ultima volta, preso in prestito dalle strisce: in questo caso dal numero 10 della Serie Rodeo. La copertina firmata da Villa, com'è ormai consuetudine, proviene da uno dei miniposter allegati alla collana Tex Nuova Ristampa; l'illustrazione trasformata in copertina stavolta proviene dal numero 256, datato giugno 2010.
    

Perché la redazione abbia scelto questa illustrazione come cover rimane un mistero; non vi è attinenza col titolo e neppure con le storie contenute nelle 64 pagine interne. Claudio Villa, per questa illustrazione, in realtà si ispiro all'episodio Il traditore, di Nizzi e Fusco pubblicato sui numeri da 378 a 381 pubblicati tra l'aprile e il luglio del 1992; in particolare il Maestro di Lomazzo si ispira alla prima vignetta di pagina 85 di Tex 378,  in cui  Tex e Carson, nelle fasi iniziali del lungo episodio, giungono al campo di Cochise, sotto l'attento sguardo di una delle sue sentinelle. Striscia che deve essere piaciuta anche allo stesso disegnatore che pone la sua firma, come ogni tanto accadeva, in calce proprio a questa illustrazione, realizzata un paio d'anni prima della pubblicazione, come si intuisce dalla data.

Questa illustrazione di Villa, venne già usata come copertina dai brasiliani della Mythos per l'83° albo della Tex Edição Histórica, datato novembre 2012. L'albo conteneva l'intera vicenda di Apache Kid, scritta da Bonelli per le matite Erio Nicolò, e pubblicata su Tex 164/166 dell'estate del 1974. Curiosamente questa illustrazione di Villa è stata usata dai due lati dell'oceano per una storia diversa da quella che l'aveva ispirata, e fin qui niente di strano; ma in entrambi i casi è stata utilizzata per una storia intitolata col nome di un pellerossa, Apache Kid, nel 2012 in Brasile, e oggi, Zanna Bianca in Italia. Probabilmente il fiero nativo in primo piano ha spinto a sceglierla sia i redattori carioca, che i nostrani.

Scoperta l'origine "segreta" dalla copertina ufficiale di questo 201° Classic, andiamo in cerca, grazie ai nostri Francesco Bosco e Mauro Scremin, della fonte alla quale Galleppini nel 1968 si è ispirato per concepire la copertina dell'albo che in origine ha ospitato questo storia, Tex 96, La caccia


La protagonista della copertina è la bardatura da cow-boy appesa a un palo, che ruba la scena al ranger, relegato in secondo piano insieme a uno scalcinato edificio. Galep prese quell'originale soggetto dalla cover del paparback Violence at sundown, di Frank O'Rourke e pubblicato da Signet nello stesso anno di Tex 96.


Il parallelo tra le due immagini, evidenzia come la fonte individuata d Bosco e Scremin sia indubbiamente corretta.



In Italia la copertina è riapparsa in un paio di occasioni, su Tutto Tex e su Tex Nuova ristampa. Da notare oltra li colori completamente rivisti, che Tex è un 30% più grande rispetto alla versione originale.


Questo ingrandimento di Aquila della Notte si appezza bene anche nelle due versioni brasiliane di questa cover, entrambe tratte dalla collana Tex Coleçao. Nella cover dalla Editora Globo il riferimento era l'albo originale; i tipi della Mythos si ispirarono invece a Tutto Tex. 


In Europa ritroviamo questa copertina nelle edizione francese, targata Rodeo; in quella spagnola con inedito sfondo verde e camicia garibaldina; nella stretta versione jugoslava in cui la figura di Tex venne avvicinata alla bardatura da cow-boy; e in quella norvegese, molto fedele all'originale.   


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.   

sabato 30 dicembre 2023

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 178

di Saverio Ceri
con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.


Su Tex Classic 178 troviamo ristampate a colori 192 strisce, pubblicate in origine sui numeri dal 25 al 27 della Serie Cobra, la 35a di Tex nel formato originale, usciti  nel maggio del 1966. Le stesse pagine sono state ristampate per la prima volta nel formato bonelliano sul numero 84 della serie principale di Tex dell'ottobre 1967. Il titolo del Classic, Una freccia nella notte è quello del ventiseiesimo albo della Serie Cobra. La copertina di Claudio Villa, scelta dalla redazione, ricorda sicuramente il titolo, ma non è legata a questo episodio, dove, tra l'altro, non si vede un pellerossa neppure a pagarlo oro, bensì si ispira all'episodio Terra Promessa di G.L.Bonelli e Ticci, pubblicato su Tex  dal numero 146 al 149, usciti a cavallo tra il 1972 e il 1973. L'illustrazione di Villa in questione ha da poco compiuto venti anni, è apparsa infatti per la prima volta in appendice a Tex Nuova Ristampa 88 del giugno 2003.

Nel luglio del 2007, quattro anni dopo la prima apparizione, l'illustrazione fece il suo esordio come copertina,  per il numero 6 della collana Tex Especial de férias della brasiliana Mythos.


La stessa illustrazione di Villa, è già stata utilizzata prima d'oggi come copertina anche in Italia. La Repubblica, infatti la sfruttò per Ombre rosse, il nono numero della collana collaterale, le Grandi Storie di Tex.


L'efficacia di questa illustrazione come cover, non sfugge neppure a uno degli editori turchi di Tex, che la utilizza per il numero 8 della collana Tex Altin Kutu.


E pensare che una copertina realizzata appositamente per queste pagine esisteva gia! Claudio Villa, infatti nel maggio 2000, per il miniposter allegato a Tex Nuova Ristampa 51, aveva scelto di rappresentare il momento in cui il giovane Tex e Gunny Bill vengono sorpresi dai rurales messicani  prima di essere inseguiti da essi nel deserto.

Nel febbraio dell'anno successivo l'illustrazione divenne copertina per il numero 46 della Tex Edição Histórica realizzata dalla brasiliana Mythos.


Il povero Gunny Bill ci lascerà poche pagine dopo, e la scena di Tex sulla sua sepoltura diverrà una delle più iconiche del personaggio.


Venne fin da subito utilizzata, con chine leggermente diverse come cover del numero 25 della Serie Cobra, Il re del Rodeo, albetto che da il titolo anche al numero 84 dell'attuale serie principale di Tex.


La cosa che oggi fa strano è vedere l'immagine di copertina di Tex 83 col titolo di Tex 84. In effetti nel settembre del '67, quando nelle ultime pagine del numero 83 della serie "gigante" del ranger, iniziò la ristampa della vicenda de Il passato di Tex, venne scelto di dedicare all'importante episodio la copertina dell'albo, e di rappresentare l'intera avventura nel suo complesso, con la suggestiva immagine dell'ultimo saluto del protagonista al vecchio amico Gunny; frangente della storia che si vedrà pubblicato però nell'albo successivo, quello di ottobre, che venne intitolato, come sempre accadeva, con uno dei titoli delle strisce in esso contenute; in quel caso la scelta cadde su Il re del rodeo, che, come abbiamo appena visto, nella sua prima uscita in edicola in formato orizzontale riportava in copertina proprio Tex sulla sepoltura di Gunny.  



I nostri Bosco e Scremin ci raccontano, attraverso i loro volumi, che questa storica cover di Galep è ispirata all'illustrazione di copertina del romanzo The Trackers di Ray Hogan stampato da Signet Book nel 1964. L'illustrazione in questione sembra sia attribuibile a Frank McCarthy.   


La copertina de Il passato di Tex è riapparsa ovviamente in edicola sulle ristampe Tutto Tex e Tex Nuova Ristampa, e in entrambi i casi il cielo di sfondo assume i colori del tramonto, o forse dell'alba visto che la scena si svolge al sorgere del sole.


Fuori dai confini nazionali la copertina di Tex 83 è apparsa inizialmente in  Francia, nel dicembre del 1968 come cover del numero 208 della collana Rodeo, p
oi nel settembre 1971 in buona parte d'Europa grazie alle varie collana della Williams. Qui sotto vediamo nell'ordine la versione francese e poi quelle "sinottiche" svedese, danese, finlandese, tedesca, inglese, norvegese e olandese, ognuna col suo titolo e la sua grafica.


Le uniche varianti di questa copertina con si diversificano dall'originale sono le due versioni brasiliane pubblicate della editora Vecchi. si tratta della prima e dalla seconda edizione del numero 25 della collana dedicata a Tex dall'editore italiano trapiantato a Rio de Janeiro.


Un'ultima copertina prima di chiudere. Il passato di Tex è stato ristampato nel 2001 anche dalla Mondadori nel 2010 in un volume formato Oscar.

La cover in questo caso deriva in parte da quella di Tex 190, El Muerto di cui abbiamo già parlato recentemente e di cui riparleremo quando la storia verrà ristampata sul Classic, visto che questa iconica posa di Tex è stata usata in svariate occasioni.

Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.  

sabato 17 giugno 2023

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 164

di Saverio Ceri
con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.


Su Tex Classic 164 troviamo ristampate a colori 192 strisce, pubblicate la prima volta sui numeri dal 31 al 33 della Serie Pueblo, la 34a di Tex nel formato originale, usciti in edicola tra settembre e ottobre del 1965. Le stesse pagine erano state pubblicate per la prima volta nel formato bonelliano a cavallo tra i numeri 76 e 77 della serie principale di Tex, datati febbraio e marzo 1967
Il titolo del Classic, La mandria, è quello del numero 32 della Serie Pueblo, mentre la cover, che la redazione ha ritenuto più idonea per questo albo proviene da Tex 194, Uomini senza paura, del dicembre 1976. Ovviamente Tex, Tiger e Kit non stanno osservando una mandria, come potrebbe suggerire il titolo, ma potrebbero invece prepararsi, da uomini senza paura (appunto), a difendersi da un'attacco indiano come accade nelle prime tavole dell'albo ai due ranger.


Grazie ai ricercatori texiani Francesco Bosco e Mauro Scremin sappiamo che la fonte di ispirazione di Galep per questa storica cover sono in realtà... due!!, Un paio di immagini molto simili tra loro ma utilizzate entrambe solo parzialmente. La fonte principale è il paperback The Big Drive, di Wade Everett, pubblicato dalla Ballantine, da cui il creatore di Tex trae le figure dei tre pard nella parte alta della cover. 


La parte bassa della copertina di Uomini senza paura, dal masso orizzontale in giù, è però tratta da un'altra immagine, quella che viene utilizzata come copertina anche per il romanzo The Doomsday Trail di Ray Hogan pubblicato da Signet nel 1979. Sicuramente la copertina di quel paperback si ispirava anch'essa alla cover di The Big Drive, ed era stata utilizzata anche per un altro volume pubblicato precedentemente a Tex 194.  

Prima di Tex Classic la copertina era già riapparsa in occasione delle ristampe Tutto Tex e Tex Nuova ristampa, e in entrambe le occasioni, oltre al colore di sfondo, che fa molto tramonto, al posto dal giallo chiaro originale, che ci proiettava subito in una assolata giornata nel deserto, cambia anche la posizione del teschio del bovino in primo piano, dal centro verso destra.
 

Fuori dai confini nazionali ritroviamo questa cover in un paio di occasioni francesi: Rodeo 352 del dicembre 1980, targato Lug; e Mustang 234 del settembre 1995, pubblicato da Semic. Se la prima delle due è identica all'originale nostrana, la seconda presenta un originale cielo azzurro che differenzia la copertina da tutte le altre versioni internazionali.


La Williams utilizza la cover nel 1978 sia per la collana norvegese che per quella olandese; le vedete nell'ordine qui sotto.


Oltreoceano, in Brasile la cover del numero 121 dell'editora Vecchi, presenta un inedito Tex in camicia rossa, mentre in occasione della pubblicazione sulla ristampa Tex Coleçào della Mythos, venne utilizzata la versione di Tutto Tex.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.

venerdì 5 maggio 2023

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 161

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.


Su Tex Classic 161 troviamo ristampate a colori 192 strisce, pubblicate la prima volta sui numeri dal 24 al 26 della Serie Pueblo, la 34a di Tex nel formato originale, usciti in edicola nell'agosto del 1965. Le stesse pagine erano state pubblicate per la prima volta nel formato bonelliano sul numero 75 della serie principale di Tex, datato gennaio 1967
Il titolo del Classic, La freccia nera, è quello del numero 25 della Serie Pueblo, mentre la cover, che la redazione ha ritenuto più idonea per questo albo, è esattamente in successione con Classic precedente; proviene infatti da Tex 186, L'uomo dai cento volti, dell'aprile 1976. L'immagine viene molto modificata rispetto all'originale: scompaiono la bottiglia, la lampada e lo sfondo, il bicchiere si allontana da Tex, la pistola dell'avversario del ranger trasla a sinistra e viene evidenziata, anche se quest'ultima modifica, come vedremo, non è una novità.  
L'immagine scelta, come ormai di prassi, non ha nulla a che vedere col titolo, che è quello dell'avventura che inizia a pagina 22 e che si svilupperà nei prossimi albi, con Tex e Carson in trasferta in Alaska. Eventualmente potrebbe esserci un vago richiamo all'epilogo dell'avventura che termina a pagina 21, in cui Tex e i suoi portano scompiglio dentro un saloon di Denver, meno malfamato di quello che appare nella cover di Tex 186 (e questa probabilmente è la ragione che ha spinto la redazione a "ripulire" il locale dell'illustrazione di Galep), ma pur sempre un saloon. 


L'origine segreta di questa copertina ce  la svelano i nostri Bosco e Scremin, che hanno individuato la fonte d'ispirazione di Galleppini nella cover di un paperback della Signet datato marzo 1952. Si tratta del romanzo The Killer Brand di William Colt MacDonald.


Rispetto all'illustrazione americana Galep, per la cover de L'uomo dai cento volti, ha messo in primo piano la lampada, aggiunto le assi di legno della parete, e ha avvicinato i due contendenti.
Nelle edizioni bonelliane successive, già a partire da Tutto Tex, per sottolineare la situazione di imminente pericolo per il protagonista, viene ridisegnata la posizione del braccio dell'avversario del ranger, in maniera da mettere meglio in evidenza la pistola, a sua volta allungata per renderne più plausibile la dimensione. Scompare anche la bottiglia in primissimo piano sulla sinistra dell'immagine. La copertina era stata utilizzata l'ultima volta, con un inedito sfondo sfumato dal rosso al nero, per il volume da libreria del dicembre 2019 che raccoglie la saga di Proteus. Volume tra l'altro ristampato recentissimamente (21 aprile 2023), con una copertina diversa firmata da Claudio Villa.


In Europa questa cover di Tex venne utilizzata sia per l'edizione Finlandese, e relativa ristampa, sia per la norvegese, sia un paio di volte in Francia su Rodeo e Mustang, sia in Olanda. In ognuna di queste versioni la copertina di riferimento è quella originale del 1976.


In Brasile esistono almeno un paio di versioni di questa cover: quella della collana edita da Vecchi, ispirata all'albo originale italiano; e quella della Collana Tex Coleçào della Mythos ispirata a Tutto Tex.


Doppia apparizione anche in terra turca per l'illustrazione di Tex 186, ed entrambe le volte sulla collana Yeni Teks, della Ceylan Yayinlari. C'è però una fondamentale differenza tra le due immagini: quella del numero 36 è realizzata dall'illustratore turco Cemal Ragip Derin, quella del numero 83 è l'originale di Galep. Da notare che Ragip per primo aveva notato che la pistola dell'avversario di Tex non era proporzionata al resto della figura e l'aveva disegnata più lunga.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.

sabato 14 gennaio 2023

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 153

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.


Su Tex Classic 153 troviamo ristampate a colori 192 strisce, pubblicate la prima volta sui numeri dal 5 al 7 della Serie Pueblo, la 34a di Tex nel formato originale, usciti in edicola tra marzo e aprile del 1965. Le stesse pagine erano state pubblicate per la prima volta nel formato bonelliano sul numero 71 del settembre 1966 della serie principale di Tex
Il titolo del Classic, Piste Insanguinate è preso in prestito dal numero 5 della Serie Pueblo, ovvero l'albetto a striscia ristampato a cavallo tra il numero precedente e quello ora in edicola. Per questo motivo il titolo di questo Classic in realtà su quest'albo non c'è: lo trovate a pagina 64 del numero scorso. C'è però in copertina il logo dei 75 anni di vita editoriale di Tex che ci terrà compagnia presumibilmente fino al numero 178.
La cover che la redazione ha ritenuto più idonea per questo albo è quella di Tex 139, Adiòs Amigo!, del maggio 1972. Anche stavolta l'illustrazione non è inerente a ciò che accade all'interno, ma al titolo: essendo i pellerossa tutti letteralmente in fila indiana, alle spalle di Tex, si potrebbe ipotizzare che stiano percorrendo una "pista", e che prima o poi, essendo pure armati, questa sarà "insanguinata".


La copertina di Galleppini per Tex 139, ci segnalano Francesco Bosco e Mauro Scremin, i segugi delle fonti texiane, è chiaramente ispirata alla cover del paperback
The wolf is my brother di Chad Oliver e pubblicato dalla Signet Book. Qui sotto ne vedete tre diverse edizioni; la fonte di Galep probabilmente è la prima.


La copertina di Adiòs Amigo! era ovviamente già riapparsa in edicola prima di oggi in occasione delle due ristampe Tutto Tex e Tex Nuova Ristampa, con colori un po' più naturali.


I colori completamente diversi dalla prima all'ultima edizione, caratterizzano le tre versioni brasiliane di questa cover, una per editore. La prima è quella del numero 106 della Editora Vecchi con Tex in completo azzurro; la seconda è ribaltata rispetto all'illustrazione originale ed è della Globo per il numero 114 della Tex Coleção; sempre per la stessa testata, ma nella gestione della Mythos, è la terza stesura con i colori probabilmente più azzeccati per questa cover tra tutte le edizioni internazionali, italiane comprese.


Tra l'altro le edizioni internazionali di questa cover sono abbastanza limitate, in Europa sembra sia stata utilizzata solo in Jugoslavia e in Turchia. 


Sempre il dinamico duo Bosco-Scremin ci segnala che anche la cover del quinto albetto della Serie Pueblo, ha una fonte di ispirazione a stelle e strisce. Proviene da una vignetta di Gun Law firmata da Harry Bishop per l'episodio Frontier Munity del 1962.


Questa, come altre centinaia di vignette di Bishop che hanno ispirato altrettante vignette o copertine firmate da Galep, la trovate anche sul quarto volume di Western all'italiana, recentemente pubblicato dai nostri Bosco & Scremin. 
La stessa immagine è stata poi riutilizzata e ricolorata per la penultima raccoltina della serie bianca, la numero 131.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index. 

venerdì 3 giugno 2022

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 137

di Saverio Ceri
con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.


Come anticipato in apertura della scorsa puntata, quest'albo inaugura una nuova impostazione per questa collana. Fino a oggi ogni Tex Classic ha ristampato 6 albetti da 32 strisce cadauno, ovvero 192 strisce in tutto, che rimontate sulla ormai classica tavola bonelliana a 3 strisce, diventano 64 pagine. A partire dal 1948, gli albettini che a cadenza settimanale  proponevano 32 strisce a fumetti di Tex furono in tutto ben 820, cioè tutti quelli dalla prima alla trentaduesima serie, ovvero proprio la Serie Osages, riproposta da qualche numero sul Classic. 
Con la 137a uscita la ristampa bonelliana in quadricromia giunge a riproporre gli ultimi 4 albetti da 32 strisce, ovvero i numeri dal 27 al 30 della Serie Osages, usciti nel giugno del 1964. Completano l'albo le prime 64 strisce del primo albetto della serie Nebraska, la 33a di Tex, la prima con 80 pagine a fumetti, anche se per i primi numeri a causa di alcune serie in appendice da concludere le pagine dedicate a Tex furono un po' meno. Per la prima volta il Tex Classic, dunque, non si conclude esattamente con la fine di un albetto, e raramente questa situazione accadrà di nuovo in futuro. 
I 5 albetti furono ristampati per la prima volta nel formato odierno sul numero 63 di Tex, del gennaio 1966; molto successivo è invece l'albo da cui è tratta la copertina: Tex 117, El Paso. Il titolo di questo 137° Classic, invece proviene dal numero 28 della Serie Osages.


Gli impareggiabili scopritori di fonti texiane Francesco Bosco e Mauro Scremin ci segnalano che l'origine segreta di questa cover è statunitense. Si tratta dell'illustrazione di copertina del paperback Shackle di J.D.Lucey, edito dalla Signet nel 1966, opera di Ron Lesser.


L'unica modifica galeppiniana è  la diversa proporzione tra le costruzioni sullo sfondo e il cavaliere protagonista dell'immagine, e una pozza d'acqua che non appare nell'aridissima illustrazione di Lesser.
Colori a parte, le due ristampe bonelliane di questa cover, si segnalano per l'introduzione del  fazzoletto al collo di Tex, assente nella prima stesura, ma mantenuto nella versione del Classic ora in edicola. Da segnalare anche che se per l'illustrazione di Lesser, ripresa da Galep, cielo e terra si confondono all'infinito a causa della polvere alzata dal cavallo del protagonista, questo non vale per le due ristampe bonelliane dove il grafico di turno decise di indicare una linea netta per separare la solida terra marrone, dal soleggiato cielo giallastro.


Dopo la prima pubblicazione italiana del luglio 1970 l'illustrazione venne ripresa da vari editori esteri del personaggio. Qui sotto vi proponiamo 6 versioni, a partire da quella pubblicata sul numero di gennaio 1972 del mensile Rodeo che ospitava oltralpe, le avventure di Tex. Seguono la versione spagnola, con colori completamente stravolti; e quella jugoslava, con Tex spostato in basso a sinistra rispetto alla cover originale. Nella parte bassa troviamo la copertina in greco, e le più recenti Tex Coleçao brasiliana e Tex Klasik turca.


Sempre Bosco e Scremin nel ricordarci che le fonti delle copertine della Serie Osages, saranno prese in esame nel loro quarto volume  di Western all'italiana di prossima uscita, per il momento ci segnalano che la cover del penultimo albetto della 32a serie si ispira a una vignetta di Alberto Giolitti e Giovanni Ticci, pubblicata sull'americano Gunsmoke 19, del febbraio/marzo 1960. 


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.