giovedì 25 febbraio 2021

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 104

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.

Prosegue su questo Classic la vicenda del Drago nero, tratta dall'omonima serie a striscia di Tex. In particolare in questo albo ritroviamo ristampate a colori le uscite dalla 13a alla 18a di quella collana, pubblicate per la prima volta tra l'agosto e il settembre del 1960. Le 64 tavole di questo Classic vennero pubblicate per la prima volta in formato Bonelli sul numero 46 dell'attuale serie ammiraglia della casa editrice; albo di cui torneremo a parlare nella seconda parte di questa puntata. Intanto occupiamoci della cover del 104° Classic di Aquila della Notte. 

Il titolo, La porta delle mille felicità, è preso in prestito dal quarto capitolo contenuto in questo albo, e non ha praticamente attinenza con l'immagine di copertina, a meno che non si voglia far passare da "porta", l'ingresso della caverna della storica cover de L'enigma del feticcio. Più che porta parrebbe uno stargate, ma che conduce tutt'altro che alla felicità visti i pipistrelli e i sinistri totem. Dell'immagine di questa copertina ci siamo già occupati nella puntata 59, allorché venne scartata nel ballottaggio per la cover di quel Classic. In quell'occasione ripercorremmo le tappe della carriera editoriale di quell'immagine; stavolta, grazie ai nostri valenti collaboratori Francesco Bosco e Mauro Scremin, andiamo a scoprirne l'origine segreta.

Bosco & Scremin ci ricordano che la quarta e quinta serie dell'Albo d'Oro di Tex presentano numerose copertine ispirate al più famoso personaggio di José Luis Salinas, Cisco Kid. Inutile dire che Salinas è stato uno dei fumettisti più grandi mai esistiti. Un genio nel realizzare i cavalli, presi a riferimento dai disegnatori di tutto il mondo. La fonte de L'enigma del feticcio, compresa la testa di Tex presa di profilo, appartiene appunto a una striscia del "The Cisco Kid" uscita nel 1952 per la King Features Syndicate.



Effettivamente, come sottolineano Bosco e Scremin, Salinas era riferimento per molti illustratori, compreso l'italiano Alberto Giolitti che  in quegli anni lavorava per l'americana Dell e che pochi mesi prima di Galep in occasione di Tonto 25 (novembre 1956/gennaio 1957), aveva già utilizzato come fonte di ispirazione lo stesso cavallo impaurito. Lo ritroviamo, infatti,  alla seconda vignetta della pagina 29 di quell'albo.

Lo stesso equino, dopo essere passato da Cisko Kid a Tonto, evidentemente viene poi prestato a Tex per la cover del quarto numero della quarta serie degli albi d'oro: stessa posa, stesso terrore negli occhi del cavallo.


Ma torniamo alla copertina de L’enigma del feticcio; Bosco e Scremin ci segnalano che nel passaggio alla serie principale di Tex, lo sfondo, ovvero il portale della grotta, il totem e i pipistrelli, viene appositamente realizzato da Franco Bignotti. Da sottolineare che il titolo dell'albo è da ascrivere senza ombra di dubbio a Sergio Bonelli, nonostante molte fonti lo attribuiscano sempre a Bignotti. Rispetto alla copertina dell'Albo d'Oro, nella quale Tex indossa una camicia gialla, nell'Enigma del feticcio questa muta in rosso per evidenti ragioni cromatiche: ne è causa lo sfondo giallo su cui si staglia la figura del Ranger.

In questa gif animata riassumiamo tutti i passaggi che hanno portato alla cover del Classic attualmente in edicola, partendo dalla storica immagine di Salinas del 1952.


Torniamo, prima di chiudere, a parlare della cover di Tex 46, come promesso in apertura. La posizione di Aquila della Notte sulla copertina di quell'albo dell'agosto 1964 è ispirata chiaramente dalla copertina di Cheyenne 20, del marzo 1961, una pubblicazione americana, sempre targata Dell. Potete vedere entrambe le cover in sequenza qui sotto.


Se proviamo a sovrapporre la cover de Il sicario con la foto di Clint Walker che appare sulla copertina di Cheyenne, oltre ad appurare una somiglianza quasi perfetta, scopriamo una curiosa versione di Tex  quasi in carne e ossa.  


La stessa cover ovviamente è stata utilizzata anche in occasione delle ristampe Tutto Tex e Tex Nuova Ristampa, con l'aggiunta di uno sfondo fatto di cielo azzurro e deserto, simile alla versione della rivista americana.


Una curiosità sullo sfondo di questa copertina: in Italia lo abbiamo conosciuto soltanto negli anni ottanta in occasione dell'uscita di Tutto Tex, ma Galep (o qualcuno per lui) lo aveva disegnato almeno venti anni prima. Nell'edizione francese di questa cover infatti, scopriamo che lo scenario alle spalle di Tex esisteva già nel marzo del 1967.


In Brasile questa cover è stata usata almeno tre volte: in un paio di occasioni dall'editora Vecchi per la prima e seconda edizione del numero 88 del Tex carioca, e poi dalla Globo per il numero 52 della Tex Coleçào.


E con questo trittico di cover brasiliane chiudiamo anche questa puntata di Secret Origins. Appuntamento tra due settimane per scoprire nuove curiosità sulle copertine del ranger più popolare del fumetto italiano.

Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index, visto che molte sono state recentemente aggiornate con nuove immagini e nuovi riferimenti. 

martedì 23 febbraio 2021

SECRET ORIGINS: MISTER NO 17

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.


Termina su Mister No 17 la seconda avventura disegnata da Donatelli. La vicenda sviluppatasi per l'intero albo precedente, trova l'epilogo nelle primissime pagine di questo volume, con la scazzottata tra il protagonista e l'ennesimo "datore di lavoro" rivelatosi un lestofante. Nella colluttazione Jerry ha la meglio, anche grazie all'aiuto dell'elica del suo piper che infligge un colpo mortale al malcapitato trafficante di droga. A Mister No non resta che seppellire il cadavere dell'avversario e ricondurre a Manaus, Brenda, l'ignara nipote del malfattore che potrà testimoniare a suo favore sull'intera vicenda. Il viaggio di ritorno si conclude con una nuova gag di carattere sentimentale: Mister No, dopo aver dimostrato un incredibile self-control in tutta la vicenda, anche in frangenti molto drammatici, perde il controllo del suo aereo alla proposta di matrimonio della giovane Brenda, rischiando di schiantarsi sulla  cittadina amazzonica.
La cover del volume si riferisce alla storia successiva, che prende il via a pagina 28, Agente Segreto Zeta 3, un'avventura disegnata da Franco Bignotti e destinata a farci compagnia fino al numero 20.
L'immagine disegnata da Gallieno Ferri, racconta di un agente segreto americano, nome in codice Zee 3 - come recita il tesserino che mostra a Jerry nell'ultima vignetta di pagina 80 - ucciso con un coltello piantato nella schiena. La scena si svolge di giorno e all'aperto, mentre nella storia l'omicidio avviene di notte in un locale adibito ad arena per le lotte tra galli. Effettivamente la scena imbastita da Ferri è decisamente più attraente per un lettore; compreso l'aitante biondo cadavere, che fa molto americano; l'agente Zeta 3 della storia storia è decisamente sovrappeso, castano, e poco statunitense nell'aspetto; del resto, essendo una spia, doveva pur "mimetizzarsi" con l'ambiente in cui era chiamato ad agire.  


La copertina in questione era già apparsa nelle edicole italiane in due occasioni: ovviamente sull'albo originale, datato ottobre 1976, e sulla ristampa Mister No, nello stesso mese del 1990, con colori decisamente più piatti. Stavolta dopo oltre trent'anni di assenza, la ritroviamo con i colori originali degli anni '70, ma senza il bel titolo disegnato da Luigi Corteggi.

In Francia le pagine dell'italico numero 17 apparvero in gran parte sul numero 20 dell'edizione Mon Journal, datato agosto 1977 e intitolato Herr professor Hassler, ma non essendovi ancora traccia di accoltellati, l'editore d'oltralpe incaricò Enzo Chiomenti di realizzare una cover apposita, inedita nel nostro paese. La scelta del soggetto cadde sulla lotta tra galli, uno dei passaggi più movimentati e originali dell'avventura.


Solo sul numero 21, intitolato L'assassin, a omicidio compiuto, venne utilizzata la cover di Ferri

Orfani dell'edizione spagnola targata Zinco, terminata col numero precedente, scopriamo com'è stata pubblicta questa storia in Grecia e in Jugoslavia.
L'edizione ellenica, la seconda, quella del 1986, presenta come spesso accade l'immagine riflessa, ma il titolo identico a quello italiano; la versione dell'immagine di Ferri, pubblicata su Lunov Magnus Strip, invece nel senso corretto, ma misteriosamente l'agente segreto del titolo (senza  Z3), perde il coltello piantato nella schiena. Molto probabilmente l'editore balcanico ha ritenuto che quell'arma fosse uno spoiler troppo importante.


In Turchia come sempre, non si riscontrano particolari attinenze tra le pittoriche cover degli albi e le avventure a fumetti in essi contenute. Qui sotto tre copertine legate alle avventure contenute in questo albo.




Solo qualche anno più tardi in occasione di una ristampa, la cover ferriana di questo volume venne utilizzata come fonte di ispirazione. Anche nell'immaginario avventuroso dei turchi, evidentemente, la spia americana è bionda. Sembra Ken Parker!
 

Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index. 

mercoledì 17 febbraio 2021

SECRET ORIGINS: MISTER NO 16

di Saverio Ceri
Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.


Inizia su questo albo la seconda avventura di Mister No disegnata da Franco Donatelli.. o la penultima; lo storico copertinista de Il Piccolo Ranger, infatti, ha disegnato solo tre avventure per Jerry Drake per poi tornare ad occuparsi di Zagor, fino a fine carriera. Come ci ricorda Fabio Licari nell'introduzione dell'edizione della Gazzetta dello Sport, Donatelli è anche il creatore grafico del personaggio, dato che lo ha disegnato per primo, anche se il suo episodio d'esordio fu il secondo ad essere pubblicato.
La cover dell'edizione 2021 è praticamente identica alla copertina originale del settembre 1976, dato che all'epoca sia logo che titolo erano su un insolito sfondo bianco candido.



Solo piccole varianti di colore sulla cover della ristampa Tutto Mister No del settembre 1990.
Uno sfondo decisamente più infuocato per l'edizione francese uscita nel luglio del 1977 nel classico petit format transalpino. Per i francesi, a causa di una diversa foliazione rispetto all'edizione italiana, eravamo già al numero 19 e l'"affare" del titolo divenne Une bien vilaine affaire, "molto brutto", più che "sporco". Oltre allo sfondo rosso, il grafico francese che compose la copertina all'epoca, aggiunse una parte di tronco d'albero e un terreno erboso al di là del tronco stesso.


Anche in Spagna l'editore Zinco pubblicò la cover di questo albo, il 17° e ultimo della propria edizione, con uno sfondo colorato; in questo caso grigio piombo, e l'affare del titolo si trasformò in lavoro (trabajo), pur rimanendo sporco (sucio).
 

Una delle edizioni più simili all'originale è la seconda serie greca, con il titolo scritto con un carattere simile a quello italiano. 


Curiosamente la versione jugoslava di questa storia, giunta in edicola nel 1983, sulla collana antologica Lunov Magnus Strip, viene divisa su due albi, il 553 e il 554 della testata. Avendo a disposizione una sola cover proveniente dall'edizione italiana, ne mancava una all'appello. La soluzione dell'editore balcanico fu quella di far realizzare una copertina ex-novo da un illustratore locale, di cui non conosciamo il nome. L'albo in questione, il numero 553, si intitola "carico fatale" o qualcosa del genere, evidente riferimento a quello che Jerry dovrà trasportare col suo piper in questo episodio. L'illustrazione di copertina però è decisamente fuori tema, dato che il protagonista sembra affrontare un misterioso essere (umano? alieno? mutato?), di cui non c'è traccia all'interno dell'avventura.


L'albo successivo, che eredita l'unica cover pertinente a disposizione, cambia però titolo divenendo "più forte dell'amore" , forse a causa della presenza femminile accanto al nostro pilota.


L'edizione turca, che conta meno pagine di quella nostrana, presenta l'episodio su cinque albi, intanto qui sotto trovate i primi tre, tutti con belle copertine inedite dipinte da illustratori turchi, ma come spesso accade senza poca o nessuna attinenza con l'episodio contenuto all'interno; in questo caso solo la seconda immagine si potrebbe vagamente ricondurre a un frangente dell'avventura.



 
Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index. 

lunedì 15 febbraio 2021

LUKE NESS, PHD by MANETTI & PIERI - L'ESECRABILE UOMO DELLE NEVI (strisce 19 e 20)

 di Francesco Manetti & Filippo Pieri


Siamo finalmente giunti al cuore della nostra storia: a metà percorso narrativo voi lettori potete finalmente incontrare l'Esecrabile Uomo delle Nevi... e forse non è quello che vi aspettavate! (f.m.)


CLICCATE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA E AVERE UN'OTTIMALE ESPERIENZA DI LETTURA!



N.B. Trovate i link alle altre puntate di Luke Ness su Cronologie & Index!

giovedì 11 febbraio 2021

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 103

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.

Il Classic attualmente in edicola, ristampa nella prima metà dell'albo l'epilogo della vicenda della Valle della paura, e nella seconda metà i primi tre capitoli dell'episodio del Drago Nero che dà il titolo all'intera serie a striscia riproposta in questo periodo sulla collana. All'interno del 103° Classic infatti riscopriamo i numeri da 7 a 12 della Serie Drago Nero, la 25a collana di albetti a striscia di Tex, pubblicati originariamente tra il luglio e l'agosto del 1960. La prima ristampa in formato Bonelli dei sei episodi la troviamo a cavallo tra i numeri 45 e 46 dell'attuale collana ammiraglia dell'editore, datati luglio e agosto '64. Della cover di Tex 45 abbiamo già avuto occasione di parlarne nella puntata 87 di Secret Origins,  mentre di quella di Tex 46 ce ne occuperemo nella prossima.


Ma veniamo alla copertina di questo Classic. Il titolo del secondo episodio dell'albo, La caverna segreta, che si riferisce al covo del misterioso scimmione di cui abbiamo parlato nella puntata precedente, oltre che a dare il titolo a questo numero, ispira  anche la redazione per la ricerca dell'immagine della cover. Per la prima volta troviamo in copertina un'immagine che non sia stata concepita originariamente per gli Albi d'Oro. L'illustrazione scelta per l'occasione proviene infatti da Spettri!, il numero 80 di Tex Gigante (ovviamente seconda serie dato che la prima era di soli 29 numeri). 

La copertina originale datata Giugno 1967, presenta i due protagonisti in bianco e nero, mentre il resto dell'immagine è colorata. Una scelta estetica legata al gusto del periodo probabilmente, ma anche un modo per allineare l'immagine all'inquietante titolo scelto per l'albo: Spettri! 


Già nell'edizione di Tutto Tex del giugno 1990 l'immagine diviene full color, perdendo però un po' del suo fascino. Colorata, anche se con qualche sfumatura diversa, pure la versione del settembre 2002 di Tex Nuova Ristampa. Da notare le tre posizioni differenti del pipistrello in primo piano, in ognuna delle tre edizioni ufficiali bonelliane

Segnaliamo che questa immagine è apparsa anche in completa quadricromia nel 1993 anche come cover del terzo videogioco di Tex realizzato dalla simulmondo. La versione utilizzata è quella di Tutto Tex, in base alla posizione del pipistrello.



La prima volta a colori di questa cover però risale all'agosto 1977, quando la brasiliana Editora Vecchi pubblicò il numero 78 dell'edizione locale di Tex. I colori scelti sono molto diversi da quelli che poi vedremo in Italia, ma sicuramente non mancano di fascino.



La sagoma di Tex di questa cover è stata utilizzata anche per il numero 33 della recente collana collaterale alla Gazzetta dello Sport dedicata ai 70 anni del personaggio.


Nella versione di Tex Classic, il protagonista è da solo nella caverna, senza il figlio imprigionato, ne i pipistrelli di contorno. In un certo senso è un ritorno alle origini, anzi a "l'origine"... segreta, ma non troppo, di questa illustrazione. Grazie a nostri Bosco e Scremin scopriamo infatti che la fonte utilizzata da Galleppini per la posizione di Tex è una famosa copertina di James Bama per un romanzo di Louis l'Amour, Kid Rodelo, uscito in svariate collane americane, e edito in Italia da Mondadori col titolo Il deserto di Yuma, ma con la stessa cover originale.  

Ripercorriamo in questa gif animata tutta la carriera internazionale di questa immagine dell'illustrazione americana di Bama, alla recente apparizione su Tex Classic 103, passando per il Brasile e per i videogames.

Prima di chiudere scopriamo un'altra copertina legata alla vicenda de La valle della paura che si conclude su questo Classic. 

L'avventura è stata pubblicata per la prima volta a colori ben 46 anni or sono, sullo storico volume strenna della Mondadori: Il mio nome è Tex, ovvero il primo cartonato in grande formato dedicato a Aquila della Notte, che si apre proprio con questa storia al limite del fantastico e che presentava una colorazione diversa da quella del Classic e almeno tre vignette inedite in apertura. 


Dal parallelo tra le prima tavola del volume Mondadori del settembre 1975 e quella dell'odierno Classic, che, nonostante i ritocchi succedutisi nelle varie edizioni ripropone comunque la scansione delle strisce pubblicate in origine nel 1960, si nota come le due vignette della striscia centrale dell'edizione Mondadori sono completamente inedite, mente la prima e la terza striscia mondadoriana sono la versione extended delle due vignette della prima striscia originale. Per quanto riguarda i colori, quelli dell'edizione del '75 della Cromolinea di Ugo Pietrafitta, hanno decisamente un altro fascino rispetto a quelli dell'edizione di Repubblica curati dalla GFB Comics.

Quel fortunato volume (sia  perché venne ristampato più volte negli anni successivi, sia perché fu il primo di una collana che pur cambiando editore, continua tutt'oggi), presenta una copertina di Galep realizzata appositamente.
La stessa immagine venne utilizzata nell'ottobre del 1980 come copertina del 45 giri di Tex. Sul lato A del vinile si poteva ascoltare (e si può tuttora per chi possiede il disco e un giradischi), La ballata di Tex Willer, sigla di apertura della serie a cartoni semi-animati Tex & Company, mentre sul lato B è incisa Tex's stomp music; entrambi i pezzi sono scritti da Giorgio Bonelli e Renato Piazzamiglio su musica e arrangiamenti di Corrado Castellari. Gli interpreti sono Marco Ferradini, Silvio Pozzoli e lo stesso Castellari, che nei pezzi suona anche la chitarra ritmica, mentre Bruno de Filippi suona la chitarra slide, il banjo e armonica.


Tex & Company, la serie di cartoon realizzata da Giorgio Bonelli con l'ausilio di Ferruccio Alessandri e Mauro Boselli, presentava nella prima serie, proprio la riduzione a "cartoni" de La valle della paura, nella versione quadricromia del cartonato Mondadori.
Tornando al volume e alla sua copertina, i nostri espertissimi ricercatori di immagini Bosco e Scremin ci raccontano che spesso viene associata a pose di fotogrammi western di John Wayne; in realtà la cover de Il mio nome è Tex è ereditata dalla copertina del pocket book di John Hunter, Duke (Paperback Library, 1970). 


Il lavoro di Galep, concludono Bosco & Scremin,  è molto fedele all'originale, se si eccettua chiaramente la faccia del personaggio. 
Questo lo si può apprezzare bene nella gif animata qui sotto, dove sovrapponendo la figura di Tex a quella del baffuto protagonista immortalato sulla cover americana, scopriamo che praticamente la posizione è identica.


E con questa immagine che arriva da oltre oceano chiudiamo anche questa puntata di Secret Origins. Appuntamento tra due settimane per scoprire nuove curiosità sulle copertine del ranger più popolare del fumetto italiano.

Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index, visto che molte sono state recentemente aggiornate con nuove immagini e nuovi riferimenti. 

mercoledì 10 febbraio 2021

SECRET ORIGINS: MISTER NO 15

di Saverio Ceri
Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo. 


Si conclude  con questo 15° albo, grazie a otto pagine extra aggiunte per l'occasione, l'avventura del Tempio dei Maya, iniziata sul numero 12 con l'arrivo  a Manaus della bella Patricia e del simpatico Dana. Le otto tavole in più rappresentano una rara eccezione per Mister No. Solo in un altro paio di occasioni sulla serie regolare del personaggio la Bonelli si è concessa il lusso di sforare le canoniche 96 tavole (poi divenute 94 dall'introduzione del frontespizio nel giugno '87): Sul numero 200, che raccoglieva una storia celebrativa a colori con ben 16 pagine in più; e sul numero 373 uno degli ultimi della collana che evidentemente necessitava di 4 tavole aggiuntive per concludere al meglio la vicenda narrata. In tutti e tre i casi il prolisso scrittore è Guido Nolitta, alias Sergio Bonelli, allo stesso tempo creatore ed editore del personaggio, che non poteva non chiudere un occhio se il dilungarsi della sua storia, costringeva la casa editrice a regalare alcune pagine supplementari ai lettori.

La cover originale è dell'agosto 1976, mentre l'unica ristampa da edicola bonelliana risale all'agosto del 1990, in seguito l'immagine è riapparsa nei chioschi italici nell'ottobre 2007 sull'ottavo numero della riproposta edita dalle Edizioni If di Gianni Bono. Qui in sequenza trovate le tre varianti della cover.



Da notare come nelle due ristampe la stele maya a cui si appoggio Mister No abbia dimensioni ridotte rispetto alla stesura originale della cover. 
Poco fa parlavamo di ristampe da edicola perché in realtà questa avventura nella sua completezza è alla sua seconda edizione in quadricromia. Era già apparsa infatti sul volume destinato al mercato librario Il tempio dei Maya edito dalla stessa Bonelli nell'ottobre del 2015 per festeggiare il quarantennale del personaggio.


Passiamo ora alle edizioni internazionali di questa storia e di questa cover: in Francia, dato il numero ridotto di tavole pubblicate per ogni albo rispetto all'edizione italiana, la parte finale di questa avventura ha trovato spazio su due albi, il 17 e il 18 del maggio/giugno 1977; il primo dei due intitolato La malédiction du grand jaguar (la maledizione del grande giaguaro), presenta la stessa cover nostrana ma con una colorazione leggermente differente e una vegetazione più rigogliosa a ridosso della stele; manufatto maya che a sua volta risulta mutilato nella parte superiore.

Il secondo albo dal titolo Le temple maudit (Il tempio maledetto) presenta una cover inedita, ispirata alle ultime tavole dell'episodio con Mister No che si mette al riparo dal catastrofico crollo del tempio maya. L'autore dell'illustrazione rimane per il momento sconosciuto.


Anche l'edizione spagnola della Zinco, presenta l'episodio diviso su due albi: il 15 e il 16 del novembre/dicembre 1983. Il primo dei due volumi, intitolato La piramide nella giungla, presenta la cover di Ferri, completamente ricolorata a partire dall'ormai classica inversione del colore tra camicia e fazzoletto, e come sempre con un logo diverso dall'originale.

Il secondo volume porta invece il titolo Il tempio Maya, molto simile a quello originale, ma presenta una cover "inedita", costruita con un patchwork di tre disegni di Diso (dalle tavole 68, 82 e 85). 

Per lasciare libero lo spazio in alto a sinistra per il logo, l'immagine di copertina venne specchiata, in occasione della seconda edizione greca del personaggio, edita negli anni '80. Il titolo è identico all'originale. Apprezzabile il tentativo di realizzare il titolo con la stessa grafica creata da Luigi Corteggi per l'albo italiano.


L'edizione jugoslava, pubblicata sull'antologico Lunov Magnus Strip, ci presenta una cover col disegno modificato, in maniera differente dalla versione transalpina, nella parte alta della stele maya.   


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index.