giovedì 2 luglio 2020

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 87

di Saverio Ceri

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola. 
Il Tex Classic 87 segna un piccolo punto di svolta, legato non tanto a questa collana, ma ad una testata in esso ristampata, come scopriremo più avanti.
Procediamo con ordine: In questo Classic troviamo i primi sei numeri della serie a strisce Oklahoma, ovvero la ventesima collana di Tex in quello storico formato; i sei albetti uscirono nelle edicole di tutta Italia tra il settembre e l'ottobre del 1958. L'albo di esordio della serie intitolato L'asso di picche, dà il titolo sia alla storia, che si concluderà nel numero 89, sia a questo Classic.


La copertina di quella striscia non è mai stata riutilizzata, ma visto che tra una decina di numeri finiranno le cover degli Albi d'Oro da sfruttare per il classic, potrebbe essere un ipotesi quella di andare a pescare tra le cover delle strisce contenute nell'albo (come già succede per il Classic di Zagor del resto), specialmente quelle più suggestive, come quella qui sopra.
I sei capitoli contenuti nel Classic ora in edicola, furono riproposti sottoforma di tavola a tre strisce, l'abituale formato che leggiamo tutt'oggi, nei primi tre numeri della settima serie degli Albi d'Oro, usciti tra il 30 luglio e il 30 agosto del 1959. Parliamo di tre Albi d'Oro anziché dei soliti due, perché a partire dal primo di questi tre spillati, in redazione decisero di riproporre solo due episodi a numero, sincronizzandosi così col ritmo di uscita della serie originale, stabilizzando in circa 10 mesi la differenza tra la prima edizione a striscia e la ristampa in "formato Bonelli". Il piccolo punto di svolta a cui accennavamo in apertura è questo, quindi, seguendo la regola non scritta, ma quasi sempre rispettata, che la copertina del Classic proviene da uno degli Albi d'Oro in esso contenuti, significa che per i prossimi undici Classic la redazione potrà scegliere su tre cover anziché su due.
Stavolta la scelta è caduta sul numero centrale dei tre. Questo:


I lettori di Tex conoscono bene questa immagine, visto che parzialmente è stata utilizzata come cover del numero 29 della 2a serie gigante di Tex, ovvero per una storia completamente diversa da quella raccontata in questo albo (ristampata invece sul numero 38 dell'attuale serie di Aquila della Notte) e di cui ci siamo occupati nella puntata numero 70 di questa rubrica.
Prima di vedere qual'è stato il radioso futuro di questa cover, scopriamone il segreto passato. Questa illustrazione di Galep si ispira alla copertina di un romanzo americano edito in formato paperback nel 1951 della Pocket Book: Colt Comrades scritto da Harry Siclair Drago con lo pseudonimo Bliss Lomax.


In redazione però inavvertitamente personalizzarono l'immagine con un'aggiunta: un dito alla mano sinistra del protagonista. Il Tex con sei dita, famoso tra i collezionisti, fece dunque il suo esordio in questa occasione. Era il Ferragosto del 1959.
Quando nel gennaio/febbraio del 1963 venne dato alle stampe il numero 29 della attuale serie che ristampava le vicende del Coyote Nero, la redazione dell'epoca scelse di confezionare la copertina a partire proprio da quel Tex di spalle tra le rocce, ma fece cambiare, per mano probabilmente di Franco Bignotti, la scena di sfondo: nella nuova versione Tex non spara, ma sta attendendo il momento opportuno per irrompere sulla scena e sconfiggere l'avversario di turno. L'errore del sesto dito, nonostante fossero  passati quasi quattro anni, non era stato ancora notato da nessuno, e così anche la prima edizione di quell'albo giunse in edicola con l'incredibile errore.


Solo nelle ristampe successive, a partire da Tex Tre Stelle, ma anche nei Tex cosiddetti "volgari", ovvero quegli albi ristampati e distribuiti dalla Bonelli per far fronte alle continue richieste di arretrati, l'errore venne corretto, e Tex finalmente tornò ad avere il numero corretto di dita anche in questa copertina.


Nella versione di Tutto Tex, nel 1988, Galep aggiunge all'immagine la cintura ai pantaloni del protagonista, che dal 1959 ad allora si reggevano sul nulla (che fossero elasticizzati?) e appone la sua firma in basso, talmente in basso che viene coperta dal titolo dell'albo. La si vede far capolino accanto allo stivale del ranger.


Dieci anni più tardi in occasione della riproposta sulla collana Tex Nuova Ristampa, la cintura e la firma galleppiniana vengono nuovamente cassati.


La firma almeno, ricompare invece, in tempi recenti, sulla copertina del numero 122 della collana di collaterali della Gazzetta dello Sport; iniziativa inaugurata nell'anno del settantennale e che continua tutt'oggi a essere proposta con successo in abbinamento al quotidiano sportivo. La cintura galleppiniana continua a latitare.


Ma a proposito di "restaurazioni" da parte della redazione, col Tex Classic 87 appena pubblicato, si è deciso di andare a  recuperare proprio la cover dell'Albo d'Oro del 1959 e non la variante costruita per Il Coyote Nero; Il recupero è stato integrale, compreso il sesto dito di Tex: che sia un omaggio voluto ai bei vecchi spensierati tempi, in cui potevano passare quattro anni prima che i più rompiscatole dei lettori ti facessero notare un madornale refuso?


Tra le due cover scartate in questa occasione, un'altra ha avuto un glorioso percorso nella storia editoriale del personaggio; si tratta della cover del primo albo d'Oro della settima serie, quelle che inaugura nuova grafica e nuova foliazione. La vedete qui sotto.


L'ispirazione per questa immagine, come spesso accadeva in quel periodo storico non si ritrova all'interno dell'albo, ma arriva addirittura da oltreoceano, da una cover di un paperback della Signet. Il volume in questione è Gunhawk Harvest pubblicato nel  1952 e scritto da Leslie Ernenwein.


La sagoma di Tex, decontestualizzata, venne utilizzata poi nel luglio del 1964 per confezionare la copertina del numero 45 della attuale collana del ranger. In redazione di decise di aggiungere in un riquadro il nuovo bersaglio di Aquila della Notte: la sagoma di un inconsapevole cavaliere che sta discendendo da una collina. Curioso come nella composizione grafica la pistola entra nel riquadro del cavaliere, mente il fazzoletto al collo del protagonista ne viene coperto.


Nella versione di Tutto Tex, il protagonista e l'avversario vengono riuniti in un unica immagine. Galep per l'occasione ricrea un'ambientazione prolungando il declivio della collina e tratteggiando sullo sfondo le formazioni montuose tipiche del sud-ovest degli states. Le aggiunte galleppiniane in questo caso vengono mantenute anche in Tex nuova ristampa. Qui di seguito trovate entrambe le versioni.



Ma non è finita qui: le pagine contenute in questo Classic infatti, sono state di ispirazione per un'altra cover di Tex, quella del 23° volume della Tex Edição Histórica della brasiliana Globo dell'Aprile 1997. In questo caso l'autore è l'attuale copertinista di Tex, Claudio Villa. Nella versione brasiliana i colori sono realizzati dallo stesso disegnatore comasco.


Nella versione italiana, pubblicata  nel dicembre dello stesso anno, come mini-poster, sul numero 22 di Tex Nuova Ristampa, i colori furono realizzati in redazione seguendo le indicazioni cromatiche dello stesso Villa.

Anche per questa volta è tutto; appuntamento alla prossima puntata di Secret Origins.

Saverio Ceri

N.B. Vi invito a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index, visto che molte sono state recentemente aggiornate con nuove immagini e nuovi riferimenti.

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