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lunedì 6 aprile 2015

MADE IN BONELLI - 6a PARTE: QUANDO BONELLI INCONTRA DISNEY! E IN PIÙ: PARODIE, "CENSURE" E BLOOPER BONELLIANI E DISNEYANI!

di Filippo Pieri


Da qualche anno a questa parte tutte le nuove serie della Sergio Bonelli Editore (da "Le Storie" in poi) hanno scritto sulla copertina, sopra il logo del personaggio, il nome della casa editrice milanese.





Su "Topolino" invece è accaduto l'esatto contrario. Infatti il logo "Walt Disney" sopra la testata è rimasto fino al n. 2247 del 22 Dicembre 1998...




...per poi venire riposizionato sul numero successivo in basso a destra...




fino a perdere la dicitura "Walt" con il n. 2430 del 25 Giugno 2002!



Poi, da quando la gestione del mensile è passata a Panini Comics la sola scritta "Disney" è tornata in piccolo sopra la "T" di "Topolino". 




La cosa vi sembra indifferente? Forse... O forse la casa di Mickey Mouse ha eliminato il nome del suo fondatore per essere un marchio a 360 gradi e non essere più identificata solo con i fumetti, che rappresentano ormai una minima parte del fatturato. Infatti, mentre marchi come Coca Cola o Ferrari sono bene identificati con un settore merceologico, l’impero Disney opera ormai ovunque...


Due realtà apparentemente lontane, come la Disney e la Bonelli si sono più volte incontrate nel corso degli anni.
L’ultima volta è stata l’11 Marzo 2015 sul settimanale "Topolino" n. 3094 dove, a pagina 123, troviamo la storia Dylan Top in: l’alba dei topi invadenti, ideata da Sclavi, Recchioni & Faraci e disegnata da Paolo Mottura.





Il team creativo è quindi composto da autori che lavorano o hanno lavorato per entrambi le case editrici e si sono divertiti a fare un gioco di citazioni e rimandi come viene spiegato al termine della storia in un articolo scritto dallo stesso Faraci. 






Non è però la prima volta che i due indagatori s’incontrano. Successe anche venti anni prima, edesattamente sul n. 2076 del 12 Settembre 1995, nella storia Topolino e il Talismano Elfico. In quel caso l'avventura, realizzata da due artisti prettamente disneyani, Alessandro Sisti e Massimo De Vita, era volutamente scritta con meno citazioni riconducibili al Detective dell’Incubo.







L’omaggio a Tex - fin dalla copertina - è invece chiaro su "Topolino" n. 2964 del 18 Settembre 2012, con l'episodio Bum un ranger in azione, dove Corrado Mastrantuono (anche lui autore di entrambe le case editrici) ci racconta le gesta di Bum Willer e Pap Carson con le esclamazioni tipiche dei due eroi bonelliani e un omaggio diretto all’indimenticabile Sergio con il saloon Chain of Nolitta a un anno dalla sua morte, avvenuta il 26 Settembre 2011.








In passato invece ci sono state parodie che la casa di Burbank non ha gradito affatto. Sono per esempio quelle di Federico Maria Sardelli - direttore d’orchestra, compositore, autore di libri, fumettista e disegnatore satirico - che, in quella ultima veste, sul mensile “il Vernacoliere” aveva firmato un fumetto parodia di Topolino disegnato alla maniera di Floyd Gottfredson, ma con la parlata livornese! E visto che siamo in ambito bonelliano, vi segnaliamo che il periodico toscanaccio
ospita dal 2015 una rubrica fissa umoristica di Moreno "Zagor" Burattini.





Se la Disney non digerì il caustico omaggio sardelliano, la SBE non gradì molto la parodia di Tex del 1996 del duo Virelli/Leomacs.







Probabilmente ci fu poi un chiarimento con l'editore milanese, visto che Leomacs in seguito è approdato alla corte di Via Buonarroti, disegnando per varie serie bonelliane, tra cui appunto Tex!

Sappiamo invece di un caso in cui a scusarsi fu la Arnoldo Mondadori Editore quando, a causa di uno sciopero dei giornalisti, non fu pubblicato il "Topolino" n. 1370. 






Una storia destinata a quel "Topolino", intitolata Zio Paperone e i Corindoni Negromani, fu successivamente pubblicata sullo speciale "Topolino Estate" n. 1 del Giugno 1983 - come si evince dalla sigla.







Non ci sono invece apparentemente scuse per un difetto di inquadratura apparso su "Topolino" n. 2878 a pag. 53





Nella vignetta n. 6 vediamo infatti apparire quella che bizzarramente sembra una testa di Topolino senza il resto del corpo - a causa del taglio "troppo preciso" del capo del personaggio, qui visto da dietro. 

Anche su Dylan Dog ci sono celebri sviste - o blooper. Per esempio, sul n. 18 della serie regolare dell'Indagatore dell'Incubo, Cagliostro, vediamo alla vignetta n. 2 un corpo orribilmente mutilato... Solo che la gamba mozzata che si vede nella vignetta n. 5 - se appartenente al cadavere di cui sopra - non dovrebbe avere anche la coscia, visto che era stata tagliata all'altezza del ginocchio, e soprattutto non dovrebbe essere una gamba destra, visto che quella amputata era la sinistra!







Sul n. 30, La casa infestata, c'è un altro errore - che fu corretto successivamente sulla ristampa. A pag. 2 vediamo una donna con i pantaloni corti, che nel proseguo dello stesso albo saranno invece lunghi.








Una intera copertina eliminata dalla SBE per decisione dello stesso GL fu quella del Tex n. 243, Il segno di Cruzado del gennaio 1981.


Questa è la copertina uscita in edicola... :





...mentre quest'altra è la copertina "scartata", che portava tra l'altro un titolo diverso da quello definitivo:






La cover di Aurelio Galleppini si ispirava a una sequenza interna molto "fuori dell'ordinario" che Guido Nolitta, alias Sergio Bonelli, aveva scritto per sorprendere il lettore: due eterni e inseparabili amici - praticamente fratelli - che si prendono a cazzotti (un po' alla Mister No ed Esse-Esse)!




Anche altre sequenze dell'albo furono eliminate, come questa che avrebbe dovuto collocarsi, più o meno, a pag. 62:






Probabilmente aveva ragione G.L. Bonelli, perché forse il pubblico, allora, non era pronto per una scena del genere...
Qualcosa di simile è stato invece pubblicato nell'albo speciale "Le grandi storie di Nathan Never" n. 2 del marzo 2015, dove il nostro eroe fa a pugni con l'amica e collega di sempre Legs Weaver...




...che con Tex ha in comune la stessa esclamazione: Peste! 


Anche Mister No ha incontrato un personaggio disneyano e più precisamente Paperino. È accaduto il 11 giugno 2014 su "Topolino" n. 3055... 







...quando, all'inizio dei Mondiali di calcio brasiliani, gli autori disneyani hanno voluto omaggiare l'antieroe creato da Guido Nolitta - che viveva appunto in quelle zone.

 

Una parodia di Jerry Drake (un personaggio chiamato Mister Boh, perché, come dice Paperino, è sempre indeciso!) era infine apparsa su "Paperino Mese" n. 172 dell'ottobre 1994, nella storia Paperino e il tesoro del Signor Smith di Sergio Tulipano e Sandro Dossi. La storia è stata più volte ristampata, l'ultima nell'agosto 2010 su "Paperino Mese" n. 362. 








Filippo Pieri
(fine 6a parte)


N.B. Trovate i link alle altre parti di "Made in Bonelli" su Cronologie & Index!

giovedì 4 ottobre 2012

FUOCO, GELO E CASE INFESTATE: DYLAN DOG COLOR FEST N. 9

di Francesco Manetti

Per aprire il Dylan Dog Color Fest n. 9 dell'agosto 2012, la scelta di una splah page con la discesa di Dylan Dog in fumosi e roventi abissi d'acciaio non poteva essere più azzeccata. Le quattro storie che lo compongono sono altrettante immersioni all'Inferno – in un poker di inferi probabili... Il primo oltretomba è un albergo in riva al mare, grigio come le acque che lo bagnano. La desolazione, alla quale contribuiscono gli avventori, ammuffitti e noiosi, e lo stesso personale (con il cameriere decrepito e ingobbito che serve ai tavoli una non ben identificata brodaglia), viene interrotta da violenti flash con truculente scene d'omicidio. Il paese, l'immaginario Little Storping-by-the-Sea, con il suo ricco pontile, si ispira a celebri località balneari inglesi, come Bournemouth o Blackpool. Curiosamente il nome creato da Boselli rimanda a Little Storping-by-the-Swuff, uno degli pseudonimi di Adbury, paesino inglese più volte usato come set per telefilm e film.


Il pier di Blackpool, nel Lancashire, Regno Unito.

Un altro pittoresco pontile a Bournemouth, nel Sud inglese.


I riferimenti alle case dannate sono molteplici; i corridoi con la moquette geometrica rimandano all'Overlook kinghiano, nell'interpretazione di Stanley Kubrick. Il colore – usato a regola d'arte, come parte integrante del linguaggio fumettistico - annuncia la violenza virando verso un monocromatismo d'effetto.


Il terrificante corridoio dell'Overlook Hotel! Da "The Shining", 1980



Se “Quell'hotel sulla spiaggia” di Boselli e Rossi si era aperto e chiuso con le fiamme, “La tomba di ghiaccio” di Mantero, Belli e Freghieri si tinge dei toni algidi della neve e dei panorami sottozero. Il demone, stavolta, non è un serial killer, ma un diavolo vero e proprio, che usa le temperature nelle zone basse kelviniane per arruolare nuove reclute per l'Ade. Il finale fantascientifico, in una Londra desolata del 2560 AD, è un classico del cinema e della letteratura future shock, ma ci piace pensare che gli autori abbiano anche pensato alla serie televisiva a cartoni animati Futurama, firmata Matt “The Simpsons” Groening, facendo risvegliare dall'ibernazione nel lontano domani la loro avvenente protagonista!


Il risveglio di Fry nel Domani, da "Futurama", primo episodio, 2000.



Fantasmi anche nell'episodio “Il bottone di madreperla” di Baraldi e Mottura, una storia tragica e commovente, nella quale Dylan Dog è solo comprimario, testimone di un dramma “oltre la vita” che si sta avviando alla conclusione. Infine, grande pastiche tra science fiction e horror con “Anime senza pace” di Gualdoni e Leomacs. Come quasi tutti gli episodi dell'albo, anche per questo di chiusura viene evocata una magione animata da sinistre presenze. Si tratta di spiriti. Ma non spettri classici, bensì... extraterrestri! La leggenda del luogo di sepoltura, della tomba profanata da una costruzione che non doveva essere lì, è un topos della narrativa del soprannaturale.


Locandina USA del 2007, per il 25° anniversario di "Poltergeist", 1982



Tobe Hooper e Steven Spielberg, nel loro film “Poltergeist” del 1982, sfruttano l'idea del cimitero indiano sotterrato da una nuova lottizzazione di villette. La pellicola ebbe un successo planetario ed è stata ampiamente citata e parodiata a tutti i livelli multimediali, dai Simpsons a X-Files, da South Park ai Griffin, da Scary Movie ad Ace Ventura.


La copertina di Dylan Dog Color Fest n. 9, disegnata da Mario Alberti, agosto 2012. (c) Sergio Bonelli Editore




Dylan Dog Color Fest 9
QUELL'HOTEL SULLA SPIAGGIA
LA TOMBA DI GHIACCIO
IL BOTTONE DI MADREPERLA
ANIME SENZA PACE
Agosto 2012
pagg. 132 (a colori), € 5,20
Testi: Mauro Boselli, Maurizio Mantero, Marco Belli, Barbara Baraldi, Giovanni Gualdoni
Disegni: Luca Rossi, Giovanni Freghieri, Paolo Mottura, Leomacs
Colori: Overdrive Studio, Paolo Mottura
Copertina: Mario Alberti

Francesco Manetti 

N.B.: i link alle altre recensioni bonelliane sono sul Giorno del Giudizio!