mercoledì 6 agosto 2025

BONELLI IN DIGITALE - PUNTATA # 9

di Giampiero Belardinelli




Introduzione

Nei mesi di maggio, giugno e luglio 2025 è stata pubblicata sulle pagine di "Zagor" un’avventura intitolata Sasquatch, scritta da Moreno Burattini e illustrata da Arturo Lozzi. Questa storia ruota attorno alla misteriosa creatura dei boschi conosciuta anche come Bigfoot. Sebbene questa non sia la sede per approfondire l’avventura di Zagor, la sua uscita ha rappresentato lo spunto per rileggere, nell’applicazione "Bonelli Digital Classic", la celebre storia di Tex realizzata da Guido Nolitta e disegnata da Erio Nicolò, anch’essa incentrata proprio sulla figura enigmatica del Sasquatch. Quest’ultima è stata pubblicata nei numeri 220, 221, 222 e 223 di "Tex Gigante" (febbraio-marzo 1979). La copertina di "Tex" n. 223, tra l’altro, è stata ripresa da Alessandro Piccinelli nell'albo "Zagor Gigante" n. 719, un voluto omaggio a Galep e alla storia texiana di Nolitta e Nicolò.


Il Sasquatch in "Tex" e "Zagor" (notare la citazione grafica)



Sasquatch


La leggenda del Sasquatch

Il Sasquatch è una figura del folklore nordamericano, protagonista di storie e leggende. Le prime testimonianze scritte risalgono al XIX secolo, ma racconti simili esistevano già tra le popolazioni indigene. Tribù come i Salish, i Lummi e i Sts’ailes parlavano di esseri giganti, pelosi e schivi che vivevano nelle foreste. Le impronte giganti, spesso rivelatesi scherzi, alimentano la leggenda, insieme a foto sfocate e video traballanti. Dal punto di vista antropologico, il Sasquatch rappresenta il bisogno umano di trovare ciò che è selvaggio e sconosciuto. Alcuni scienziati, come Grover Krantz, hanno studiato seriamente la possibilità della sua esistenza, mentre altri vedono il mito come un prodotto della cultura pop. Il Sasquatch rimane comunque un simbolo del mistero e della natura indomata.

Agosto è spesso periodo di vacanze; chi ama l’esplorazione tra le montagne – il soprascritto appartiene a questa categoria – può sognare di scorgere una creatura insolita tra le ombre delle foreste. UUUUUHHHHHHH: cos’e? Forse è un Sasquatch!



Uno strano nome

L'arrivo del Sasquatch


L’eredità dell’amicizia e lo schema narrativo

In un saloon di Virginia City (Nevada), Tex e Tiger si imbattono in un loro vecchio amico. Lindeman, guida esperta, si trova all’ultima missione della sua carriera, ma un imprevisto violento gli impedisce di accompagnare la carovana destinata ai territori dei Klamath. La spedizione, composta dagli scienziati Brokman e Sears, è motivata dalla volontà di studiare le numerose ossa di dinosauro presenti nella regione. A causa dell’incidente occorso a Lindeman, Tex e Tiger si fanno carico di guidare la carovana al posto dell’amico, dando così il via all’avventura. Questa dinamica rappresenta un classico schema nolittiano, già utilizzato in diverse storie di Zagor, in cui l’inizio del viaggio nasce spesso da una sostituzione o da un imprevisto che coinvolge personaggi amici dei protagonisti.


Frenesia sovrannaturale

Tra avventura e antropologia: il confronto con il diverso

Questa dinamica narrativa, tra fedeltà agli amici e senso dell’ignoto, si intreccia profondamente con uno dei temi centrali della scrittura di Sergio Bonelli: l’incontro e il confronto con l’alterità. In effetti, il Tex scritto da Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli) si distingue proprio per la sua capacità di immergere le avventure in un contesto culturale e antropologico ricco di dettagli. Nolitta non si limita alla superficie del folklore, ma esplora credenze, riti e tradizioni di popoli come i Klamath restituendo al lettore personaggi e ambientazioni vivi, autentici e talvolta sorprendentemente complessi. Questa attenzione quasi etnografica richiama alla mente la sensibilità narrativa di Mister No, soprattutto nelle sue storie amazzoniche, dove la curiosità per il mondo e il rispetto per le culture incontrate sono un motore fondamentale del racconto. Anche in Tex, dunque, si percepisce un eroe capace di ascoltare, imparare e rapportarsi alle culture indigene senza paternalismi, ma con uno sguardo erudito e partecipe.


Il rito della guarigione

Il pragmatismo di Tex e la cecità della scienza

Nella valle ai piedi delle montagne, la spedizione si imbatte presto in racconti sussurrati dagli anziani Klamath: il Sasquatch sarebbe non solo una creatura leggendaria, ma anche un guaritore, capace di curare malattie considerate senza speranza. L’eco di queste storie accende la curiosità ossessiva degli scienziati Brokman e Sears, i quali, ignorando le caute direttive di Tex, tramano di catturare il Sasquatch per sottoporlo a studi nei laboratori lontani dalle foreste. Tex, sorretto dal parere equilibrato di Crosby, lo scienziato che attendeva Brokman e Sears al villaggio dei Klamath, si oppone con fermezza, intuendo i rischi di una simile trasgressione. La sua opposizione, però, non basta a contenere la smania dei due scienziati: l’intrusione nel territorio sacro e le intenzioni predatorie scatenano la collera del villaggio. Tex e Tiger, loro malgrado, vengono accusati di complicità e imprigionati, legati al palo della tortura in attesa di giudizio.


Minaccia o salvezza?

La liberazione dei giusti

L’ancestrale conoscenza del Sasquatch e… Aquila delle Notte!

Proprio quando il clima di tensione sembra destinato a sfociare nella tragedia, un’ombra possente emerge dalla foresta: il Sasquatch, attratto forse dalla sofferenza e dalla purezza d’intenti di Tex, irrompe nel villaggio. Il suo sguardo antico incrocia quello degli uomini e, con gesti lenti ma pieni di forza, libera i Nostri (Tex, Tiger e Crosby) placando la furia dei Klamath. La creatura, nel suo mistero, riconosce la differenza tra chi cerca l’incontro e chi desidera solo il possesso. La vendetta della natura, incarnata dalla creatura e dal giudizio dei Klamath, non lascia scampo a Brokman e Sears, che pagano con la vita il loro disprezzo e la loro cecità. Mentre il villaggio torna alla quiete, il Sasquatch si dissolve tra le ombre degli abeti, lasciando dietro di sé il mistero, la gratitudine degli indigeni e una nuova, profonda consapevolezza nei cuori di chi ha saputo guardare oltre il proprio orizzonte.


La saggezza di Tex

L'addio del Sasquatch

Nicolò in digitale

In questo racconto Nicolò ha inserito elementi enigmatici all’interno di un racconto western, mantenendo sempre un tono sobrio ma efficace. Il dialogo stesso sottolinea un certo sarcasmo tipico dei fumetti italiani d’epoca, dove l’ignoto è affrontato con ironia. L’impatto è quasi cinematografico, con una regia visiva che guida la tensione scena per scena. Scrutando a fondo le sue illustrazioni, sembra di poter assistere a due diverse narrazioni (sempre in ogni modo totalmente unificate): la trama che scorre veloce verso l’epilogo, e una serie di situazioni grafiche che sembrano voler raccontarci, da sole, la vera epopea del West. La visione in digitale sul mio laptop con display ad alta risoluzione esalta al meglio la qualità e il dettaglio del segno di Nicolò, apprezzabile anche sulle pagine cartacee, pur con un impatto minore.


Giampiero Belardinelli

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