Curiosità bonelliane
di Saverio Ceri
L'"arte" della citazione è stata per anni quasi un marchio di fabbrica per Tiziano Sclavi sul suo Dylan Dog. E inevitabilmente oggi a trent'anni di distanza siamo a constatare che "chi di citazione ferisce... di citazione perisce!"
Stiamo parlando della copertina del primo mitico Dylan Dog di Claudio Villa, che in questi anni è stata più volte omaggiata, sia in casa Bonelli che non, da svariati illustratori; con il Dylan Dog color Fest, appena approdato nelle edicole si chiude il cerchio con l'autocitazione dello stesso disegnatore comasco, recentemente ospitato sulla pagine di Dime Web in una breve intervista del nostro Franco Lana.
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Claudio Villa, trent'anni dopo ci ripropone col suo stile pittorico un remake della cover del primo Dylan Dog. |
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L'unica inimitabile copertina d'esordio di Dylan Dog by Claudio Villa (ottobre 1986) |
A onor del vero, non è la prima volta che Claudio Villa rivisita la sua più celebre cover. Era già accaduto nel novembre del 1998 sul settimo gigante dell'Indagatore dell'Incubo, quando Tiziano Sclavi per celebrare il primo copertinista della serie aveva scritto su misura per lui, una breve avventura di 16 pagine, "L'incubo dell'Indagatore" (che per la cronaca rimane, a oggi, l'unico contributo pubblicato su albi SBE, in tavole a fumetti di Villa a Dylan Dog), che attraverso le vignette ripresentasse le prime storiche cover del personaggio. la vignetta finale dell'episodio, riproduce proprio la copertina de "L'alba dei morti viventi"
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Villa era già stato chiamato da Sclavi all'auto-citazione sul settimo dylandoggone (novembre 1998) |
Rimanendo in casa editrice, scopriamo che anche Carlo Ambrosini, storico disegnatore di Dylan Dog, nel periodo in cui aveva dato alle stampe il suo Napoleone, aveva trovato l'occasione, nell'episodio "Le spoglie del guerriero", di far incontrare l'entomologo elvetico incontra proprio l'indagatore londinese. Immancabile la cover omaggio all'antieroe di Sclavi.
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Napoleone 42 (luglio 2004) - Ambrosini cita Villa |
Citazioni meno palesi sono quelle apparse sulle cover delle due serie più longeve dell'editore di Via Buonarroti, Il ventiseiesimo special di Zagor, ad opera del Maestro Gallieno Ferri e su Tex 445 ad opera dello stesso Claudio Villa.
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Ferri after Villa - Zagor special 26 (aprile 2014) |
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Villa after Villa, Tex 445 (novembre 1997) |
Sempre in casa Bonelli, ma più aderenti all'originale (cielo sfumato dall'arancio al viola, luna piena dietro i rami secchi dell'albero e zombi fuoriuscente in primo piano), segnaliamo la cover in chiave umoristica di Silver per il quarto color fest e la vignetta di Ivan Calcaterra per il dodicesimo albo della stessa collana.
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Silver after Villa - Dylan Dog Color Fest 4 (maggio 2010) |
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Calcaterra after Villa - tratto dal Dylan Dog Color fest 12 (aprile 2014) |
Uscendo dalla SBE, troviamo due omaggi disneyani: Dylan Top, scritto da Roberto Recchioni (soggetto) e Tito Faraci (sceneggiatura) per i disegni di Paolo Mottura e pubblicato con tanto di cover omaggio su Topolino 3094 del 17 marzo 2015; Il secondo è il Dylan Duck di Ivano Codina che già avevamo avuto modo di ospitare su Dime web, insieme ad altre parodie bonelliane.
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Mottura after Villa - Topolino 3094 (marzo 2015) |
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Parodia in salsa disneyana di Ivano Codina (2015) |
Chiudiamo con quattro (anzi cinque) citazioni inevitabili essendo riedizioni proprio della prima avventura dell'Indagatore dell'Incubo, anche se più lontane dall'originale: partiamo dall'estero con il Dylan Dog a stelle e strisce della Dark Horse con cover firmata da Mike Mignola, e con la croata libellus che si è affidata alle cover di Bruno Brindisi per la sua edizione. Lo stesso Brindisi ha avuto occasione di rivisitare la prima cover di Dylan Dog in occasione della Collezione storica a Colori di Repubblica, qui vi presentiamo la copertina pubblicata e quella scartata. Infine in occasione della Grande Ristampa di Dylan Dog anche Corrado Roi si è confrontato con "L'alba dei morti viventi".
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Mignola after Villa (edizione Dark Horse, 1997) |
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Doppia citazione di Bruno Brindisi. Dylan, arma in pugno contro gli zombi, si gira verso il lettore, mentre il morto vivente a lui più prossimo indossa una maglietta con riprodotta la prima cover di Villa per Dylan Dog. |
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Dylan Dog Collezione Storica a colori (2013) - copertina pubblicata di Bruno Brindisi |
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Incontro troppo ravvicinato coi morti viventi per Dylan all'alba - illustrazione di Bruno Brindisi |
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Roi after Villa - Dylan Dog Grande Ristampa 1 (ottobre 2006) |
Saverio Ceri
C'è UN'ALTRA CITAZIONE ... PROPRIO IN QUESTO BLOG ... IL NATHAN NEVER DI CUI PARLATE L'8 AGOSTO ...
RispondiEliminaLa cover del Nathan Never spagnolo è in realtà un omaggio alla cover del primo Nathan Never dello stesso Castellini, con la minaccia del braccio robotico che proviene da fuori inquadratura. Quindi la tua tesi sarebbe quella che Castellini si sia ispirato a Villa per la prima copertina dell'Agente Speciale Alfa, sostituendo il robot agli zombi... Ipotesi suggestiva, ma avendo avuto modo di constatare la "competitività" tra i due, mi sembra poco probabile.
EliminaSaverio Ceri
Beh, mettendo a fianco specialmente la cover di NN1 don quella di DD1 ... il braccio sinistro teso e mano aperta, il destro piegato che impugna la pistola, il mezzo passo in avanti con torsione del busto ... non si può negare che il dubbio venga.
EliminaIn realtà molte prime copertine bonelliane mostrano l'eroe arma in pugno che ha affronta o sta per affrontare una minaccia (Martin Mystère, Mister No, Nick Raider, Zagor, Dampyr, fino al recente Morgan Lost). Dylan e Nathan non fanno eccezione. Anzi se proprio un personaggio si distingue dagli altri è proprio Nathan Never che impugna l'arma con la sinistra. Continuo a pensare che Castellini non si sia ispirato a Villa, l'unico che potrebbe confermarcelo però è Castellini stesso, casomai passasse da queste pagine.
EliminaSaverio Ceri