di Francesco Manetti
Nel luglio 2004 "Martin Mystère" n. 268 si apriva con un singolare episodio breve, lungo (o corto!) appena 46 pagine, nel quale tornavano molti degli elementi "caratteristici" della serie bonelliana: il Graal, gli extraterrestri, le profezie, il simbolismo, la storia alternativa, gli iniziati, le società segrete, etc. Tutto sulle ali del "realismo magico". La pietra caduta dal cielo, di Castelli & Filippucci introduceva però nella collana anche un solido elemento tratto dalla realtà: nel 1976 un'abilissima banda di scassinatori penetrò dalle fogne cittadine nel caveau di un'importante banca di Nizza, svaligiando centinaia di cassette di sicurezza e portandosi via un bottino per un valore paragonabile a 30 milioni di euro attuali. L'organizzatore e il cervello di quello che fu definito da stampa e televisione "il colpo del secolo" era Albert Spaggiari, di origini italiane per parte di padre.
Martin Mystère n. 268, luglio 2004. Disegno di Alessandrini |
L'avventurosa evasione di Albert Spaggiari dal Palazzo di Giustizia nizzardo nel marzo 1977, come appare su "Martin Mystère". Disegni di Filippucci. |
Realtà, sì... ma talvolta la realtà supera di parecchie spanne anche la più sfrenata delle immaginazioni. Una vita infuocata quella di Spaggiari: a leggerne le gesta sembra di tuffarsi in un fumetto o in un film d'avventura. E infatti, dalle sue imprese, in ambito letterario/cinematografico, non è stato tratto solo il BVZM del 2004, ma, in territorio francese, hanno visto la luce ben due pellicole (nel 1979 e nel 2007 - mai doppiate in italiano...) e un album bedé del 2012 (di Marcel Uderzo, Jean-François Miniac e Sophie David).
Albert Spaggiari |
Ma chi era davvero "Bert" Spaggiari? La celeberrima frase che tracciò nei sotterranei nei pressi della banca - ni armes, ni violence e sans haine (questa una delle versioni con la quale ci è stata tramandata) - ci racconta in una battuta di una sua ben precisa filosofia di vita, fatta di beau geste, di simpatia per la gente comune e i poveracci e di antipatia per gli usurai, i banchieri e il grande capitale. Wikipedia lo fa a pezzi, nel nome della "correttezza politica"... Era un criminale o un Robin Hood moderno della Costa Azzurra? Nessuna delle due definizioni calza a pennello sull'uomo, dal carattere e dalle vicissitudini talmente sfaccettate da sfuggire a ogni facile e sensazionalistica etichettatura. In soccorso ci viene un puntuale saggio che, dissezionando una vita che sembra un romanzo, diventa a sua volta un romanzo - un romanzo di un romanzo... di un romanzo!, se pensiamo al fatto che una buona fetta di notizie sulle attività "dietro le quinte" di Spaggiari vengono per l'appunto dai romanzi autobiografici che scrisse e pubblicò, con notevole successo di vendite in Francia. Stiamo parlando di Vita spericolata di Albert Spaggiari, uscito nel maggio 2016 dalla felicissima penna da Giorgio Ballario, noto giallista italiano e giornalista del quotidiano "La Stampa", per i tipi della battagliera Idrovolante Edizioni, molto attenta anche alle suggestioni collaterali dal cartooning. La casa editrice ha infatti come direttore editoriale Roberto Alfatti Appetiti, grande esperto del fumetto, e il nome stesso dell'etichetta è ispirato a una frase pronunciata da uno dei protagonisti di Porco Rosso, capolavoro d'animazione di Miyazaki del 1992. Giorgio Ballario ci ha confidato di essere pure lui appassionato del fumetto bonelliano - soprattutto di Tex, di Mister No, di Demian e di Cassidy. E nella figura di Spaggiari sicuramente qualcosa indubbiamente c'è, se proprio non di Aquila della Notte, quantomeno di Jerry Drake, del giustiziere di Marsiglia e del fuorilegge americano anni '70...
Giorgio Ballario - scrittore, saggista e giornalista |
Seguendo passo passo Ballario alla riscoperta della saga di Spaggiari (nato in Francia nel 1932 e morto in Italia nel 1989) ripercorriamo idealmente quasi 60 anni di storia contemporanea - di storia di quella che ci viene raccontata sui libri scolastici e di una storia "parallela", fatta di costume, eroismo e cronaca nera. Soldato europeo e con una spiccata propensione di "raddrizzatore di torti", nell'animo e nel cuore, Spaggiari tenta di arruolarsi 18enne nella banda di Salvatore Giuliano, combatte per tre anni in Indocina arruolato nel 3° Battaglione Paracadusti Coloniali francesi, si unisce agli intransigenti dell'OAS che lottarono - anche con metodi spicci - contro la fine del colonialismo in Algeria, arrivando persino a progettare un attentato contro il presidente De Gaulle! E tutto questo fra il 1949 e il 1962 - inframezzando queste sue attività militari con periodi di galera, dovuti al suo carattere bellicoso e ribelle. Dal 1966 in poi, dopo l'ennesima scarcerazione, il Nostro vive un decennio tutto sommato tranquillo, al sole nizzardo, gestendo un negozio di fotografo... fin quando, nel luglio 1976, esplode sui giornali la bomba del colpaccio alla Société Générale.
Da Google Street View: il negozio di fotografo di Spaggiari (Photo Lavalliere) esiste ancora a Nizza, in Boulevard René Cassin... |
Uno dei due film francesi girati ispirandosi alle imprese di Spaggiari, quello diretto e interprato da Jean-Paul Rouve (2007, uscito nel 2008) |
Dall'arresto, avvenuto nell'ottobre del 1976, alla fuga rocambolesca dal Palazzo di Giustizia (si getta da una finestra, rimbalza sul tettuccio di una Renault, e scappa via montando in sella sulla moto di un complice che lo stava aspettando), avvenuta nel marzo del 1977, passano pochi mesi e di Spaggiari la Giustizia perderà definitivamente le tracce. Farà la bella vita in giro per il mondo per poi stabilirsi, da latitante, in Italia. Idealista e appassionato di politica, Spaggiari si lega agli ambienti della "destra radicale" e giurerà di aver speso gran parte della sua fetta di bottino milionario per aiutare i "neofascisti italiani"... Vero o falso? Chissà... Muore dodici anni dopo l'evasione, in provincia di Belluno, e la sua salma viene riportata segretamente in Provenza da sua moglie e sua madre. Odiato dagli adoratori di Mammona e amato dalla gente, con la morte si estinguono anche la pena, le colpe, i reati e i misteri di Spaggiari. Ma l'eco delle sue imprese è duro a morire, perché sembrano fatte di carta scribacchiata con gli inchiostri di Salgari, di Leblanc, di Conan Doyle, di Chambers, di Ponson du Terrail, di Hugo, di Dumas... e di Ballario!
Giorgio Ballario
VITA SPERICOLATA DI ALBERT SPAGGIARI
pp. 312 (copertine comprese) - € 15,00
Idrovolante Edizioni - Roma, maggio 2016
Francesco Manetti
N.B. Trovate le altre recensioni librarie nella Biblioteca di Altrove!
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