Visualizzazione post con etichetta Foderà. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Foderà. Mostra tutti i post

venerdì 27 dicembre 2019

BONELLI 2019: YOUNG GUNS

Diamo i Numeri 59

di Saverio Ceri


Terzo appuntamento con il riassunto in cifre dell'annata bonelliana. Una precisazione, prima di iniziare, soprattutto visto che si parlerà di disegnatori: Alcuni albi sono firmati a più mani, molte mani; Questa abbondanza di firme, talvolta impedisce alla redazione di indicare quali singole pagine dell’albo siano disegnate dall’uno o dall’altro illustratore. Così succede di avere albi in cui hanno messo mano dai due agli otto disegnatori, di cui molti esordienti (e quindi con un tratto meno riconoscibile), “amalgamati” in alcuni casi dai coloristi, che se da una parte col loro lavoro facilitano la fusione tra gli stili impedendo brutali stacchi di disegno, dall’altra appunto complicano l’attribuzione delle chine sottostanti. Così pur cercando di accreditare al meglio le varie tavole, non è detto che ci sia riuscito; anzi sollecito i disegnatori e i coloristi coinvolti in questi albi multi-firma a segnalarmi inesattezze, se le riscontrano, aiutandomi così a correggere le cronologie delle serie coinvolte, attribuendo a ognuno i propri meriti.

Stavolta sotto i riflettori, come dicevamo, ci sono gli illustratori, i 195 disegnatori che quest'anno ci hanno allietato con le loro matite e chine. Rispetto alla precedente annata da record sono 34 in meno, e solo 12 esordienti contro i 47 del 2018. Le young guns del titolo stanno non tanto ad indicare l'età anagrafica degli illustratori che si sono messi in luce quest'anno (autori che esordiscono in Bonelli sotto i trent'anni per esempio ce ne sono davvero pochissimi), quanto i nomi nuovi che troveremo nelle parti alte della classifica; tra i dieci disegnatori più pubblicati quest'anno scopriremo infatti che solo un paio avevano precedentemente vinto un'annata bonelliana. 
La serie di Tex Willer (qui disegnato da Carnevale) ha contribuito a portare nelle prime posizioni annuali i suoi disegnatori.
Intanto eccovi qui sotto incolonnati per numero di tavole pubblicate tutti i disegnatori Bonelli degli ultimi dodici mesi. Ricordiamo che il "PB" verde accanto al nome sta per Personal Best, nel caso il disegnatore in questione abbia stabilito quest'anno il suo record personale di pagine bonelliane pubblicate (il "PB" è giallo in caso di primato uguagliato), che "E" sta per Esordiente, e che i numeri decimali sono la conseguenza di storie firmate a più mani.  


Marco Foderà è per la prima volta il disegnatore bonelliano più pubblicato dell'anno; e lo è sorprendentemente; nei suoi 17 anni da bonelliano infatti, non è mai salito sul podio, non ha mai superato le 282 pagine annuali, insomma non è un velocista del fumetto, però, evidentemente nei tre anni passati in cui non è stato pubblicato, ha accumulato pagine su pagine, di cui molte hanno visto la luce in questo 2019. 


Marco Foderà , riesce tra  Mister No e Le Storie ad essere il disegnatore più pubblicato del 2019 in casa Bonelli 
Da quasi trent'anni in Bonelli è invece Bruno Brindisi, secondo classificato; anche lui non ha mai vinto, ma almeno una volta, nel lontano 1994, era riuscito a raggiungere il secondo gradino del podio. Anche Darko Perovic, medaglia di Bronzo, sfrutta tre anni di assenza dalle pagine bonelliane per balzare per la prima volta in carriera non solo nella Top Ten, ma anche sul gradino più basso del podio.
Tra i primi dieci solo De Angelis (quarto) e Roi (decimo), possono vantare nel palmares due titoli ciascuno. A proposito di Top Ten ci entrano per la prima volta, oltre a Perovic anche Benevento e Kerac, mentre i fratelli Esposito sono gli unici che riescono a ripetersi a un anno di distanza; gli altri 9 disegnatori sono nomi nuovi rispetto al 2018.

Tra i disegnatori pubblicati quest'anno, quello che da più tempo collabora con l'editore è Giorgio Trevisan, la cui prima apparizione su  albi targati SBE risale al 1967 sui numeri 2 e 3 della Storia del West di Gino D'Antonio; episodi, tra l'altro, recentemente ristampati dall'editore di Via Buonarroti in collaborazione con la If di Gianni Bono. Tra i decani bonelliani pubblicati quest'anno figurano poi in ordine, Roberto Diso, in Bonelli da 44 anni, Giancarlo Alessandrini da 42 e la coppia Montanari & Grassani che ha festeggiato quest'anno 40 anni in casa editrice.


 Prove texiane per Giorgio Trevisan, che  ha incrociato la strada di Aqula della Notte dopo 52 anni in casa Bonelli
Come sempre citiamo i disegnatori più costanti, pubblicati ininterrottamente da decenni, come Giovanni Freghieri, che risponde presente per il 35°anno consecutivo, uno in più di Montanari & Grassani; Seguono Brindisi pubblicato ininterrottamente  da 30 anni, Rodolfo Torti da 27, Michelazzo da 25, Piccoli da 22. 
Si interrompe invece, dopo 23 anni consecutivi di presenza su albi bonelliani, la striscia positiva di Luca Enoch in veste di disegnatore.

Come per gli sceneggiatori diamo un'occhiata, serie per serie (con almeno 500 tavole inedite prodotte), ai disegnatori più pubblicati in questo 2019. Qui sotto li trovate tutti elencati in ordine di serie, col numero di tavole che ha consentito loro di "vincere" l'annata, e col numero di titoli vinti per la testata in questione.


Al di là dei molti nomi nuovi, come indica il fatto che molti siano al loro primo "scudetto" di serie, segnaliamo che De Angelis è al quarto titolo annuale, ma i primi tre li ha "vinti" su Nathan Never; mentre Gigi Simeoni vanta altri due titoli, ma come sceneggiatore più pubblicato (di Dylan Dog lo scorso anno e de Le storie quest'anno).
  
Come per personaggi e sceneggiatori passiamo ora ai dati relativi al decennio che si concluderà tra pochi giorni.
Sono stati ben 459 i disegnatori pubblicati su albi bonelliani negli Anni Dieci, quasi l'86% in più dei 247 illustratori visti all'opera nel primo decennio del secolo sui fumetti di Tex & C. Sempre 247, curiosamente, sono anche i disegnatori che hanno esordito in casa Bonelli negli ultimi dieci anni, il più prolifico tra loro è stato Luca Casalanguida, 36° nella classifica decennale, che a partire dal 2011 ha messo la sua arte a disposizione di Nathan Never, Lukas, Adam Wild, Orfani, Dylan Dog e Cani Sciolti.
Manifesto promozionale, immaginato da Luca Casalanguida, per uno degli albi da lui disegnati in questo decennio. 
Per non battere il record del post più lungo di Dime Web vi risparmiamo la lista completa dei 459 disegnatori del decennio, limitandoci, come per gli sceneggiatori, alla classifica delle prime venti posizioni:


La spunta Corrado Roi, che riesce in questi ultimi dodici mesi non solo a mantenere, ma anche ad incrementare il vantaggio sullo storico collega della scuderia dylandoghiana, Giovanni Freghieri. Medaglia di Bronzo del decennio per Marcello Mangiantini. I fratelli Esposito, approfittano della mancata pubblicazione di storie disegnate da Luca Enoch per scavalcarlo al quarto posto; impresa che per meno di una pagina (diciamo 5 vignette, visti i decimali) non riesce invece a Gianni Sedioli. Cossu, Marinetti e Luigi Piccatto riescono in extremis a raggiungere Casertano nella Top Ten del decennio. Dai primi dieci escono, all'ultimo giro, Boraley, Giardo e Bonazzi.
Tavola della recente Apocalisse disegnata da Corrado Roi, il disegnatore più pubblicato in casa Bonelli negli ultimi 10 anni.

Una curiosità negli Anni '70 per far parte dei dieci disegnatori più pubblicati servivano oltre 2500 pagine, negli '80, ne bastavano 2300, nei '90 ne necessitavano 2200, nel decennio scorso meno di 2000, in questi Anni '10 è bastato sfiorare le 1900 pagine per entrare nell'elite dei velocisti bonelliani del pennello.
Rispetto al decennio precedente rimangono in Top Ten: Freghieri (sceso dal primo al secondo posto),  Enoch (che mantiene la posizione) e Luigi Piccatto (che scivola dal nono al decimo).
Se volessimo stilare una classifica dei disegnatori più prolifici del terzo millennio (che per la cronaca parte dal 2001 e quindi non è esattamente sovrapponibile ai due decenni passati), a oggi sul podio ci sarebbero nell'ordine; Freghieri, Roi e Enoch.

Chiudiamo qui questa terza parte dei numeri bonelliani del 2019, invitandovi a scoprire nelle puntate precedenti tutti i numeri dei personaggi e le classifiche degli sceneggiatori. Appuntamento a lunedì 30 dicembre per il quarto e ultimo post dedicato alle cifre bonelliane del 2019: si parlerà di copertinisti, coloristi e di albi speciali.    
  
Saverio Ceri

N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.

P.S. Grazie al mitico Zeca, per aver tradotto, come tutti gli anni, questo post in portoghese per il suo imprescindibile Tex Willer Blog

domenica 24 novembre 2013

CERTAMENTE, FORSE. SAGUARO 18

di Filippo Pieri 
Sono rari i casi in cui il creatore di un personaggio a fumetti con periodicità mensile riesce a scriverne ininterrottamente tutte le sceneggiature. Al momento l’unico che ci viene in mente è Luciano Secchi alias Max Bunker, che scrive il suo Alan Ford dal lontano 1969. Anche Bruno Enna ha sentito l’esigenza di farsi aiutare da un bravo sceneggiatore come Luigi Mignacco, un veterano della casa editrice milanese per la quale ha scritto storie di Zagor, Martin Mystère, Dylan Dog, Nick Raider, Dampyr e naturalmente Mister No, personaggio del quale è stato uno dei principali sceneggiatori dopo Nolitta.

Un altro personaggio sceneggiato da Mignacco a NYC: Mister No!



E anche per Mister No scrisse una storia ambientata a New York, come succede questo mese a Saguaro. Mignacco usa il topos dell’agente infiltrato sotto copertura per far assumere Thorn presso una ditta che sta costruendo un grattacielo nella Grande Mela. Questo perché qualche giorno prima un operaio della stessa ditta, Samuel Teeweke, era scappato con l’accusa di omicidio per Jenna Swenson, ex ballerina e moglie di Leon King, boss del traffico di droga. Il caso vuole che anni prima Saguaro fosse stato in carcere in Illinois insieme a Leon, che all’epoca si chiamava ancora Leonard. Leon chiederà a Saguaro di aiutarlo a prendere l’assassino di sua moglie in nome dei vecchi tempi. Durante le sue indagini scoprirà che Samuel si dichiara innocente e che tramite l‘amante ha scoperto come Leon fa entrare la droga in America - ovvero tramite le bare dei soldati morti in Vietnam. Il finale non è il solito happy end. Sebbene scagionato dall’accusa di omicidio per mancanza di prove e inserito nel programma di protezione testimoni, Saguaro pensa che sia stato davvero Samuel a uccidere la donna, essendosi tradito rivelando un particolare che solo l’assassino poteva conoscere. E gli dice che prima o poi Leon lo troverà e lo ucciderà - come in effetti avviene.





In conclusione, Mignacco costruisce una trama solida, con citazioni cinematografiche, dimostrando ancora una volta la sua abilità nel passare da un personaggio bonelliano a un altro. Forse la scelta di ambientare la storia a New York l’ha anche aiutato a prendere confidenza con il personaggio in un ambiente diverso dal solito. Certo, viene da domandarsi se Mignacco & Enna avessero lavorato insieme anche su Mister No, il destino del personaggio sarebbe stato diverso, dato che Saguaro, in fondo, è il personaggio bonelliano che più gli somiglia. Buona la caratterizzazione del boss della droga, che secondo noi potrebbe tornare in un futuro prossimo venturo.


Saguaro n. 18, novembre 2013. Disegno di Furnò.



Saguaro 18
LA TRIBU’ DEL CIELO
Novembre2013
Pagg. 100, Euro 2.90
Testi: Luigi Mignacco
Disegni: Marco Foderà
Rubriche: Gianmaria Contro
Copertina: Davide Furnò 


Filippo Pieri


N.B. trovate le altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!

domenica 18 agosto 2013

LA RESA DEI CONTI: SAGUARO 15

di Filippo Pieri



Come avevamo anticipato nella scorsa recensione, dopo aver perso tutto è il momento per Saguaro di risorgere. Significativo da questo punto di vista è il finale dell’albo dove Thorn, finalmente libero e innocente, affronta la cerimonia del sudore con il vecchio Howi e ci svela il nome segreto che gli aveva dato il padre: Gahtsoh, ovvero Piccola Lepre del Deserto, in lingua navajo. Molto evocativa la frase con cui Thorn ricorda come vedeva suo padre da bambino: un gigante. Ovvero come ogni bambino vede il padre, un gigante che non teme nulla, forte come una roccia, eppure con un lato sensibile e generoso.

Lo stemma degli US Marshal



E quando il lettore chiude il fascicolo viene da domandarsi: ma chi è veramente Saguaro? Nell’albo riesce a trovare Cobra Ray, colui che lo aveva fatto accusare ingiustamente di omicidio, e durante la lotta che nasce tra i due Thorn dice: anche se gli altri si ostinano a crederlo, io non sono buono. Non lo sono mai stato e non lo sarò mai. Fermato da gli US Marshal che feriscono Saguaro a tradimento, Ray Brest fuggirà di nuovo; ma Thorn - anche grazie alla testimonianza di una ragazzina - verrà scagionato e pronto a essere reintegrato il prima possibile nell’FBI. Thorn confessa alla sua collega Kay che non sa se tornerà: ha bisogno di fermarsi per riflettere. Scommettiamo però che alla fine farà sicuramente la scelta giusta.

Da notare a pagina 16 un divertente cameo di Mister No…

Mister No - altro celebre fuggitivo bonelliano - a pag. 16.


la copertina di Furnò per Saguaro 14, agosto 2013.




Saguaro 15

TRA DUE FUOCHI

Agosto 2013

Pagg. 100, Euro 2.90

Testi: Bruno Enna

Disegni: Marco Foderà

Rubriche: Gianmaria Contro

Copertina: Davide Furnò


Filippo Pieri

N.B. Trovate le altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!

giovedì 14 marzo 2013

CERCASI CAVIE UMANE: DIECI VOLTE SAGUARO!

di Filippo Pieri


Il tema del carcere e della giustizia è un genere che ha sempre attratto un pubblico piuttosto vario e per questo motivo è stato molto sfruttato dalla letteratura e dal cinema. Anche in casa Bonelli il tema e stato più volte affrontato, specialmente nelle serie più longeve con caratteristiche avventurose - da Tex a Zagor, passando per Mister No  Ken Parker. Anzi: addirittura una ex galeotta, Rebecca “Legs” Weaver, è il primo agente speciale scelto dall’Agenzia Alfa, la serie futuristica di Nathan Never (anche se sui motivi che abbiano spinto Reiser, il capo dell’agenzia, a scegliere Legs non è mai stata fatta chiarezza dagli autori...).


Zagor "Collana Lampo" n. 26.





Nell’albo uscito a marzo 2013, Clive Waters, capo di Saguaro, chiede all'indiano di investigare sotto copertura per capire che cosa avviene realmente in alcune carceri dove, per controllare il comportamento di detenuti pericolosi, si pratica loro tecniche pericolose, come l’elettroshock e la cura con medicinali psicotropi.

Saguaro accetta, a patto che il penitenziario sia quello di Leavenworth, dove è rinchiuso il suo fratello di sangue Nastas. A questo punto il bravo Bruno Enna prosegue nella sceneggiatura affrontando alcuni stereotipi classici del genere carcerario, come l’individuazione degli amici veri che stanno elaborando una via di fuga, la scazzottata in cortile tra l’eroe che si lancia in aiuto di un altro detenuto in difficoltà e il capo delle guardie che incarna il potere ottuso e dispotico e si pone come l’antagonista dell’eroe. Ed è proprio il comandante dei secondini, Granger, a decidere di inserire Saguaro nel programma di ricerca scientifica dopo aver scoperto che conosce Nastas, già da settimane sottoposto al trattamento e in un visibile stato di smarrimento psicologico. Durante la somministrazione degli psicofarmaci Thorn sogna e veniamo a conoscenza di frammenti del suo passato. Si intuisce che il padre era una figura violenta che ha spinto Saguaro a scappare prima dalla riserva e da adulto lontano dalla città.


Jack Nicholson in One Flew Over the Cuckoo's Nest (1975).

 



Vediamo Thorn in palese difficoltà, soffrire come forse nessun eroe bonelliano aveva mai sofferto prima, con maltrattamenti fisici, ingestione forzata di pillole e alterazione del sonno causata da un'illuminazione sempre accesa. Quando tutto sembra perduto il nostro eroe viene liberato dal trattamento, dopo che la sua identità di agente speciale è stata scoperta. Come in ogni prison movie che si rispetti, nell’albo scoppia la rivolta e viene messo in atto lo schema classico dell'evasione, della fuga intesa come riconquista della libertà. Ma Thorn stavolta non scappa come quando era più giovane. Oggi è un uomo diverso che lotta contro le avversità della vita e riesce a salvare i detenuti in pericolo come Due Orsi, il suo compagno di cella che non voleva essere chiamato fratello ma non l’altro fratello, Nastas, che nel frattempo è scomparso.

Ottimi i disegni di Marco Foderà, che esordì con la casa milanese su Nick Raider molti anni fa e ha ormai raggiunto una piena maturità artistica. Dovrebbe forse curare di più la caratterizzazione dei personaggi secondari come per esempio Due Orsi - che è uguale a Saguaro... solo con le basette più lunghe.



Saguaro n. 10, marzo 2013. Copertina di Furnò






Saguaro 10

SPIRITI LIBERI

Marzo 2013

Pagg. 100, Euro 2.90

Testi: Bruno Enna

Disegni: Marco Foderà

Rubriche: Gianmaria Contro

Copertina: Davide Furnò

Filippo Pieri

N.B. trovate le altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!