di
Filippo Pieri
Il
tema del carcere e della giustizia è un genere che ha sempre
attratto un pubblico piuttosto vario e per questo motivo è stato
molto sfruttato dalla letteratura e dal cinema. Anche in casa
Bonelli il tema e stato più volte affrontato, specialmente nelle serie più longeve con caratteristiche
avventurose - da Tex a Zagor, passando per Mister No Ken Parker. Anzi: addirittura una ex galeotta, Rebecca
“Legs” Weaver, è il primo agente speciale scelto dall’Agenzia
Alfa, la serie futuristica di Nathan Never (anche se sui motivi che abbiano
spinto Reiser, il capo dell’agenzia, a scegliere Legs non è mai
stata fatta chiarezza dagli autori...).
Zagor "Collana Lampo" n. 26. |
Nell’albo
uscito a marzo 2013, Clive Waters, capo di Saguaro, chiede all'indiano di
investigare sotto copertura per capire che cosa avviene realmente in
alcune carceri dove, per controllare il comportamento di detenuti
pericolosi, si pratica loro tecniche pericolose, come l’elettroshock
e la cura con medicinali psicotropi.
Saguaro
accetta, a patto che il penitenziario sia quello di Leavenworth, dove
è rinchiuso il suo fratello di sangue Nastas. A questo punto il
bravo Bruno Enna prosegue nella sceneggiatura affrontando alcuni
stereotipi classici del genere carcerario, come l’individuazione
degli amici veri che stanno elaborando una via di fuga, la
scazzottata in cortile tra l’eroe che si lancia in aiuto di un
altro detenuto in difficoltà e il capo delle guardie che incarna il
potere ottuso e dispotico e si pone come l’antagonista dell’eroe.
Ed è proprio il comandante dei secondini, Granger, a decidere di inserire
Saguaro nel programma di ricerca scientifica dopo aver scoperto che
conosce Nastas, già da settimane sottoposto al trattamento e in un
visibile stato di smarrimento psicologico. Durante la
somministrazione degli psicofarmaci Thorn sogna e veniamo a
conoscenza di frammenti del suo passato. Si intuisce che il padre era
una figura violenta che ha spinto Saguaro a scappare prima dalla
riserva e da adulto lontano dalla città.
Jack Nicholson in One Flew Over the Cuckoo's Nest (1975). |
Vediamo
Thorn in palese difficoltà, soffrire come forse nessun eroe
bonelliano aveva mai sofferto prima, con maltrattamenti fisici,
ingestione forzata di pillole e alterazione del sonno causata da
un'illuminazione sempre accesa. Quando tutto sembra perduto il nostro
eroe viene liberato dal trattamento, dopo che la sua identità di
agente speciale è stata scoperta. Come in ogni prison movie che si rispetti, nell’albo
scoppia la rivolta e viene messo in atto lo schema classico
dell'evasione, della fuga intesa come riconquista della libertà. Ma Thorn stavolta non scappa come quando era più giovane. Oggi
è un uomo diverso che lotta contro le avversità della vita e riesce
a salvare i detenuti in pericolo come Due Orsi, il suo compagno di
cella che non voleva essere chiamato fratello
ma non l’altro fratello, Nastas, che nel frattempo è scomparso.
Ottimi i disegni di Marco Foderà, che esordì con la casa milanese su
Nick Raider molti anni fa e ha ormai raggiunto una piena maturità
artistica. Dovrebbe forse curare di più la caratterizzazione dei
personaggi secondari come per esempio Due Orsi - che è uguale a Saguaro... solo con le basette più lunghe.
Saguaro n. 10, marzo 2013. Copertina di Furnò |
Saguaro
10
SPIRITI
LIBERI
Marzo 2013
Pagg.
100, Euro 2.90
Testi:
Bruno Enna
Disegni:
Marco Foderà
Rubriche:
Gianmaria Contro
Copertina:
Davide Furnò
Filippo Pieri
N.B. trovate le altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!
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