sabato 27 marzo 2021

SECRET ORIGINS: MISTER NO 22

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.


Sul numero 22 appare per la prima volta su Mister No il nome di Alfredo Castelli. Il creatore, tra gli altri, de l'Omino Bufo e di Martin Mystère, è il primo sceneggiatore a dare una mano sostanziale a Bonelli sulla collana del pilota amazzonico e ne diventerà, con oltre 4000 pagine sceneggiate, il terzo scrittore più prolifico.

Il BVZA, in questa sua avventura di esordio illustrata da Franco Bignotti, decide di trasportare Mister No ad Haiti per un'avventura in tinte horror tra vudu e zombi; anche se in questa prima parte l'attenzione sembra più focalizzata sulla situazione politica della repubblica caraibica nei primi anni cinquanta. Un generale, vicino al presidente, cerca di coinvolgere Jerry in un doppio gioco ai danni dei dissidenti. Gli oppositori del presidente sono capitanati dalla bionda Genevieve, fidanzata di Robbins, ex commilitone di Mister No, che con la sua misteriosa morte a Caracas, dà il via a tutta la vicenda.

A proposito di Robbins, segnaliamo un paio di curiosità. Nella versione originale del 1977, il vecchio amico di Mister No si chiamava Collins; chissà perché nella versione di Tutto Mister No venne ribattezzato Robbins? Inoltre nell'ultima striscia di pagina 15, l'ex compagno d'armi chiama Mister No col suo vero nome, Jerry, finora mai citato nelle storie. Com'è  possibile che una rivelazione così importante sul protagonista passi quasi inosservata? E che, inoltre, ce la faccia un autore esordiente sulla collana e non il creatore del personaggio? La risposta è più semplice del previsto: quelle che leggiamo in questa edizione non sono le tavole originali degli anni settanta, ma quelle riviste e corrette per l'edizione di Tutto Mister No. Tra i baloon ritoccati in questa edizione c'è proprio quello della penultima vignetta di pagine 15.


Nella versione del 1977 Collins/Robbins chiama il protagonista "Mister No", anche se lui non lo ha mai conosciuto con quel soprannome. Avrebbe dovuto chiamarlo, come giustamente vediamo anche in questa recente versione, col suo vero nome; ma all'epoca le vere generalità del protagonista non erano ancora state rivelate ai lettori, e forse lo stesso Nolitta non aveva ancora pensato a quale potesse essere il vero nome del suo pilota.

Venendo alla copertina di questo albo: quell'uomo bianco, vestito di bianco, che minaccia Mister No, in quello che sembra la veranda di una capanna in un resort caraibico, all'interno dell'albo è in realtà un generale nero, vestito di scuro che minaccia Mister No all'interno della scalcinata camera di un modesto albergo della capitale haitiana. Ancora una volta Ferri idealizza, quindi, la copertina per attirare il lettore: l'eroe in pericolo, con lo sfondo che ci conduce immediatamente ai caraibi, è decisamente più attraente, oltre che coerente col titolo dell'albo, che l'eroe in pericolo tra quattro anonime mura.

La cover dell'edizione di Gazzetta si distingue dall'originale nei punti coperti da logo e titolo. Il decoro a parete, simmetrico nell'originale, in questa occasione viene ridisegnato nella parte alta, così come la scarpa dell'aggressore che viene disegnata in maniera diversa da come se la erano immaginata i grafici (o forse lo stesso Ferri) nella versione di Tutto Mister No.

Sempre nella cover della ristampa del 1991, la parete alle spalle dei personaggi, senza il variopinto decoro, cambia decisamente aspetto, facendo perdere un po' di fascino a questa storica cover di Gallieno Ferri.

Il decoro, anche se con varianti locali, lo ritroviamo comunque sulle copertine delle edizioni straniere di questa storia. Nell'ordine qui sotto vediamo: la versione francese del febbraio 1978, intitolata Magie noire (ovvero come il prossimo albo italiano); la versione jugoslava, pubblicata sul numero 568 di Lunov Magnus Strip e intitolata La grande rapina (praticamente il "colpo grosso" del numero precedente); la versione greca intitolata "Grido di aiuto"; la più recente versione brasiliana edita da Panini, praticamente col titolo originale italiano, ma con una interpretazione della scarpa e dei pantaloni dell'avversario di Mister No un po' "improvvisata". Da notare come il pacchetto di sigarette per terra sia stato spostato in alto nelle versioni francese e jugoslava.


Chiudiamo con la versione turca di questa avventura suddivisa su più albi e, come sempre, con copertine inedite ma completamente aliene dell'argomento della storia.





Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index.

giovedì 25 marzo 2021

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 106

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.

Si conclude, col primo capitolo di questo Classic, sia l'avventura contro il Drago Nero e il suo complice Don Manuel, sia la ristampa della 25a serie a striscia di Tex, collana intitolata proprio al nemico orientale di questa storia. A seguire troviamo la ristampa dei primi 5 albi della 26a serie di Tex, più nota come Serie Alabama. Originariamente i sei albetti, qui riproposti a colori, uscirono in edicola tra il novembre e il dicembre 1960. La prima delle due avventure contenute nella serie Alabama è Il segno del serpente, un episodio del filone fantastico del personaggio tra i più amati e ristampati, e che, grazie alla sua pubblicazione sul volume Il mio nome è Tex, il primo della Mondadori, risulta essere uno dei primissimi episodi di Aquila della Notte arricchiti dalla quadricromia. 

Nonostante la serie di cui è appena iniziata la ristampa sia dedicata all'Alabama, il titolo di questo Classic ci porta in un altro stato dell'unione. Il secondo episodio della serie è infatti intitolato La strega del Colorado, e della copertina dell'albetto a striscia corrispondente abbiamo parlato pochi giorni or sono nella nostra rubrica gemella dedicata a Mister No, poiché molto simile a quella del diciannovesimo albo del pilota amazzonico. La cover in questione è quella qui sopra. A prima vista si potrebbe dire che la cover è tratta dalla vignetta centrale della striscia numero 18 della storia in esso contenuta, che invece potete ammirare qui sotto nella versione a colori odierna.

A prima vista per chiunque, ma non per i nostri infallibili ricercatori di fonti iconografiche texiane Francesco Bosco e Mauro Scremin. Il fantastico duo ci segnala che la fonte, sia della vignetta che della copertina, è una striscia che il mitico John Buscema disegnò per la collana Indian Chief dell'americana Dell. Il numero di Indian Chief in questione è datato gennaio-marzo 1959. Sono decine i disegni di Buscema che ispirarono Galep e prima o poi ne scopriremo altri.


Ma torniamo alla copertina del Classic 106: Per molti l'immagine sarà familiare dato che si tratta di una variante della cover del numero 13 della attuale serie di Tex, di cui abbiamo già avuto modo di parlare nella puntata 62 di questa rubrica. Stavolta torniamo su quell'immagine per scoprirne, grazie sempre a Bosco & Scremin, la vera origine. I nostri segugi ci segnalano che tutto nasce da una striscia di Cisco Kid del 1954 disegnata da José Louis Salinas (copyright del King Features Syndicate). Questa:


Prima di arrivare sul Classic questa immagine del 1954 è passata attraverso gli Albi d'Oro di Tex nel 1957; e si è trasformata per la serie regolare del ranger nel 1962; e tale é rimasta per le ristampe Tre Stelle nel 1965, Tutto Tex nel 1987 e Tex Nuova Ristampa nel 1997. Quella di questo Classic 106 è la sua prima apparizione in edicola del terzo millennio, e per l'occasione i grafici bonelliani hanno deciso di semplificarla. Scoprite come nella gif animata qui sotto, grazie alla quale ripercorriamo tutti i passaggi dal 1954 a oggi. 

Gli episodi contenuti in questo agile albetto, apparvero per la prima volta in formato Bonelli sul numero 47 dell'attuale serie di Tex datato settembre 1964; come promesso nella puntata precedente dunque scopriamo pure l'origine segreta della cover di quello storico albo.


Il dipinto all'origine di tutto è realizzato da Frank McCarthy ed è intitolato Standing cowboy with both guns drawn and smoking, secondo alcune fonti sarebbe stato realizzato nel 1965, quindi successivo all'uscita di Tex 47.


In realtà come ci segnalano Bosco & Scremin, questa illustrazione di McCarthy fa da copertina al pocket book del racconto Blood Moon scritto da Frank Castle (omonimo del marvelliano Punisher!!) pubblicato nel 1960 dalla Gold Medal Fawcett. 


Secondo la nostra coppia di esperti, Galep si è ispirato alla copertina del pocket book, dal momento che usa anche il motivo del cerchio che, per ragioni grafiche, nel n. 47 di Tex da rosso diventa nero, e non dalla stessa illustrazione utilizzata dalla messicana Editorial Novaro per la cover del numero 350 della sua collana antologica Aventura.


Nelle due versioni italiane successive, il cerchio diviene bianco e ingloba definitivamente Tex, che nella cover di Tutto Tex ruota a sinistra rispetto a tutte le altre versione; per poi tornare a inclinarsi a destra nella più recente Tutto Tex.  


Una curiosità su questa cover: nella versione francese, ovvero su Rodeo 183 del novembre 1966, Tex perde misteriosamente una pistola e il cerchio, in questo caso rosso a richiamare la luna di sangue del romanzo di Castle, ingloba il protagonista esattamente come in Tutto Tex. Questa scelta grafica evidentemente va retrodatata di un ventennio.


E con questa cover dei cugini francesi chiudiamo anche questa puntata di Secret Origins. Appuntamento tra due settimane per scoprire nuove curiosità sulle copertine del ranger più popolare del fumetto italiano.

Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.  

lunedì 22 marzo 2021

SECRET ORIGINS: MISTER NO 21

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.


Prosegue e si conclude col 21° volume l'ultima avventura di Mister No disegnata da Franco Donatelli. Il nostro Jerry, pur riuscendo a liberarsi della banda che lo ha coinvolto, suo malgrado, nel colpo grosso del titolo, è costretto a mettersi all'inseguimento dei malviventi per dimostrare la propria estraneità nella vicenda.

L'immagine di copertina, come sempre più spesso accade è idealizzata, ma lo spunto del coltello tra i denti potrebbe venire dalla seconda vignetta di tavola 67.

La cover originale ovviamente è quella di Mister No 21. Qui sotto in sequenza vediamo lo splendido disegno originale di Gallieno Ferri, con titolo realizzato da Luigi Corteggi e una prova per le indicazioni di colore. Il tutto grazie al collezionista Giancarlo Orazi che ha messo online le immagini.




Il risultato finale giunge nelle edicole italiane nel febbraio del 1977 ed è quello che tutti conosciamo: una delle più belle cover di Gallieno Ferri.


Le due edizioni successive  giunte in edicola con questa cover sono quella di Tutto Mister No nel 1991 e quella delle edizioni If nel 2008. la versione della casa editrice di Gianni Bono si segnala come sempre per la nuova colorazione, che rende il tutto decisamente più tridimensionale.


Le edizioni straniere di questa copertina, variano di pochissimo dall'originale; è soprattutto lo sfondo fiammeggiante a subire cambi. L'albo francese si intitola La folle poursuite, riferito al "folle inseguimento" di Mister No nel tentativo di scagionarsi. 
L'albo brasiliano riprende pressappoco il titolo italiano, mentre quello greco è traducibile con "Sulle tracce dei ladri". 
Questo albo nella cronologia jugoslava esce un paio di numeri in ritardo rispetto alla pubblicazione originale; infatti prima di questo episodio sulla collana Lunov Magnus Strip vennero pubblicate le due parti dell'avventura ambientata ad Haiti. Curiosamente il titolo dell'edizione balcanica è "Operazione "Piper" che guarda caso è anche il titolo del numero 27 dell'edizione francese che scopriremo solo tra un paio di puntate.


La versione turca di questa cover è realizzata da Aslan Şükür e si distingue dall'edizione nostrana per la diversa posizione del piper e per la foggia del coltello che Mister No stringe tra i denti: la lama ha un aspetto più orientale e l'impugnatura è sicuramente più "nobile" rispetto a quella dell'illustrazione di Ferri.

A proposito di Turchia: nel paese del bosforo questa immagine ha ottenuto un successo notevole, visto che negli anni è stata utilizzata per una copertina del Comandante Mark, per una di Blek, per una di Zagor, per una del western Tom Braks, per una del bellico Volkan e addirittura come immagine promozionale per l'esercito.


Chiudiamo, come spesso accade, con la consueta segnalazione della storia zagoriana firmata da Luigi Mignacco che rende omaggio alle cover di Mister No realizzate da Ferri, Spedizione all'inferno. La ventunesima cover venne ricordata con questa vignetta disegnata dallo stesso Gallieno Ferri. 
Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index.

mercoledì 17 marzo 2021

FUMETTO E ACCIAIO - NUOVO LIBRO DI FRANCESCO MANETTI CON INTRODUZIONE DI MORENO BURATTINI!

di Francesco Manetti

Nel 2020, proprio prima che iniziasse il covid-terrorismo e la prigionia consensuale di un intero popolo soggiogato grazie alla paura, diedi alle stampe Fumetto a ferro e fuoco, un libro dove raccoglievo alcuni miei articoli - in forma rivista, corretta e integrata - apparsi precedentemente da varie parti, negli anni, in rete e su carta. Denominatore comune: i rapporti fra fumetto e politica, guerra, fascismo, ideologie radicali, etc. Già alla fine dell'anno mi accorsi che, fra scritti nuovi, scritti vecchi e cose che avevano avuto una circolazione molto limitata, avevo già abbastanza materiale per confezionare un secondo libro sugli stessi argomenti - sempre rispettando la linea che gli articoli dovessero subire una profonda rivisitazione e correzione, con talvolta molto corpose integrazioni e aggiunte. E dunque, anche questo secondo mio libro ha contenuti sostanzialmente INEDITI.
Si intitola Fumetto e acciaio, sfoggia una superba introduzione di Moreno "Zagor" Burattini ed è disponibile su Amazon sia in versione cartacea (a € 11,50), sia in formato elettronico (a 99 centesimi). Per l'impaginazione mi ha aiutato l'amico Filippo Pieri, ben noto ai lettori di "Dime Web".



Ecco quanto scrivo nella Premessa al volume:

Quando, nell'estate del 2019, pensai di raccogliere nel volume "Fumetto a ferro e fuoco" (Amazon, marzo 2020) gli articoli nei quali mi dilungavo su fumetto e guerre, fumetto e Fascismo, fumetto e Nazismo, e via dicendo, mi trovai di fronte a un dilemma. Dovevo inserire nel libro anche gli interventi non propriamente fumettistici – seppur appartenenti allo stesso filone di riflessioni politiche più o meno “militanti” - oppure soprassedere? Optai per la seconda ipotesi, e non fu una scelta sbagliata, anche perché quel tomo arrivò a totalizzare ben 450 pagine di testo.
Nel corso del 2020 ho continuato a scrivere e pubblicare in Rete sugli stessi argomenti. In particolar modo ho redatto sul mio blog personale “Ultimo istante” una “cronologia ragionata” della collana “La Voce della Fogna” e, sulla rivista online “EreticaMente”, ho approfondito la questione più spinosa della visita di Walt Disney in Italia nel 1935 e ho concluso la mia indagine sul fumetto di Kurt Caesar durante la Seconda Guerra Mondiale. Negli anni – su “Dime Web”, per mail list private, per “EreticaMente” e per “Urania” – avevo affrontato aspetti più o meno “scottanti” del fumetto e della narrativa di genere. E mi sono convinto che anche quegli interventi avevano bisogno di essere “rinfrescati” e di trovare una collocazione più adatta, stabile nel tempo.



Nella prima parte del volume mi occupo di alcuni nobili “precursori” del fumetto inteso come linguaggio e codice e, approfittando dell'uscita di uno stimolante saggio sulla figura di Demogorgone, dimostro come il fantastico moderno e contemporaneo affondi le radici nell'antichità classica.
La seconda parte è dedicata a un particolarissimo modo di raccontare storie con immagini in sequenza, utilizzando però non carta, matite e china – ma pietra e cemento, su edifici e monumenti pubblici, durante l'Era Fascista.
Kurt Caesar è l'eroe indiscusso della terza parte. Il grande fumettista di origine tedesca, colonna del “Vittorioso” con il suo Romano il Legionario e asso del “giornalismo pittorico” durante l'avanzata dell'Afrikakorps nel 1941.
Se in "Fumetto a ferro e fuoco" avevo iniziato la mia indagine sulla veridicità dell'incontro fra il Duce e Disney a Roma nell'estate del 1935, nella quarta parte di questo libro, scavo più a fondo, nella vastità delle fonti che si sono stratificate nei decenni.
La quinta parte focalizza l'obbiettivo sui rapporti fra fumetto e politica. Ecco dunque emergere dai momenti più caldi del Dopoguerra il francese Albert Spaggiari, rapinatore e soldato politico, e la splendida fanzine della Nuova Destra, “La Voce della Fogna”, pubblicata a Firenze da Marco Tarchi.
Nell'ultima parte vado oltre il fumetto gettando uno sguardo indiscreto sull'universo fantascientifico delle distopie islamiche e dei romanzi di Michel Houellebecq. Il saggio breve “La Mezzaluna sul Sole” fu pubblicato nel 2015 su “Urania Collezione”, grazie al grande Giuseppe Lippi; questa volume presenta però una versione aggiornata, del tutto inedita.
Desidero infine ringraziare gli amici Moreno Burattini, per la sua puntuale prefazione, e Filippo Pieri, per l'aiuto indispensabile nella resa grafica di questo volume.


Francesco Manetti
pagg. 442 - € 11,50
Amazon, 2021


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martedì 16 marzo 2021

SECRET ORIGINS: MISTER NO 20

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.

Nel 20° volume di Mister No si conclude in maniera tragica l'episodio dei soldati-caimano, ibridi creati da uno scienziato nazista in uno sperduto angolo dell'Amazzonia. I membri della pattuglia  ariana sottoposti all'esperimento mutano prima in resistentissimi mostri dalla pelle verdastra, per poi morire "come mosche in autunno", come commenta il loro connazionale Esse-esse a pagina 21. Il loro fisico non ha retto la mutazione evidentemente.

A pagina 29 inizia l'avventura che dà il titolo all'albo, l'ultima disegnata da Franco Donatelli e la prima firmata ai testi da Andrea Mantelli, il primo nome diverso da quello del creatore Guido Nolitta. In realtà il Mantelli appare in quest'episodio come co-autore della storia insieme proprio all'alter ego sceneggiatore di Sergio Bonelli. La cosa curiosa è che dopo questo primo episodio uscito nel gennaio 1977, Mantelli ne firmerà soltanto un altro, e sempre a quattro mani, stavolta con Mignacco, quasi trent'anni dopo sui numero 358/359 della primavera 2005. 

L'avventura in questione vede come sempre lo sfortunato Jerry Drake incastrato da un paio di malviventi che riescono con un escamotage a coinvolgerlo, suo malgrado, nella rocambolesca evasione di un esperto scassinatore, e nella successiva rapina ai danni di un furgone portavalori.

La cover di Gallieno Ferri fa riferimento al momento della fuga ma come spesso accade si tratta di un'immagine idealizzata dal disegnatore Ligure, che con i suoi pennelli accalappia il lettore, facendolo fantasticate su una rocambolesca fuga da un isola/carcere che si completa con uno spettacolare tuffo nel mare che la circonda. Ebbene all'interno non c'è niente di tutto ciò: il carcere si trova in un altopiano andino e Mister No nella fuga ha solo il ruolo del pilota dell'aereo che porterà in salvo il fuggitivo. Poco importa. Lo scopo della cover è attirare il lettore accendendo la sua fantasia: e in questo Ferri era il numero uno in Casa Bonelli. 

La cover originale del 1977 era impreziosita dal titolo realizzato da Corteggi, che unito al logo, dava quella quantità di rosso necessaria a raggiungere un equilibrio cromatico che la cover odierna non ha. Lo stesso dicasi per la cover della ristampa, datata 1991, che rimane "pallida" nonostante la trasformazione da magenta a rosse delle righe della divisa carceraria dell'evaso. 

Le versioni estere di quest'avventura rispecchiano molto la copertina originale, solo la più recente edizione brasiliana edita da Panini presenta un cielo azzurro al posto del candido sfondo della versione italiana. Nella versione francese, intitolata Le hold-up sauvage (La rapina selvaggia), a causa del formato ridotto, e quindi della mancanza del mare, sembra che i due personaggi in copertina si gettino da un dirupo senza troppe speranze di cavarsela. Nella versione pubblicata in Jugoslavia sull'antologico Lunov Magnus Strip, nella versione greca, e nella già citata versione brasiliana il titolo rispecchia quello originale.

Per i lettori turchi come sempre l'editore locale faceva realizzare cover inedite, qui ve ne mostriamo un paio relative a quest'avventura, firmate rispettivamente da Yücel e Aslan Şükür.



Chiudiamo, come spesso accade, con la consueta segnalazione della storia zagoriana firmata da Luigi Mignacco che rende omaggio alle cover di Mister No realizzate da Ferri, Spedizione all'inferno. La ventesima cover venne ricordata con questa vignetta disegnata dallo stesso Gallieno Ferri. 


Saverio Ceri


N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index.

lunedì 15 marzo 2021

LUKE NESS, PHD by MANETTI & PIERI - L'ESECRABILE UOMO DELLE NEVI (strisce 21 e 22)

  di Francesco Manetti & Filippo Pieri


Sempre più difficile per i nostri impavidi eroi seguire le tracce dell'Esecrabile Uomo delle Nevi! E soprattutto: chi è veramente questo "yeti"? Lo scoprirete solo continuando a leggere, una volta al mese, le avventure di Luke Ness e Max! (f.m.)


CLICCATE SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA E AVERE UN'OTTIMALE ESPERIENZA DI LETTURA!


N.B. Trovate i link alle altre puntate di Luke Ness in Cronologie & Index!

sabato 13 marzo 2021

SECRET ORIGINS: MISTER NO 19

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.


Prosegue sul numero 19 di Mister No, l'avventura dai risvolti fantastici incentrata sui soldati-caimano che un gruppo di ex-nazisti sta creando, e testando, in uno degli angoli più sperduti della foresta amazzonica. Il nostro Jerry riesce a liberarsi dalla prigionia cui è costretto nel campo dei soldati ariani, solo per rifugiarsi in maniera strategica dentro il laboratorio dello stesso accampamento; in suo aiuto si precipita l'amico Otto Kruger. I due resistono fino all'alba, quando, a causa della mancata esposizione a un macchinario che si trova nel laboratorio, i soldati-caimano che li tengono sotto assedio, iniziato a mutare fisicamente...

La cover, che non racconta esattamente un frangente dell'episodio, ma ne riassume gli eventi in un'unica immagine grazie all'abilità di Ferri, ovviamente è presa in prestito dallo storico numero 19 del dicembre 1976, e ne ripropone tutti i colori originali.


Nelle due edizioni da edicola successive, quella del dicembre 1990 e quella targata If, del febbraio 2008, i colori variano: più intensi nella prima e più tridimensionali nella seconda. Qui sotto le vedete accoppiate.


A proposito di numeri 19: questa illustrazione di copertina ci ricorda quella di un altro famoso numero 19, quello di Zagor, intitolato Territorio indiano e per il quale lo stesso Ferri aveva realizzato la copertina a gennaio 1967.


L'eroe che prende a pugni l'avversario è un classico come immagine di presentazione di un fumetto d'avventura, tant'è che lo stesso Ferri si era ispirato per quella immagine a una cover americana di Tarzan, personaggio spesso fonte di ispirazione per i disegnatori del funambolico difensore di Darkwood. Nel caso di questa cover di Mister No riscontriamo anche una certa somiglianza con una copertina di Galleppini per l'albo a striscia di Tex che dà il titolo al Tex Classic 106, e di cui parleremo, casualmente, nella prossima puntata di Secret Origins dedicata a Aquila della Notte. Qui sotto vediamo le quattro cover in parallelo. Dalla posizione dell'avversario, il personaggio coi pugni più pesanti sembra essere proprio il nostro Jerry.


Passiamo a dare un'occhiata alle edizioni straniere di questo albo a partire dal numero 23 francese intitolato Le Mutants, e datato novembre 1977. Le edizioni jugoslava, greca  e brasiliana, che vedete di seguito, mantengono tutte il titolo come in originale, ma come per la stessa versione transalpina, scelgono di cambiare, chi più chi meno, i colori della copertina originale italiana. 


Chiudiamo con le copertine dell'edizione turca di questa avventura, che, come sempre sono scollegate delle vicende contenute all'interno. Le illustrazioni sono firmate da Aslan Şükür e Yücel. I titoli dei quattro albi sono rispettivamente: Massacro, Fuga, Sotto attacco, Aspettando la morte.






Saverio Ceri


N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index.