Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.
venerdì 18 aprile 2025
SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 212
Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.
venerdì 11 aprile 2025
FUMETTO ALL'ATTACCO, IL NUOVO LIBRO DI FRANCESCO MANETTI - CON FILIPPO PIERI AL PIANOFORTE!
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La copertina del volume, con il "Mousolini" di Filippo Pieri |
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Copertina e quarta di copertina |
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Copertina "pulita", senza testo e altri elementi grafici |
domenica 6 aprile 2025
BONELLI IN DIGITALE - PUNTATA # 7
di Giampiero Belardinelli
Introduzione
La "Collana Rodeo" è una serie uscita in Italia presso Edizioni Araldo, dal 1967 al 1980, con 162 numeri. Inizialmente la collana doveva servire a pubblicare "Storia del West" nel formato degli "Albi d'Oro" a 32 pagine, ma poi si preferì il formato brossurato a 96 pagine tipico della Casa editrice. Per riuscire a rispettare la periodicità mensile, dopo cinque numeri si decise di ristampare vecchio materiale dell' "Audace" e altri inediti che giacevano nel cassetto da alternare alla serie principale. "Storia del West" è una collezione a fumetti creata da Gino D'Antonio che racconta, attraverso la famiglia MacDonald, l'epopea della Frontiera dal 1804 agli anni Ottanta dell'Ottocento. Il numero 46 della saga, pubblicato nel settembre 1975 come centesimo volume della "Collana Rodeo", celebra questo traguardo con l'uso del colore. D’Antonio è l’autore di tutte le copertine e ha disegnato alcuni numeri della serie, tra cui questo volume quarantasei. È stato uno dei pochi autori completi a far parte della Sergio Bonelli Editore.
L'uomo della Frontiera
Pat MacDonald aveva vissuto una vita piena di avventure lungo le vaste praterie e gli immensi spazi della Frontiera. Con il passare degli anni, nel suo Texas, aveva messo radici con la sua famiglia, costruendo una casa accogliente e sicura insieme alla sua amata moglie Brenda e al loro figlio Brett. La vita di Pat era caratterizzata da un equilibrio delicato tra il desiderio ardente di esplorare l'ignoto e le responsabilità ineludibili verso i suoi cari. Quando Pat osservava la sua famiglia, sentiva un profondo senso di realizzazione e felicità. Brenda, con il suo sorriso rassicurante e il suo incessante supporto, era il pilastro portante della loro casa. Brett, con la sua energia e curiosità inesauribili, rappresentava la futura generazione dei MacDonald pronta a lasciare il segno nel mondo. Le lezioni apprese dai sentieri polverosi e dalle battaglie della Frontiera si rivelavano utili anche nel guidare suo figlio attraverso le sfide della crescita.
Il richiamo della Frontiera
Nonostante l'amore per la sua famiglia, il richiamo della Frontiera non smetteva mai di farsi sentire. Le storie di terre inesplorate e di nuovi orizzonti infiammavano ancora il suo spirito avventuroso. Ogni tanto, Pat si ritirava nel suo angolo di riflessione, sognando i giorni in cui cavalcava libero sotto il cielo aperto e il vento gli sferzava il viso. Pat sapeva che la sua doppia natura – avventuriero e padre di famiglia – era un equilibrio fragile da mantenere. Ogni volta che sentiva il bisogno di partire per una nuova impresa, si ricordava delle promesse fatte a Brenda e a Brett. Ma, d'altra parte, il suo spirito avventuroso era ciò che aveva reso Pat MacDonald un vero uomo di famiglia.
La fuga come stile di vita
Al fianco di Pat, D'Antonio inserisce in questo racconto il personaggio del Grande Zacchini. L’autore è un maestro nel dare vita a figure ambigue, come l’eroe de L’uomo dello Zululand, secondo volume della collana "Un uomo un’avventura" (Cepim, dicembre 1976). Il protagonista è un commerciante tedesco, Reich, che vende armi alle tribù zulu. Quando le tensioni tra gli Zulu e le truppe inglesi guidate da Lord Chelmsford aumentano, Reich si trova coinvolto in eventi drammatici, tra cui la battaglia di Rorke's Drift, un feroce assedio che mette in evidenza il coraggio e la disperazione di entrambe le parti. Il tedesco, in questo contesto drammatico, combattendo a fianco degli Inglesi, mostra un eroismo sconosciuto persino a sé stesso.
Una figura picaresca
Zacchini è un personaggio scanzonato e meno drammatico rispetto a Reich. Ogni volta che la situazione diventa troppo pericolosa o complicata, il suo istinto lo porta a cercare la fuga. Nonostante la sua natura sfuggente, Zacchini possiede un senso di lealtà che lo distingue. Quando si trova di fronte a situazioni in cui la sua parola o il suo aiuto sono fondamentali, non tradisce mai chi conta su di lui. Questo dualismo tra fuga e lealtà rende il personaggio estremamente complesso e affascinante. La sua fedeltà emerge in momenti cruciali, quando le circostanze richiedono un atto di coraggio o un sacrificio che solo un vero eroe è capace di compiere.
Il coraggio del saltimbanco
La vera grandezza di Zacchini si manifesta nei momenti di massimo pericolo. È in queste circostanze che il suo coraggio brilla davvero. Zacchini non è un eroe invincibile, ma è il suo cuore indomito che lo rende straordinario. Che sia in fuga da nemici implacabili o nel bel mezzo di un'azione disperata per salvare qualcuno a cui tiene, lui dimostra una determinazione e un coraggio che vanno oltre il semplice istinto di sopravvivenza. Tra fughe rocambolesche e atti di lealtà, Zacchini ci insegna che il vero coraggio non risiede nell'assenza di paura, ma nella capacità di affrontarla per proteggere ciò che è giusto o chi si ama.
D’Antonio in digitale
Lo stile grafico di Gino D'Antonio è caratterizzato da un tratto preciso e dettagliato, capace di catturare l'essenza dei personaggi e le atmosfere con straordinaria vividezza. L'uso sapiente del contrasto tra luci e ombre conferisce profondità e dinamismo alle sue illustrazioni. D'Antonio sa bilanciare l'espressività dei volti con la robustezza delle ambientazioni, creando un senso di realismo avvolgente. La fluidità delle sue linee dona movimento alle scene, rendendo ogni tavola una narrazione visiva coinvolgente. Infine, l'attenzione meticolosa ai dettagli storici e culturali arricchisce il contesto delle sue opere, rendendole autentiche e affascinanti. Il suo stile arioso e l’impaginazione che scardina la gabbia bonelliana è ancor di più apprezzabile nella versione in digitale, in particolare su schermi più grandi come quelli di un Tablet o di un Personal Computer (come nel mio caso).
Il vecchio Parker Quanah Parker
Giampiero Belardinelli
venerdì 4 aprile 2025
SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 211
Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.
martedì 1 aprile 2025
OSCURE INQUIETUDINI (CON UN PO' DI DIME WEB)!
Questa volta ho deciso di tentare un esperimento, quello di un’antologia a tema, una traccia sulla quale ho chiesto ai nostri autori di lavorare. John W. Campbell una volta disse: “Se delle cose strane accadono a gente strana, c’è una stranezza di troppo”. In effetti, nella maggior parte delle storie fantastiche e fantascientifiche, cose strane come viaggi spaziali, incontri con alieni, viaggi nel tempo, incontri con manifestazioni paranormali e via dicendo, accadono a persone normali, ma c’è almeno un gruppo minoritario di storie in cui avviene il contrario, è l’altro tipo di stranezza, quello che riguarda le persone, a emergere. Ad esempio, cosa c’è di più normale che una coppia prenda alloggio in un motel? Ma se il gestore del motel è un certo Norman Bates... Io ho proposto ai nostri autori di provare a incrementare questo secondo, minoritario filone del fantastico con storie dedicate a personalità strane, singolari o perlomeno eccentriche, e come al solito, non si sono fatti pregare. Il risultato ve lo presento qui, ma prima di cominciare a trafiggere con gli spilloni le vostre bamboline vudù, al caso, ricordatevi di indirizzare le vostre maledizioni non a loro, ma al curatore. Il filo conduttore di quest’antologia è dunque un fantastico legato più a peculiarità personali che ad accadimenti esterni.
Devo dirvi la verità, un racconto come "Il punto di partenza" di Francesco Manetti mi ha messo seriamente in dubbio se includerlo o no in questa antologia. Ben scritto come al solito, si basa su un’idea accattivante, un’interpretazione originale del famoso incidente di Roswell del 1947 che ha dato l’avvio a tutta la tematica ufologica, ma d’altra parte non è che sia molto in linea con il tema proposto, ma bisogna anche dire che Francesco, le cui doti di narratore abbiamo già avuto modo di apprezzare nel ciclo della Quercia bianca, non solo l’ha scritto appositamente per questa antologia, ma è il secondo che mi manda, dopo un primo che ho dovuto per forza bocciare. Probabilmente, la colpa è mia, non mi sono espresso in modo abbastanza chiaro. Quindi ho preso la decisione di includerlo comunque. Sono sicuro che nessuno storcerà il naso.
lunedì 31 marzo 2025
DAL PRIMO ALL'ULTIMO BATTISTA, DA BURATTINI A PIERI/KANT! CHIUDIAMO I FESTEGGIAMENTI PER I 40 ANNI DI "COLLEZIONARE"!
Da "Collezionare" n. 2, aprile 1985
Da "Collezionare" n. 3, maggio/giugno 1985
Da "Collezionare" n. 4, settembre 1985
Da "Collezionare" n. 6, dicembre 1985