giovedì 9 ottobre 2014

FUNKGEISTER. LE STORIE 24, LA PROPAGANDA RADIO E IL "NAZIONALSOCIALISMO ESOTERICO"

di Francesco Manetti

Questa non è la solita recensione bonelliana, soprattutto perché quella dell'albo Le Storie n. 24, La voce di un angelo di Vietti & Buscaglia (settembre 2014), non è la solita avventura bonelliana! Come si dice? "Il diavolo si nasconde nei dettagli". Ma qui vogliamo prendere il termine "diavolo" nella sua accezione più antica, prima delle distorsioni operate dai culti del Libro; dunque, più che "diavolo", "demone" come entità soprannaturale benefica, capace di suscitare sensazioni positive. Ciò che infatti ci ha di più colpito leggendo l'episodio sono certi particolari - grafici e narrativi, messi dagli autori più o meno "fra le righe". Non possiamo però tacere sulla qualità davvero alta della tecnica di sceneggiatura del Vietti, che riesce a portare fra le pagine bidimensionali e mute di un albo la profondità e il fragore di inquadrature e sequenze (esemplare la soggettiva di otto vignette su due tavole alle pagine 96 e 97) degne della migliore cinematografia, non solo d'azione e di guerra. Il disegno di Buscaglia - classico e pulito - aiuta tantissimo a mettere in evidenza quelli che, come vedremo, sono solidi punti di forza della storia.


Konstantin Raudive, con il suo apparecchio capace di intercettare le voci dei defunti.



Dicevamo però del soprannaturale... Il metapsichico è il vero signore dell'episodio. In soldoni: nel 1944 una diafana ragazza tedesca, dotata di singolari poteri medianici che le permettono di parlare con i morti (per intenderci, capacità paranormali similari a quelle possedute dal bambino del film The Sixth Sense e dalla ragazza della serie TV The Ghost Whisperer), rilancia via radio verso il teatro di battaglia delle Ardenne messaggi di sostegno, di consolazione e di incoraggiamento che le hanno affidato i parenti deceduti dei soldati della Wehrmacht impegnati nei duri combattimenti per respingere l'offensiva alleata; se queste trasmissioni tirano su il morale dei Germanici, quello degli anglo-americani va a finir loro sotto ai tacchi; un gruppo di incursori inglesi viene dunque inviato in Vestfalia - da dove provengono le minacciose onde - per bloccare la pericolosa propagandista... Il finale si colloca nel 1975, epoca in cui quello del medium è diventato un mestiere come altri, ammette la protagonista. Radio e oltretomba... Proprio l'anno prima era morto in Brisgovia lo studioso lettone Konstantin Raudive: pioniere della psicofonia aveva ideato un'apparecchiatura con il quale sosteneva di poter captare nell'etere, e registrarle, le voci dei trapassati; il suo libro Voci dall'aldilà scritto nel 1968, ebbe nei primi anni Settanta (soprattutto fra i lettori del Giornale dei Misteri, ehm... ehm...) un certo successo di pubblico anche in Italia.
La propaganda radiofonica ci porta proprio nel cuore del discorso sui dettagli e i particolari che intendevamo fare su questa ottima prova di Vietti & Buscaglia. Particolari e dettagli che accendono fantasia ed entusiasmo nel lettore più attento e meno sprovveduto.

Badge dei British Commandos, tale e quale a quello che sfoggia sull'avambraccio sinistro il capitano Anderson

Mostrine e insignia dei British Commandos e delle Special Service Brigades. Notare la spilla in basso a dx: è la stessa che porta sul basco il cap. Anderson nella sequenza iniziale londinese. Quelle in alto, SEMBRANO ma NON SONO mostrine delle SS germaniche.


Il capitano Anderson dei British Commandos, un uomo duro proveniente dalle Special Service Brigades, veterano degli scontri in Nord-Africa e in Italia, è ora distrutto dal dolore perché uno degli oltre 1500 razzi delle "armi di vendetta" V2 (Vergeltungswaffen-2) che piovvero su Londra ha ucciso sua moglie e sua figlia. I particolari sulla "collocazione militare" del capitano si desumono osservando con cura gli emblemi e le insignia riprodotti con estrema precisione sulla divisa dell'ufficiale. Non è cosa da sottovalutare nella sequential art questa "maniacalità" (sia detto in senso del tutto positivo): una fra le più grandi scuole fumettistiche di tutti i tempi, quella della Linea Chiara franco-belga, aveva fatto della "maniacalità" nella riproduzione dei particolari (fino al minimo oggetto presente in ciascuna vignetta) uno dei suoi vessilli! Deprecabile sarebbe invece la sciatteria, che oggi purtroppo ogni tanto vediamo altrove far capolino... Chiuso l'inciso. Il giorno di Natale del 1944 Anderson riceve una convocazione dal Quartier Generale: la vediamo a pag. 18, vignetta 3. I moderni strumenti che un tempo non tanto lontano (gli anni Ottanta di Collezionare, per esempio) potevano permettersi solo le tipografie più attrezzate e che oggi sono su tutte le scrivanie (costa meno una stampante/scanner delle cartucce d'inchiostro di ricambio!) ci hanno permesso di ingrandire l'immagine e scoprire di cosa si tratta veramente. Abbiamo così scoperto che ha davvero a che fare con la propaganda radio della Germania Nazionalsocialista!


Un basco delle Special Service Brigades


Il documento riprodotto nella tavola è una lettera che fu spedita - intorno al marzo del 1940 - da un maggiore dell'esercito britannico (probabilmente dei Royal Engineers) alla BBC, che a quel tempo funzionava solo come radio (la televisione era stata "spenta" nel 1939) ed era stata occupata pesantemente dai servizi segreti britannici. La sede londinese della BBC, Broadcasting House, era anche la base della direzione per la raccolta delle informazioni sul fronte interno (Home Intelligence). Questo maggiore dalla firma illeggibile manda dunque alla BBC un dattiloscritto per denunciare l'enorme successo che aveva - anche fra i militari albionici! - il programma radiofonico in inglese Germany Calling, ideato da Goebbels, che veniva emanato dal Reichssender Hamburg (stazione di Brema) verso USA, Canada e UK; era un classico "contenitore", che includeva musica americana (in particolar modo jazz) e diffondeva reali messaggi dei prigionieri di guerra alleati ai familiari; fra gli speaker c'erano aderenti inglesi all'ideologia della NSDAP rifugiatisi in Germania e tra questi William Joyce, iscritto alla British Union of Fascists di Mosley; fu catturato nel 1945 a Flensburg sul confine danese e, riportato nel Regno Unito, fu processato, condannato e impiccato nel 1946 come traditore. Joyce (e altri che lavorarono a Germany Calling) fu soprannominato Lord Haw-Haw (dove "Ah Ah" è il suono della risata) da una frase che ricorreva spesso nei comunicati e che suonava così: So you English believe that can defeat the superior German forces! Haw, Haw! (ovvero, "Dunque voi Inglesi credete davvero di poter sconfiggere le superiori Forze Armate germaniche? Ah, ah!").


La "comunicazione del Quartier Generale" indirizzata ad Anderson (pag. 18, vign. 3)


Ecco il testo completo in inglese della lettera del maggiore (proviene dagli archivi della BBC):

Confidential [handwritten]

Ref. I.c./281/1.

Director of Home Intelligence,
Broadcasting House.

One aspect of broadcasting is becoming very important. There is more or less consistent listening to Hamburg in the B.E.F., in Officers' messes, men's canteens and estaminets. The D.M.I. considers that this is a grave danger to morale and may be in the future a very definite penetration point for enemy propaganda.
"Haw Haw", or his successor, is at present treated as a joke but by the free publicity given to him in every possible way, both out here and at home, not only has his general listening public been increased but the widespread discussion of his outstanding faults has enabled German propaganda experts to correct those faults and to make his broadcasts more palatable to British listeners.
The phrases "Of course he does bring out a lot of good points, you know" and "Let's hear what Hamburg's got to say about it" are still frequently heard. The danger is not serious at the moment but should any series of reverses at sea, on land or in the air take place there is no doubt that alarmist reports from Hamburg would find a large military audience ready to receive them, and ready to accept some proportion as being true.
Any question of coercion, or a veto on listening to Hamburg, is out of the question. That would have the very worst possible effect, because it is the very method we deride in the enemy.
There is only one real remedy, and it lies entirely in the hands of the B.B.C. We must ensure not only that our Forces programmes are as good as is humanly possible, but that, for some time to come at any rate, the Hamburg talks in English during the peak listening periods (5.30 to 10.00) are nullified by having as a counter attraction the very best items we can produce, with a very decided majority appeal. The "High spots" of variety, and recorded or live commentaries on first class sporting events will invariably beat Hamburg hands down and I think that such a programme policy, to be worked out between the monitor service and programme planning, should be put into force as early as possible.
There is no question but that the present Forces programme as a whole is excellent, and is exactly what the troops want, but it is simply the question of timing that is vital. Items should be so spaced and arranged that if any man tries to switch on to Hamburg there should follow a general shout of indignation from the other occupants of the canteen who are waiting for a very popular item.
[Illegible signature]
Major, R.E.



Il vero documento che esce dalla busta indirizzata al capitano, così com'è conservato negli archivi storici della BBC.



Ed ecco la nostra, imperfettissima e personalissima, traduzione in italiano:

Riservato [manoscritto]

Ref. I.c. / 281/1.
Al Direttore dei Servizi Segreti Interni (raccolta informazioni)
Broadcasting House (sede della BBC a Londra)

Sta assumendo una grande importanza un aspetto relativo alla radiodiffusione, e riguarda l'ascolto più o meno consistente delle trasmissioni provenienti da Amburgo all'interno del BEF (British Expeditionary Forces – Forze Armate britanniche inviate all'estero) - nelle mense per ufficiali, nei refettori e negli altri ritrovi per i soldati. Il DMI (Directorate of Military Intelligence – Direttorato dei Servizi Segreti Militari) ritiene che questo sia un grave pericolo per il morale e può essere in futuro un punto debole per una più precisa penetrazione della propaganda nemica.
Quello che dice Haw-Haw, o i suoi colleghi, viene attualmente considerato come una burla senza fondamento, ma grazie alla pubblicità gratuita che gli viene data in ogni modo possibile, sia in in patria che altrove, non solo sono aumentati i suoi ascoltatori, ma il continuo e diffuso parlare dei suoi marchiani errori ha permesso agli esperti di propaganda tedeschi di correggere quegli stessi sbagli, per rendere le sue trasmissioni ancora più plausibili e appetibili agli ascoltatori britannici.
Le frasi "Ma certo che ottiene un sacco di buoni risultati" e "Sentiamo quello che Amburgo ha da dire in proposito" vengono ancora frequentemente udite. Il pericolo non è grave al momento, ma nel caso dovessimo registrare una serie di sconfitte in mare, terra o in aria - non c'è dubbio che i rapporti allarmistici diffusi da Amburgo troverebbero un vasto pubblico militare pronto a recepirli, e pronto ad accettare qualsiasi dato statistico comunicato come fosse reale.
Ogni proposta coercitiva o di veto riguardante l'ascolto della stazione di Amburgo, è fuori questione. Ciò avrebbe un effetto se possibile ancora peggiore, perché è proprio questo il metodo del nemico, che noi sempre ridicolizziamo.
C'è una sola, vera soluzione, e si trova interamente nelle mani della BBC. Non solo dobbiamo far capire e assicurare agli ascoltatori che i nostri piani in campo militare sono umanamente i migliori possibili; ma, almeno per un certo periodo, le trasmissioni da Amburgo in inglese durante gli orari di picco di ascolto (5:30 - 10:00 o 17:30 – 22:00?), devono essere in qualche modo vanificate, mettendo in campo come contro-attrattiva i migliori programmi radio che possiamo produrre, quelli più graditi per la maggioranza degli ascoltatori. I varietà di più alto livello e commenti registrati o in diretta su eventi sportivi di primaria importanza tarperebbero inevitabilmente le ali ad Amburgo; penso che tale politica delle programmazioni, per essere ben elaborata, tra servizio di monitoraggio e pianificazione dei programmi radio, dovrebbe essere messa in cantiere il più presto possibile.
Non vi è alcun dubbio che gli attuali piani delle Forze Armate siano nel loro complesso eccellenti, ed è esattamente ciò che le truppe vogliono, ma è proprio il tempismo che è di vitale importanza. I nuovi programmi radio dovrebbero essere così perfettamente distribuiti nelle fasce orarie che se qualcuno tentasse di cambiare canale su Amburgo si dovrebbe subito levare un indignato grido generale di disapprovazione da parte degli altri frequentatori della mensa che stanno attendendo la messa in onda di un programma ancor più popolare.

[Firma illeggibile]
Maggiore, R.E. (forse Royal Engineer)


G.H.Q. (General Headquarters - Quartier Generale Supremo)
(Staff Generale - Sezione 8)
B.E.F. (v. sopra)


Il presunto Lord Haw-Haw, al secolo William Joyce, catturato nel 1945 dai soldati britannici e tenuto sotto tiro con uno Sten




Il gusto per il particolare e per il realismo storico non si ferma qui. Gli armamenti, le divise dei Commandos britannici e dei Tedeschi, i mezzi blindati, le attrezzature, etc.: tutto è perfettamente studiato e rappresentato realisticamente dagli autori.
Altri due punti da toccare (seppure impossibili da affrontare degnamente in questa sede, vista la vastità degli argomenti) prima di terminare.
La figura della medium che parla alla radio potrebbe rientrare nel filone del cosiddetto "nazismo magico" (da una definizione di Giorgio Galli), di cui tanto si è visto - in chiave romanzesca - sulla collana di Martin Mystère. L'interesse globale per questa branca di indagine storica e metastorica sul Nazionalsocialismo scaturì nel 1960 da un libro francese sul "realismo magico", Il mattino dei maghi di Pauwels e Bergier. Furono questi due giornalisti i primi a occuparsi (fuori da ambienti ristretti e "nostalgici") degli aspetti esoterici, mistici e filosofici che avrebbero contribuito alla nascita del Nazionalsocialismo (a partire dalle radici che il partito hitleriano affondava anche nell'occultismo e nell'eredità völkisch della società segreta Thule-Gesellschaft) e al suo raggiungimento e consolidamento del potere politico/culturale/militare in Germania (e in buona parte dell'Europa continentale). Molti studiosi negano - o quanto meno ridimensionano - questo rapporto diretto fra esoterismo e NSDAP, ma è innegabile che tale legame in qualche modo sia esistito almeno per le SS di Himmler - non fosse altro per la sezione SS-Ahnenerbe (con le sue ricerche internazionali sulle origini arie del popolo tedesco), oltre che per lo stile di vita "spirituale", "rituale" e "tradizionale" seguito dagli appartenenti allo Schwarze Korps

Un'edizione francese del libro Il mattino dei maghi, che diede la stura all'interesse mondiale per il cosiddetto "nazismo magico"


Nazionalsocialismo ed esoterismo: spedizione della SS-Ahnenerbe in Himalaya nel 1938/1939 (la vicenda è stata romanzata nel film Sette anni in Tibet) alla ricerca delle origini arie germaniche. Notare che il simbolo dello swastika proviene proprio da quei luoghi. 


Considerando che nel periodo in cui è ambientato l'episodio La voce di un angelo, l'ultimo semestre della guerra nel Vecchio Continente, l'ordine monastico/guerriero delle SS aveva ormai da tempo preso praticamente il comando in Patria e nei territori posti sotto l'ala tedesca - anche grazie alle divisioni delle Waffen-SS, una sorta di "esercito internazionale" composto da "soldati politici" provenienti da decine di stati e nazioni diverse - ecco che il soprannaturale in un racconto sulla Germania Nazionalsocialista durante il secondo conflitto calza proprio a pennello! Inoltre non passano inosservati i riferimenti alle V2, le celeberrime armi finali, realmente esistite; ma c'è chi sostiene che, in quel programma V allestito dai Germanici per tentare di risollevare le sorti belliche dopo il disastro della campagna russa, ci fossero anche "altre" armi, il cui funzionamento si basava sulle stesse energie vril che avevano mosso gli ancestrali vimana della tradizione indù... E si parlò anche di una macchina del tempo a forma di campana (ma forse era un mezzo volante a levitazione magnetica), di "raggi della morte", di aerei a tecnologia UFO, etc. Difficile sfrondare la boscaglia di dicerie, "leggende urbane" e novelle per estrarne la realtà. Reale fu sicuramente l'Operation Paperclip: gli scienziati missilistici germanici - Werner Von Braun capofila - furono tutti arruolati nell'embrionale programma spaziale americano, che avrebbe portato alla nascita della NASA, alle missioni Apollo, all'uomo sulla Luna nel 1969, ai Voyager, agli Shuttle e ai robottini su Marte! Non si butta mai via nulla...



Il lancio di una V2, arma avveniristica per il 1944, ma reale.



Fantasiosa ma efficace ricostruzione della Glocke, la pretesa Macchina del Tempo germanica a forma di campana che qualcuno sostiene fosse stata progettata dagli scienziati Nazionalsocialisti durante le fasi finali della guerra...


L'ultima considerazione dobbiamo farla sulla scelta da parte degli autori di non riciclare per la miliardesima il cliché manicheo del "tetesco ti cermania" cattivo e dell'Alleato buono... Una scelta ottima, e anche più storicamente valida. Il cinico maggiore Chandler sta per eliminare la ragazzina ESP (Nazionalsocialista riluttante), ma il capitano Anderson lo ferma. Il maggiore obbietta: Lei non capisce, capitano... non c'è nulla di personale in tutto questo... è solo la guerra. Ma Anderson replica: Questa non è la guerra, è l'assassinio di una ragazza inerme. Chandler risponde: No, è il mio contributo alla vittoria finale sui Nazisti... chi meglio di lei potrebbe capirlo, capitano? Lei ha perso da poco sua moglie e sua figlia, uccise da una bomba lanciata su civili inermi! Non è stato omicidio, quello? Conclude però il capitano: Gli stessi civili inermi morti a Dresda sotto le nostre bombe!

Hiroshima e Nagasaki c'erano già state in Europa. Le vittime del bombardamento di Dresda del febbraio 1945.


Dato che, secondo la cronologia degli eventi (la storia inizia il 24 dicembre 1944), le sequenze ambientate in Vestfalia dovrebbero svolgersi non più di qualche giorno dopo Natale (ma non oltre i primi di gennaio del 1945, crediamo, visto che le Ardenne citate a piene mani nell'episodio si risolsero alla fine del mese), il bombardamento anglo-americano di Dresda a cui si riferisce Vietti non dovrebbe essere quello quadruplice e apocalittico del 13 e 14 febbraio 1945. Quelli furono giorni di veri e propri diluvi di fuoco, nel quale perirono liquefatti sotto le bombe incendiarie 100.000, 150.000, 200.000, 250.000, 300.000 civili (c'è chi azzarda anche di mezzo milione di decessi, ma il numero esatto è sconosciuto, perché la città era piena di profughi non residenti; le cifre ufficiali imposte dai vincitori non vanno oltre 25.000). Kurt Vonnegut parlò di 135.000 morti e vi ambientò il suo romanzo più celebre, Mattatoio n. 5: lo scrittore statunitense fu testimone diretto di tale crimine contro l'umanità, e si salvò perché, fatto prigioniero di guerra sulle Ardenne, era detenuto a Dresda nei sotterranei di un macello pubblico. Comunque sia, prima del ragnarok di febbraio, Dresda era già stata sottoposta, fin dall'agosto 1944, a numerosi e devastanti martellamenti dal cielo... Errore di cronologia o meno (c'è anche un altro blooper nell'ultimo dei balloon che abbiamo trascritto, dove il capitano chiama "capitano" il maggiore!), è veramente difficile (o almeno lo era fino a qualche anno fa) trovare nei media popolari riferimenti in questi termini a Dresda, l'Hiroshima europea, per sottolineare il massacro di civili avvenuto in quel contesto. Un massacro deciso a Yalta e studiato fin nei più minimi particolari nell'ambito dell'Operation Thunderclap.
Dunque, un plauso a Vietti e Buscaglia, che hanno saputo portare nelle Storie... la Storia, con la "S" maiuscola!


Le Storie n. 24, settembre 2014. Disegno di Di Gennaro



Le Storie 24
LA VOCE DI UN ANGELO
Settembre 2014
pag. 116, € 3,80
Testi: Stefano Vietti
Disegni: Alfio Buscaglia
Copertina: Aldo Di Gennaro
Rubriche. Gianmaria Contro


Francesco Manetti

N.B. Trovate i link alle altre recensioni bonelliane su Il giorno del giudizio!

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