giovedì 10 settembre 2020

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 92

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin


Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.

Il novantaduesimo Classic di Tex contiene la ristampa degli albi formato striscia dal numero 17 al 22 della Serie Mefisto, ventunesima collana di Tex nel suo formato originale; albetti usciti in edicola tra l'aprile e il maggio del 1959. Il primo dei sei albetti chiude il primo round dello scontro contro il malvagio illusionista che riesce a sfuggire a Tex e Tiger. La vicenda riprende nella striscia successiva, seppur con uno stacco temporale di ben due mesi. 
Le 64 pagine contenute in questo Classic furono ristampate già nel marzo/aprile 1960 sui numeri dal 4 al 6 dell'VIII e ultima serie degli Albi d'Oro. La scelta della cover di questo Classic è caduta però su una copertina precedente, quella del numero 2 della stessa serie.


L'ispirazione della cover stavolta è legatissima alla storia stessa. Tutto parte della seconda vignetta dell'ottava striscia del numero 13 della Serie Mefisto, ristampata nel numero scorso di Tex Classic.


Per comporre la copertina dell'Albo d'Oro che aveva un'impostazione verticale, rispetto alla striscia che originalmente era orizzontale, Galleppini (o chi per lui in redazione), ha allontanato da Tex, e adeguatamente ridimensionato, i quattro avversari indiani, spostando, inclinando e ingrandendo più volte la stessa vignetta, come si può intuire della gif animata qui sotto:

E così da orizzontale l'immagine si è fatta verticale per la cover de Il ponte tragico, per poi a distanza di sessant'anni tornare orizzontale, con inevitabili aggiunte laterali, per Pista Mortale, novantaduesimo Classic di Tex che prende in prestito il titolo dall'ultimo dei sei capitoli contenuti nell'albo. 
Se fate caso all'animazione qui sopra, si può intravedere tra le varie trasformazioni, che le parti eliminate nel 1960, non sono uguali a quelle ripristinate nel 2020; anche perché credo che in redazione siano partiti direttamente dalla cover dell'Albo d'Oro e non dalla striscia che l'ha ispirata.


Svelata l'origine "segreta" della cover ufficiale, andiamo ora a scoprire anche le vicissitudini di altre due copertine legate a questo albo che hanno avuto più di una vita, editorialmente parlando, nel mondo di Tex.
Andiamo con ordine, occupandoci della cover del quarto albo d'oro che ci racconta della spettrale apparizione notturna di Mefisto, narrata nel secondo capitolo di questo volume. 


Come ci svelano gli instancabili cacciatori di fonti texiane Francesco Bosco e Mauro Scremin, all'origine della posa di Tex c'è una vignetta disegnata da Alberto Giolitti, tratta da Four Color 1044, un comic book della casa editrice Dell, dedicato alla serie Have Gun, Will Travel, dell' ottobre/dicembre 1959. Indichiamo quest'albo come riferimento, in realtà questa posa è un modello che ricorre spesso in altri episodi illustrati da Giolitti. Probabilmente deriva dalla sterminata collezione fotografica messa in piedi dall’autore per realizzare un western il più possibile realistico.


Trasformare il protagonista della collana americana in Tex, è relativamente semplice: basta specchiare l'immagine e usarla come modello per Aquila della Notte, sorpreso dalla mefistofelica apparizione.

  

La copertina del quarto Albo d'Oro, poi, venne riutilizzata per il numero 27 della prima serie gigante di Tex, che di quella collana quindicinale era la raccolta ricopertinata. Da notare, come sempre in questi casi, i cambi cromatici tra le due edizioni: i colori della camicia di Tex sono invertiti, il cappello del protagonista e la luce che circonda l'apparizione della sua nemesi si tingono di ciano.


Passiamo ora alla cover del quinto numero degli albi d'oro, che vede Tex e il suo pard indiano impegnati nella caccia a Mefisto che si svolge nella seconda metà dell'albo in edicola.


Bosco e Scremin, ci svelano che la fonte di Galleppini è nuovamente Alberto Giolitti. In questo caso si tratta del montaggio di due vignette consecutive pubblicate su Gunsmoke 17 dell’ottobre/novembre 1959, sempre pubblicato negli states da Dell.


In realtà lo stesso Giolitti copia la figura corrispondente al Tiger Jack a cavallo, da un Buffalo Bill Jr del 1956 di Bob Correa, artista poliedrico che lavorò a bottega da Milton Caniff, nonostante il suo continuo rifarsi al Kirby di Raymond.


Praticamente la cover del quinto Albo d'Oro, è figlia di una vignetta di Correa e di una vignetta di Giolitti, che opportunamente ridimensionate e inclinate vanno a comporre la coppia dei cavalieri che ben conosciamo.
Caccia ai banditi, oltre che essere il titolo di quell'Albo d'Oro, lo è anche del 28° Tex Gigante della prima serie, raccolta che  eredita dallo spillato pure le sagome dei personaggi in copertina. Anche in questo caso, tra le due versioni c'è un notevole cambio cromatico: i colori dei pantaloni e della camicia di Tiger si invertono, così come la camicia di Tex si tramuta in rossa e il suo cappello si tinge di un improbabile verde. La cover dell'albo si segnala per essere una delle più originali della serie, grazie all'articolo di giornale incolonnato che fa da sfondo ai due eroi a cavallo.
 

E con quest'ultima illustrazione chiudiamo anche questa puntata di Secret Origins. Appuntamento tra due settimane per scoprire nuove curiosità sulle copertine del ranger più popolare del fumetto italiano.

Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index, visto che molte sono state recentemente aggiornate con nuove immagini e nuovi riferimenti.

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