martedì 18 giugno 2019

TUTTI I SEGRETI DELLO SPIONAGGIO A FUMETTI: IL NUOVO LIBRO DI GIUSEPPE POLLICELLI


di Sergio Climinti


L'autore di Fumetti d'Intelligence insieme a Franco Battiato: Pollicelli è uno dei massimi esperti italiani del Maestro.

La prima cosa che salta all’occhio di “Fumetti d’intelligence - lo spionaggio a strisce dalle origini a oggi” (Ed. Nuova Argos, pp. 370, euro 25), la più recente fatica saggistica di Giuseppe Pollicelli, sono senza dubbio la mole e la veste editoriale. Rilegato, con copertina rigida (ma esiste anche la versione in brossura) e stampato su carta pregevole, si presenta subito come un prodotto di qualità, a partire dalla copertina, davvero suggestiva. Realizzata da Lorenzo Mattotti, sintetizza perfettamente il tema che viene affrontato, con uno stile che fonde surrealismo e razionalismo. Un uomo, visto di quinta, è nascosto dietro la parete di un’alta apertura, intento a spiare un altro uomo. Questi, a sua volta, si trova dietro un’apertura identica alla prima e spia anch’egli un altro individuo; e così via, in una messa in abisso che ci mostra per ben cinque volte la medesima soluzione. Come in un gioco di specchi, sotto un’architettura geometrica dai toni scuri, che incombe su tutti e sottrae spazio e fiato, sfilano in una sequenza prospettica le misteriose sagome nascoste nell’ombra, mentre l’unico spazio d’aria che illumina la silhouette di colui che viene osservato da tutti e cinque gli “spioni” è incorniciato in una stretta lama di luce creata dalle geometrie squadrate delle aperture.






La prefazione è di Alessandro La Ciura, mentre l’introduzione è firmata da Daniele Barbieri, semiologo, saggista, nonché uno fra i massimi esperti e studiosi del fumetto. Strutturato in brevi e agili capitoli tematici (ma rigorosamente in ordine cronologico, in modo da seguire l’evoluzione della spy story attraverso i decenni), il saggio di Pollicelli ci guida fra le migliaia di strisce e di tavole che si sono succedute in più di un secolo di storia del fumetto.
Il primo capitolo ci introduce agli esordi del medium, per fornire un’infarinatura generale al lettore che, in tal modo, è in grado di fruire il testo con maggiore cognizione di causa. Si passa poi alla storia del fumetto di spionaggio, dalle sue origini sulle pagine dei quotidiani statunitensi alle testate intitolate ai singoli protagonisti, passando anche per le opere ispirate ai personaggi letterari e cinematografici (come James Bond, il famoso Agente 007 di Ian Fleming), entrando fra le pagine di figure e opere apparentemente estranee al genere (da Topolino a Paperino, da Zagor a Martin Mystère, dai supereroi alle tavole di Jacovitti), raccontando del popolare Gruppo TNT di Max Bunker & Magnus e dei numerosi rappresentanti del fumetto d’autore che volentieri hanno imbastito le proprie trame con intrighi e segreti, per arrivare fino ai giorni nostri.





Sebbene l’autore abbia arricchito questo lungo excursus con una serie di riflessioni interessanti e di argute considerazioni, elencare tutte le serie, le testate, le date e i personaggi di uno specifico genere avrebbe potuto trasformarsi in una tediosa lista; dunque, consapevole di questo rischio, Pollicelli ha pensato bene, di concerto con l’editore, di rafforzare la parte iconografica. Il saggio si presenta così arricchito di una vasta selezione di strisce, copertine, locandine, splash page, sia a colori che in bianco e nero, che lo rendono ancor più prezioso.

Inedito di Giardino

Inedito di Pollicelli & Rotundo


Il libro, infine, propone cinque inserti inediti a fumetti disegnati da alcune firme prestigiose che intervallano i capitoli, svolgendo un’ulteriore funzione di “alleggerimento” del voluminoso tomo. Si tratta di riduzioni (a opera dello stesso Pollicelli) di brevi situazioni estratte da alcuni famosi romanzi di spionaggio: La Primula Rossa (1905) di Emma Orczy, disegnato da Giancarlo Alessandrini; L’Agente Segreto (1907) di Joseph Conrad, disegnato da Massimo Rotundo; Epitaffio per una spia (1938) di Eric Ambler, disegnato da Walter Venturi; Buio a mezzogiorno (1940) di Arthur Koestler, disegnato da Onofrio Catacchio. L’unica sequenza a non recare i testi di Pollicelli è quella a firma di Vittorio Giardino, poiché quest’ultimo ha qui presentato in anteprima le prime cinque tavole della quarta avventura avente per protagonista uno dei suoi personaggi più famosi, l’ex spia Max Fridman. In più, Giardino ha scelto di omaggiare i lettori di “Fumetti d’intelligence” inserendo una tavola con funzione di prologo scritta e disegnata appositamente per questo saggio, mostrando Fridman assorto nella lettura di “Gnosis”, rivista trimestrale dedicata ai temi dell’intelligence su cui Pollicelli, da alcuni anni, cura una rubrica dedicata proprio allo spionaggio nei fumetti.


Sergio Climinti

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