mercoledì 8 febbraio 2023

MAGIE ITALICHE, LA SECONDA ANTOLOGIA DI FANTASY ITALIANO DELLE EDIZIONI SCUDO!

di Francesco Manetti

Nell'autunno del 2021 Fabio Calabrese (professore, scrittore, ricercatore, storico e uno dei massimi esperti di fantasy in Italia, e non solo, voglia scusarmi per questa breve "etichetta"), che avevo conosciuto grazie al fatto che entrambi siamo collaboratori di "EreticaMente", mi convinse a "uscire" per un attimo dal comicdom per avventurarmi nel mondo a me ignoto della letteratura, della narrativa non a fumetti. Un primo risultato si ebbe con la pubblicazione a febbraio del 2022 dell'antologia Gli incantesimi di Ausonia, di cui abbiamo già parlato su "Dime Web"; ribadisco che il volume può essere acquistato su Amazon in versione Kindle, oppure su Lulu in versione cartacea. Con il racconto La quercia bianca fu la prima volta che mi cimentai con le Terre di Arik, un universo fantastico che solo lontanamente somiglia al XIII secolo - cento anni più, cento anni meno - come fu vissuto dalle genti europee: dico "lontanamente" perché ad Arik la magia esiste nella normalità quotidiana e ci sono mostri, demoni, stregoni, spade incantate, eroi (quasi) invincibili e via dicendo. Le tinte sono piuttosto "forti" e alcune sequenze rasentano lo splatter; ho cercato di dare ad Arik una sua tridimensionalità, una "testura", in modo che il lettore fosse immerso anche da un punto di vista tattile, uditivo e olfattivo nelle vicende.





Le Edizioni Scudo furono soddisfatte di questa prima prova, nella quale Calabrese aveva riunito nomi celebri ed esordienti assoluti per il genere (come il sottoscritto) in un libro di racconti fantasy esclusivamente italiani. Ecco dunque la decisione del curatore e dell'editore di varare una seconda antologia. Mi sembrava che Arik potesse avere un certo potenziale e pensai di sfruttarlo ancora raccontando con Oro bianco una sorta di antefatto dell'immaginifico Secolo degli Eroi, un'Età dell'Oro di quella dimensione alla quale era seguita un'epoca di decadenza e squallore.
Ecco un assaggio, dall'incipit:

Prima del Secolo degli Eroi, le Terre di Arik del Nord pullulavano di Orfani dell’Acqua: la pallida Morte bussava con mano imparziale alla casa del povero e al palazzo del ricco. Non pochi erano infatti i casi di annegamento degli adulti con figli nei fiumi e nei torrenti che impetuosi solcavano quelle zone collinari, diffusi e ramificati come le vene e le arterie nel corpo di un uomo.
Tutta quell’acqua, talvolta letale, ricca com’era di sali nutrienti era però una benedizione per i contadini e i pastori: gli alberi da frutto e le verzure degli orti crescevano sapide l’une e rigogliosi gli altri, così come abbondanti erano i campi coltivati a cereali, e non v’era penuria di foraggio e di sementi per allevare le bestie, che fornivano uova, latte, carne e pelli agli abitanti. Ma quei borghi erano quasi isolati l’uno dall’altro in quell’inestricabile dedalo fluviale, e gli scambi delle merci erano, se non rari, difficoltosi. Arrischiarsi a guadare i bizzosi rii significava solo aggiungere al novero un altro Orfano dell’Acqua.
Costruire ponti era molto costoso, spesso proibitivo per le comunità più piccole, e in pietra ne esisteva solo uno, carraio e solido, che collegava impennandosi a schiena d’asino i due villaggi più grandi e popolosi. Per edificarlo i cittadini dei due centri avevano versato in anticipo nelle tasche della Gilda dei Carpentieri l’equivalente di cinque stagioni di raccolti, e i manovali avevano impiegato venticinque anni per ultimarlo: quel ponte, detto Piegaflutti, nelle Terre di Arik del Nord non aveva fratelli, e difficilmente ne avrebbe mai avuti

Il nuovo volume si intitola Magie italiche, a sottolineare la paternità ancora italiana dei racconti in esso contenuti; stavolta può essere acquistato su Amazon in entrambe le versioni (elettronica e cartacea).





Ma lasciamo parlare Fabio Calabrese, con un estratto della sua introduzione:

Dopo Gli incantesimi di Ausonia, questo è il secondo appuntamento con l’heroic fantasy di autore italiano, una realtà, come abbiamo già visto, complessa e sfaccettata, e che vedremo nel prosieguo di esplorare sempre più a fondo, anche perché, come abbiamo visto, i nostri autori voglia di raccontare e cose da dire ne hanno tante, e una freschezza immaginativa che dà facilmente dei punti agli strapagati autori anglosassoni.
Una cosa, lo devo ammettere, che mi ha dato una particolare soddisfazione nella preparazione di queste antologie, è il fatto di aver costituito uno stimolo a cimentarsi con l’heroic fantasy a persone che forse altrimenti avrebbero disertato il genere, ad esempio Giovanni Mongini, storico del cinema di fantascienza e anche affermato narratore, ma sempre nell’ambito della fantascienza classica. Un caso simile quello di Roberto Furlani, già curatore della Webzine “Continuum”, che come narrativa inclina perlopiù verso il cyberpunk e il cognitivismo. E, sorpresa, entrambi, dopo l’esperienza de Gli incantesimi di Ausonia li ritroviamo qui in Magie italiche.
Due casi forse ancora più interessanti, sono quelli di Francesco Manetti, esperto di storia del fumetto e di Renzo Giorgetti, esperto di H. P. Lovecraft, che per l’occasione ho “convertito” alla narrativa.
Un tipo di lavoro, quello della preparazione di antologie che, mi ha fatto notare qualcuno, è un po’ come passare dalla recitazione alla regia, ma è bello, alla vigilia dei settant’anni cimentarsi in cose nuove, un’esperienza che fa capire che l’età può essere semplicemente un dato anagrafico.
La politica che ho adottato nella preparazione di questa antologia è la stessa che ho già usato per Gli incantesimi di Ausonia, ossia guardare alla qualità del racconto, non al nome dell’autore e, esattamente come la volta scorsa, troverete qui alternati nomi che godono di una certa popolarità nell’ambiente fantastico-fantascientifico (anche se sappiamo bene che non si può parlare di professionismo, né tanto meno di notorietà presso il grosso pubblico), ed esordienti che forse dovranno ancora farsi le ossa, ma invero dimostrano già di averle abbastanza robuste.
Anche il sommario di Magie italiche, come vedete, è ordinato secondo l’ordine alfabetico degli autori, proprio per non correre il rischio di stabilire, nemmeno involontariamente, delle graduatorie di merito. Vi preciso però che non vorrei che questa collana di cui le Edizioni Scudo mi hanno affidato la gestione, comprendesse soltanto antologie di racconti. Se avete delle opere lunghe, dei romanzi, non esitate a mandarmeli.
So che diversi fra voi hanno opere nel cassetto, soprattutto romanzi, che non se la sentono di sottoporre a un editore per la pubblicazione, perché non sopporterebbero un rifiuto. Ebbene, peggio di un “no”, cosa vi può capitare? Un “no” che nel caso fosse necessario dirvelo, di questo vi posso dare la mia personale più ampia garanzia, non sarebbe mai espresso in termini cattivi, offensivi, demolitori, anzi, al caso potrebbe essere accompagnato da suggerimenti utili a migliorare il vostro lavoro.
Ma torniamo all’antologia che avete tra le mani. Come vedete, alcuni nomi sono gli stessi degli autori che avete già trovato in Gli incantesimi di Ausonia: Donato Altomare, Samuele Baricchi, Caterina Franciosi, Roberto Fuiano, Roberto Furlani (pazienza per la quasi omonimia), Francesco Manetti, Giovanni Mongini, Luca Nisi, Daniela Piegai, Antonio Piras, Fabio Truppi, altri sono diversi, perché la mia intenzione non è quella di creare una “scuola” ma di dare spazio a più voci possibile. I “nomi nuovi” che compaiono qui, sono tali – s’intende – esclusivamente in confronto a Gli incantesimi di Ausonia, perché ad esempio Tullio Bologna, Paolo Durando o Mariano Rampini sono nomi ben noti agli appassionati, ma anche stavolta non ho mancato di affiancare a essi quelli di autentici outsiders, e come ho già fatto per Gli incantesimi di Ausonia, l’ordine in cui sono disposti questi racconti è rigorosamente quello alfabetico dei nomi degli autori, per non stabilire fra loro alcuna classificazione.
Per ogni racconto ho speso qualche parola di presentazione e per gli autori nuovi, un accenno bio-bibliografico, cosa che, per non ripetermi troppo, non ho invece fatto per gli autori già presenti in Gli incantesimi di Ausonia, per loro vi rimando al profilo che ne ho fatto nell’introduzione di questa antologia.

 

La storia non termina qui! Fabio Calabrese ha annunciato sui social agli inizi di gennaio del 2023 l'arrivo di una terza antologia, che si intitola Giorni misteriose e notti incantate - attualmente in fase di lavorazione. Vi anticipo solo la copertina (perché già diffusa dallo stesso Calabrese) e il fatto che Arik tornerà per la terza volta, con la storia L'inferno bianco. Ne parleremo più approfonditamente all'uscita del volume.






Francesco Manetti

N.B. Trovate i link alle altre novità editoriali su Interviste & News!

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