di Saverio Ceri
Una vicenda personale, l’arrivo al lavoro di un architetto argentino in cerca di un impiego in Italia, mi ha fatto ricordare, e accorgere, che esattamente quarant’anni or sono è accaduto un piccolo episodio, che forse potrebbe suscitare ricordi anche a qualcuno dei nostri lettori.
Marco, il protagonista dell'omonimo cartone con la sua inseparabile scimmietta Peppino (copyright degli aventi diritto) |
C’era una volta un cartone animato giapponese, tratto da un italianissimo libro, Cuore di Edmondo De Amicis. La serie animata si ispirava in particolare a un racconto che si trova all’interno del romanzo: Dagli Appennini alle Ande. De Amicis narra del lungo viaggio di Marco, un tredicenne genovese, alla ricerca della madre, emigrata in Argentina due anni prima, per trovare lavoro. Il paese sudamericano, infatti, fino agli anni Cinquanta del XX secolo, era una delle mete da raggiungere se si voleva trovare un impiego (l’esatto contrario di oggi); succedeva anche nel mondo del fumetto a diversi autori, tra cui il più famoso è sicuramente Hugo Pratt, che in Argentina risiedette e disegnò per oltre un decennio.
Ma torniamo al racconto: Il coraggioso giovane troverà la madre in fin di vita a San Miguel de Tucuman, una piccola cittadina a pochi chilometri dalle Ande; sarà proprio la vista inaspettata del figlio a ridare forza alla donna per sopravvivere. Le 52 puntate del cartone di cui stiamo parlando, intitolato in Giappone Tremila miglia alla ricerca della mamma (1976), vennero trasmesse da Rai 1 col titolo Marco, dagli Appennini alle Ande, dall’8 febbraio al 21 aprile del 1982. La serie giapponese faceva parte di un progetto della Nippon Animation, denominato World Masterpiece Theater, che prevedeva di produrre una serie animata ogni anno traendo spunto dai più famosi libri per ragazzi di tutto il mondo. Oltre alla serie dedicata a Marco facevano parte di questo progetto anche altri famosi cartoni nipponici giunti nel nostro paese, tra i quali Heidi, Peline Story, Anna dai Capelli Rossi, Tom Story, solo per citare i più conosciuti.
Pur avendo tra gli animatori un certo Hayao Miyazaki, la serie non era tra le mie preferite, allora undicenne, cresciuto a robottoni: troppo strappa lacrime, ma soprattutto troppo poco fantascientifica! Credo di avere visto pochi episodi. Il “me undicenne”, però, era già un lettore di fumetti e tra le testate che allora riusciva a farsi comprare dai genitori, c’era il settimanale Tv Junior, edito dalla Rai col marchio ERI, sul quale venivano pubblicati brevi episodi a fumetti, realizzati in Italia, delle serie in onda sui canali della tv di Stato.
Alcuni dei 275 numeri di TV Junior, settimanale per bambini e ragazzi pubblicato dalla ERI tra il 1978 e il 1984. |
Quando la serie di Marco, così legata al nostro paese, venne trasmessa in TV, qualcuno in Rai pensò bene di organizzare un concorso che portasse un bambino italiano a ripercorrere le orme del personaggio di De Amicis, circa un secolo dopo. No, non mandarono la mamma in Sudamerica e poi il figlio appresso tra mille difficoltà; semplicemente, il primo premio del concorso, veicolato tramite TV Junior, sarebbe stato un viaggio in Argentina, per il vincitore e per i suoi genitori: dall’Italia fino a San Miguel de Tucuman, attraverso Buenos Aires e Mendoza.
Un’iniziativa a premi un po’ anomala, visto che nessun altro concorso lanciato da Tv Junior aveva mai avuto un premio in palio così ricco, né tanto divario di valore tra il primo premio e i premi successivi. I “vincitori” furono in realtà circa cinquecento bambini che avevano il “tabellone” vincente, il numero 13, come ben evidenziato sulla copertina del numero 16 del 1982.
Tra quel mezzo migliaio di lettori che inviarono a Roma il proprio tabellone/biglietto vincente furono estratti i 19 vincitori dei premi più importanti, compreso il viaggio in Argentina.
Che c’entra tutto questo con Dime Web? Quasi nulla, a parte il fatto che TV Junior, nel gennaio 1983, su tre numeri consecutivi, pubblicò il resoconto del viaggio-premio, sotto forma di diario. Quel diario, a quarant’anni esatti di distanza, è la prima cosa pubblicata a mio nome, dato che il fortunato vincitore di quell’ inusuale concorso fu il sottoscritto.
Qui sotto trovate le tre parti del diario pubblicate all’epoca.
A onor del vero il diario fu scritto quasi completamente dal giornalista Rai che accompagnò me e i miei genitori in Argentina ed ebbe la geniale intuizione di mettere in piedi tutta l’operazione, sia per poter accedere al paese sudamericano, ancora sotto la dittatura militare e per questo molto restio a far entrare giornalisti stranieri, sia, forse, perché a Buenos Aires aveva anche dei parenti stretti che non vedeva da molti anni.
Saverio Ceri
P.S. Inutile dire che dopo quel viaggio fu più facile chiedere i soldi ai miei per comprare i fumetti.
P.P.S. Il primo vero pezzo scritto completamente da me, in realtà, apparve sei anni dopo su Collezionare numero 15 e anche quello era un resoconto. La cronaca del primo incontro dei fanzinari italiani, tenutosi a Signa (FI) nella primavera dell’89, e organizzato da noi di Collezionare, capitanati da Moreno Burattini, e a cui parteciparono redattori delle più importanti fanzine fumettistiche dell’epoca a partire da Fumo di China.
Nessun commento:
Posta un commento
I testi e i fumetti di nostra produzione apparsi su Dime Web possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare SEMPRE la fonte e gli autori!
Le immagini dei post sono inserite ai soli fini di documentazione, archivio, studio e identificazione e sono Copyright © degli aventi diritto.
Fino al 4 gennaio 2017 tutti i commenti, anche i più critici e anche quelli anonimi, venivano pubblicati AUTOMATICAMENTE: quelli non consoni venivano rimossi solo a posteriori. Speravamo e contavamo, infatti, nella civiltà dei cultori di fumetti, libri, cinema, cartooning, etc.
Poi è arrivato un tale che, facendosi scudo dell'anonimato, ha inviato svariati sfoghi pieni di gravi offese ai due redattori di Dime Web, alla loro integrità morale e alle loro madri...
Abbiamo dunque deciso di moderare in anticipo i vostri commenti e pertanto verranno cestinati:
1) quelli offensivi verso chiunque
2) quelli anonimi
Gli altri verranno pubblicati TUTTI.
Le critiche, anzi, sono ben accette e a ogni segnalazione di errori verrà dato il giusto risalto, procedendo a correzioni e rettifiche.
Grazie!
Saverio Ceri & Francesco Manetti