mercoledì 18 gennaio 2023

THE DARK SIDE OF TEX! "Q": "QUATTRO CAVALIERI"

di Massimo Capalbo

Dopo l'aggiornamento della lettera "E", riprendiamo l'alfabeto del lato oscuro texiano dalla lettera "Q", con la voce "QUATTRO CAVALIERI". Non temete! Per ritrovare il corretto ordine alfabetico vi basta andare sulle pagine dei link (vedi in fondo a questo post). Vi ricordiamo che le immagini iniziali hanno una funzione puramente estetica; quelle di corredo al testo sono state scelte dallo stesso Max Capalbo, autore anche delle didascalie. Buona lettura e patimenti!  (f.m. & s.c.) 

Yama incombe su Tex e Carson. Illustrazione di Claudio Villa

LEGENDA

  • I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi del protagonista della serie, TEX, e quelli dei suoi pards – KIT CARSONTIGER JACKKIT WILLER - che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Atlante di Tex). 
  • Con l’unica eccezione di TÉNÈBRES, RAPHAEL, i personaggi dalla doppia identità sono stati indicati con la loro identità fittizia piuttosto che con il nome vero (ad es.:TAGLIATORE DI TESTE invece che BARRERA, JUANSVENTRATORE invece che BARLOW, SALLY).
  • Alcuni personaggi sono stati indicati con il soprannome piuttosto che con il nome vero (ad es.: COLORADO BELLE invece che MORROW, ALICEEL MORISCO invece che JAMAL, AHMED). Riguardo al citato EL MORISCO, la voce a lui dedicata è stata inserita sotto l’iniziale del soprannome vero e proprio – quindi la M -, invece che sotto la E, cioè l’iniziale dell’articolo.
Illustrazione di Fabio Civitelli, illustratore della storia dei Quattro Cavalieri

Nota sui collegamenti ipertestuali

The Dark Side of Tex è un "lavoro in corso" che si svilupperà nei prossimi mesi, abbracciando numerosi post - uno per ogni lettera dell'alfabeto - fino ad arrivare alla conclusione. I collegamenti ipertestuali fra le varie voci non saranno dunque possibili tutti e subito... e vi spieghiamo subito perché! Collegheremo con link diretti ogni riferimento ad altre voci dell'opera partendo necessariamente dalle voci già apparse. Ci preme dunque ribadire e sottolineare che, non essendo possibile creare link a post futuri, ricostruiremo tutti i link a ritroso solo quando sarà possibile. I link saranno però sempre e soltanto fra URL diverse e non all'interno di uno stesso post. Vorrete perdonarci (e segnalarci!) eventuali errori e omissioni! I link - essendo come abbiamo detto sopra fra URL diverse - porteranno sempre e comunque all'inizio di un altro post e non esattamente alla voce di riferimento. Per facilitare fin dall'inizio l'uso dell'opera, abbiamo creato una pagina apposita di collegamenti alle varie voci, alla quale potete accedere dovunque siate, andando sotto al logo Dime Web: anche in questo caso il link vi porterà al post giusto, scorrendo il quale troverete in un attimo la voce cercata!

Gli strumenti di morte di Yama. Illustrazione di Claudio Villa.

Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostro titolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 265-268 viene indicata con il titolo del n. 267, Tex contro Yama, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a L’ombra di Mefisto (n. 265), La strega (n. 266) e I Figli del Sole (n. 268).

Q

QUATTRO CAVALIERI

Compaiono ne Il segno di Yama (M. Boselli [sog.&scen.] - F. Civitelli [dis.], nn. 673-675) e sono i quattro iniziati alla via delle tenebre che affiancano il figlio di MEFISTO nella sua vendetta contro i pards

Tex 674, copertina di Claudio Villa

Si dividono in Figli dell'Oriente e Figli dell'Occidente: i primi sono l'indù Kalam - seguace del dio Yama nel tempio di Tamil Nadu - e il tibetano Rinchen, un cultore dell'antica religione sciamanica che venera gli spiriti del fuoco e della notte; i secondi  sono l'haitiano Lefeuvre - un hungan petro, sacerdote dei loa malefici del vudu - e l'americano Hayden, un satanista che ha celebrato messe nere con omicidi rituali in Europa e negli Stati Uniti

Yama e i suoi Quattro Cavalieri. Nella prima vignetta è visibile, dietro il quartetto, la vittima designata Soames – TEX 674, p. 47

Tutt'e quattro assieme sono protagonisti della scena più cruenta della storia: quella dove, nei sotterranei di Naraka (il tempio di YAMA) e su ordine del negromante, compiono il cruento sacrificio di Soames, unico superstite della banda di fuorilegge che ha tentato invano di catturare i quattro pards.

I Quattro Cavalieri sacrificano Soames – TEX 674, p. 59

Non tutti i Cavalieri, invece, vengono affrontati personalmente dai Nostri, ma solo Lefeuvre e Rinchen. L'haitiano, come ogni hungan, o meglio: come ogni bokor, è uno specialista nell'uso dei wanga, le bamboline con cui gli stregoni VUDU possono colpire a distanza i loro nemici (vedi LOUISE). Quando TEX si accorge che l'indiano timbisha Pakena agisce ancora al servizio di YAMA e perciò ha ingannato lui e i suoi pards, conducendoli nel “Mare di Pietra” (una distesa di blocchi di sale posta nella Valle della Morte), il negromante - che sta spiando i Nostri da Naraka, attraverso il fumo di un bacile - ordina a Lefeuvre di ucciderlo. Trafiggendo con uno spillone il wanga, che ha le fattezze di Pakena, il bokor provoca al pellerossa delle ferite mortali. 

Su ordine di Yama, Lefeuvre uccide a distanza Pakena trafiggendone il wanga – TEX 675, p. 23

I pards, però, non sanno che anche Shakti - la ragazza unitasi a loro per cercare suo fratello, il citato Kalam - è un'alleata del figlio di MEFISTO; pertanto, si fanno trovare impreparati quando la giovane, toccando il medaglione che porta al collo, permette al negromante di creare una delle sue terribili illusioni, una tempesta di sale che stordisce TEX e CARSON e allontana da loro KIT e la stessa Shakti. Lefeuvre, giunto sul posto assieme ad altri scagnozzi di YAMA, riesce così a catturare facilmente i due Rangers, che vengono portati esanimi negli uffici della non lontana Borax Mine, la miniera di borace della Death Valley

Lefeuvre e gli scagnozzi di Yama catturano Tex e Carson – TEX 675, p. 28

Mentre KIT, accompagnato da Shakti, si mette sulle tracce di suo padre e di CARSON, l'haitiano prepara i wanga dei suoi prigionieri. Non dovrò ucciderli... Yama vuole che siano condotti da lui […] Ma ho l'ordine di straziarli e mutilarli a mio piacimento, pensa il bokor, mentre infila dentro le bamboline le ciocche di capelli che ha tagliato ai due pards

Il bokor haitiano prepara i wanga dei due Rangers – TEX 675, p. 31

Quando i Nostri si svegliano, Lefeuvre comincia a ferirli in varie parti del corpo, conficcando degli spilloni nei rispettivi wanga. TEX riesce tuttavia ad estrarre la lama che tiene nascosta nel tacco dello stivale destro e la lancia contro l'haitiano, trafiggendogli una mano e facendogli cadere la bambolina con le fattezze di CARSON

Arrogante quanto malvagio, Lefeuvre si diverte a ferire, tramite i wanga, Tex e Carson – TEX 675, p. 37

Tex sorprende Lefeuvre, trafiggendogli la mano con la sua lama nascosta – TEX 675, p. 39

Lefeuvre cerca allora di schiacciare con il piede la testa del  wanga per uccidere il vecchio Ranger, ma, prima che possa farlo, il sopraggiunto KIT WILLER lo ammazza sparandogli in testa. 

Con un preciso proiettile, Kit Willer uccide il bokor – TEX 675, p. 39

Il figlio di Tex seppellisce le pericolose bamboline – TEX 675, p. 43

Sbarazzatisi anche degli sgherri di YAMA - che ha assistito alla scena dal suo tempio - e seppellite le bamboline, i Nostri non tardano a scoprire il doppio gioco di Shakti, ma riprendono il viaggio verso Naraka facendo finta di nulla.

Il tempio del dio induista Yama nello Stato indiano di Tamil Nadu

Lo scontro con Rinchen è ancora più emozionante di quello con Lefeuvre: esso ha luogo nel Surprise Canyon e vede lo sciamano tibetano far irrompere, grazie al suo specchio magico, una massa d'acqua nella stretta gola rocciosa, ed evocare un mostro tentacolato, uno dei Demoni delle Acque Scure

Rinchen “accoglie” i due Willer nel Surprise Canyon – TEX 675, p. 62

Un vero “collega” di Rinchen, ossia uno sciamano del culto tibetano Bonpo (o Bon)

Tex soccorre Kit, aggredito dall'enorme e spaventoso Demone delle Acque Scure evocato da Rinchen – TEX 675, p. 65

Al pari della summenzionata tempesta di sale, questo raccapricciante essere è soltanto un'illusione, sebbene in grado di uccidere; al contrario, la massa d'acqua è del tutto reale. Travolto da essa, KIT viene assalito dal demone, ma TEX, tuffatosi per soccorrerlo, riesce a liberarlo dalla stretta del mostro e lo riporta in superficie. Mentre la creatura ritorna all'attacco e tenta di tirare giù Willer junior, il Ranger si arrampica sulla parete del canyon sopra la quale si trova Rinchen, che intende evocare un demone volante. Lanciandogli contro il suo pugnale, TEX gli fa cadere di mano lo specchio magico; nel tentativo di recuperarlo, il tibetano si sporge troppo e cade in acqua, dove attira l'attenzione del demone, che si disinteressa di KIT e si avventa su di lui, trascinandolo di sotto. 

Nel tentativo di recuperare il suo specchio magico, lo sciamano tibetano precipita in acqua – TEX 675, p. 71

Il mostro si avventa su Rinchen – TEX 675, p. 72

Poiché la creatura - già lo abbiamo detto - è un'illusione, Rinchen muore in realtà affogato, ma, come YAMA spiega a Kalam e Hayden, i suoi occhi vedono il mostro che lo dilania e le sue membra provano un atroce dolore!... Tutto nella sua mente... . L'acerrimo nemico dei pards non nasconde il suo disprezzo per il tibetano: Eri poco più di un ciarlatano, sciamano oscuro del Bonpo!.

Tex 675, copertina di Claudio Villa

Passiamo ora agli altri due Cavalieri, che sono figure meno negative e un po' più complesse di Lefeuvre e Rinchen. Inizialmente, Kalam, forse perché già seguace della divinità induista da cui il negromante ha preso il nome, è il Cavaliere più fedele a YAMA, come testimonia la scena in cui - a differenza dei suoi compagni, che esitano - infila subito un braccio nello Specchio Nero, tirando fuori il figlio di MEFISTO dai Regni dell'Abisso

Kalam tira fuori Yama dallo Specchio Scuro – TEX 674, p. 70

Ciò fa dell'indù l'allievo prediletto di YAMA, il quale lo vuole al suo fianco quando, poco dopo, servendosi della grande sfera di cristallo, proietta il suo corpo astrale nella casa del MORISCO. Anche stavolta, è solo grazie a Kalam che YAMA torna incolume a Naraka, benché svuotato di ogni energia (vedi EL MORISCO [5a parte]). 

Kalam salva per la seconda volta Yama – TEX 674, p. 88

Qui il negromante dice al suo seguace di avere grandi progetti sia per lui che per Shakti, alla quale Kalam è legatissimo. In realtà, questi progetti non prevedono nulla di buono per i due fratelli, e nemmeno per Hayden: YAMA, infatti, fa un patto con i Demoni degli Oscuri Abissi, ai quali promette il corpo e l'anima dei suddetti tre - e di Shakti in particolare - per ottenere in cambio il potere necessario a sconfiggere i quattro pards, il cui arrivo nel tempio è imminente. Dicendo a Kalam di voler dare sua sorella in sposa a un dio, il negromante fa avvicinare l'ignara Shakti ad un pentacolo di candele nere, al cui interno si trova lo “sposo”, che ha le sembianze di un bellissimo principe. Il pentacolo e il colore delle candele, però, insospettiscono Hayden, che avverte subito Kalam, il quale, mediante suoi poteri, le fa spegnere, svelando così il vero, mostruoso aspetto dello “sposo”, che è per l'appunto un demone. 

Hayden fa notare a Kalam che c'è qualcosa di strano nel principe a cui Yama vuole dare in sposa Shakti – TEX 675, p. 92

Mentre Shakti fugge assieme a Hayden, Kalam tenta invano di uccidere YAMA, che reagisce spingendolo nel pentacolo, dove il demone lo divora. 

Mentre Shakti riesce a sfuggire al demone, Kalam tenta invano di pugnalare Yama – TEX 675, p. 94

Yama spinge Kalam tra gli artigli del demone – TEX 675, p. 95

Hayden fugge con Shakty tra i labirintici sotterranei di Naraka – TEX 675, p. 98

Deciso a non venir meno al patto, quindi a non farsi sfuggire Hayden e Shakti, YAMA evoca i Ruros, i Serpenti della Follia. Vistosi circondato da questi mostri, che sono invulnerabili alle pallottole, Hayden spinge Shakti verso di loro, così da avere il tempo di fuggire (Mi rincresce molto... ma a che serve morire in due?, dice alla ragazza), ma proprio in quel momento i pards - anch'essi inseguiti dai Ruros - fanno esplodere con la dinamite una parete di Naraka, che travolge il satanista. 

Evocati da Yama, i Ruros stringono in una morsa i due fuggitivi – TEX 675, p. 101

Conscio di essere ormai spacciato e desideroso di vendicarsi del figlio di MEFISTO, Hayden va incontro agli infernali serpenti, facendosi divorare da essi; in questo modo, egli permette ai Nostri ed a Shakti di uscire sani e salvi dal tempio, e nello stesso tempo impedisce a YAMA di tener fede al suo patto con i demoni, cosa che per il negromante avrà conseguenze molto gravi (vedi MEFISTO [6a parte]). Il sacrificio finale del satanista fa di costui un villain tipicamente boselliano.

Mentre Kit soccorre Shakti, Hayden - a cui resta ormai poco da vivere – ha già in mente come vendicarsi di Yama – TEX 675, p. 106
Il sacrificio di Hayden permette a Tex e compagni di salvarsi – TEX 675, p. 108

Curiosità: Boselli ha inserito ne Il segno di Yama un collegamento con un'altra sua storia texiana, Il ritorno del Morisco (G. Letteri [dis.], nn. 452-454). Infatti, tra i vari oggetti sacri rubati dai Quattro Cavalieri e sui quali YAMA ordina a costoro di sacrificare Soames (allo scopo di essere nuovamente ammesso nei Regni dell'Abisso), ci sono anche l'Ankh, l'Occhio di Horus e lo Specchio di Hathor, che comparivano nella sopracitata avventura (vedi AKHRAN). Per quanto riguarda gli altri oggetti sacri, ce n'è uno che balza agli occhi in modo particolare e che, nella prima vignetta di p. 54 del n. 674, si trova vicino proprio allo Specchio di Hathor: la statuetta del demone mesopotamico Pazuzu. Re dei venti e portatore di tempeste e siccità, Pazuzu è diventato famoso nella cultura di massa perché è il demone che, nel film L'esorcista (William Friedkin, 1973), s'impossessa del corpo della piccola Regan MacNeil (Linda Blair). 

Il furto, a opera dei Quattro Cavalieri, dei sacri e potenti Ankh, Occhio di Horus e Specchio di Hathor – TEX 674, p. 42
Gli oggetti sacri che i Quattro Cavalieri hanno rubato per conto di Yama. Sulla destra è ben visibile la statuetta del demone Pazuzu – TEX 674, p. 54

Statuetta di Pazuzu risalente al I millennio a. C. e conservata al Louvre

Una delle immagini più significative e celebri de L'esorcista (William Friedkin, 1973): l'inquietante statua di Pazuzu troneggia alle spalle di padre Lankester Merrin (Max von Sydow)

Da Pazuzu passiamo adesso ai Demoni delle Acque Scure evocati da Rinchen: quello che attacca KIT WILLER e che poi divora lo stesso sciamano tibetano; e quello che invece fa solo un'apparizione - sempre assieme al primo - a p. 57 del n. 675. Il loro aspetto ricorda molto alcune delle mostruose divinità immaginate da Howard Phillips Lovecraft, scrittore che abbiamo già incontrato in questo dizionario (vedi MUTANTI DI GOOD WATER).

Rinchen evoca i Demoni delle Acque Scure. Come già sappiamo, solo uno di essi, ovvero quello visibile a sinistra, si “materializzerà” nelle acque del Surprise Canyon – TEX 675, p. 57

H. P. Lovecraft con alcuni dei suoi mostri in un'illustrazione di Sam Shearon

Massimo Capalbo

N.B. Trovate i link alle altre voci di The Dark Side of Tex nella pagina dedicata ai dizionari bonelliani e nella vecchia pagina del Navigatore!

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