di Francesco Manetti
Interrogando i fatidici dati in virtù dei quali Saverio Ceri stila ormai da quasi venti anni la sua rubrica Diamo i Numeri (prima su Dime Press, indi su Comicsandpolitik, poi su Freddo Cane in Questa Palude e infine su Dime Web) vediamo che la più lunga storia di Tex si era dipanata per ben 586 tavole, dal n. 387 del gennaio 1993 (Tempo di uccidere) al n. 392 del giugno 1993 (Sacrificio umano). A firmare la più straordinaria cavalcata del Ranger furono Guido Nolitta e Guglielmo Letteri. Da qualche anno Bonelli parlava però di un misterioso taglio redazionale - da lui approvato! - di un bel numero di pagine, già sceneggiate, disegnate e letterate, che avrebbero portato l'avventura a superare abbondantemente le 600 unità se fossero state usate.
La copertina del primo volume degli Archivi Bonelli, dedicato a Nolitta, settembre 2012 (c) Rizzoli/Lizard - Sergio Bonelli Editore |
Il prezioso inedito viene adesso pubblicato, a distanza di poco meno di un ventennio, nel finale di un lussuoso volume edito da Rizzoli Lizard, "Gli Archivi Bonelli - Guido Nolitta" del settembre 2012, curato da Michele "MicGin" Ginevra, primo appuntamento di una serie dedicata all'eccellenza della produzione di Via Buonarroti. La sequenza perduta e ritrovata, composta da trenta gustosissime tavole tutte azione e sparatorie, è stata intitolata per l'occasione "I predoni rossi". Tex, El Morisco e Montales sono infatti impegnati in un cruento combattimento contro ferocissimi Apaches. Willer, quando Montales lo rimprovera di non aver mai perso il vizio di fare l'eroe per essersi esposto al fuoco nemico pur di fare più centri possibili, risponde con il suo consueto e irresistibile sarcasmo da duro del West: "Puah! Non l'ho fatto certo per voi, amigos... l'ho fatto solo per il mio cavallo! Ho pensato di allegerirgli un po' il mio peso scaricando qualche oncia di piombo che tenevo nel serbatoio del fucile!" Il
tassello mancante, come spiegano dettagliatamente i curatori del tomo
della Rizzoli, era nato per essere inserito dopo la pagina 87 dell'albo
n. 390, "Il dio azteco" dell'aprile 1993; eliminato l'intermezzo di
fuoco e piombo, la pagina 88 venne in parte rielaborata per non creare
fastidiosi "buchi narrativi".
La cover di Tex n. 390 (c) Sergio Bonelli Editore, 1993 |
La pag. 87 di Tex n. 390 (aprile 1993). La sequenza inedita doveva iniziare dopo questa tavola. (C) Sergio Bonelli Editore, 1993 |
Inizio della sequenza inedita pubblicata sugli Archivi della Rizzoli (settembre 2012). Doveva essere la pag. 88 di Tex n. 390 (C) Sergio Bonelli Editore, 1993/2012 |
Il libro Lizard presenta inoltre tre capolavori integrali scritti da Sergio Bonelli: "El Muerto" (una storia di Tex disegnata da Galep e pubblicata nel 1976), "Il Re delle aquile" (un classico zagoriano del 1970 illustrato da Gallieno Ferri) e "L'uomo della Guyana" (un'avventura di Mister No uscita nel 1975 per i disegni di Roberto Diso). Completano il volume approfondimenti e articoli davvero esaustivi e tre tavole umoristiche autoconclusive, una di Tex (firmata Nolitta & Galep, era apparsa inizialmente sull'agenda Smemoranda nel 1993 col titolo di "Tex by night"), un'altra di Zagor (un "senza titolo" di Nolitta & Ferri, realizzata per il Premio Satira del Forte dei Marmi e pubblicata per la prima volta su Dime Press n. 16 del maggio 1997) e l'ultima di Mister No ("Amazzonia" di Nolitta & Diso, preparata per il Radiocorriere TV nel 1987). Un volume indispensabile, questo primo degli Archivi, per chi vuole aggiornare la propria collezione willeriana.
Gli Archivi Bonelli 1 - Guido Nolitta (Rizzoli/Lizard)
EL MUERTO
TEX BY NIGHT
IL RE DELLE AQUILE
ZAGOR "SENZA TITOLO"
L'UOMO DELLA GUYANA
AMAZZONIA
I PREDONI ROSSI
Settembre 2012
pagg. 624, €26,00
Testi: Guido Nolitta
Disegni: Galep, Gallieno Ferri, Roberto Diso
A cura di: Michele "MicGin" Ginevra
Prefazione: Vittorio Zincone
Francesco Manetti
N.B. i link alle altre recensioni bonelliane sono sul Giorno del Giudizio!
P.S. del 3 febbraio 2013. Moreno Burattini ha così recensito questo volume:
Ho letto "Gli Archivi Bonelli - Guido Nolitta", a cura di Michele Ginevra (Rizzoli Lizard, 620 pagine, 2012, 25 euro). Si tratta di un voluminoso cartonato, il primo di una (si spera lunga) serie tesa a recuperare le migliori storie dello smisurato catalogo della più grande Casa editrice di fumetti in Italia (una fra le più importanti nel mondo), iniziando con un tomo monotematico dedicato proprio alla figura che gli dà il nome, Sergio Bonelli. Come tutti sanno, quando l'editore vestiva i panni dello sceneggiatore usava un nome-de-plume per non farsi confondere con il padre, Giovanni Luigi Bonelli, e si firmava Guido Nolitta. Michele Ginevra, dunque, ha raccolto in un solo volume tre racconti-simbolo dell'attività nolittiana, scegliendoli tra la sua produzione riferita a tre personaggi altrettanto simbolici: Tex, Zagor e Mister No. A corredo delle storie, una prefazione di Vittorio Zincone, e tre interventi, puntuali e documentati, dello stesso curatore. A completare l'opera, una chicca davvero imperdibile: ben trentotto tavole inedite di Aquila della Notte, sceneggiate da Nolitta e illustrate da Guglielmo Letteri, tagliate da Decio Canzio (per motivi che vengono ben spiegati nel libro) da una lunga storia texiana del 1993, e rimaste per quasi vent'anni nei cassetti dell'editore. Esiste, senza dubbio, una "calligrafia" nolittiana riconoscibile non solo quando lo sceneggiatore è alle prese con i suoi personaggi (quelli che più gli rassomigliano, Zagor ma soprattutto Mister No) ma anche anche quando si cimenta con Tex. Rileggere i tre racconti scelti ("El Muerto", "Il re delle aquile" e "L'uomo della Guyana", illustrati da rispettivamente da Galep, Ferri e Diso) consente di godere di questa calligrafia, e recuperare le emozioni di una narrazione accattivante ed empatica nella quale Nolitta era abilissimo a esibirsi. Personalmente, ho trovato motivo di rivalsa nei confronti di certi sedicenti esegeti della nolittianità, a cominciare da un paio di soggetti scritti di proprio pugno da Sergio Bonelli e riprodotti fotograficamente come allegato documentario: in quello intitolato "Uragano", riguardante Mister No, si legge chiaramente che fra i protagonisti c'è un personaggio convinto che la famosa città di "Z", cercata in Amazzonia da torme di esploratori fra cui il celebre Fawcett, misteriosamente scomparso nel corso della sua ricerca, sia un avamposto di Atlantide. Ma guarda! Proprio la stessa cosa che scopre Zagor recandosi nella foresta amazzonica, in una mia recente storia, contestata da chi pretende di sapere che Nolitta non avrebbe mai affrontato temi legati al mito atlantideo. Allo stesso modo, singolarmente, qualcuno pretende di dire che Sergio Bonelli non facesse uso di flashback e che, dunque, neppure gli sceneggiatori dei suoi personaggi, io per primo, dovremmo farne. Ebbene: i tre racconti contenuti in questo volume sono un inno al flashback. Soprattutto il primo, "El Muerto", è pieno zeppo di rievocazioni del passato, con narrazioni a ritroso a ogni piè sospinto (leggere per credere). E allo stesso modo, ci sono ripetuti flashback anche ne "Il re delle aquile". Ne "L'uomo della Guyana" mancano le nuvolette retrospettive ma il passato viene rievocato a più riprese nei dialoghi. Dunque, chi crede che Nolitta fosse contrario a parlare di Atlantide e all'uso dei flashback, ha motivo di ricredersi. Unica pecca: nell'introduzione, Vittorio Zincone cita una misteriosa testata "Agenzia Alpha" che, forse, è l'Agenzia Alfa di Nathan Never.
N.B. i link alle altre recensioni bonelliane sono sul Giorno del Giudizio!
P.S. del 3 febbraio 2013. Moreno Burattini ha così recensito questo volume:
Ho letto "Gli Archivi Bonelli - Guido Nolitta", a cura di Michele Ginevra (Rizzoli Lizard, 620 pagine, 2012, 25 euro). Si tratta di un voluminoso cartonato, il primo di una (si spera lunga) serie tesa a recuperare le migliori storie dello smisurato catalogo della più grande Casa editrice di fumetti in Italia (una fra le più importanti nel mondo), iniziando con un tomo monotematico dedicato proprio alla figura che gli dà il nome, Sergio Bonelli. Come tutti sanno, quando l'editore vestiva i panni dello sceneggiatore usava un nome-de-plume per non farsi confondere con il padre, Giovanni Luigi Bonelli, e si firmava Guido Nolitta. Michele Ginevra, dunque, ha raccolto in un solo volume tre racconti-simbolo dell'attività nolittiana, scegliendoli tra la sua produzione riferita a tre personaggi altrettanto simbolici: Tex, Zagor e Mister No. A corredo delle storie, una prefazione di Vittorio Zincone, e tre interventi, puntuali e documentati, dello stesso curatore. A completare l'opera, una chicca davvero imperdibile: ben trentotto tavole inedite di Aquila della Notte, sceneggiate da Nolitta e illustrate da Guglielmo Letteri, tagliate da Decio Canzio (per motivi che vengono ben spiegati nel libro) da una lunga storia texiana del 1993, e rimaste per quasi vent'anni nei cassetti dell'editore. Esiste, senza dubbio, una "calligrafia" nolittiana riconoscibile non solo quando lo sceneggiatore è alle prese con i suoi personaggi (quelli che più gli rassomigliano, Zagor ma soprattutto Mister No) ma anche anche quando si cimenta con Tex. Rileggere i tre racconti scelti ("El Muerto", "Il re delle aquile" e "L'uomo della Guyana", illustrati da rispettivamente da Galep, Ferri e Diso) consente di godere di questa calligrafia, e recuperare le emozioni di una narrazione accattivante ed empatica nella quale Nolitta era abilissimo a esibirsi. Personalmente, ho trovato motivo di rivalsa nei confronti di certi sedicenti esegeti della nolittianità, a cominciare da un paio di soggetti scritti di proprio pugno da Sergio Bonelli e riprodotti fotograficamente come allegato documentario: in quello intitolato "Uragano", riguardante Mister No, si legge chiaramente che fra i protagonisti c'è un personaggio convinto che la famosa città di "Z", cercata in Amazzonia da torme di esploratori fra cui il celebre Fawcett, misteriosamente scomparso nel corso della sua ricerca, sia un avamposto di Atlantide. Ma guarda! Proprio la stessa cosa che scopre Zagor recandosi nella foresta amazzonica, in una mia recente storia, contestata da chi pretende di sapere che Nolitta non avrebbe mai affrontato temi legati al mito atlantideo. Allo stesso modo, singolarmente, qualcuno pretende di dire che Sergio Bonelli non facesse uso di flashback e che, dunque, neppure gli sceneggiatori dei suoi personaggi, io per primo, dovremmo farne. Ebbene: i tre racconti contenuti in questo volume sono un inno al flashback. Soprattutto il primo, "El Muerto", è pieno zeppo di rievocazioni del passato, con narrazioni a ritroso a ogni piè sospinto (leggere per credere). E allo stesso modo, ci sono ripetuti flashback anche ne "Il re delle aquile". Ne "L'uomo della Guyana" mancano le nuvolette retrospettive ma il passato viene rievocato a più riprese nei dialoghi. Dunque, chi crede che Nolitta fosse contrario a parlare di Atlantide e all'uso dei flashback, ha motivo di ricredersi. Unica pecca: nell'introduzione, Vittorio Zincone cita una misteriosa testata "Agenzia Alpha" che, forse, è l'Agenzia Alfa di Nathan Never.
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