Diamo i numeri 19
di Saverio Ceri
Diciannovesima
puntata di “Diamo i numeri” nella sua versione telematica, la prima
sulle pagine di questo nuovo blog. Ringrazio Moreno Burattini per aver
ospitato su Freddo Cane in Questa Palude
questa rubrica fino ad oggi e per aver pazientato tutte le volte che ho
consegnato in ritardo il pezzo promesso. Anche stavolta, puntualmente
in ritardo, a poco più di un anno dalla scomparsa di Sergio Bonelli,
Diamo i numeri rende omaggio alla sua carriera di sceneggiatore, per la
quale preferiva firmarsi, com’è noto, Guido Nolitta. Il ritardo in
questo caso è voluto: nei giorni scorsi sui media, e sulla rete in
particolare, chi ha frequentato e ha lavorato fianco a fianco con
Sergio Bonelli, ha ricordato l’uomo, più che l’editore o lo
sceneggiatore; parlare del suo lavoro, come regola di questa rubrica,
attraverso cifre, dati e curiosità numeriche, proprio nell’anniversario
della scomparsa mi sembrava un po’ fuori luogo.
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Sergio Bonelli ritratto da Claudio Villa |
Come non farsi riconoscere
Guido
Nolitta non è l’unico pseudonimo che Sergio Bonelli ha usato per
introdursi nell’universo bonelliano, senza sfruttare la fama del
genitore da una parte, e senza rischiare imbarazzanti paragoni
dall’altra. Il tempo ha dimostrato che all’altezza del grande G.L.
Bonelli in realtà lo era, ma a meta degli anni cinquanta il mito
dell’editore/sceneggiatore doveva ancora essere scritto, e per non
creare confusione nei lettori, Sergio fece il suo esordio nella case
editrice di famiglia col nom de plume Annalisa Macchi; realizzò in
quella occasione le didascalie di Ciuffetto Rosso , un albo della
“collana capolavori” illustrato da Roy D’Ami. Evidentemente questo
pseudonimo femminile, che per commentare un libro illustrato poteva
anche andare, non lo riteneva adatto per firmare dei fumetti, si creò
quindi l’alter ego sceneggiatore Guido Nolitta. L’origine del nome
resta a oggi un mistero, lo stesso Bonelli in un’intervista a pubblicata
su Ink 22 dice: “Delle volte sono convinto di averlo scelto per caso,
aprendo le pagine di un libro e puntando il dito ad occhi chiusi; altre
volte racconto – ma non sono mai sicuro – che fosse un soprannome datomi
da uno zio materno, uno di quei nomignoli che non hanno nessuna
attinenza con la realtà, che non hanno una vera ragione d’essere”.
L’esordio
come scrittore di fumetti avviene tre anni dopo, nell’agosto del 1958,
con il decimo e ultimo episodio della serie a striscia Verdugo Ranch.
La serie di produzione argentina, ma affidata ai pennelli italiani di
Ivo Pavone, viene pubblicata sulla prima serie della collana Frontiera e
viene tradotta, o meglio adattata, per i primi nove episodi proprio
dallo stesso Sergio Bonelli che, prima di chiuderne l’avventura
editoriale, vuole scriverne una puntata, facendola illustrare da Franco
Bignotti.
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Cover dell'ultimo albo di Verdugo Ranch, striscia d'esordio di Nolitta. Disegno di Franco Bignotti (c) Sergio Bonelli Editore |
Sul
numero successivo del quindicinale, che per l’occasione riprende da uno
la numerazione, dando vita alla seconda serie della collana, la stesso
Nolitta, sempre in coppia con Bignotti, lancia il suo primo personaggio
“Un ragazzo nel Far West”. Da quel giorno e per oltre cinquant’anni (le
ultime tavole a lui attribuibili sono state appena pubblicate
sull’almanacco dell’Avventura 2013), Guido Nolitta ha accompagnato
centinaia di migliaia di lettori nel mondo dei personaggi da lui creati
e non solo, ma ha anche fatto avvicinare al fumetto, soprattutto col
suo Zagor, innumerevoli schiere di ragazzi, compreso il sottoscritto.
Le tavole
Con
poco meno di 34.000 pagine a fumetti che portano la sua firma, Guido
Nolitta è il terzo sceneggiatore, come numero di tavole prodotte, nella
storia della sua casa editrice: non male per uno “sceneggiatore della
domenica”, come a volte si definiva. Il numero preciso è difficilmente
stimabile, anche perché in molte occasioni delle storie da lui iniziate
sono state portate a termine da altri, e mente in alcuni casi sappiamo
esattamente quando avviene il passaggio di consegne, in altre non è così
scontato. Un paio di anni fa, in occasione di una delle prime puntate
di questa nuova incarnazione di “Diamo i numeri” pubblicata sul blog di
Moreno Burattini, lo stesso Bonelli sollevò delle perplessità sul numero
di tavole complessive che gli avevo attribuito, preparai così un
dettaglio storia per storia con la ricostruzione di quel conteggio, e
tramite Moreno lo feci pervenire nelle mani di Sergio. Non ho mai
saputo fino a che punto quella ricostruzione lo avesse convinto. Il
numero finale però non deve essere lontano dalla realtà visto che i
dubbi di attribuzione vertono su poche pagine di otto delle 192 storie
realizzate da Nolitta per la Bonelli. Restano fuori dal calcolo le 18
storie brevi (per un totale di 128 tavole) pubblicate da altri editori.
Il “numero della discordia”, aggiornato a oggi, è 33863,67 tavole, dove
il virgola sessantasette significa semplicemente che ai tempi in cui i
fumetti si pubblicavano a strisce Nolitta ne ha realizzata una quantità
non divisibile esattamente per tre. Qui di seguito trovate le tavole in
questione divise per serie o personaggio.
1° Zagor 14526 tavole
2° Mister No 10928,5
3° Tex 5199
4° Un ragazzo nel far-west 972,33
5° Il piccolo ranger 785,67
6° Cico 632
7° Il giudice Bean 340
8° River Bill 166,5
9° Il ribelle 128
10° I tre marines 82
11° L’Uomo del Texas 48
12° Verdugo Ranch 26,67
13° Anubi 12
13° Voudou 12
15° Mister Bo 5
Qui
di seguito, invece la suddivisione delle 128 tavole pubblicate da altri
editori, comprese quelle sul primo volume degli “Archivi Bonelli”
recentemente dato alla stampe da Rizzoli Lizard:
1°Mister No 62 tavole
2° Tex 54
3°Zagor 10
4°Mister Bo 2
Nonostante
la dichiarata predilezione per Mister No, Nolitta risulta essersi
dedicato più a Zagor, di cui comprese le disavventure di Cico, ha
realizzato oltre 15.000 tavole.
Singolare
la vicenda editoriale de “I tre marines” che seppur pensati “a strisce”
furono prima pubblicati su un albo formato “gigante”, ovvero in
appendice a Tex Gigante 2a serie 23/26, e solo qualche mese dopo
ristampati e portati a termine in appendice alle strisce di Tex.
Proprio questa semisconosciuta avventura iniziata da Nolitta e
proseguita da Missaglia è una di quelle su cui personalmente ho più
dubbi soprattutto perché non ho mai potuto verificare l’esatto numero
delle strisce direttamente sugli albi e il numero di tavole che ho
attribuito a Nolitta è ricostruito “a tavolino” su varie cronologie.
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Da Ciuffetto Rosso a River Bill: Tutti gli eroi nolittiani nell'interpretazione di Claudio Villla. (c) Sergio Bonelli Editore |
Compagni d’avventura
Ventinove
i disegnatori che hanno tramutato in immagini i racconti scritti da
Nolitta, ve li elenchiamo in ordine di tavole realizzate:
1° Ferri 9033,33 tavole
2° Donatelli 4852,83
3° Bignotti 4492,33
4° Diso 4489,5
5° Di Vitto 2200
6° Ticci 1302,83
7° Galep 1292
8° Fusco 1177
9° Gamba F. 1006,67
10° Nicolò 890
11° Letteri 779
12° Pini Segna 548
13° Tarquinio 468
14° Monti 237
15° Giolitti 201
16° Bianchini 195,5
17° Crivello 157
18° Busticchi-Paesani 150
19° Santucci 85,5
20° Missaglia V. 82
21° Chiomenti Bros. 73,33
22° Cubbino 54,33
23° Dell'Uomo 47
24° Civitelli 28
25° Tenenti 16,5
26° Celoni 5
Da
notare che oltre due terzi delle tavole realizzate
dall’editore/sceneggiatore sono state illustrate dai primi 4 in
classifica: gli amici di una vita; da Bignotti, che lo ha tenuto a
battesimo editorialmente parlando, e col quale diede vita alla sua prima
serie, a Ferri co-creatore della sua serie di maggior successo; da
Donatelli, primissimo collaboratore che durante la guerra seguì Sergio e
la madre editrice, in una casa-redazione d’emergenza in Liguria, a
Diso, il migliore interprete dell’amato Mister No e del suo mondo. Tra i
disegnatori che hanno illustrato storie brevi edite in ambito extra
bonelliano segnaliamo anche un trentesimo collaboratore: Claudio Villa,
che ha all’attivo due tavole autoconclusive di Tex.
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Ultima Tavola di Mister Bo, realizzata da Fabio Celoni in memoria di Sergio Bonelli |
Palmares e record
Nolitta
oltre a essere sul podio assoluto degli sceneggiatori della sua casa
editrice, è a oggi il detentore del record di tavole pubblicate in un
solo anno solare; nel 1976, infatti vennero stampate ben 2770 tavole
firmate Nolitta, che, per la cronaca, rappresentarono il 44,6% della
produzione dell’intera casa editrice di quell’anno. Per dare un’idea di
quanto sia irraggiungibile quel traguardo, basti ricordare che il
secondo miglior score in questo senso appartiene a Nizzi che nel 1989 si
vide pubblicate 2269 pagine, ben cinquecento in meno rispetto
all’exploit nolittiano di tredici anni prima. Superare le 2000 tavole in
un anno, inoltre è cosa abbastanza rara, tant’è che solo in nove
occasioni qualcuno vi è riuscito: 4 volte Boselli, 3 Nizzi e una
ciascuno Piani e, appunto, Nolitta.
Nolitta,
infine, è risultato essere lo sceneggiatore più prolifico, in ambito
bonelliano, per sette anni consecutivi tra il 1975 e il 1981:
Praticamente è come vincere 7 scudetti di fila.
Saverio Ceri
N.B. Trovate i link alle altre puntate di Diamo i numeri nell'apposita pagina!
"Verdugo ranch"! :lol: ^^
RispondiEliminaMitico Sergio! Le sue storie mi hanno catturato e mi emozionano ancora! ^^