sabato 23 maggio 2020

BLOOPERS BONELLIANI 9: RE-FUSI

di Saverio Ceri

Evidentemente nella redazione di Julia hanno qualche problema con il tempo, inteso come, orari, date e affini. Dopo il famigerato "caso del 31 giugno", stavolta ci occupiamo del "caso del fuso misterioso". Causa pandemia abbiamo letto solo in questi giorni Il paradiso può uccidere, numero 259 di Julia, uscito a inizio aprile. 

Julia 259, aprile 2020 - Cover di Cristiano Spadoni
L'avventura prende le mosse dalla telefonata di Norma, la sorella della protagonista, preoccupata per la scomparsa del figlio adottivo del compagno, con cui attualmente convive in una zona selvaggia dell'Australia. Le sorelle iniziano la telefonata con un curioso scambio di battute sul fatto che fra le due ci sono solo due ore di differenza di fuso orario: da Norma sono le tre di pomeriggio, mentre da Julia è l'ora di pranzo.



Ora: chiunque abbia visto anche per sbaglio un mappamondo, e abbia anche una vaga idea di quale tra le terre emerse sia l'Australia e quale il continente americano, si rende conto che sono quasi dalla parte opposta del globo, e che quindi se il sole splende in Australia, difficilmente può brillare alto nel cielo anche a Garden City. In effetti se nell'entroterra australiano sono le tre di pomeriggio, a Garden City (localizzabile sulla costa est degli states), è l'una... sì, ma l'una di notte! Tra le due località ci sono infatti non due ma quattordici fusi orari differenti, o dieci contando in verso opposto.     
Com'è possibile che nessuno si sia accorto dell'errore?
La coppia di sceneggiatori evidentemente un mappamondo lo deve aver visto, tant'è che nelle pagine immediatamente successive Julia si imbarca in una lungo viaggio, prima su un aereo di linea fino a Sidney, poi su un volo interno di un ora, infine su un fuoristrada, per giungere, il giorno dopo, dalla sorella. Un tragitto decisamente lungo per superare due soli fusi orari.


Magari Berardi e Calza si sono dimenticati di specificare al disegnatore che Norma ora sta in Australia, a 14 ore da Julia, e questi, ignorando tale dettaglio, ha ambientato entrambe le scene di giorno. L'errore poteva essere rimediato in fase di supervisione, ritoccando alcune vignette rendendole notturne, o semplicemente eliminando dallo scambio di battute telefonico il riferimento al fuso orario, forse con un po' di fortuna nessuno avrebbe notato l'anomalia.  
Appuntamento al prossimo (re)fuso.

Saverio Ceri

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