venerdì 22 maggio 2020

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 84

di Saverio Ceri

Con Tex Classic 84 inizia la riproposta della 19a serie a striscia di Tex, la serie Pecos, composta da 18 albetti che ci terranno quindi compagnia per tre volumetti, fino al numero 86 di questa collana in quadricromia. I primi sei albi, quelli ristampati in questo numero, sono stati pubblicati per la prima volta tra il maggio e il giugno del 1958, e rimontati per la prima volta nel formato attuale in occasione dell'uscita dei numeri 9 e 10 della sesta serie degli Albi d'Oro usciti entrambi esattamente l'anno successivo, nel maggio 1959. Le protagoniste di questa puntata di Secret Origins saranno proprio le due cover degli albi d'Oro appena citati, ma non solo.
Iniziamo con la seconda delle due copertine, quella che ha vinto il ballottaggio per questo Classic: Tutto ha avuto origine nel 1954 con la cover del romanzo Gunhand from Texas di William Heuman, pubblicato in formato paperback della newyorkese Avon.


Cinque anni più tardi alla redazione bonelliana e a Galleppini, quell'immagine opportunamente specchiata, parve adatta per illustrare le vicende contenute in quel decimo Albo d'Oro.  


La scena che sul paperback si svolge all'esterno, nella versione galeppiniana, sparendo il tetto della baracca, parrebbe essersi spostata in un interno. 


Sul finire del 1962, la cover di quell'albo d'oro viene scelta per il numero 28 della serie attuale di Tex. la parte alta dell'immagine perde anche il colore azzurro dell'originale copertura: ora siamo praticamente sicuri di esse in un interno. I colori dell'abbigliamento di Tex rimangono piuttosto bizzarri.


Naturalmente la stessa cover, essendo entrata a far parte della serie più venduta del ranger, viene utilizzata anche per le successive ristampe. 
Nel 1998, in occasione di Tutto Tex, Galep come faceva per quella collana, si occupava di revisionare le cover, se necessario; e in quel caso apportò significativi cambiamenti alla figura del ranger, spogliandolo dell'insolito giacchetto (del resto ormai è sdoganato il fatto che siamo in un interno, che se ne faceva della giacca?), e rivestendolo dei colori classici: dai jeans al cappello, passando per il fazzoletto nero al posto di quello rosso, ereditato dalla cover del romanzo statunitense. Tra gli altri piccoli cambi segnaliamo anche l'allungamento della pistola, o meglio un cambio di prospettiva nel disegnare l'arma, che oltre a farla sembrare più lunga, sembra anche farla sparare all'altro attentatore in copertina, quello più distante che ancora non ha sfoderato la colt.


Giungiamo poi al 1998, quando l'immagine viene utilizzata per Tex Nuova Ristampa. In redazione si decide di mantenere le modifiche galeppiniane, ma per esigenze grafiche Tex viene traslato in basso di alcuni centimetri: adesso spara ad altezza pancia, mentre fino ad allora mirava al petto degli avversari.


Giungiamo finalmente ai giorni nostri: Nel Classic appena giunto in edicola, ritroviamo pressappoco la versione del 1962, quella della seconda serie gigante di Tex: ricompare la giacca, il fazzoletto "americano" e gli allegri colori di cappello e pantaloni; in più, rispetto a tutte le versioni precedenti, scopriamo dopo 61 anni, che quella sottile linea alla sinistra della copertina rappresentava una porta.


Vediamo ora la vicenda editoriale della copertina dell'altro Albo d'Oro contenuto in questo Classic, che non è certamente da meno di quella di cui abbiamo appena parlato.
Anche in questo caso l'ispirazione giunge da oltre oceano: si tratta stavolta della copertina di un volume tascabile pubblicato dalla Bantam Books nel 1953: Lost Wolf River di Dwight Bennett.


Anche in questo caso l'immagine venne ribaltata prima di essere trasformata in una cover di Tex. Nella versione dell'Albo d'Oro l'ambientazione della ghost town viene mantenuta, e già in questo primo passaggio appare al collo di Tex il classico fazzoletto nero.  


Qui sotto vediamo le due cover a confronto.


La sagoma di Tex, decontestualizzata, nella primavera del 1962, è divenuta poi la famosa cover di Alba di sangue ovvero il numero 21 della serie attuale di Tex. Per riempire lo spazio lo stesso Galep (secondo la tesi più accreditata) aggiunse la pistola sulla sinistra della cover, mentre il titolo dovrebbe essere farina del sacco di Franco Bignotti.


Nella versione di Tutto Tex, datata agosto 1987, Galep toglie la giacca a Tex e ridisegna leggermente il cappello, nella versione di Tex Nuova Ristampa, dell'ottobre 1997, riappare la giacca scomparsa, ma col colore che andava di moda nel 1959, ai tempi dell'Albo d'Oro. Qui sotto vedete le due versioni in sequenza.



Prima di chiudere segnaliamo un'altra cover di Tex che è legata alle avventure contenute in questo Classic.Si tratta delle copertina del numero 19 della Collezione Storica a Colori di Repubblica, realizzata da Claudio Villa nel 2007 e ispirata a questa vignetta, tratta dall'albo a striscia Tex dà una lezione, il sesto contenuto in questo volume.


E con quest'ultima cover firmata Claudio Villa, vi diamo appuntamento alla prossima puntata di Secret Origins.

Saverio Ceri

N.B. Vi invito a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index, visto che molte sono state recentemente aggiornate con nuove immagini e nuovi riferimenti.

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