venerdì 10 aprile 2020

RUFUS BUCK, IL CRUDELE! CHEROKEE BILL, IL METTICCIO! ISAAC PARKER, IL "GIUDICE IMPICCATORE"! GEORGE MALEDON, IL "PRINCIPE DEI BOIA"! E CI FU UN TEMPO PER MORIRE... LA STORIA DEL WEST by WILSON VIEIRA (LXXIV PARTE)

di Wilson Vieira





La peggiore di tutte le bande composte da uomini di colore e da Indiani che resero insicuro l'Old Wild West era quella di Rufus Buck (? – 1896), una banda mista a guida Creek che comprendeva cinque adolescenti di origini afroamericane e native americane: Sam Sampson (? – 1896), Maoma July (? – 1896) e i fratelli Lewis (? – 1896) e Lucky Davis (? – 1896). Tutti erano stati arrestati per reati minori e avevano scontato un periodo di detenzione nel carcere di Fort Smith, nell’Arkansas, prima di scatenarsi in un’ondata criminale nell’estate del 1895.





Tale banda terrorizzò i Territori Indiani (quelli che ora sono l’Oklahoma e l’Arkansas) durante l’estate del 1895 nel tentativo di impedire ai Bianchi di invadere la terra dei Nativi Americani.  Rufus Buck, desiderando di far diventare i suoi come i più famosi fuorilegge del selvaggio West, si vantava che le azioni della sua banda avrebbero oscurato tutte le altre bande dei Territori.
Saccheggiato un piccolo deposito di armi, la loro follia iniziò il 30 luglio 1895, quando rapinarono un negozio di alimentari della città di Okmulgee, in Oklahoma. Quando intervenne il vice marshal Garrett, uno dei pochi marshal neri nel Territorio Indiano, i banditi lo abbatterono. Dopo quell’omicidio, rapirono e violentarono una donna, Mrs. Wilson. Nelle due settimane successive, rapinarono un certo numero di negozi e ranch nel Territorio Indiano, predando indiscriminatamente coloni Bianchi e Indiani. A un anziano negoziante di nome Callahan, che la banda aveva appena derubato, fu offerta la possibilità di fuggire se fosse riuscito a correre più veloce di loro; il vecchio ebbe successo, ma i ragazzi uccisero il suo assistente.  Più tardi uccisero un uomo di nome Gus Chambers, quando si oppose al furto dei suoi cavalli. Derubarono quindi un uomo di scorta, prendendo i suoi vestiti e gli stivali, e gli spararono addosso mentre fuggiva nudo. Due giorni dopo la banda violentò Rosetta Hansen mentre veniva tenuto a bada suo marito con Winchester. Il 10 agosto furono infine raggiunti fuori Muskogee, in Oklahoma, da una forza congiunta del vice marshal e della polizia di Creek Lighthorse, guidata dal marshal S. Morton Rutherford. Lo scontro a fuoco tra gli uomini di legge e i banditi durò quasi un giorno intero, prima che i giovani criminali si arrendessero.





Sebbene i Creek avessero voluto mandare la banda sotto processo, la volontà dei marshal prevalse e i fuorilegge furono portati a Fort Smith, nell’Arkansas, per affrontare il giudice Isaac Charles Parker (1838 – 1896), soprannominato "Hanging judge", che un giorno affermò: 
Ho sempre avuto ben presente il solo e unico scopo di fare giustizia. Rendi giustizia, in modo chiaro ed esatto - è il mio motto, e ho spesso detto alla giuria di non permettere a nessun uomo innocente di essere punito, ma di non lasciare che nessun uomo colpevole se la cavasse.
Isaac Parker, proveniente da Fort Smith, nell’Arkansas, amministrava la giustizia nel turbolento Territorio Indiano alla fine dell'800. Nel 1875 il Territorio corrispondente all'odierno Oklahoma era popolato da bovini e da ladri di cavalli, da venditori ambulanti di whisky e da banditi che cercavano rifugio in un territorio selvaggio che era libero dai “Tribunali dell’Uomo Bianco.”  L’unico tribunale competente per il Territorio Indiano era il tribunale degli Stati Uniti per il distretto occidentale dell’Arkansas situato a Fort Smith. 
Il giudice Isaac Parker era nato in una casa di tronchi fuori Barnesville, nella contea di Belmont, Ohio, il 15 ottobre 1838. Il figlio più giovane di Joseph e Jane Parker, Isaac ha dava una mano nella fattoria, e non pensò mai per davvero di lavorare fuori casa. Frequentò la scuola elementare di Breeze Hill e poi il Barnesville Classical Institute. Per pagarsi la sua istruzione superiore, insegnava agli alunnu in una scuola elementare di campagna. Quando compì 17 anni decise di studiare legge: la sua formazione legale consisteva in una combinazione di apprendistato e studio autonomo. Facendo da assistente di un legale di Barnesville, superò l’esame di avvocato in Ohio nel 1859 all’età di 21 anni. Durante questo periodo aveva incontrato e sposato Mary O’Toole (1839 – 1890); la coppia ebbe due figli, Charles e James. Nel corso degli anni Parker si guadagnò la reputazione di avvocato onesto e di leader della sua comunità. Dopo l'esame si recò a ovest, a St. Joseph nel Missouri, una vivace città portuale sul fiume Missouri. Andò a lavorare per suo zio, D.E. Shannon, partner dello studio legale Shannon & Branch. Nel 1861 lavorava da solo nei tribunali penali comunali e di contea e in aprile vinse le elezioni come procuratore della città. Fu rieletto alla carica per i successivi due anni. Nel 1864 Parker si candidò come procuratore della contea del Nono Distretto giudiziario del Missouri e nell’autunno dello stesso anno prestò servizio come membro del collegio elettorale, dando il proprio voto ad Abraham Lincoln. Dal 1865 al 1871 il tribunale del distretto occidentale dell’Arkansas ebbe sede a Van Buren. Nel 1871 la corte fu trasferita a Fort Smith. A quel tempo il vecchio forte era stato abbandonato dall’Esercito e la nuova corte si trasferì nella caserma del vecchio ufficiale dell’Esercito nel 1872.


Zagor n. 19, gennaio 1967. Disegno di Ferri


Questo era l’edificio del tribunale che il giudice Parker trovò quando venne a Fort Smith nel 1875: all’estremità orientale dell’edificio originale c'era l’aula di tribunale; sul lato Ovest c’erano gli uffici per gli impiegati e quelli del marshal; un corridoio correva nel mezzo, con porte che si aprivano verso l’esterno e gradini a livello del suolo su entrambi i lati; un attico era utilizzato per gli archivi e nel seminterrato c’era la prigione. Le condizioni nella vecchia prigione sotterranea sotto la corte erano così pessime che presto l'edificio venne chiamato “Hell on the Border.” Molti hanno ipotizzato che il titolo si applicasse alla città di Fort Smith, ma erano stati il carcere e il Tribunale a guadagnarsi l’etichetta. La vecchia prigione era un’area aperta con un soffitto alto sei piedi. Gli unici servizi igienici erano dei secchi disposti negli angoli della stanza. Al centro c’era una grande botte tagliata a metà che fungeva come unica vasca da bagno della prigione. C’era poca luce e ventilazione, e in estate il caldo era insopportabile. 
Nel 1868 Parker vinse un mandato di sei anni come giudice del dodicesimo circuito del Missouri. Con questo nuovo incarico Parker avrebbe presto acquisito l’esperienza che in seguito avrebbe usato come giudice al comando nel Territorio Indiano. Il 13 settembre 1870 Parker fu nominato membro Repubblicano per il settimo Distretto congressuale. Per perseguire le sue ambizioni politiche e dedicare tutte le sue energie alla campagna elettorale, Parker rassegnò le dimissioni. L'accesa campagna si concluse con l’avversario di Parker che si ritirò dalla gara due settimane prima delle elezioni e Parker sconfisse facilmente il candidato sostitutivo nelle elezioni dell’8 novembre 1870. Parker prese posto nella prima sessione del Quarantaduesimo Congresso convocato sabato 4 marzo 1871. Nel novembre 1872 vinse facilmente un secondo mandato e ottenne l’attenzione nazionale per i discorsi pronunciati a sostegno dell’Ufficio di Presidenza degli Affari Indiani. 
Nell’autunno del 1874 la tendenza politica era cambiata nel Missouri e, come Repubblicano, Isaac Parker non aveva alcuna possibilità di essere rieletto al Congresso. Cercò dunque un incarico pubblico e presentò una richiesta come giudice del Tribunale Distrettuale Federale per il Distretto occidentale dell’Arkansas, a Fort Smith. Il 18 marzo 1875 il presidente Ulysses S. Grant nominò Parker come giudice del Distretto occidentale dell’Arkansas. 





Dopo la Guerra Civile il numero di fuorilegge era cresciuto, rovinando la relativa pace delle cinque tribù che vivevano nel Territorio Indiano. Quando Parker arrivò a Fort Smith, il Territorio Indiano era diventato famigerato come un posto dove i fuorilegge pensavano che le leggi non si applicassero a loro: il terrore regnava. 
Sostituendo il giudice William Story (1843 – 1921), il cui mandato era stato rovinato dalla corruzione, Parker arrivò a Fort Smith il 4 maggio 1875. Il tribunale di Story era corrotto da cima a fondo: i vice marshal impiegati presso quel tribunale erano cattivi quanto i fuorilegge e spesso erano loro stessi dei fuorilegge. Durante la sua permanenza in carica, gli abitanti dell’Arkansas Occidentale e del Territorio Indiano non ebbero alcuna garanzia di efficace applicazione della legge. I Territori Indiani, sotto la giurisdizione della Corte degli Stati Uniti del distretto occidentale dell’Arkansas, divennero così un paradiso per i fuorilegge. Tecnicamente i Bianchi non avrebbero potuto possedere la terra delle tribù, ma si comportavano come se potessero, e la affittavano. Se sposavano un'indiana diventavano membri della tribù con gli stessi privilegi dei membri tribali di sangue puro.  Molti lavoravano per gli Indiani o semplicemente vivevano nei territori facendo tutto il necessario per rimanere lì. I tribunali tribali non avevano alcuna autorità sugli uomini Bianchi o sugli Indiani di altre tribù e il tribunale di Story aveva scarso interesse a far rispettare la legge nelle Nazioni Indiane. In realtà, non vi era alcuna legge a ovest dell’Arkansas. I criminali sciamavano nel Territorio per sfuggire alla giustizia. Una volta giunti lì, avevano poche ragioni per cambiare strada. Molti di loro trasmisero la loro mancanza di rispetto per la legge alla loro prole. Di conseguenza, ben tre generazioni di fuorilegge terrorizzarono il Territorio Indiano.
All’età di 36 anni, il giudice Parker era il più giovane giudice federale del West. Nel suo tribunale, nel suo primo processo tenutosi il 10 maggio 1875, otto uomini furono giudicati colpevoli di omicidio e condannati a morte. Il giudice Parker andava in tribunale sei giorni alla settimana, restandoci spesso fino a dieci ore al giorno e processò 91 imputati nelle sue prime otto settimane di ruolo. In quella prima estate, 18 persone vennero davanti a lui accusate di omicidio e 15 furono condannate. Otto di loro furono condannati a morire sul patibolo il 3 settembre 1875. Tuttavia, solo sei sarebbero stati giustiziati mentre uno fu ucciso mentre cercava di fuggire e un secondo vide commutato la pena all'ergastolo, a causa della sua giovane età. Quando arrivò il fatidico giorno del 3 settembre 1875, l’impiccagione divenne un evento mediatico: i giornalisti di Little Rock, St. Louis e Kansas City si riversarono in città. Altri giornalisti viaggiarono dalle città dell'est e del nord per assicurarsi in anticipo la notizia. A partire da una settimana prima dell’impiccagione, la città iniziò a riempirsi di estranei da tutto il paese, ansiosi di vedere gli impiccagioni. Il giorno in cui furono condannati più di 5.000 persone erano lì a osservare i sei uomini che marciavano dalla prigione alla forca.






Il "Fort Smith Independent" fu il primo giornale a riportare l’evento il 3 settembre 1875, con un servizio intitolato Giorno di esecuzione!! Altri giornali in tutto il Paese riportarono l’evento il giorno dopo. Queste notizie di stampa scioccarono migliaia di persone in tutta la Nazione. Cool Destruction of Six Human Lives by Legal Process, urlarono i titoli dei giornali. Dei sei criminali, tre erano Bianchi, due erano Nativi Americani e uno era Nero. Seduti lungo la parte posteriore della forca, le sentenze di morte vennero lette loro e a ciascuno venne chiesto se desiderasse pronunciare le ultime parole. Terminati i preliminari, i sei furono allineati sul patibolo mentre il boia George Maledon, detto “The Prince of Hangmen” (1830 – 1911) gli sistemava i cappi attorno al collo. 
George Maledon si era guadagnato il soprannome di “Principe dei Boia” mentre prestava servizio come boia principale del giudice Isaac Parker durante i giorni senza legge in cui Parker prestò servizio come giudice del tribunale Federale del distretto occidentale dell’Arkansas. Nato in Germania il 10 giugno 1830, Maledon emigrò con i suoi genitori a Detroit, nel Michigan, quando era ancora bambino. Una volta cresciuto, si diresse a ovest, dove lavorò come agente di polizia a Fort Smith. Quando scoppiò la Guerra Civile, si arruolò nella Arkansas Light Artillery, prestando servizio nel primo battaglione. Maledon, un uomo minuscolo, alto circa cinque piedi e mezzo, con occhi e capelli scuri, una carnagione chiara e una barba lunga. Tranquillo di natura, raramente sorrideva ed era quasi sempre vestito di nero, con un aspetto generale che ben presto sarebbe sembrato appropriato alla sua nuova professione. Dopo la guerra, Maledon tornò a Fort Smith, dove lavorò come vice sceriffo prima di essere assunto come carceriere nella prigione federale nel maggio 1871. L’anno successivo fu incaricato dell’esecuzione del condannati prigionieri. Nei successivi 22 anni, avrebbe giustiziato più di 60 criminali e sarebbe stato costretto a sparare a cinque prigionieri durante vari tentativi di fuga; due di quelli rimasero uccisi. In pochissimo tempo gli fu assegnato il titolo di “Principe dei Boia” dal quotidiano locale, il "Fort Smith Elevator", che era ben felice di pubblicare ogni singolo dettaglio morboso del lavoro manuale di Maledon per “l’intrattenimento” dei suoi lettori. Per tre anni, tra il 1873 e il 1876, queste esecuzioni sul patibolo furono aperte al pubblico, attirando migliaia di persone non solo dalle aree circostanti ma da tutta la Nazione. Durante questo periodo, un totale di 22 uomini furono impiccati in sette diverse esecuzioni pubbliche. Mentre il morboso pubblico si radunava attorno all’impalcatura larga 20 piedi, dove dodici uomini potevano essere impiccati contemporaneamente, la domanda non era Chi sarebbe stato impiccato per primo?, ma piuttosto, Sarebbero stati giustiziati nello stesso tempo? Il 3 settembre 1875 Maledon impiccò addirittura sei uomini insieme, il gruppo più numeroso mai giustiziato contemporaneamente. La botola si aprì e i sei morirono nello stesso istante, quando i corpi giunsero alla fine delle corde. 
Sebbene le impiccagioni indicassero che la corte un tempo corrotta stava funzionando di nuovo, i critici di Parker lo soprannominarono il “Giudice Impiccatore” e chiamarono la il suo tribunale “La Corte dei Dannati.”



Ironia della sorte, sebbene il pubblico si affollasse per assistere a questi spettacoli raccapriccianti, Maledon venne evitato dalla comunità, poiché i cittadini avevano paura di mescolarsi con il “Principe degli impiccati."




Tuttavia, c’era un uomo che era morbosamente attratto dall’occupazione di Maledon: Heck Thomas (1850 – 1912). Henry Andrew Thomas nacque vicino ad Atlanta, in Georgia nel 1850. Heck prestò servizio all’età di dodici anni come corriere nella Guerra Civile. Successivamente si unì alle forze di polizia di Atlanta e guadagnò fama come combattente senza paura dopo essere stato ferito in un tumulto in città. Nel 1875 lui e sua moglie si trasferirono in Texas e qui lavorò per la Texas Express Company. Fu promosso detective un anno dopo aver sventato una rapina al treno nascondendo i soldi in una stufa spenta. Heck lasciò il lavoro per aprire la propria agenzia investigativa a Fort Worth, dove continuò il suo mestiere con successo. Mentre inseguiva due assassini nella famigerata Lee Gang, Heck diede loro la possibilità di arrendersi come era sua abitudine. I fratelli preferirono invece sparare e morirono nel conflitto a fuoco.
Nel 1886, Heck cambiò di nuovo lavoro: questa volta di recò a Fort Smith per lavorare con il giudice Isaac Parker. Fu nominato vice marshal e lavorò per quel tribunale fino al 1892. Heck spesso sgominava da solo i fuorilegge, come nel caso della sua prima missione in cui arrestò otto assassini, un ladro di cavalli, e altri sette fuorilegge. Era il 1891 e Heck aveva sconfitto le bande Dalton e Doolin. 
Robert Rennick Dalton, meglio noto come Bob Dalton (1869 – 1892), era un fuorilegge dell'Old West. Guidò una sfortunata incursione della Dalton Gang a Coffeyville, Kansas. Caduti nell’imboscata tesa loro dai cittadini, Bob, Bill Power, Grat Dalton e Richard L. “Dick” Broadwell (1862 – 1892) furono tutti uccisi. Altrimenti nota come Dalton Brothers, era una famiglia composta da fuorilegge, principalmente ladri di treni e banche, ma pure da uomini di legge. Certi loro parenti, i fratelli Younger, erano noti per aver cavalcato con Jesse James. C’erano tre fratelli Dalton nella banda: Bob Dalton, Emmett “Em” Dalton, (1871 - 1937) e Gratton “Grat” Dalton (1861 – 1892). Anche il quarto fratello, William M. “Bill” Dalton (1866 - 1894), era un fuorilegge e cavalcava principalmente con il Wild Bunch. Loro padre, James Lewis, nacque e visse nel Kentucky prima di trasferirsi nel Missouri, diventando poi guardiano in un saloon a Kansas City. Lewis divenne parente degli Younger quando sposò Adeline Lee Younger. Adeline e Lewis ebbero quindici bambini; due di questi morirono nella prima l’infanzia. Alla fine la famiglia si stabilì a Coffeyville, nel Kansas. Frank, essendo il maggiore, comandava gli altri bambini. Divenne vice marshal in forza a Fort Smith, e i suoi fratelli a volte cavalcavano con lui. Frank fu ucciso in servizio il 27 novembre 1887. Più tardi anche Emmett, Bob e Grat diventarono uomini di legge e solo nel 1890, quando non furono pagati per il lavoro svolto, i fratelli diventarono effettivamente fuorilegge. Alla giovane età di 19 anni Bob uccise per la prima volta e fu successivamente accusato nel Territorio Indiano di aver contrabbandato alcolici. Nel 1890 suo fratello Grat fu arrestato per aver furto di cavalli. La banda continuò a rapinare banche. Bob e Grat incontrarono la fine quando tentarono di rapinare due banche contemporaneamente a Coffeyville; Emmett era così gravemente ferito che non ci si aspettava che sopravvivesse, il che lo risparmiò dalla morte per mano di una folla arrabbiata. Dopo molti anni di prigione fu graziato. Le gesta dei Dalton sono state oggetto di film e libri.


Tex Oklahoma, settembre 2016. Disegno di Ticci


William “Bill” Doolin (1858 – 1896) fu un bandito, fondatore del ben noto “Wild Bunch”, una banda specializzata nel rapinare banche, treni e diligenze in Arkansas, Oklahoma e Kansas negli anni '90 dell'Ottocento. Fra i componenti della banda vi furono William “Tulsa Jack” Blake (1859 – 1895), Dan “Dynamite Dick” Clifton (1865 – 1896), Roy Daugherty “Arkansas Tom Jones” (1870 – 1924), William Marion “Bill” Dalton (1866 – 1894), Bill Doolin (1856 – 1896), George “Bitter Creek” Newcomb (1866 – 1895) , Charley Pierce (1866 – 1895), William F. “Little Bill” Raidler (1870 – 1904), George “Red Buck” Waightman (1850 – 1895), Richard “Little Dick” West (1860 – 1898) e Oliver “Ol” Yantis (1869 – 1892). Anche due ragazze adolescenti seguirono la banda: come Little Britches (1879 - ?) e Cattle Annie 1882 – 1978), e informavano gli uomini sulla posizione degli agenti delle forze dell’ordine ogni volta che erano alla ricerca dei criminali. Doolin, Newcomb e Pierce erano stati precedentemente membri della banda Dalton, guidata dai fratelli di Bill. Bill aveva aiutato la banda Dalton ma non aveva mai preso parte a nessuna delle loro rapine e non si era mai fatto coinvolgere se non dopo la loro morte a Coffeyville. Doolin era stato anche un cowboy in Kansas e nell’Outlet Cherokee e si era costruito un’immagine alla Robin Hood. Piacquero a molte persone, e lui e la sua banda ricevettero considerevoli aiuti dal grande pubblico per eludere la legge.




Heck catturò e uccise diversi membri di entrambe le bande. Dopo aver lasciato il tribunale di Fort Smith, Heck lavorò come vice marshal nel Territorio dell’Oklahoma tra il 1893 e il 1900, incontrando Bill Tilghman (1854 – 1924) e Chris Madsen (1851 – 1944) lungo la sua strada. In tre anni arrestarono più di trecento ricercati. Si dice che Heck abbia scelto i desperados più pericolosi da inseguire perché avevano taglie più grosse sulla testa. Il prezzo che pagò fu quello di essere stato ferito una mezza dozzina di volte negliscontri a fuoco. Heck Thomas si trasferì poi a Lawton, nel Territorio dell’Oklahoma, nel 1902, dove ricoprì il ruolo di capo della polizia per sette anni. Si ritirò nel 1909 dopo un infarto e morì il 15 agosto 1912 per il Morbo di Bright, la stessa malattia che aveva ucciso il giudice Parker. 




Una volta, mentre Thomas era a Fort Smith, chiese a Maledon tutti i dettagli sulle esecuzioni, e il carnefice gli mostrò con orgoglio una collezione di ferri da gamba, cinturini e corde che erano stati effettivamente utilizzati in alcune impiccagioni. Nel mostrare a Heck Thomas una corda, che era stata usata in undici impiccagioni, Maledon commentò: È realizzata con la migliore fibra di canapa, fabbricata a mano a St. Louis e trattata per evitare che scivoliQuando Thomas gli fece domande sul tipo di nodo che Maledon usava per le esecuzioni, George, felice di sfoggiare la sua esperienza, disse: Vedi, è necessario un grosso nodo per avere un’impiccagione umana. Se non si rompe il collo dell’uomo quando cade, lo strangola. Non è una bella vista. Scalcia e gira più volte su se stesso.
Ma, purtroppo per i curiosi, questi eventi pubblici ebbero vita breve. Nel 1878 fu costruita una recinzione alta 16 piedi attorno alla forca e le esecuzioni divennero “Affari Privati”, di solito con meno di 50 spettatori. L’unica esecuzione che Maledon si rifiutò di eseguire fu quella di Sheppard Busby, un vice marshal, che era stato condannato per aver ucciso un altro marshal di nome Barney Conneley, quando Busby tentò di arrestare Conneley per adulterio. Maledon, che in passato aveva lavorato più volte con Busby, in questo caso si rifiutò di svolgere il proprio dovere e l’esecuzione fu eseguita dal vice G. S. White. Dopo più di due decenni di questi compiti raccapriccianti, Maledon si ritirò dal tribunale federale nel 1894 e aprì un negozio di alimentari a Fort Smith. Ma doveva ancora affrontare una delle più difficili situazioni della sua vita, quando l’anno successivo sua figlia di 18 anni, Annie, fu assassinata da Frank Carver. Annie aveva incontrato Carver a Fort Smith mentre veniva processato per un'accusa minore. I due iniziarono presto una breve relazione amorosa che portò lei a seguire lui a Muskogee, in Oklahoma; qua la ragazza fu sorpresa di scoprire che Carver era già sposato con una donna indiana. I due litigarono furiosamente il 25 marzo 1885, e Frank, ubriaco, sparò alla ragazza. Ferita gravemente, fu riportata a Fort Smith, dove morì tre settimane dopo, il 17 maggio. Trovandosi davanti al giudice Isaac Parker, Carver fu dichiarato colpevole di omicidio e condannato all’impiccagione. Tuttavia, Carver assunse un bravo avvocato, che ricorse in appello alla Corte Suprema, e la sentenza fu commutata nell'ergastolo. 



George Maledon rimase così disgustato dalla decisione che lasciò Fort Smith e aprì uno “spettacolo da strada" in cui esponeva reliquie delle impiccagioni, tra cui corde, pezzi del del patibolo e fotografie di alcuni dei più famosi fuorilegge della Nazione; avendo installato l'esibizione in una tenda itinerante in varie città, centinaia di persone si precipitarono a vedere lo spettacolo, per sentire Maledon parlare delle sue raccapriccianti esperienze. Poco prima di lasciare Fort Smith, a Maledon fu chiesto se la sua coscienza lo avesse mai disturbato per le impiccagioni o se avesse paura degli spiriti dei defunti. A questo rispose: No, non ho mai impiccato un uomo che è tornato per finire il lavoro. 
Nel 1905 la salute di Maledon peggiorò gravemente ed entrò in una vecchia casa di riposo per soldati a Humboldt, nel Tennessee, dove trascorse il resto dei suoi giorni. Sebbene alcune fonti affermino che sia morto il 5 giugno 1911, poco prima del suo 81° compleanno, secondo i registri del governo e altre fonti più affidabili, Maledon morì il 6 maggio 1911 e fu sepolto nel Johnson City Cemetery. Maledon ha il dubbio onore di aver giustiziato più uomini di qualsiasi altro boia nella storia degli Stati Uniti. 
L'ultima esecuzione a Fort Smith avvenne il 30 luglio 1896. Undici mesi e mezzo dopo, la forca originale fu demolita e i detriti furono completamente bruciati. Tuttavia, una nuova forca è stata ricostruita nel sito originale nel 1981, come parte del sito storico nazionale di Fort Smith. Il sito include anche la caserma, il palazzo di giustizia, il commissariato, la struttura della prigione e un centro visitatori che si concentra sia sulla storia militare di Fort Smith, sia sugli anni in cui fu sede della Corte Federale.





Tuttavia, la maggior parte dei critici di Parker non viveva nei luoghi di Frontiera e non capiva l’etica (o la mancanza di essa) del selvaggio Territorio Indiano. La maggior parte della popolazione locale approvò l'operato di Parker, credendo che l'atrocità dei crimini commessi meritasse le pene inflitte. Dopo queste prime sei impiccagioni del 1875, ce ne sarebbero state altre 73, fino alla morte del giudice nel 1896. Sebbene Parker fosse un duro con assassini e stupratori, era anche un uomo onesto. Occasionalmente accoglieva nuove prove che talvolta portavano ad assoluzioni o pene ridotte. Sebbene Parker abbia effettivamente favorito l’abolizione della pena di morte, aderì rigorosamente alla lettera della legge. Una volta disse: L'incertezza della pena è la debolezza della nostra giustizia.
Parker riservò la maggior parte della sua simpatia per le vittime del crimine ed è ora visto come uno dei primi sostenitori dei diritti delle vittime. La giurisdizione di Parker iniziò a ridursi quando l'autorità per il Territorio Indiano fu spartita con altri tribunali. Le restrizioni della giurisdizione un tempo vasta della Corte furono fonte di frustrazione per Parker, ma ciò che lo preoccupava di più erano le sentenze della Corte Suprema che ribaltavano quelle di Fort Smith sui crimini capitali. Il cambiamento avvenne il 6 febbraio 1889, quando il Congresso avocò a sé l’autorità giudiziaria dal tribunale Federale di Fort Smith e permise alla Corte Suprema degli Stati Uniti di iniziare a rivedere tutti i crimini capitali. Quest’ultimo provvedimento entrò in vigore il 1° maggio 1889 e ebbe un effetto molto pronunciato su Parker. Fino a quel momento, il Presidente era l’unica persona ad avere il potere di commutare le sentenze; ora anche la Corte suprema avrebbe potuto ribaltare i casi. Un mese dopo la revisione della Corte Suprema, il Congresso approvò un altro atto, il “Courts Act” del 1889, che istituì un sistema giudiziario federale nel Territorio Indiano, riducendo di nuovo le dimensioni della giurisdizione di Parker. Fort Smith si vide annullati i due terzi delle sue sentenze e dovette rifare i processi.
Nel 1883 il Congresso operò tagli alle aree di giurisdizione. La giurisdizione su alcune parti del Territorio Indiano fu data ai tribunali federali del Texas e del Kansas, alleviando il carico di lavoro del tribunale di Parker. Vi fu comunque un flusso continuo di coloni nel territorio Indiano, su cui era ancora competente, e il tasso di criminalità aumentò. 
Nel corso degli anni Parker fu sempre più coinvolto nella comunità di Fort Smith. Su sua sollecitazione, il governo diede la maggior parte della riserva militare di 300 acri alla città nel 1884 per finanziare il sistema scolastico pubblico. Ricoprì numerosi incarichi oltre a quello di giudice, incluso quello di presidente del primo consiglio dell’ospedale di Saint John, ora noto come “Sparks Regional Medical Center”, ed era attivo nel consiglio scolastico. Anche Mary, sua moglie, era coinvolta in molte attività sociali, e i loro figli, James e Charles, frequentavano la scuola pubblica che il padre aveva contribuito a fondare. Parker faceva molto più che sedersi in un’aula di tribunale per giudicare casi. Occasionalmente veniva chiamato a testimoniare davanti al Congresso o a sostituire altri giudici Federali nella zona. Non si occupò solo di cause penali, ma pure di cause civili.





Nel 1894 il giudice ottenne l’attenzione nazionale in una disputa con la Corte Suprema sul caso di Lafayette Hudson. Nel 1895 fu approvata una nuova legge sui tribunali che avrebbe rimosso l’ultima giurisdizione del Territorio Indiano rimasta in vigore il 1° settembre 1896.




Probabilmente il fuorilegge più famoso che fu impiccato sulla forca di Fort Smith fu Crawford Goldsby, alias “Cherokee Bill.” Nacque l’8 febbraio 1876 a Fort Concho, in Texas, figlio di George Goldsby, un “Buffalo Soldier” di origini messicane, bianche e sioux, e di una donna di nome Ellen Beck, metà nera, per un quarto cherokee e per un quarto bianco. Quando George Goldsby abbandonò la moglie e il figlio due anni dopo la gravidanza, Ellen tornò a Fort Gibson e mandò Crawford nelle scuole indiane in Kansas e Pennsylvania. Quando tornò, fece vari lavori fino alla sua prima esperienza con la legge nell’estate del 1893 all’età di 17 anni. Il 29 settembre Goldsby partecipò a una danza del raccolto a Fort Gibson per vedere Maggie Glass, una bella ragazza di 15 anni della quale era infatuato. Mentre era lì, si azzuffò con Jake Lewis e fu facilmente sopraffatto dall’uomo. La mattina dopo, Goldsby apparve nella fattoria di Lewis con l’intenzione di ucciderlo per l’imbarazzo che li aveva procurato di fronte a Maggie. Sebbene Lewis avesse subito due ferite da arma da fuoco, visse abbastanza per presentare accuse contro Goldsby. A questo punto Goldsby aveva adottato il soprannome di Cherokee Bill. Apparentemente il nome derivava dal suo retaggio cherokee e dall'aver frequentato la Indian School di Cherokee, in Kansas. Nella nazione cherokee il nome “Bill” significava “Mano Selvaggia”, una persona con cui non meritava scontrarsi. Dopo l’aggressione a Jake Lewis, Cherokee Bill iniziò a cavalcare con la Cook Gang. Guidato da Bill Cook, questo gruppo di fuorilegge terrorizzò le nazioni Cherokee e Creek durante il 1893 e il 1894. I loro primi crimini riguardavano il contrabbando di whisky e il furto di cavalli, ma presto iniziarono a compiere rapine e a depredare banche. Il 31 luglio 1894, la banda rubò 500 dollari dalla banca della contea di Lincoln a Chandler, in Oklahoma. Il 21 settembre la “J.A. Parkinson & Company” a Okmulgee perse oltre 600 dollari, finiti nelle tasche della banda. Il 10 ottobre “il record di azioni audaci e disperate” fu infranto quando la banda assalì e rapinò il deposito della Missouri Pacific Railroad a Claremore. Meno di 2 ore dopo hanno rapinato l’agente della ferrovia a Chouteau. Dieci giorni compirono una rapina a Kansas City e sul Missouri Pacific, cinque miglia a sud di Wagoner. Il 9 novembre, Cherokee Bill e altri due membri della banda assalirono un negozio e un ufficio postale quindici miglia a sud di Coffeyville, nel Kansas. Cherokee Bill sparò e uccise Ernest Melton che stava osservando la rapina da una finestra di un ristorante dall’altra parte della strada. La palla colpì Melton sotto a un occhio e uscì dalla parte posteriore della sua testa, uccidendolo all’istante. 
Fu per questo crimine che Cherokee Bill sarebbe stato impiccato a Fort Smith, ma la strada verso la forca avrebbe riservato altri colpi di scena alle forze dell’ordine di Fort Smith. In seguito al tentativo di fuga di Crawford Goldsby nell’estate del 1895, che causò la morte di una guardia carceraria, il giudice Parker incolpò il dipartimento di giustizia e la corte suprema per l’incidente. Cherokee Bill alla fine fu impiccato a Fort Smith il 17 marzo 1896.





Appena due mesi dopo l’entrata in vigore del cambiamento giurisdizionale, il giudice Parker morì, il 17 novembre 1896. In 21 anni di tribunale, il giudice si occupò di 13.490 casi, 344 dei quali erano per crimini capitali. 9.454 casi hanno portarono a condanne di colpevolezza. Nel corso degli anni, il giudice Parker condannò a morte 160 persone per impiccagione, tra cui quattro donne; solo 79 di loro furono effettivamente impiccati. Gli altri morirono in prigione, o fecero appello o furono graziati.





Quando i membri della Rufus Buck Gang furono portati in tribunale furono condannati a morte per stupro e omicidio da Parker. Il verdetto iniziale fu appellato e l’esecuzione venne rimandata. Ma l'appello fallì e a Parker fu data l’opportunità di condannarli nuovamente a morte. L’esecuzione dei cinque della banda, il 1° luglio 1896, fu la penultima avvenuta a Fort Smith. Quelli della Buck Gang furono gli unici uomini a morire sul patibolo di Fort Smith per stupro. La maggior di loro trascorse la mattinata prima dell'esecuzione in preghiera o dicendo addio ad amici e parenti. Ma un membro della banda aveva in mente preoccupazioni più pressanti. L’esecuzione era prevista per l’una del pomeriggio. Lucky Davis obiettò, dicendo che voleva essere impiccato alle dieci del mattino in modo che il suo corpo potesse essere portato a casa sul treno espresso delle 11:30. Rufus e gli altri tre membri della banda, incluso il fratello di Lucky, si schierarono però contro di lui, perché non volevano essere impiccati troppo presto. Alla fine la banda decise di consentire al marshal Crump di determinare l’ora, che venne fissato definitivamenteper l’una. Lucky chiese allora di poter essere impiccato da solo, ma Crump rifiutò. All'una i cinque morirono sul patibolo.






Dopo la morte di Buck fu una fotografia di sua madre nella sua cella. Sul retro, Buck aveva scritto una poesia, intitolata Il mio sogno:

Ho sognato di essere in paradiso tra gli angeli belli - non avevo mai visto nessuna così bella - con riccioli di capelli dorati - erano così belle e cantavano in modo così dolce - e suonavano l'arpa dorata - volevo scegliere un angelo - da portare nel mio cuore - ma nel momento in cui ho iniziato a supplicarti - ho pensato a te amore mio - non avevo mai visto nessuno così bello - in terra o nei cieli - addio, mia cara moglie, e addio madre mia - addio anche alle mie sorelle. Il vostro fedele Rufus Buck, il giorno 1° di luglio dell'anno 1896. Virtù e resurrezione. Ricordatevi di me.




Il suo sogno era impossibile. La banda di Rufus Buck fu infantile, innocente nell'ingenuità e brutale negli obiettivi. Il loro regno del terrore durato 13 giorni è storicamente affascinante in quanto segnò la fine del Territorio Indiano, ben presto ingoiato interamente dagli Stati Uniti, affamati di terra. 
Rufus Buck fu definito il secondo fuorilegge più ricercato dal selvaggio West, guidato dalla rabbia, dalla povertà e dalla disperazione. Nessuno sa cosa abbia dato il via a quella furia, ma il Territorio Indiano è il luogo in cui i Creek e i Cherokee, dalla costa orientale dell’America, furono costretti a marciare per oltre 1.000 miglia durante la famigerata “Trail of Tears” insieme agli schiavi fuggiti che si erano sposati nelle loro tribù; molti morirono lungo la strada. Gli Indiani avevano lottato in quella regione desolata per cinquanta lunghi anni, ma poi il governo permise che i coloni bianchi si impossessassero delle loro terre. 
Uscito nel 1968 Hang’Em High (Impiccalo più in alto) è un film western diretto da Ted Post e scritto da Leonard Freeman e Mel Goldberg. Clint Eastwood recita nel ruolo di Jed Cooper, un uomo innocente che sopravvive a un linciaggio; Inger Stevens è la vedova che lo aiuta; Ed Begley è il capo della banda che voleva linciare Cooper; e Pat Hingle è il giudice che lo assume come US marshal. Hingle interpreta un giudice immaginario che rispecchia esattamente in ogni dettaglio il giudice Isaac Parker. Le condizioni spaventose in cui i prigionieri sono detenuti a Fort Grant in questo film sono una rappresentazione abbastanza accurata delle condizioni della prigione di Fort Smith. Il film descrive anche i pericoli di servire come marshal durante quel periodo, poiché molti di loro furono uccisi mentre prestavano servizio sotto Parker. Il fittizio Fort Grant, base per le operazioni per quel seggio di giudice distrettuale, è uno specchio del reale Fort Smith, nell’Arkansas, dove si trovava la “Corte dei Dannati” del giudice “Impiccatore” e del “Principe dei Boia”...


Wilson Vieira

N.B. Trovate i link alle altre puntate della Storia del West in Cronologie & Index e nella nuovissima pagina a questa saga dedicata!

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