di Wilson Vieira
Benvenuti all'appuntamento mensile con la Frontiera! Stavolta il nostro amico e collaboratore brasiliano, Wilson Vieira - storico e fumettista di prima caratura - ci racconta di Robert Clay Allison. Vi ricordiamo che le immagini sono state tutte scelte e posizionate nel testo dallo stesso Wilson! Buona lettura! (s.c. & f.m.)
Nato con un calcio, Robert Clay Allison, semplicemente più conosciuto
come “Clay”, è nato il 2 settembre 1840, il quarto dei nove figli di John e
Nancy (Lemmond) Allison.
Suo padre, un ministro Presbiteriano, ha anche lavorato nell'industria del bestiame e delle pecore e morì quando Clay aveva solo cinque anni.
Si dice che fosse stato inquieto fin dalla nascita, e nell'adolescenza si temeva per le sue oscillazioni di umore e la rabbia
facile.
Arrivò nell’ovest del Texas e nel Nuovo Messico all'età di 20 anni circa,
diventò cowboy e infine proprietario, col fratello John, di un piccolo ranch
presso il Washita e il Cimarron River.
Aveva un piede storto dalla nascita ma lui sopperiva a questo svantaggio
con una particolare prontezza nello sparo, che costò la vita a 15 persone.
Il suo bastone non sembrava ostacolare la sua
capacità di svolgere un ruolo attivo nell’Esercito Confederato, in realtà era
ansioso di combattere, arrivando una volta addirittura a minacciare di morte i suoi superiori per non aver inseguito le truppe dell’Unione quando stavano scappando dalla
battaglia.
Tuttavia, solo pochi mesi dopo il 15 gennaio 1862, ha ricevuto una
licenza medica dal servizio.
I suoi documenti di "scarico" descrivono la malattia senza nome in questo modo: “L’eccitazione emotiva o fisica produce parossismo di un carattere
misto, in parte epilettico e in parte maniacale”. In quegli stessi documenti si suggerisce inoltre che la condizione
potrebbe essere stata il risultato di: “Un colpo ricevuto molti anni fa, senza dubbio una depressione del cranio”. Quella ferita alla testa è stata sempre considerata la causa del
comportamento psicotico di Allison quando beveva, forse spiegando alcune delle
sue attività violenti successive.
Coraggioso e temerario fino alla follia, teneva il grande
considerazione il rigido Codice d’Onore del cowboy che consisteva in 10
comandamenti:
1- Non ti interessare del passato del tuo vicino.
2- Sii ospitale verso lo straniero e sii pronto a dare la tua vita per
il suo benessere.
3- Offri una buona possibilità a ogni nemico e combattilo solo quando
puoi vedere il bianco dei suoi occhi.
4- Non sparare a nessun uomo disarmato e sii indulgente con
l’avversario che cede.
5- Non proferire parole ingiuriose senza prima calcolare le più serie
conseguenze.
6- Non essere ingrato.
7- Difenditi solo quando l’autodifesa è necessaria: la tua vita non ha
alcuna importanza, importante sono soltanto il tuo onore e la considerazione di
te.
8- Non portar via a nessuno ciò che non ti appartiene.
9- Sii pronto ad assistere i deboli e le donne e a proteggerli contro
tutto e contro tutti, e non permettere che venga loro torto anche un solo
capello.
10- Se nessuno desidera o attende il tuo aiuto, preoccupati solo di te
stesso.
Dovunque Clay arrivasse con le mandrie fra Montana e Rio Grande del Nord si faceva ubbidire e faceva giustizia; questo valeva per tutti coloro che volevano toccare le sue proprietà
e il suo onore.
Scriveva nel 1887 il “Ford County Globe”: “Averlo come nemico era come una sentenza di morte".
Ladri di cavalli o di bestiame non vivevano a lungo vicino ad Allison. Ovunque li trovava li uccideva subito.
Nonostante fosse alto 6 piedi e 2 pollici (1,88 m) e avesse "mani adatte a spezzare il
collo a un toro selvaggio”, in vita Allison non venne considerato
come un fenomeno, ma soltanto come un uomo molto coraggioso.
A volte pericoloso, e con un cuore più che onesto, che rischiava la
vita ogni momento, per fare rispettare la cosiddetta “Giustizia” d’allora.
Solo dopo che a causa della crescente urbanizzazione, il Codice d’Onore
del cowboy nel West, fino allora mai scritto, fu soffocato dai paragrafi della
giurisprudenza, le generazioni seguenti incominciarono a vedere in questo uomo
un terribile mostro.
Nacquero su di lui delle leggende, secondo le quali Allison tolse quattro denti
sani a un dentista che gliene aveva tolto uno sbagliato; uccise lo sceriffo
John Spear e il suo vice Charles Faber, perché avevano sparato e avevano ferito
ad un braccio suo fratello John, perché faceva baccano; cavalcò gridando
pazzamente e sparando per la città di Canadian, nudo, solo con gli stivali, il
cinturone e il sombrero per scioccare i suoi puritani abitanti, soprattutto le
donne terrorizzate ovviamente.
Il 26 febbraio 1880 Allison scriveva alla redazione del “Ford Country
Globe” nel Kansas:
“Non ho mai ammazzato nessun uomo senza motivo e non senza dargli la
possibilità di uccidermi. Chi dice il contrario, venga da me a Washita
nella Hemphil Country, Texas, a dirmelo in faccia o tenga la maledetta boccaccia
chiusa”.
Storie raccontate dal biografo di Wyatt Earp (1848 – 1929), Stuart N. Lake (1889 – 1964) e da Earp stesso, affermano che Wyatt e l’amico Bat
Masterson (1853 – 1921) hanno affrontato Allison e i suoi uomini in un saloon. Altri rapporti dicono che un tale chiamato Dick McNulty e Chalk
Beeson, il proprietario del “Long Branch Saloon”, intervenne e convinse i
cowboys a cedere le loro armi. Earp non ha mai parlato della vicenda fino alla
morte di Allison, così come nel caso della falsa pretesa di Earp di aver arrestato il colpevole
Ben Thompson (1843 – 1884), ugualmente resa pubblica solo dopo la morte di quest’ultimo.
Il 3 luglio 1887: Allison stava portando un carico di forniture con
carro. Il carico si spostò e un sacco di grano cadde. Quando Clay cercò di prenderlo, cadde dal carro, e la ruota lo travolse rompendogli il collo. Allison morì in fretta.
Il giorno successivo venne sepolto al cimitero di Pecos, in
Texas, e centinaia di persone parteciparono al funerale.
Non è stata per niente gloriosa una morte del genere, soprattutto per un
personaggio così controverso. Hollywood ha reso eterno Robert Clay Allison come sceriffo e Marshal di
città dissolute, attività che lui non ha mai fatto.
Una volta hanno chiesto a Robert Clay Allison, cosa avesse fatto nella vita e
lui ha risposto: “Io?! Sono soltanto uno sparatutto, tutto qui”.
È semplicemente impossibile verificare, per noi storici, stabilire la veridicità delle sue numerose imprese oltraggiose attraverso le “notizie” dell’epoca che ci giungono dopo più di un secolo.
Il suo aspetto è sorprendente: “Elevato, dritto come una freccia, scuro, gentile e cortese nel modo, senza tradire con parole o
azioni la storia della sua vita impegnativa e spericolata”.Ha scritto di lui il “Kinsley Graphic Journal”, il 14 dicembre 1878...
P.S. Trovate i link alle altre parti della Storia del West di Wilson Vieira nella pagina delle Cronologie!
Wilson Vieira
P.S. Trovate i link alle altre parti della Storia del West di Wilson Vieira nella pagina delle Cronologie!
Nessun commento:
Posta un commento
I testi e i fumetti di nostra produzione apparsi su Dime Web possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare SEMPRE la fonte e gli autori!
Le immagini dei post sono inserite ai soli fini di documentazione, archivio, studio e identificazione e sono Copyright © degli aventi diritto.
Fino al 4 gennaio 2017 tutti i commenti, anche i più critici e anche quelli anonimi, venivano pubblicati AUTOMATICAMENTE: quelli non consoni venivano rimossi solo a posteriori. Speravamo e contavamo, infatti, nella civiltà dei cultori di fumetti, libri, cinema, cartooning, etc.
Poi è arrivato un tale che, facendosi scudo dell'anonimato, ha inviato svariati sfoghi pieni di gravi offese ai due redattori di Dime Web, alla loro integrità morale e alle loro madri...
Abbiamo dunque deciso di moderare in anticipo i vostri commenti e pertanto verranno cestinati:
1) quelli offensivi verso chiunque
2) quelli anonimi
Gli altri verranno pubblicati TUTTI.
Le critiche, anzi, sono ben accette e a ogni segnalazione di errori verrà dato il giusto risalto, procedendo a correzioni e rettifiche.
Grazie!
Saverio Ceri & Francesco Manetti