lunedì 29 maggio 2023

DIME WEB INTERVISTA ROBERTO NATALINI! (LE INTERVISTE LXXIX)

a cura di Elio Marracci

Dopo quasi due anni di assenza da queste colonne tornano su Dime Web le interviste del prezioso amico e collaboratore Elio Marracci. Il nostro valente reporter inaugura con questa 79esima puntata un nuovo filone che lui stesso ha voluto chiamare "Fumetto & Cultura". Si parla molto di ... matematica! Del resto la matematica abbinata al fumetto va forte in Italia: oltre a Natalini e Plazzi, c'è almeno un altro matematico fumettista, ovvero Marco Marcello Lupoi, oggi boss della Panini e riferimento dell'editoria Marvel e Disney in Europa, che intervistammo secoli fa su "Collezionare". Certi che non ne rimarrete delusi vi auguriamo buona lettura! (s.c. & f.m.)


Roberto Natalini



Fumetto & Cultura 1

Per inaugurare la serie di interviste a intellettuali che, pur avendo a che fare con la nona arte, si occupano di ambiti diversi da questa, ho fatto due chiacchiere con Roberto Natalini.
Grande appassionato di fumetto, di cui ha scritto diversi soggetti, è nato a Roma nel 1960. Dopo una laurea in matematica all’Università La Sapienza e un dottorato di ricerca presso l’Università di Bordeaux, assume la direzione dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone”. Si occupa dello sviluppo di modelli matematici di fluidodinamica, problemi di perturbazione singolare, analisi dei flussi di traffico su reti, strutture biologiche e monitoraggio del patrimonio culturale e svolge un'intensa attività di divulgazione attraverso il sito “Maddmaths!” che ha il sostegno della SIMAI, Società Italiana di Matematica Applicata e Industriale, e dell'UMI, Unione Matematica Italiana. È inoltre Presidente della commissione per la diffusione della matematica della European Mathematical Society. Per quanto riguarda la letteratura disegnata, dal 2013, insieme ad Andrea Plazzi, si occupa dell'evento scientifico-fumettistico Lucca Comics&Science e degli albi Comics&Science editi dal CNR. Lo scienziato ha voluto rispondere ad alcune domande che gli ho posto. Quindi, senza indugiare oltre, lascio a lui la parola!


DIME WEB - Per i lettori che non ti conoscono potresti presentarti in due parole?

ROBERTO NATALINI - Ho 63 anni. Sono un matematico. Ho studiato alla Sapienza di Roma e poi ho fatto un dottorato a Bordeaux. Da 35 anni lavoro al Consiglio Nazionale delle Ricerche dove, da 9 anni, dirigo l'Istituto per le Applicazioni del Calcolo. Mi occupo di applicazioni. In questi ultimi anni, in particolare, ho proposto e studiato modelli matematici per la previsione del danneggiamento dei monumenti e anche per capire come si muovono e si organizzano le cellule del nostro corpo. Sono temi forse poco usuali, ma io li trovo appassionanti. Inoltre ho creato con alcuni colleghi il sito di divulgazione "MaddMaths!", in cui cerchiamo di raccontare la matematica anche a chi crede di non capirla.




DW - Sei un famoso scienziato e divulgatore scientifico ma, vista le sede dell'intervista, sorge spontaneo chiederti: qual è il tuo rapporto con la nona arte?

RN - Vabbè famoso è una parola grossa… Da piccolo ero un gran lettore di fumetti, e accanto a Topolino, Superman e Batman, leggevo sempre "Il Corriere dei Piccoli", dove ho conosciuto senza saperlo le più grandi firme del fumetto italiano di quegli anni. Jacovitti era una dei miei preferiti, ma anche Bonvì e Castelli, e per il fumetto franco-belga adoravo Gaston di Franquin. Poi certo, sono arrivati i supereroi Marvel, i primi "Alan Ford" e tanti altri. Purtroppo nel tempo mi sono un po' allontanato dal fumetto e mai avrei pensato di occuparmene così da vicino da grande.


DW - Quale lavoro svolgi esattamente? Com'è la tua giornata tipo?

RN - Eh, questa è una domanda difficile. Essendo il direttore del più grande istituto italiano di matematica applicata, una buona parte del tempo è presa da impegni amministrativi: gestione dei progetti, organizzazione dell'Istituto e delle attività di ricerca, risoluzione di problemi del personale, tante riunioni e tante, tante firme su svariati tipi di documenti! Una seconda parte è presa dalle attività di ricerca, incontri con i collaboratori oppure con scienziati di altre discipline che propongono nuovi problemi. La ricerca è un'attività strana, in cui spesso si incontrano vicoli ciechi e si procede a tastoni. Quindi molte volte dopo tanto lavoro sembra si ottenga poco. E qualche volta si scopre qualcosa, o si capisce un concetto difficile. Ma certo è molto lontano da quell'ideale di perfezione che molti si immaginano. Al Cnr non abbiamo didattica obbligatoria, ma seguo degli studenti di laurea o di dottorato per le loro tesi. Infine, la comunicazione della scienza, quella che in gergo si chiama “terza missione”, per cercare di far conoscere ai cittadini, a coloro che con le tasse pagano i nostri stipendi, qualcosa di quello che riusciamo a fare. E anche per cercare di trasmettere ai più giovani, ma anche ai meno giovani, la passione per la nostra disciplina.



DW - Sei stato autore di soggetti per storie a fumetti come “Topolino e i numeri del futuro”, scritta in coppia con Francesco Artibani. Quali analogie e quali differenze trovi tra lo scrivere opere di finzione e trattare quello di cui ti occupi solitamente?

RN - Intanto vorrei precisare che le mie collaborazioni sono consistite nel chiacchierare con Francesco, suggerendo qualche idea che poi lui ha saputo sviluppare tecnicamente in una sceneggiatura avvincente e che un disegnatore, in questo caso era Valerio Held, ha poi trasformato in una storia molto bella e spettacolare. Però sì, ci sono delle affinità con il lavoro dello scienziato. C'è un momento in cui devi avere un'idea. Magari grazie a uno spunto o a qualche esperienza passata, o alla pura intuizione. Poi però ti serve lo studio e la tecnica per far diventare questa idea un qualcosa che funzioni, che interessi altre persone, che dia dei frutti. Insomma, 99% traspirazione e 1% ispirazione!


DW - Con Andrea Plazzi sei uno dei curatori del progetto editoriale “Comics & Science”. Puoi dirci in cosa consiste e come si è evoluto dai suoi primordi?

RN - Nel 2011 ho conosciuto abbastanza casualmente, ma anche direi inevitabilmente, Andrea, scoprendo che aveva una solida formazione matematica: laurea a Bologna e attività professionale per vari anni successivi. Io ero alla ricerca di nuove modalità per raccontare la matematica, mentre lui cercava qualche idea editoriale interessante. E guardando la passione e la capacità di attenzione dei ragazzi e delle ragazze che vengono a Lucca, abbiamo deciso di provare a organizzare degli incontri che mettessero insieme fumetto e scienza. Nel primo, che si svolse a Lucca Comics 2012, presentammo "Enigma, la strana vita di Alan Turing" di Tuono Pettinato e Francesca Riccioni, uscito per Rizzoli Lizard. Un vero capolavoro! Da lì a pensare di fare dei volumi targati Cnr, il passo è stato breve. Il primo uscì a fine ottobre 2013 con una delle storie di "Misterius" di Leo Ortolani. Sala pienissima a Palazzo Ducale a Lucca e tanta voglia di continuare.


Tuono Pettinato e Natalini



DW - Al progetto hanno partecipato noti fumettisti del panorama nazionale. Come sono stati scelti?

RN - Allora... in questo team di solito io metto gli scienziati e Andrea mette i fumettisti. A volte facciamo invasione di campo, ma alla fine diciamo che è tutto molto corale. All'inizio siamo partiti con autori che conoscevamo bene, come Leo o Tuono. Poi, a mano a mano che il progetto veniva conosciuto, gli autori sono arrivati sia per interesse loro, sia in base alle esigenze della storia che volevamo realizzare. Perché, tranne pochissimi eccezioni, è bene sapere che in generale viene prima la proposta scientifica - vogliamo fare un fumetto su Fibonacci/la tavola periodica/i satelliti/le pandemie/Maryam Mirzakhani (professoressa di matematica della Stanford - n.d.r.), e un gruppo di scienziati disposti a seguirla - e solo poi vengono scelti gli autori, sia in funzione del loro stile, sia anche della loro disponibilità nei tempi utili al progetto.


DW - Come reagiscono i ricercatori quando vengono contattati per realizzare un albo?

RN - Come dicevo, in realtà spesso sono i ricercatori stessi che vengono a cercarci. Spesso sono colleghi del Cnr, ma a volte anche universitari, o anche persone che lavorano in centri di ricerca internazionale, come nel caso del volume, che contiene la storia Ekham la saggia di Giovanni Eccher e Sergio Pochione, commissionato come fumetto online dal Cecam di Losanna, Centre Européen de Calcul Atomique et Moléculaire, e ora uscito come volume cartaceo in italianoIn questo caso è stata la fisica Sara Bonella, direttrice del centro, a contattarci. E comunque c'è una cosa da dire: tra gli scienziati di tutti i tipi i fumetti vanno molto!




DW - Quali sorprese ci riserverà il futuro di “Comics & Science”?

RN - Allora... di solito la serie regolare ha due uscite l'anno, ma poi abbiamo richieste di numeri speciali che quest'anno dovrebbero essere tre! L'anno scorso Feltrinelli Comics ha ripubblicato in due volumi tutte le storie uscite fino al 2021, e questo è un progetto che non ci aspettavamo. Abbiamo iniziato un’attività di laboratori nelle scuole di fumetti scientifici, il C&S Lab, curato da Jacopo Peretti Cucchi e da Gabriele Peddes, che cerca di arrivare alla scienza attraverso un percorso narrativo. E poi mi sa che andremo avanti con progetti di spettacoli di fumetti dal vivo. Abbiamo già portato in giro con Andrea Plazzi e Giuseppe Palumbo, a volte sostituito da Gabriele Peddes, Archimede Infinito, e ora abbiamo in cantiere un nuovo progetto.


DW - Perché hai accolto immediatamente l'opportunità di diventare partner di un'attività che combina scienza e fumetto? Perché ritieni che il connubio di queste discipline sia una cornice insolita o c'è dell'altro?

RN - La scienza è difficile da comunicare perché c'è molta diffidenza e anche indifferenza nei suoi riguardi. Se per comunicare bene bisogna conoscere il proprio pubblico, prima però bisogna averlo e quando si parla di scienza è necessario avere degli elementi di intrattenimento che lo motivino ad avvicinarsi, specie se lo scopo è quello di arrivare a persone a priori non molto interessate. Il fumetto allora si rivela come un linguaggio ideale. Flessibile, eclettico, realizzabile in tempi ragionevoli e costi contenuti, di immediata percezione visiva. Quindi, no, il motivo della scelta del fumetto non è tanto nella stranezza, quanto la sua irragionevole efficacia.





DW - È innegabile il grande successo di autori come Sio e Zerocalcare che hanno cominciato a farsi conoscere diffondendo i proprio lavori su internet. Alla luce di questa considerazione, da scienziato, ma soprattutto da appassionato di letteratura disegnata, ti chiedo: cosa ne pensi e come vedi l’utilizzo della Rete nel campo dei fumetti?

RN - La rete è tra noi, e per gli scienziati vuol dire da oltre 30 anni. Io ho mandato il mio primo messaggio di posta elettronica nel 1988!! Ed è un mezzo formidabile per farsi conoscere, creare un pubblico ed interagirci. Questo non vuol dire che non siano importanti gli eventi dal vivo, ma poi Internet agisce da moltiplicatore. E diciamocelo, senza la Rete, un progetto come "Comics&Science" non potrebbe proprio esistere...


DW - Quali letture fumettistiche ed extrafumettistiche fai abitualmente?

RN - Confesso che non ho molto tempo e una parte del tempo libero è dedicato alle serie tv: in questo periodo "Succession" e "The Diplomat". Qualche bel fumetto ci sta sempre, l'ultimo è la bellissima storia della matematica Sofia Kovaleskaja di Alice Milani, edita da Coconino. Ovviamente gli albi degli autori che ho conosciuto e che hanno lavorato per Comics&Science non me li lascio sfuggire. E per le letture extrafumettistiche, accanto ad alcuni autori americani che mi hanno formato, Kurt Vonnegut, Philip Dick, David Foster Wallace, e agli oulipiani, Georges Perec in testa a tutti, ho una grande passione per i romanzi noir. ("oulipiani", da OULIPO, sigla di "Ouvroir de littérature potentielle", gruppo fondato nel 1960 da R. Queneau e dal matematico François Le Lionnais - n.d.r.). Mi sono letto tutti i romanzi di James Ellroy, quelli di Michael Connelly che hanno per protagonista Henry Bosch, e ultimamente ho scoperto alcuni autori veramente notevoli: il sudafricano Deon Meyer e l'israeliano Dror Mishani. Lavori appassionanti e mai banali, scritti benissimo. Per non parlare delle opere, tutte, anche senza Maigret, di Georges Simenon, che sono sempre delle certezze.


Il gruppo OULIPO



DW - C'è una domanda che non ti è stata fatta alla quale vorresti rispondere?

RN - Forse è questa?



N.B. Trovate i link agli altri incontri con gli autori in Interviste & News!

Nessun commento:

Posta un commento

I testi e i fumetti di nostra produzione apparsi su Dime Web possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare SEMPRE la fonte e gli autori!

Le immagini dei post sono inserite ai soli fini di documentazione, archivio, studio e identificazione e sono Copyright © degli aventi diritto.

Fino al 4 gennaio 2017 tutti i commenti, anche i più critici e anche quelli anonimi, venivano pubblicati AUTOMATICAMENTE: quelli non consoni venivano rimossi solo a posteriori. Speravamo e contavamo, infatti, nella civiltà dei cultori di fumetti, libri, cinema, cartooning, etc.

Poi è arrivato un tale che, facendosi scudo dell'anonimato, ha inviato svariati sfoghi pieni di gravi offese ai due redattori di Dime Web, alla loro integrità morale e alle loro madri...

Abbiamo dunque deciso di moderare in anticipo i vostri commenti e pertanto verranno cestinati:

1) quelli offensivi verso chiunque
2) quelli anonimi

Gli altri verranno pubblicati TUTTI.

Le critiche, anzi, sono ben accette e a ogni segnalazione di errori verrà dato il giusto risalto, procedendo a correzioni e rettifiche.

Grazie!

Saverio Ceri & Francesco Manetti