lunedì 8 maggio 2023

SECRET ORIGINS: MISTER NO 132

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.


Prosegue l'avventura "archeo-bellica" di Mister No confezionata dalla magnifica coppia Nolitta-Diso. Jerry continua il suo racconto per Patricia: dopo essere riuscito a salvare la propria vita e quella del Capitano Stafford nella "Battaglia del Fiume Rapido", Mister No finisce sotto l'ala protettrice dell'ufficiale e, nei mesi successivi, lo segue come autista e come amico, nelle sue visite a locali esperti di reperti etruschi. Stafford nella vita civile era infatti un antiquario, e vorrebbe approfittare del fatto di trovarsi  nell'alto Lazio per stringere rapporti con chi potrebbe procurargli reperti etruschi di inestimabile valore. Stafford vorrebbe coinvolgere Jerry anche in un giro di reperti trafugati, ma il nostro eroe declina l'invito. Tra i soldati americani Stafford non è l'unico ad avere l'idea, ma ben presto qualcuno inizia a uccidere i tombaroli locali e quelli venuti dagli states, un misterioso giustiziere mascherato da demone etrusco. Mister No incontra l'assassino in una tomba, ma colto alla sprovvista non riesce a fermarlo immediatamente, lo insegue con la jeep nella notte, ma, dopo uno spettacolare incidente, il "demone etrusco" riesce a far perdere le proprie tracce. Il Capitano Stafford rimane ucciso proprio quella notte in quella tomba.   


La copertina, pur essendo, a mio parere, molto particolare come inquadratura, non ebbe molto successo e non riappariva in edicola da 37 anni esatti, ovvero dall'uscita dell'albo originale nei primi giorni del maggio 1986. Nella cover di Gazzetta oltre ad apparire la firma dell'autore, sparisce un pezzo del suo disegno, la gamba, probabilmente, della statua in primissimo piano, che faceva capolino nell'angolo in basso a sinistra della copertina del 1986.
Anche fuori dai confini nazionali questa cover è stata utilizzata pochissimo, solo in Francia e in Jugoslavia. I cugini d'oltralpe la videro in occasione del numero 169 della collana Mon Journal uscito nel gennaio 1990 e intitolato La chaîne sanglante, La catena di sangue, intesa come la serie di delitti compiuti dal misterioso demone mascherato. 


In Jugoslavia l'illustrazione di Diso finì sulla cover di Lunov Magnus Strip 859 del 1989. Il titolo è quello italiano tradotto, anche la grafica è identica.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index. 

venerdì 5 maggio 2023

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 161

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.


Su Tex Classic 161 troviamo ristampate a colori 192 strisce, pubblicate la prima volta sui numeri dal 24 al 26 della Serie Pueblo, la 34a di Tex nel formato originale, usciti in edicola nell'agosto del 1965. Le stesse pagine erano state pubblicate per la prima volta nel formato bonelliano sul numero 75 della serie principale di Tex, datato gennaio 1967
Il titolo del Classic, La freccia nera, è quello del numero 25 della Serie Pueblo, mentre la cover, che la redazione ha ritenuto più idonea per questo albo, è esattamente in successione con Classic precedente; proviene infatti da Tex 186, L'uomo dai cento volti, dell'aprile 1976. L'immagine viene molto modificata rispetto all'originale: scompaiono la bottiglia, la lampada e lo sfondo, il bicchiere si allontana da Tex, la pistola dell'avversario del ranger trasla a sinistra e viene evidenziata, anche se quest'ultima modifica, come vedremo, non è una novità.  
L'immagine scelta, come ormai di prassi, non ha nulla a che vedere col titolo, che è quello dell'avventura che inizia a pagina 22 e che si svilupperà nei prossimi albi, con Tex e Carson in trasferta in Alaska. Eventualmente potrebbe esserci un vago richiamo all'epilogo dell'avventura che termina a pagina 21, in cui Tex e i suoi portano scompiglio dentro un saloon di Denver, meno malfamato di quello che appare nella cover di Tex 186 (e questa probabilmente è la ragione che ha spinto la redazione a "ripulire" il locale dell'illustrazione di Galep), ma pur sempre un saloon. 


L'origine segreta di questa copertina ce  la svelano i nostri Bosco e Scremin, che hanno individuato la fonte d'ispirazione di Galleppini nella cover di un paperback della Signet datato marzo 1952. Si tratta del romanzo The Killer Brand di William Colt MacDonald.


Rispetto all'illustrazione americana Galep, per la cover de L'uomo dai cento volti, ha messo in primo piano la lampada, aggiunto le assi di legno della parete, e ha avvicinato i due contendenti.
Nelle edizioni bonelliane successive, già a partire da Tutto Tex, per sottolineare la situazione di imminente pericolo per il protagonista, viene ridisegnata la posizione del braccio dell'avversario del ranger, in maniera da mettere meglio in evidenza la pistola, a sua volta allungata per renderne più plausibile la dimensione. Scompare anche la bottiglia in primissimo piano sulla sinistra dell'immagine. La copertina era stata utilizzata l'ultima volta, con un inedito sfondo sfumato dal rosso al nero, per il volume da libreria del dicembre 2019 che raccoglie la saga di Proteus. Volume tra l'altro ristampato recentissimamente (21 aprile 2023), con una copertina diversa firmata da Claudio Villa.


In Europa questa cover di Tex venne utilizzata sia per l'edizione Finlandese, e relativa ristampa, sia per la norvegese, sia un paio di volte in Francia su Rodeo e Mustang, sia in Olanda. In ognuna di queste versioni la copertina di riferimento è quella originale del 1976.


In Brasile esistono almeno un paio di versioni di questa cover: quella della collana edita da Vecchi, ispirata all'albo originale italiano; e quella della Collana Tex Coleçào della Mythos ispirata a Tutto Tex.


Doppia apparizione anche in terra turca per l'illustrazione di Tex 186, ed entrambe le volte sulla collana Yeni Teks, della Ceylan Yayinlari. C'è però una fondamentale differenza tra le due immagini: quella del numero 36 è realizzata dall'illustratore turco Cemal Ragip Derin, quella del numero 83 è l'originale di Galep. Da notare che Ragip per primo aveva notato che la pistola dell'avversario di Tex non era proporzionata al resto della figura e l'aveva disegnata più lunga.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.

domenica 30 aprile 2023

SECRET ORIGINS: MISTER NO 131

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.

Prosegue la collana collaterale alla Gazzetta dello Sport che ripropone per la prima volta completamente in quadricromia gli albi di Mister No. Prossimo traguardo a quota 160, anche se alla fine di quell'albo la storia non si conclude e, inevitabilmente, o la serie proseguirà o il numero 160 sarà di dimensioni doppie. Un'altra novità nella collana sarà, a metà di questa tranche di albi, l'arrivo del frontespizio, con la conseguente diminuzione di tavole da 96 a 94 e con una pagina di redazionali in più da riempire per i curatori della collana.


Si prosegue col botto: un'avventura bellica della formidabile coppia Nolitta-Diso. La storia parte però dalla città costiera ecuadoregna di Guayaquil, ormai da una sessantina d'anni la più popolosa del paese sudamericano; qui Mister No incontra casualmente la bella archeologa Patricia e, per aiutarla, viene pestato a sangue da quattro truffatori locali. Da un letto d'ospedale quindi Jerry racconta a Patricia di quando anche lui in qualche modo ha avuto a che fare con dei reperti archeologici. Il flashback ci catapulta al 20 gennaio del 1944, quando il protagonista si trovava in Italia, con la 36a divisione dell'esercito americano, in prima linea contro i tedeschi arroccati sulla "Linea Gustav". Jerry e i suoi commilitoni partecipano alla cosiddetta "Battaglia del fiume Rapido". L'albo si interrompe dopo il drammatico attraversamento del fiume Gari, durante il quale la 36a divisione venne decimata dall'esercito nazista. Jerry e pochi altri superstiti si ritrovano abbandonati al di là del fiume a pochi metri dalla prima linea tedesca.



La copertina di Diso è una "non-copertina" nel senso che è realizzata mettendo insieme le tre vignette interne che vedete qui sopra tratte rispettivamente dalle pagine 82, 78 e 45 del volume in edicola. Non sappiamo se a realizzare il collage fu lo stesso Diso o il grafico di redazione. L'unica cosa realizzata appositamente sembrerebbe la faccia di Mister No, ma non è escluso che anche quella provenga da un'illustrazione precedente del maestro romano.
In questa gif animata vedete i vari passaggi.



Nonostante sia un montaggio di immagini la copertina ebbe un discreto successo tanto che sia la Bonelli, che la If  l'hanno utilizzata in tutte le occasioni possibili. L'illustrazione in questione è riapparsa in edicola infatti come copertina della raccolta numero 32, con Mister No che sfonda la barriera della grafica della testata mettendo un piede fuori dal cerchio.


Anche la If l'ha scelta, nell'ottobre 2012 come copertina del numero 66 della sua ristampa, ricolorando come sempre l'immagine rendendola molto più realistica. 


E ancora poi la Bonelli, nel settembre 2022, a riesumare la cover in occasione del volume brossurato da libreria, che raccoglie le avventure belliche europee di Mister No, tra l'Italia e le Ardenne.


La copertina di Mister No 131 ha valicato ovviamente anche i confini nazionali per venire pubblicata nel novembre 1989 in terra francese. Quella di Nolitta e Diso sarà tra l'altro l'ultima avventura pubblicata dalla collana targata Mon Journal. Il 167° volume transalpino è intitolato La ligne Gustav, con riferimento alla linea difensiva dell'esercito tedesco in centro Italia. 


A causa della diversa foliazione, rispetto alla pubblicazione italiana, il numero successivo della collana francese contiene la parte finale dell'episodio oggi in edicola con Gazzetta, rendendo necessaria una copertina supplementare. L'albo, del dicembre 1989, si intitola La rivière maudite, Il fiume maledetto, ovvero quello attraversato da Jerry e compagni, costato la vita alla maggior parte di loro e la copertina venne affidata a una illustratore imprecisato che non riusciamo a identificare perché online non si riesce a trovare una versione con la definizione migliore di quella che vedete qui sotto.


In ogni caso la fonte di ispirazione è la striscia centrale che trovate a pagina 31 di questo volume.

Passiamo all'edizione Jugoslava, il cui grafico, non avendo nessun quadrifoglio da eliminare stavolta, decide di  far scomparire l'abbazia di Monte Cassino dall'illustrazione. Il titolo è quello italiano tradotto.


Questo episodio venne pubblicato anche in Brasile nella breve collana della Mythos dedicata a Mister No a inizio secolo. L'avventura bellica in Italia venne raccolta nei volumi 15 e 16 della serie, datati 2003. Anche in questo caso l'immagine venne ricolorata e l'abbazia eliminata.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index. 

lunedì 24 aprile 2023

SECRET ORIGINS: MISTER NO 130

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.


Si conclude a fine albo l'avventura di Capone e Nolitta disegnata dai fratelli Di Vitto (o da almeno uno di loro, a giudicare dalla firma che compare a pagina 42 di questo volume).
Siamo nel 1955 e Mister No probabilmente era uno dei lettori di Playboy della prima ora, dato che aveva nel suo zaino una copia della rivista americana, nata poco più di un'anno prima (dicembre 1953), grazie alla quale i soldati giapponesi abbandonati nella foresta amazzonica scoprono che in realtà la guerra è finita in maniera tragica per loro con la distruzione di Nagasaki e Hiroshima. Il gruppetto resosi conto di essere stato raggirato del Colonnello Mishima si ribella alla squadra di compatrioti appena ritrovata, ma viene sterminato dai nuovi arrivati. Sopravvive solo il sergente Toshiro che viene brutalmente torturato, senza successo, dagli uomini del Colonnello e poi, privo di conoscenza, imprigionato nella stessa stanza di Mister No. Nel corso della notte i due prigionieri, nemici in tempo di guerra, riescono a liberarsi a vicenda e si alleano contro Mishima. All'alba riescono quasi nel loro intento; a completare il piano, uccidendo il colonnello, sono però gli indios Barauana. Mishima appurato che il suo paese si era dimenticato di lui e dei suoi uomini, e che la sua città, Nagasaki, è stata praticamente rasa al suolo, decide di togliersi al vita facendo Harakiri.


Rispetto alla copertina originale, del marzo 1986, e mai più riutilizzata fino a oggi, quella di questa edizione della Gazzetta dello Sport si segnala per l'aggiunta di una doppia firma (ormai un classico), dell'illustratore Roberto Diso, e per un poco felice, esteticamente parlando, completamento al disegno nella parte inferiore, con una gamba sinistra del protagonista, un 10% più corta della destra. 


Anche all'estero questa copertina non è certamente tra le più viste. Si registra la versione francese della Mon Journal, datata settembre 1989, per l'albo intitolato Survivants de l'enfer, I sopravvissuti dell'inferno. Il titolo si riferisce ovviamente al gruppo dei soldati giapponesi rimasti a guardia del loro fortino per dieci anni dopo al fine della guerra.


A causa della differente foliazione rispetto alla versione italiana anche il numero successivo dell'edizione transalpina, il 166 dell'ottobre 1989, contiene questa avventura di Capone e Nolitta. Inevitabile quindi una nuova copertina per l'albo francese intitolato Harakiri, affidata a un illustratore imprecisato  e ispirata da una vignetta di pagina 82 che ci racconta del  tutt'altro che facile ritorno a Manaus di Mister No alla fine della sfortunata spedizione a Serra dos Cobras.



Chiudiamo con la seconda e ultima versione straniera, quella jugoslava, pubblicata su Lunov Magnus Strip 854, a cui, puntualmente, è stato cancellato il quadrifoglio portafortuna sulla spalla del protagonista.


 
Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index. 

venerdì 21 aprile 2023

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 160

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.


Su Tex Classic 160 troviamo ristampate a colori 192 strisce, pubblicate la prima volta sui numeri dal 21 al 24 della Serie Pueblo, la 34a di Tex nel formato originale, usciti in edicola tra luglio e agosto del 1965. Le stesse pagine erano state pubblicate per la prima volta nel formato bonelliano a cavallo tra i numeri 74 e 75 della serie principale di Tex, datati rispettivamente dicembre 1966 e gennaio 1967
Il titolo del Classic, Giacche azzurre, è quello del numero 23 della Serie Pueblo, mentre la cover, che la redazione ha ritenuto più idonea per questo albo, risale al marzo 1976, ed è quella di Tex 185Il giudice Maddox. Lo sfondo dell'immagine viene però modificato: si passa dalla main street di una cittadina del selvaggio ovest, al deserto. Non si capisce esattamente il motivo di tale cambio, dato che non ri riferisce al titolo e non è dovuto a nessun avvenimento contenuto nell'albo, dato che nelle 64 tavole dell'albo Tex non spara mai da cavallo, e che la storia si svolge tra gli spalti di un fortino, durante un attacco indiano, con l'intervento della cavalleria, e si conclude in un saloon della cittadina di Denver. 


Francesco Bosco e Mauro Scremin ci hanno svelato fin dal loro primo volume di Western all'italiana che Galleppini si ispirò per quella storica cover a due distinte immagini, una per il cavallo e l'altra per Tex. Partiamo col cavallo, che in origine è stato disegnato da William Vance per il suo personaggio Ray Ringo. 


L'illustrazione venne pubblicata per la prima volta il 30 novembre 1965, come copertina del numero 48 del Journal de Tintin (edizione belga) della Editions du Lombard, qui sotto la vediamo come copertina della 76a raccolta della collana, edita nel marzo del 1967.


Aurelio Galleppini utilizzò il solito cavallo di Vance, tra il 1975 e il 1976, in due copertine della attuale serie di Tex, quella del numero 175 e quella el numero 185. Li vediamo qui sotto a confronto.


Per la scomoda posizione del protagonista invece la fonte di Galleppini deriva in origine da un fotogramma del film Pochi dollari per Django.


Non ci è dato sapere se la fonte fosse esattamente il fotogramma o l'illustrazione che da questo fu tratta per una delle locandine del film.

L'assemblaggio delle due immagini non è tra i più felici, specialmente per la gamba destra di Tex che risulta piegata in maniera molto innaturale, mentre, da come parte il colpo dalla pistola del ranger, quello che più probabilmente sarà colpito è il  povero cavallo.


Prima di apparire in copertina del Tex Classic 160, questa immagine era apparsa ovviamente come cover dei numeri 185 sia di Tutto Tex che di Tex Nuova Ristampa. In quelle occasioni finalmente Tex indossa la camicia gialla che lo contraddistingue e il cielo si tinge progressivamente dei colori del tramonto.


Questa storica cover è apparsa anche almeno un paio di volte in Francia, sia sulla testata Rodeo della Lug (aprile 1980) che su Mustang della Semic (dicembre 1994). Nella seconda versione segnaliamo un inedito cielo azzurro che in Italia approda solo oggi con il Classic.


In Brasile segnaliamo almeno tre apparizioni di questa cover. Le prime due, targate Vecchi, sono specchiate rispetto all'originale italiano. La seconda si segnala per essere completamente ricalcata dalla copertina originale. La terza versione è dalla Mythos per il 237° albo della collana Tex Coleçào, ed è ispirata, come colori, alla cover di Tutto Tex.


Almeno tre versioni di questa immagine provengono anche dalla Turchia. Le prime due arrivano entrambe dalla stessa collana Yeni Teks, della Ceylan Yayinlari, la prima ridisegnata da Cemal Ragip Derin per il numero 33, la seconda nella versione di Galep per il numero 94. In tempi recenti troviamo invece la ristampa ispirata cromaticamente alla nostrana Tex Nuova ristampa.


Chiudiamo il giro del mondo con le versioni "sinottiche" europee curate dalla  Williams. Qui sotto ne trovate due finlandesi (originale e ristampa), seguite dalla norvegese e dalla olandese.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.

sabato 15 aprile 2023

SECRET ORIGINS: MISTER NO 129

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.


L'avventura di Capone, affiancato da Nolitta, e disegnata dai fratelli Di Vitto, prosegue per tutto l'albo, e porta Mister No a scoprire che i sedicenti professori universitari che sta accompagnando a Serra dos Cobras, in realtà sono un manipolo di ex-soldati giapponesi. Il "commando" punta a ritornare in una segretissima base nipponica della Seconda Guerra Mondiale, costruita in piena Amazzonia, per riprendere gli esperimenti interrotti dalla fine del conflitto. Arrivati al campo i giapponesi imprigionano Jerry, e scoprono che un piccolo gruppo di loro ex-commilitoni, sopravvissuti a un incidente aereo, ancora lo utilizzano, convinti che la guerra sia ancora in corso. Il Colonnello Mishima, capo della spedizione, per il momento preferisce continuare a farglielo credere. 
La storia è tra le poche che si svolgono in un anno dichiarato: in questo caso, secondo la sceneggiatura di Capone e Nolitta siamo nel 1955. Rimane inoltre il dubbio sul fatto che sia stata disegnata dal solo Stefano Di Vitto, visto al firma "S.Di Vitto" che troviamo a pagina 88.
Rispetto alla copertina originale, del febbraio 1986, quella di Gazzetta si differenzia leggermente per la forma della nuvola che sovrasta la scena e per l'aggiunta della firma di Diso. 


La stessa immagine era già apparsa prima d'oggi nelle edicole italiane in un altro paio di occasioni: innanzitutto racchiusa nel classico cerchio della grafica della raccolta numero 31, realizzata con le rese dei numeri 128 e 129; poi, nel settembre 2012, completamente ricolorata, per il numero 65 della ristampa delle Edizioni If.



Prima di passare alle edizioni straniere di questa immagine, segnaliamo che online,  grazie al collezionista sloveno Aleksandar Dordevski, si può trovare anche la scansione dell'illustrazione originale col titolo di Corteggi incollato in alto, a coprire le nuvole.


La copertina è apparsa in Francia nell'agosto 1989 in occasione del numero 164 della collana transalpina dedicata all'antieroe nolittiano, intitolato Mission Flèche Verte, Missione Freccia Verde, come il nome del campo militare nipponico in piena Amazzonia.


Nello stesso anno, in Jugoslavia,  sul numero 853 di Lunov Magnus Strip appare la stessa illustrazione. In questo caso l'albo si intitola Kavsaki-56 come il bimotore nipponico che la spedizione guidata da Mister No rintraccia nella foresta. Nella cover balcanica, come di consueto, viene eliminato il quadrifoglio portafortuna dalla spalla di Mister No.


Rimanendo nella penisola balcanica segnaliamo la cover del 61° volume della croata Libellus, datato 2013 che raccoglie l'intera avventura di Capone e Nolitta col titolo L'ultimo samurai.


Concludiamo con la cover del 33° Mister No Klasik, della casa editrice turca Lal Kitap, ristampa cronologica che raccoglie gli albi italiani dal 129 al 132.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index.