di Giampiero Belardinelli
Introduzione
Nei
mesi di maggio, giugno e luglio 2025 è stata pubblicata sulle pagine
di "Zagor" un’avventura intitolata Sasquatch, scritta da
Moreno Burattini e illustrata da Arturo Lozzi. Questa storia ruota
attorno alla misteriosa creatura dei boschi conosciuta anche come
Bigfoot. Sebbene questa non sia la sede per approfondire l’avventura
di Zagor, la sua uscita ha rappresentato lo spunto per rileggere,
nell’applicazione "Bonelli Digital Classic", la celebre storia
di Tex realizzata da Guido Nolitta e disegnata da Erio Nicolò,
anch’essa incentrata proprio sulla figura enigmatica del Sasquatch.
Quest’ultima è stata pubblicata nei numeri 220, 221, 222 e 223 di "Tex Gigante" (febbraio-marzo 1979). La copertina di "Tex" n. 223, tra
l’altro, è stata ripresa da Alessandro Piccinelli nell'albo "Zagor
Gigante" n. 719, un voluto omaggio a Galep e alla storia texiana di
Nolitta e Nicolò.
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Il Sasquatch in "Tex" e "Zagor" (notare la citazione grafica) |
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Sasquatch |
La leggenda del Sasquatch
Il
Sasquatch è una figura del folklore nordamericano, protagonista di
storie e leggende. Le prime testimonianze scritte risalgono al XIX
secolo, ma racconti simili esistevano già tra le popolazioni
indigene. Tribù come i Salish, i Lummi e i Sts’ailes parlavano di
esseri giganti, pelosi e schivi che vivevano nelle foreste. Le
impronte giganti, spesso rivelatesi scherzi, alimentano la leggenda,
insieme a foto sfocate e video traballanti. Dal punto di vista
antropologico, il Sasquatch rappresenta il bisogno umano di trovare
ciò che è selvaggio e sconosciuto. Alcuni scienziati, come Grover
Krantz, hanno studiato seriamente la possibilità della sua
esistenza, mentre altri vedono il mito come un prodotto della cultura
pop. Il Sasquatch rimane comunque un simbolo del mistero e della
natura indomata.
Agosto
è spesso periodo di vacanze; chi ama l’esplorazione tra le
montagne – il soprascritto appartiene a questa categoria – può
sognare di scorgere una creatura insolita tra le ombre delle foreste.
UUUUUHHHHHHH: cos’e? Forse è un Sasquatch!
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Uno strano nome |
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L'arrivo del Sasquatch |
L’eredità dell’amicizia e lo schema narrativo
In
un saloon di Virginia City (Nevada), Tex e Tiger si imbattono in un
loro vecchio amico. Lindeman, guida esperta, si trova all’ultima
missione della sua carriera, ma un imprevisto violento gli impedisce
di accompagnare la carovana destinata ai territori dei Klamath. La
spedizione, composta dagli scienziati Brokman e Sears, è motivata
dalla volontà di studiare le numerose ossa di dinosauro presenti
nella regione. A causa dell’incidente occorso a Lindeman, Tex e
Tiger si fanno carico di guidare la carovana al posto dell’amico,
dando così il via all’avventura. Questa dinamica rappresenta un
classico schema nolittiano, già utilizzato in diverse storie di
Zagor, in cui l’inizio del viaggio nasce spesso da una sostituzione
o da un imprevisto che coinvolge personaggi amici dei protagonisti.
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Frenesia sovrannaturale |
Tra
avventura e antropologia: il confronto con il diverso
Questa
dinamica narrativa, tra fedeltà agli amici e senso dell’ignoto, si
intreccia profondamente con uno dei temi centrali della scrittura di
Sergio Bonelli: l’incontro e il confronto con l’alterità. In
effetti, il Tex scritto da Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli) si
distingue proprio per la sua capacità di immergere le avventure in
un contesto culturale e antropologico ricco di dettagli. Nolitta non
si limita alla superficie del folklore, ma esplora credenze, riti e
tradizioni di popoli come i Klamath restituendo al lettore personaggi
e ambientazioni vivi, autentici e talvolta sorprendentemente
complessi. Questa attenzione quasi etnografica richiama alla mente la
sensibilità narrativa di Mister No, soprattutto nelle sue storie
amazzoniche, dove la curiosità per il mondo e il rispetto per le
culture incontrate sono un motore fondamentale del racconto. Anche in
Tex, dunque, si percepisce un eroe capace di ascoltare, imparare e
rapportarsi alle culture indigene senza paternalismi, ma con uno
sguardo erudito e partecipe.

Il rito della guarigione
Il
pragmatismo di Tex e la cecità della scienza
Nella
valle ai piedi delle montagne, la spedizione si imbatte presto in
racconti sussurrati dagli anziani Klamath: il Sasquatch sarebbe non
solo una creatura leggendaria, ma anche un guaritore, capace di
curare malattie considerate senza speranza. L’eco di queste storie
accende la curiosità ossessiva degli scienziati Brokman e Sears, i
quali, ignorando le caute direttive di Tex, tramano di catturare il
Sasquatch per sottoporlo a studi nei laboratori lontani dalle
foreste. Tex, sorretto dal parere equilibrato di Crosby, lo
scienziato che attendeva Brokman e Sears al villaggio dei Klamath, si
oppone con fermezza, intuendo i rischi di una simile trasgressione.
La sua opposizione, però, non basta a contenere la smania dei due
scienziati: l’intrusione nel territorio sacro e le intenzioni
predatorie scatenano la collera del villaggio. Tex e Tiger, loro
malgrado, vengono accusati di complicità e imprigionati, legati al
palo della tortura in attesa di giudizio.
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Minaccia o salvezza? |
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La liberazione dei giusti |
L’ancestrale
conoscenza del Sasquatch e… Aquila delle Notte!
Proprio
quando il clima di tensione sembra destinato a sfociare nella
tragedia, un’ombra possente emerge dalla foresta: il Sasquatch,
attratto forse dalla sofferenza e dalla purezza d’intenti di Tex,
irrompe nel villaggio. Il suo sguardo antico incrocia quello degli
uomini e, con gesti lenti ma pieni di forza, libera i Nostri (Tex,
Tiger e Crosby) placando la furia dei Klamath. La creatura, nel suo
mistero, riconosce la differenza tra chi cerca l’incontro e chi
desidera solo il possesso. La vendetta della natura, incarnata dalla
creatura e dal giudizio dei Klamath, non lascia scampo a Brokman e
Sears, che pagano con la vita il loro disprezzo e la loro cecità.
Mentre il villaggio torna alla quiete, il Sasquatch si dissolve tra
le ombre degli abeti, lasciando dietro di sé il mistero, la
gratitudine degli indigeni e una nuova, profonda consapevolezza nei
cuori di chi ha saputo guardare oltre il proprio orizzonte.
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La saggezza di Tex |
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L'addio del Sasquatch |
Nicolò
in digitale
In
questo racconto Nicolò ha inserito elementi enigmatici all’interno
di un racconto western, mantenendo sempre un tono sobrio ma
efficace. Il dialogo stesso sottolinea un certo sarcasmo tipico dei
fumetti italiani d’epoca, dove l’ignoto è affrontato con ironia.
L’impatto è quasi cinematografico, con una regia visiva che guida
la tensione scena per scena. Scrutando a fondo le sue illustrazioni,
sembra di poter assistere a due diverse narrazioni (sempre in ogni
modo totalmente unificate): la trama che scorre veloce verso
l’epilogo, e una serie di situazioni grafiche che sembrano voler
raccontarci, da sole, la vera epopea del West. La visione in
digitale sul mio laptop con display ad alta risoluzione esalta al
meglio la qualità e il dettaglio del segno di Nicolò, apprezzabile
anche sulle pagine cartacee, pur con un impatto minore.
Giampiero Belardinelli