martedì 16 gennaio 2024

LE MATITE PIU' VELOCI DEL WEST... MA NON SOLO.

I disegnatori più prolifici nella storia della Sergio Bonelli Editore.

Diamo i numeri 85

di Saverio Ceri

Come promesso un paio di puntate fa, torniamo a parlare di disegnatori bonelliani; in particolare su come poter meglio giudicare la loro prolificità, dato che il ritmo della pubblicazioni delle loro storie, non necessariamente coincide col tempo di realizzazione delle stesse. 

Illustrazione di Claudio Villa per un miniposter di Tex

Innanzitutto la classica premessa per chi si imbatte per la prima volta nei nostri "numeri": si tratta di classifiche di quantità, non di qualità. Quando parleremo di allori, ori, primi posti, vincitori, e via dicendo, ci riferiamo sempre al dato oggettivo del numero delle tavole prodotte e/o pubblicate.
Come accennavamo nella puntata 83 di Diamo i Numeri, per capire quali sono davvero i disegnatori più prolifici, andrebbe realizzata una graduatoria che prende in considerazione un periodo di tempo di almeno cinque anni. Perché proprio cinque anni? perché nel giro di questo lasso di tempo tutti i disegnatori che lavorano in Bonelli riescono a veder pubblicati i frutti del loro lavoro, anche se impegnati in lunghe storie da oltre 400 pagine, come alcune avventure di Tex o, più raramente, di Zagor. Si tratta di una classifica che ogni fine anno prende in considerazione le tavole pubblicate considerando gli ultimi 60 mesi e non solo 12. La nostra, ormai classica, classifica annuale ci dice chi, spesso casualmente, per una serie di fortunati eventi, quell'anno, si è visto pubblicare più tavole degli altri disegnatori; Questa graduatoria estesa, una sorta di "Ranking" dell'ultimo lustro, ci dice invece chi è il disegnatore più pubblicato in un periodo di tempo sufficiente a attutire, se non azzerare, la variabile della programmazione redazionale.

La storia di Zagor che inizia a febbraio riporta in edicola un illustratore assente da tre anni, Marco Verni. La latitanza era dovuta proprio a questa storia che probabilmente sarà la più lunga dello Spirito con la Scure con oltre 500 tavole. Di questo suo lungo impegno, di oltre quattro anni, nel ranking dei disegnatori bonelliani ne rimarrà traccia per un lustro. Illustrazione di Piccinelli

Mi sono fatto un po' prendere la mano è ho calcolato una classifica di questo tipo dal 1952 a oggi, praticamente dalla nascita di Tex, dato che il dato del 1952 comprende in realtà le annate dal 1948 al 1952. Sono venute fuori un po' di cose interessanti che, andando a ritroso nel tempo, scopriremo insieme.
Partiamo dal ranking dell'anno appena concluso, che parzialmente ho già anticipato nella puntata di fine anno dedicata agli illustratori; la graduatoria tiene in considerazione gli albi datati 2019, 2020, 2021, 2022, 2023. Per capirci funziona un po' come il ranking tennistico ATP settimanalmente aggiornato coi risultati delle ultime 52 settimane, o ancor più calzante come il ranking calcistico dell'UEFA, rispetto alla graduatoria dell'anno precedente escono i "punti" del 2018 e vengono sostituiti da quelli del 2023;  solo che i "punti" nel nostro caso, non derivano da vittorie o da passaggi al turno successivo, ma sono semplicemente le tavole pubblicate. Non una lista dei più bravi, dunque -mi preme ribadire-, ma dei più veloci a sfornare tavole, e vedersele programmare e pubblicare sulle varie collane dell'editore meneghino.
Negli ultimi 60 mesi i disegnatori pubblicati su albi Bonelli sono stati ben 359, per brevità citeremo solo i 50 più pubblicati; questa dunque la Top 50 disegnatori bonelliani più prolifici degli ultimi cinque anni. 



Max Bertolini precede di sole 12 tavole Corrado Roi, e questo è già un piccolo evento, scoprirete vedendo la prossima tabella. Il disegnatore, che principalmente lavora per Nathan Never balza, grazie alle 320 pagine di quest'anno, dall'ottavo al primo posto. Ed è anche il primo disegnatore della serie fantascientifica a raggiungere la vetta, normalmente appannaggio di illustratori di Tex, Dylan Dog o Zagor, almeno dal 1991 a oggi.
Se è l'abdicazione del Re (o Roi?) dei velocisti, o solo un momentaneo calo di produttività "bonelliana" (Corrado, per la cronaca, ha prestato le sue chine anche per tre volumi editi da Lo Scarabeo negli ultimi tempi), lo scopriremo solo nei prossimi anni. Per il momento sappiamo che, pur con lo score più basso dei 72 vincitori che citeremo in questo articolo, il nome sull'albo d'oro, quest'anno lo mette Bertolini, e, come vedrete dall'ultima tabella tra i circa settecento disegnatori che hanno lavorato per Bonelli dal 1941 a oggi, sono solo una dozzina quelli che possono vantare una presenza in questo albo d'oro.

Max Bertolini, il disegnatore più pubblicato su albi bonelli negli ultimi 60 mesi, ha anche un passato da copertinista per la collana Nathan Never Granderistampa.

Corrado Roi, rispetto al ranking del 2022, perde 32 tavole, dato che, per comporre il risultato finale, alle 252 pagine pubblicate nel 2018, vengono sostituite le 220 del 2023; tanto basta a scivolare in seconda posizione. E' comunque per lui il tredicesimo podio consecutivo in questa graduatoria. Solo in cinque hanno fatto meglio di lui nella storia della casa editrice: Francesco Gamba, per ben 27 anni di fila a medaglia; Aurelio Galleppini per 19 anni consecutivi sul podio; la coppia Gallieno Ferri e Giovanni Freghieri, giunti a 16 presenze  di fila tra i primi tre del ranking; e Franco Bignotti, ininterrottamente per 14 anni  su uno dei tre gradini più alti. Ovviamente Roi può ancora migliorare questa sua lunga striscia positiva, nei prossimi anni.

L'inconfondibile tratto di Corrado Roi, che quest'anno deve accontentarsi del secondo posto del ranking  

Al terzo posto Walter Venturi, che eguaglia il suo miglior score, ottenuto nel 2021, ma soprattutto conferma  la medaglia di bronzo dello scorso anno.
Tra i primi dieci anche Brindisi e De Angelis che hanno una casella "vuota" in uno degli ultimi cinque anni, ma grazie agli altri quattro risultati riescono a veder comunque riconosciuta la loro prolificità, grazie a una graduatoria di questo tipo.
Nel secolo scorso per entrare in Top Ten servivano spesso oltre le 220 tavole annuali; nell'ultimo ventennio l'asticella si è un po' abbassata e  basta una media tra le 190 e le 220 tavole l'anno per rientrare tra i primi dieci; nell'ultimo lustro in particolare sono state necessarie almeno 207 pagine annuali realizzate e pubblicate. A proposito di primi dieci, nel 2023 si registra lo scarto minimo tra il primo e il decimo in classifica, che è di sole 209 pagine; questo spiega come Bertolini abbia potuto scalare così rapidamente la graduatoria. Mai nessuno dei precedenti numeri uno del ranking era reduce da un'ottavo posto dell'anno prima. Solo Chiarolla nel 2002 aveva fatto qualcosa di simile, provenendo però dalla settima piazza del 2001. Normalmente che giunge al vertice era già sul podio nei dodici mesi precedenti.

Lo Zagor di Walter Venturi, terzo disegnatore per tavole pubblicate dal 2019 al 2023.

Il periodo di Roi

Se guardiamo gli ultimi dieci anni il re indiscusso è stato Corrado Roi. Lo scopriamo vedendo qui sotto le Top Ten del ranking, dal 2014 al 2022, gli altri nove anni che completano il decennio.


Salta subito all'occhio che Corrado Roi può vantare in questo periodo ben 8 medaglie d'oro, e una d'argento, cedendo solo nel 2021 lo scettro per un anno allo zagoriano Marcello Mangiantini, che comunque prima di riuscire ad affermarsi aveva ottenuto già buoni risultati, conquistando 2 argenti (2015 e 2019) e un bronzo (2018), e presentandosi in Top Ten in altre sei occasioni negli ultimi dieci anni; praticamente era mancato solo nel 2016 in cui era precipitato al 22° posto.

Lo Zagor di Marcello Mangiantini, uno dei pochi disegnatori ad aver momentaneamente superato Roi nel ranking nell'ultimo decennio.

Altro nome ricorrente nelle graduatorie dell'ultimo decennio è quello di Giovanni Freghieri con quattro secondi posti e un terzo posto, a completamento degli exploit del decennio precedente. I fratelli Nando e Denisio Esposito che quest'anno sono usciti dalla Top Ten, hanno sempre una buona media di pagine pubblicate, tanto da apparire sempre nei primi dieci posti, nelle sei graduatorie precedenti a quella dell'anno appena concluso, arrivando addirittura al secondo posto nel 2020. Medaglie di bronzo nell'ultimo decennio anche per Roberto De Angelis e Luca Enoch in un paio di occasioni, ma anche per Luigi Piccatto, Gianni Sedioli e Walter Venturi.
Da notare che nel 2014 Roi ha vinto con oltre 2000 tavole (ovvero  la media di oltre 400 pagine all'anno), era la prima volta che accadeva dal 1996, e poi non è più accaduto. Parrebbe un dato eccezionale, ma, come vedremo più avanti, nell'epoca d'oro bonelliana con quello score non si riusciva nemmeno a salire sul podio.

Il periodo di Freghieri 
Proseguiamo il viaggio a ritroso segnalando d'ora in poi solo il podio. Dividerò il lungo albo d'oro dal 1952 al 2013, in cinque tronconi corrispondenti ad altrettanti periodi legati quasi sempre a un solo disegnatore di riferimento. Qui sotto la prima tranche, quella che va dal 2005 al 2013.


L'autore di riferimento in quel periodo è stato senza dubbio Giovanni Freghieri, con 8 medaglie d'oro consecutive. Nell'anno della sua prima affermazione, il 2005, il disegnatore di Dylan Dog, era reduce da due argenti consecutivi e un bronzo, risalente al 2001. Guardando i dati potremmo ipotizzare che a decretare il successo di Freghieri, comunque un buon velocista, fu non tanto un incremento clamoroso di tavole pubblicate, ma il progressivo abbandono dei disegnatori della golden e silver age bonelliana, che ci avevano abituato a score di oltre le 2500 tavole a lustro. Fino a tutti gli anni Ottanta, con le 1812 tavole quinquennali, che rappresentano il suo record, Freghieri, come qualsiasi altro disegnatore del periodo preso in esame, non sarebbe neppure salito sul podio.

Illustrazione di Giovanni Freghieri, il più prolifico disegnatore di Dylan Dog, che è stato anche il numero uno del ranking dei disegnatori bonelliani più pubblicati dal 205 al 2012.

In questo periodo segnaliamo anche Corrado Roi con il suo primo oro e due bronzi che si preparava a succedere a Freghieri; e  Paolo Di Clemente, quattro volte secondo, che mancò il successo per sole tre pagine nel 2011. Jose Ortiz, Gallieno Ferri e Alessandro Chiarolla, capaci ancora di raggiungere l'argento in questo periodo, erano già stati grandi protagonisti nei quindici anni precedenti, un periodo di interregno in cui a prevalere furono ben cinque autori tutti legati a Zagor, o a Tex, o anche a entrambi gli eroi bonelliani più longevi. 

il periodo "di mezzo"

Dal 1991 al 2004, si alternarono al top del ranking degli illustratori bonelliani, due disegnatori provenienti dalla silver age,  Gallieno Ferri e Franco Donatelli, un disegnatore entrato in Bonelli negli anni Ottanta, Alessandro Chiarolla e due velocisti della matita  giunti in Via Buonarroti negli anni Novanta, reduci da successi in terra straniera: Josè Ortiz, unico disegnatore non italiano a raggiungere il gradino più alto del podio, e Carlo Raphael Marcello. fino ad allora impegnato oltralpe.


In questo lungo periodo il più pubblicato fu Ferri, capace di aggiudicarsi sei ori, due argenti e due bronzi, pur con quantità di tavole ben lontane da quelle prodotte nel suo periodo migliore (il suo anno record, il 1966, gli valse, non un oro ma  solo un bronzo!).
Tre ori  consecutivi, tra il 2002 e il 2004 per un altro zagoriano, Chiarolla, che riuscì a tenere dietro lo scalpitante Freghieri per un paio d'anni, prima di cedergli lo scettro del comando. Marcello, proveniente dalle esperienze oltralpe e attivo in quegli anni sia su Tex che su Zagor, salì per sette anni consecutivi sul podio a cavallo dei due millenni, collezionando due ori, quattro argenti e un bronzo. Grazie alla sua velocità nello sfornare tavole di Tex, anche Ortiz riuscì a scalare il podio fino al gradino più alto, in un paio di occasioni e in due millenni differenti. Donatelli, zagoriano doc, apre il periodo vincendo il suo secondo e ultimo oro, nonostante sia salito ben 20 volte in carriera sul podio.

Gallieno Ferri per sei anni al vertice del Ranking dei disegnatori, in questa illustrazione del 1992 sembra presagire il passaggio di consegne da illustratori zagoriani a dylandogghiani


Nel 1996 segnaliamo l'ultimo podio di Francesco Gamba, il disegnatore in assoluto più pubblicato negli 83 anni di vita della Bonelli Editore. Un altro disegnatore molto prolifico Roberto Diso, non è mai riuscito ad andare oltre il terzo posto nel ranking: tra il '91 e il '94 troviamo i suoi primi quattro bronzi, dei cinque che ha in bacheca.

Il periodo di Bignotti

Il periodo che va dal 1977 al 1990 è stato caratterizzato dalla presenza in cima al ranking di Franco Bignotti, vincitore di ben 11 ori, di cui 8 consecutivi, oltre che di tre argenti. Furono soprattutto le tavole di Mister No a portarlo in alto, ma fu grazie a quelle per Zagor e Martin Mystère che riuscì a staccare i colleghi.  


Il prolifico Bignotti che proprio in quegli anni aveva "a bottega", tra gli altri,  un certo Claudio Villa fu anche l'unico in quel lasso di tempo a superare le 3000 tavole quinquennali, exploit riuscito precedentemente solo a un altro disegnatore che scopriremo nella prossima tranche dell'albo d'oro. Da notare come pur con score altissimi, rispetto a oggi, Franco Donatelli, Gallieno Ferri e Francesco Gamba spesso si dovettero accontentare del terzo posto. Faccio notare che solo questi quattro illustratori, si aggiudicarono in quei quattordici anni tutte le medaglie a disposizione; nell'albo d'oro appaiono solo loro nomi. Francesco Gamba vincitore di un paio di ori in questo periodo, conclude la sua ininterrotta presenza sul podio dopo ben 27 anni, nel 1984, La sua cavalcata iniziata con l'esordio della striscia dedicata al Picolo Ranger, si arresta in concomitanza della chiusura della serie gigante dello stesso personaggio. Da segnalare un oro anche per Franco Donatelli che proprio del Piccolo Ranger fu lo straordinario primo copertinista. Nel 1978, anno del primo alloro, Donatelli riuscì nella piccola impresa di mettersi alle spalle sia Bignotti che Gamba, i due illustratori che sono stati in testa al ranking dei disegnatori più prolifici bonelliani, praticamente sempre, nei 30 anni tra il 1960 e il 1990. 

Franco Bignotti, protagonista nel ranking dei disegnatori dal 1977 al 1990 fu anche un valido copertinista per la SBE. Questa la sua unica cover per la serie Joselito pubblicata in sette albi della Collana Rodeo tra il 1979 e il 1980

Il periodo di Gamba

Come avete intuito è proprio Francesco Gamba, l'indiscusso re dei velocisti bonelliani nel periodo precedente, quello che va dal 1960 al 1976. In quegli anni Gamba vince ininterrottamente 17 titoli di fila, grazie alle sue matite per Il Piccolo Ranger, a strisce prima, e in albo poi. Aurelio Galleppini, tra il '60 e il '66 e Galleno Ferri nei dieci anni successivi, hanno provato a tenergli testa, ottenendo solo (si fa per dire) medaglie d'argento. Nel 1974 Ferri per sole due tavole non riuscì a scavalcare il collega, e dovette rimandare il suo primo successo, che arrivo solo 28 anni dopo!


Nel 1968 Francesco Gamba stabilì il record di pagine quinquennali con 3825 tavole, o meglio con 11475 strisce, dato che in quel periodo (1964-1968), ancora imperversavano gli albetti orizzontali. Questo spiega tra l'altro i tanti numeri decimali che trovate nel troncone di albo d'oro che stiamo analizzando. Detto degli ori di Gamba e degli argenti di Galep e Ferri, scopriamo che i Bronzi se li spartirono in cinque disegnatori in quel lasso di tempo: gli stessi Ferri e Galep che si scambiarono i gradini del podio tra  il '64 e il '70; Donatelli tra il '71  e il '76, Bignotti nel suo primo periodo bonelliano tra il '60 e il '62; infine nel 1963 fece la sua unica apparizione sul podio un tale Giovanni Ticci, che oggi i lettori di Tex ben conoscono.

La prima striscia del Piccolo Ranger disegnato completamente per molti anni da Francesco Gamba è del 1958. Da allora Gamba si piazza sul podio degli illustratori più pubblicati, per scenderne solo nel 1985 (con la chiusura della serie). Non a caso è il disegnatore più pubblicato di sempre su albi della Bonelli editore con oltre 22.000 tavole. 

Il periodo di Galep

Terminiamo la scoperta dei disegnatori bonelliani più prolifici arrivando praticamente alle origini del mito, ovvero la nascita di Tex. Il primo anno di questo lungo elenco è infatti il 1952, che in realtà contiene in se tutte le tavole pubblicate nel quinquennio 1948-1952.


Il leader indiscusso dei disegnatori bonelliani in questo periodo era Aurelio Galleppini, instancabile realizzatore delle avventure di Aquila della Notte immaginate da Gian Luigi Bonelli. Otto furono i titoli consecutivi di Galep, che riusciva a tenere a bada facilmente i colleghi, i quali erano impegnati in serie a striscia che raggiungevano le edicola per brevi periodi di tempo, solo Tex riusciva ogni settimana ad attirare nuovi lettori e a giustificare la presenza ininterrotta in edicola, che, pur in altri formati, dura tutt'oggi. Alle spalle di Galep segnaliamo Rinaldo Dami in arte Roy D'Amy e le prime apparizioni sia di Bignotti che di Gamba, autore, quest'ultimo, che nel giro di pochi anni, grazie all'esordio del secondo personaggio di successo dell'editore, Il Picolo Ranger, l'avrebbe spodestato dal trono. Da notare che nel 1955, sul podio fece capolino Pietro Gamba, prima di lasciare spazio al cugino Francesco destinato a restarci, tra alti, altissimi, e rari bassi, fino al 1996!

Autoritratto di Aurelio Galleppini il primo numero uno del ranking bonelliano

Chiudiamo riepilogando tutti i nomi che avete visto finora, sotto forma di medagliere olimpico. In ordine troverete i vincitori di più medaglie d'oro, in caso di parità prevarrà chi ha vinto più argenti, in caso di ulteriore parità, la precedenza va  a chi ha vinto più bronzi.


E con il medagliere concludiamo la nostra carrellata a ritroso alla scoperta di chi sono stati nel corso degli anni i disegnatori bonelliani più prolifici e quindi più pubblicati dall'editore. Aggiorneremo d'ora in poi il ranking a fine di ogni anno in occasione della classica puntata di Diamo i Numeri, dedicata ai disegnatori.

Saverio Ceri

N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri. 
 

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