martedì 1 febbraio 2022

THE DARK SIDE OF TEX! "M", XI PARTE: "EL MORISCO" (3a)

di Massimo Capalbo


Continuiamo insieme a Max Capalbo a sfogliare le pagine del più oscuro dei nostri dizionari bonelliani, "The Dark Side of Tex", da poco ripartito, che arriva oggi alla undicesima parte della lettera "M": è il ritorno di El Morisco (3a parte) uno dei più affascinanti personaggi della saga di Aquila della Notte! (f.m. & s.c.)




LEGENDA
  • I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi del protagonista della serie, TEX, e quelli dei suoi pards – KIT CARSONTIGER JACKKIT WILLER - che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Atlante di Tex). 
  • Con l’unica eccezione di TÉNÈBRES, RAPHAEL, i personaggi dalla doppia identità sono stati indicati con la loro identità fittizia piuttosto che con il nome vero (ad es.:TAGLIATORE DI TESTE invece che BARRERA, JUANSVENTRATORE invece che BARLOW, SALLY).
  • Alcuni personaggi sono stati indicati con il soprannome piuttosto che con il nome vero (ad es.: COLORADO BELLE invece che MORROW, ALICEEL MORISCO invece che JAMAL, AHMED). Riguardo al citato EL MORISCO, la voce a lui dedicata è stata inserita sotto l’iniziale del soprannome vero e proprio – quindi la M -, invece che sotto la E, cioè l’iniziale dell’articolo. 
Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostrotitolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 265-268 viene indicata con il titolo del n. 267, Tex contro Yama, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a L’ombra di Mefisto (n. 265), La strega (n. 266) e I Figli del Sole (n. 268).






Nota sui collegamenti ipertestuali

The Dark Side of Tex è un "lavoro in corso" che si svilupperà nei prossimi mesi, abbracciando numerosi post - uno per ogni lettera dell'alfabeto - fino ad arrivare alla conclusione. I collegamenti ipertestuali fra le varie voci non saranno dunque possibili tutti e subito... e vi spieghiamo subito perché! Collegheremo con link diretti ogni riferimento ad altre voci dell'opera partendo necessariamente dalle voci già apparse. Ci preme dunque ribadire e sottolineare che, non essendo possibile creare link a post futuri, ricostruiremo tutti i link a ritroso solo quando sarà possibile. I link saranno però sempre e soltanto fra URL diverse e non all'interno di uno stesso post. Vorrete perdonarci (e segnalarci!) eventuali errori e omissioni! I link - essendo come abbiamo detto sopra fra URL diverse - porteranno sempre e comunque all'inizio di un altro post e non esattamente alla voce di riferimento. Per facilitare fin dall'inizio l'uso dell'opera, abbiamo creato una pagina apposita di collegamenti alle varie voci, alla quale potete accedere dovunque siate, andando sotto al logo Dime Web: anche in questo caso il link vi porterà al post giusto, scorrendo il quale troverete in un attimo la voce cercata!




M 11


EL MORISCO (parte III)

La seconda centuria texiana registra altre tre apparizioni del brujo egiziano. Le storie in questione sono: Diablero (G. L. Bonelli [sog.&scen.] - G. Letteri [dis.], nn. 135-137); Il fiore della morte (G. L. Bonelli [sog.&scen.] - G. Letteri [dis.], nn. 160-162); Gli scorridori del Rio Grande (G. L. Bonelli [sog.&scen.] - G. Letteri [dis.], nn. 196-198). Poiché della prima si è già parlato ampiamente nelle voci DIABLERO e MITLA, e della seconda nella voce FIORI ROSSI DELLA MORTE, qui non resta altro da aggiungere. Quanto alla terza storia, non c'è molto da dire, anche perché è quasi del tutto realistica. In essa, Morisco e i pards fronteggiano la Banda dei Locos, i cui membri – che rapinano appunto le banche del territorio del Rio Grande e il cui rifugio è un autentico castello - fanno uso dei famigerati Fiori della Pazzia, piccoli fiori verdi, simili a orchidee, da cui si ottiene una droga più potente del peyote.


In groppa allo sloughi, il babbuino lascia il tempio di Rakos alla volta della casa del Morisco – TEX 228, p. 33


Tex fa fuoco sul babbuino, distruggendolo – TEX 228, p. 48


Tex salva El Morisco dalle zanne dello sloughi – TEX 228, p. 53


Tex 228, ottobre 1979. Disegno di Galep


Assai più interessanti della succitata avventura sono le due storie con Morisco della terza centuria: La piramide misteriosa (G. L. Bonelli [sog.&scen.] - G. Letteri [dis.], nn. 228-229) e Tex contro Yama (G. L. Bonelli [sog.&scen.] - A. Galleppini, nn. 265-268). Nella prima, TEX e CARSON affiancano l'amico occultista e il fido Eusebio nella lotta contro il malvagio RAKOS, un sacerdote egizio dai notevoli poteri magici che vive in un tempio a forma di piramide nella Sierra del Hueso e comanda una tribù di indiani Yaqui. Questo indovinato villain – che, a causa di una maledizione inflittagli dalla dea Iside, può agire soltanto di notte, mentre di giorno è totalmente inerme - dà molto filo da torcere al Morisco e ai due pards, inviando contro di loro i suoi Ushebti, che sono, come si legge nella nota a p. 14 del n. 228, figurine modellate in forme umane o di animali che con formule magiche potevano prendere vita e agire per conto di chi le comandava. Gli Ushebti fabbricati da RAKOS hanno solo fattezze zoomorfe e la loro presenza costituisce uno dei principali punti di forza della storia. Memorabili, in particolare, la singolare coppia babbuino-sloughi (levriero arabo), e il branco formato da alcuni dei più pericolosi animali africani - elefante, leopardo, pantera nera, leone, gorilla, bufalo, rinoceronte – più l'asiatica e non meno feroce tigre. Il babbuino della summenzionata coppia - che è precisamente un Ushebti Jaani (gli Jaani erano gli spiriti servitori del dio Thoth, che assumevano per l'appunto la forma di babbuini) ed è anche, al pari dello sloughi, dotato di parola - si arrampica agilmente sui muri della casa del Morisco e spia sia questi che i pards.


Lo sloughi o levriero arabo


Ushebti in legno risalente alla XVIII Dinastia e conservato al British Museum


El Morisco interroga Yuba – TEX 228, p. 85




Tex 229, novembre 1979. Disegno di Galep

Viene tuttavia scoperto da TEX, che lo distrugge centrando con due colpi di pistola il sigillo che, come ogni Ushebti, la scimmia porta in fronte (è mediante tale sigillo, infatti, che RAKOS può donare la vita alle sue bestie di terracotta e impartire loro ordini). Identica sorte tocca, poco dopo, allo sloughi, il quale aggredisce il brujo, che però, istintivamente, riesce ad afferrargli il collo, impedendo al levriero di azzannargli la gola e permettendo a TEX di mirare con facilità al sigillo. Non sono invece i Nostri a distruggere gli Ushebti in branco, bensì lo stesso RAKOS, ma solo dopo che l'orda selvaggia fallisce il suo compito. Le belve distruggono sì la casa del Morisco (una sequenza, questa, altamente spettacolare) ma il terrificante assalto va a vuoto, poiché avviene il giorno dopo che l'occultista e gli altri - all'insaputa di RAKOS, che guida a distanza gli Ushebti - hanno lasciato l'abitazione alla volta della Sierra del Hueso. Sempre su ordine del suo creatore, il branco tenta poi di rintracciare TEX e compagni, i quali si sono accampati in una caverna non lontano dal tempio del sacerdote. Uditi i versi delle bestie, Morisco ordina ad Eusebio di bruciare, davanti alla caverna, delle speciali erbe e radici; la cortina di fumo da esse prodotto impedisce all'orda di vedere o fiutare i quattro, al che RAKOS, sapendo ormai che la sua fine è prossima, distrugge rabbiosamente gli Ushebti di terracotta, provocando al contempo, nel canyon dove si trova il branco, una frana che travolge quest'ultimo.


La casa del Morisco subisce il terribile assalto dell'orda selvaggia – TEX 229, p. 18


Rakos sfoga la sua rabbia sugli Ushebti, rei di aver fallito la loro missione -TEX 229, p. 37


Tex, Carson ed Eusebio respingono l'attacco dei babbuini di Rakos – TEX 229, p. 62


Oltre al trucchetto del fumo di cui sopra, Morisco si fa ricordare per le seguenti scene: quella dove racconta ai pards una parte del suo passato (quando viveva ancora in Egitto) e la leggenda del velo di Iside; quella in cui, dopo aver fatto bere a due fratelli Yaqui del pulque (un tipico liquore messicano) a cui è stato aggiunto un certo estratto di erbe, interroga uno di essi. Sotto l'effetto della potente droga del brujo – una sorta di siero della verità fatto in casa – l'indio, chiamato Yuba, rivela informazioni decisive sul conto del suo padrone, a cominciare proprio dal nome, fino a quel momento ignoto al Morisco. Questi, però, ci mette poco a capire che il vero nome del suo nemico non è RAKOS, ma l'anagramma del medesimo, ossia Sokar, che, come dice a TEX, è il nome di un dio dell'antico Egitto che regnava nel mondo inferiore, o mondo dei morti. La scoperta del nome segreto di RAKOS è un'arma decisiva nelle mani dell'occultista, visto che, secondo la già citata profezia di Iside, chi giungerà nel covo del sacerdote e pronuncerà quel nome, ridurrà costui in polvere. E' proprio ciò che accade nel finale, non prima comunque che i Nostri abbiano affrontato gli Yaqui, un branco di feroci babbuini (o cinocefali, come li chiama Morisco) posti a difesa del tempio e i pipistrelli a guardia del sarcofago di RAKOS.


El Morisco si appresta a distruggere Rakos – TEX 229, p. 67


Yama interrompe a modo suo il brindisi del Morisco – TEX 267, p. 48


El Morisco si accorge della presenza di Yama – TEX 267, p. 59


Tex 265, novembre 1982. Disegno di Galep


Diversamente che nella storia appena descritta, in Tex contro Yama il brujo non riveste il ruolo di coprotagonista, anzi: compare solo nel penultimo albo, il n. 267, proprio quello che dà il titolo all'avventura in oggetto. Ad ogni modo, questa sua apparizione è molto incisiva, non fosse altro perché si assiste al primo confronto tra lui e YAMA, un “botta e risposta” tra due pezzi da novanta della magia che ha luogo nella casa del Morisco nei pressi di Pilares, casa che è stata perfettamente ricostruita dopo quanto accaduto ne La piramide misteriosa. A dare inizio alla sfida è il negromante, il cui covo è posto nella cripta del suo vecchio tempio. Attraverso la sua grande sfera di cristallo, YAMA spia, assieme ad ARYMAN, il festoso incontro a base di vino fra l'egiziano e i quattro pards. Proprio quando Morisco finisce di brindare alla salute del nostro grande Tex Willer, YAMA interviene, facendo uscire la sua sinistra voce dal collo della bottiglia di Sangre de toro (questo il nome del succitato vino, che d'ora in poi sarà un leit motiv delle visite dei pards al Morisco) e minacciando di morte i presenti, compreso l'occultista, che chiama con disprezzo uomo delle piccole magie. La risposta dell'egiziano non si fa attendere molto, anche se è sempre YAMA – che è stato messo in guardia da ARYMAN (Quel Morisco può rivelarsi molto pericoloso, gli dice il pipistrello) e non intende correre rischi con un avversario che conosce poco – a prendere l'iniziativa. Quella notte stessa, mentre TEX e compagni dormono, egli proietta la sua figura proprio all'esterno della casa del Morisco, il quale, per meglio aiutare i pards nella lotta contro YAMA e tenendosi sveglio con un caffè, sta consultando i suoi libri di magia. Il negromante spia l'egiziano da una delle finestre, ma il secondo avverte subito la sua presenza, notando l'apparire di increspature sulla superficie del caffè. Decide allora di giocare un brutto scherzo a YAMA, che a sua volta si è accorto di essere stato scoperto. Versato il caffè nel vicino portacenere, Morisco vi lascia cadere un pizzico di polvere grigiastra e sussurra un'invocazione: Soffia, vento! Soffia! Soffia! Soffia e spingi!... Soffia e spingi!. Il forte vento scatenato dall'occultista coglie impreparato YAMA, la cui figura si dissolve rapidamente. Per vendicarsi del Morisco – che, con il suddetto rito, ha appurato che il suo nemico, per quanto potente, non è ancora arrivato fra i Signori dei Cerchi Superiori, quindi i pards corrono meno pericoli del previsto – YAMA scatena a propria volta un violento temporale sulla casa del Nostro, ma ciò non lo ripaga dell'umiliazione subita. Il brujo ha dimostrato al figlio di MEFISTO, che l'aveva con stolta arroganza sottovalutato, di essere uno che sa il fatto suo, come peraltro ribadisce al negromante lo stesso ARYMAN: L'uomo che ti ha colpito col vento conosce a fondo il Libro dei morti e le magie nere dell'antico Egitto. Non dimenticarlo mai, fratello Yama.

Il rito magico del Morisco coglie di sorpresa Yama – TEX 267, p. 61


Yama scatena la furia degli elementi sulla casa dell'egiziano – TEX 267, p. 63


Una recente edizione in lingua inglese del Libro dei Morti


Tex 266, dicembre 1982. Disegno di Galep


Il giorno dopo, Morisco informa i pards dello scambio di messaggi intercorso tra lui e YAMA, e consiglia ai suoi amici di fare molta attenzione, visti i poteri che possiede quella specie di spirito malefico. Quando però TEX gli propone di unirsi a loro, l'egiziano rifiuta, dicendogli che preferisce restare a casa per continuare a consultare i suoi testi di magia, in modo da prepararsi a dovere nel caso quel dannato e pericoloso serpente torni alla carica. Come sappiamo, invece, YAMA farà sì di nuovo visita al Morisco – una visita non certo di cortesia - ma questo avverrà solo diversi anni dopo, precisamente nella storia dei numeri 673-675.

Curiosità: Il Libro dei morti menzionato da ARYMAN in Tex contro Yama è un testo realmente esistente. Come si legge su Wikipedia, si tratta appunto di un testo funerario egizio utilizzato stabilmente dall'inizio del Nuovo Regno (1550 a.C. circa) fino alla metà del I secolo a.C. Esso è costituito da una raccolta formule magico-religiose […] che dovevano servire al defunto come protezione e aiuto nel suo viaggio verso Duat, il mondo dei morti, che si riteneva irto di insidie e difficoltà, e verso l'immortalità. Fu composto da vari sacerdoti egizi nell'arco di un millennio, indicativamente a partire dal XVII secolo a.C.


Tex 267, gennaio 1983. Disegno di Galep



Massimo Capalbo


N.B. Trovate i link alle altre voci di The Dark Side of Tex nella pagina dedicata ai dizionari bonelliani e nella vecchia pagina del Navigatore!


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