venerdì 28 gennaio 2022

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 128

di Saverio Ceri
con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola. 


Il Classic 128 di Aquila della Notte, ripropone in quadricromia gli ultimi tre albetti a striscia della Serie Apache e i primi tre della Serie Comanche, rispettivamente trentesima e trentunesima collana di Tex nello storico formato originale. I sei fascicoletti, usciti in edicola tra il maggio e il giugno del 1963, vennero poi ristampati per la prima volta in formato tavola, a cavallo tra i numeri 58 e 59, dell'attuale serie principale di Tex. Il titolo di questo Classic è preso in prestito dal primo numero della Serie Comanche, mentre la cover, anche stavolta molto generica e buona per tutte le avventure, è quella de Lo stregone, storico numero 49 di Tex, con aggiunta di disegno soprattutto sul lato sinistro dell'immagine.


Questa storica cover di Tex trae ispirazione dalla foto in copertina del numero 8 di The Rifleman della Dell Comics del luglio/settembre 1961, opportunamente ribaltata.


In questa gif animata possiamo vedere tutti i passaggi, dalla foto della coppia di attori Chuck Connors e Johnny Crawford dell'albo americano, al Tex Classic. Da notare come nel passaggio a Tutto Tex il disegno del braccio di appoggio di Tex subisca una importante modifica, probabilmente ad opera di Galep, poi ripristinata nell'edizione successiva.

La cover in questione è stata declinata in mille versioni per le più disparate edizioni internazionali delle avventure di Tex. Qui sotto ne vediamo alcune. Nella prima fila tre edizioni "classiche": francesce, greca e jugoslava (senza Kit), con lo sfondo di varie sfumature di azzurro. A seguire tre edizioni più "moderne": brasiliana, ancora greca e turca, con lo sfondo chiaro come le ristampe italiane.


Sfondo rosso e Tex in solitario invece per la versione della collana collaterale di Gazzetta dello Sport Tex 70 anni di un mito, il cui settantaquattresimo numero, Spiriti nel deserto, usava proprio questa storica illustrazione come copertina.


I "nostri" Francesco Bosco e Mauro Scremin, tra i maggiori esperti di iconografia texiana - come dimostra il loro imperdibile recente volume Western all'italiana 3 - ci fanno notare come anche le ultime tre copertine della Serie Apache hanno una fonte di ispirazione italo-americana. 
Andiamo in ordine: La cover della striscia 21 della Serie Apache, In corsa con la morte, è ispirata a una vignetta di Gunsmoke 25 della americana Dell, del febbraio/marzo 1961, realizzata da Alberto Giolitti. Oltre alla copertina della striscia del maggio 1963 di Tex, Bosco e Scremin ci segnalano che anche Ferri, per la cover del numero 61 della quarta serie a striscia di Zagor, datato giugno 1969, evidentemente si è ispirato alla stessa fonte o al disegno di Galep per Tex.


Una curiosità: la cover de In corsa con la morte è la prima senza il marchio della garanzia morale, apparso consecutivamente nei 46 albi precedenti.
La copertina della striscia successiva di Tex, la penultima della trentesima serie, è il riassunto di due vignette consecutive tratte dallo stesso albo di Gunsmoke utilizzato per la cover precedente: Nella prima vignetta un personaggio lancia un sasso che colpisce il bersaglio nella vignetta successiva. Galep cerca di condensare la scena in una sola immagine, col risultato che Tex, lanciatore di sassi, parrebbe colpire alle spalle l'avversario; più o meno come prevede la sceneggiatura all'interno dello stesso albetto.


Infine, l'ultimo numero della trentesima serie, ha una copertina quasi identica a una vignetta dello stesso Giolitti tratta da Have Gun Will Travel, sempre della Dell, datato luglio/settembre 1962. L'unica differenza è che nella versione italiana Tex e l'avversario sulla scalinata si sparano a vicenda. A proposito di questo, non possiamo non notare che, nelle due vignette in parallelo, le ombre del braccio dei protagonisti (Paladin nella versione Usa, Tex nella nostrana) rimangono immutate, ma visto che come dicevamo, Tex riesce a sparare, evidentemente anche lui, come Lucky Luke, spara più veloce della propria ombra! :-)


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.   

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