di Francesco Manetti
Dopo quasi due anni torno finalmente a parlare di Carl Barks su "Dime Web". In realtà questo post è un fake, una deliberata presa di giro, perché non parlerò di Barks. Parlerò invece di un prezioso libretto del quale sono venuto recentemente in possesso dove l'Uomo dei Paperi non è mai nominato.
La morte di Disney nel libro di Zanotto (notare la riproduzione della copertina di "Epoca" del dicembre 1966, con il celebre disegno di G. B. Carpi). |
Il libro si intitola L'impero di Walt Disney e fu pubblicato dall'editrice R.A.D.A.R. di Padova nel dicembre del 1966, nella collana "I Radar" (serie X, n. 4); l'autore è Piero Zanotto, scomparso nel maggio del 2016. Luca Boschi, sul suo sito "Cartoonist Global", lo commemorava così:
Qualche giorno fa, lunedì 17, all’ospedale civile di Venezia, dove era ricoverato da alcuni giorni, se n’è andato anche Piero Zanotto, uno dei primi colleghi a occuparsi, con taglio giornalistico, anche di fumetti (una delle sue passioni). Zanotto è stato davvero uno dei pionieri della pubblicistica sulla Nona Arte, operativo anche prima che le riviste specializzate esistessero; per questo ne parlava sui quotidiani (più o meno locali dell Nord Italia) e sui giornali territoriali. Dove trovava spazio, insomma, in anni non facili, dove i lettori di fumetti erano preferibilmente considerati dei poveri mentecatti con tendenza all’analfabetismo. Zanotto è stato a suo modo un “piccolo grande eroe” al quale dobbiamo gratitudine, un pioniere senza paura della valorosa schiera dei Sergio Trinchero, dei Claudio Bertieri, dei Gaetano Strazzulla, degli Ernesto Guido Laura, dei Romano Calisi. E dei (di, anzi) Rinaldo Traini, che aveva reclutato Zanotto insieme a una nutrita schiera di volontari buongustai nell’Ufficio Stampa del Salone Internazionale di Comics, dove il sottoscritto, alla Sala Borsa di Lucca, incontrò Zanotto per la prima volta quando aveva appena dismesso i pantaloncini corti. Personalità ecclettica, grande appassionato di Pinocchio, oltre che del fumetto più classico, nel decennio 1977-1986 era stato anche direttore del Filmfestival Montagna Esplorazione di Trento. Ottantaseienne, Zanotto era stato autore, sulle colonne del quotidiano Il Gazzettino, delle storie dei “nizioleti”, i toponimi veneziani, poi raccolte in volumi (uno dei quali, se non ricordo male, fu premiato dall’Anafi alla Fiera di Reggio Emilia).Per oltre quarant’anni collaboratore appunto del Gazzettino, e poi de Il Piccolo, Zanotto aveva pubblicato oltre una ventina di libri, fra cui Veneto in film, prima schedatura ragionata del cinema ambientato nel territorio. Il suo ultimo libro era stato Fumetto a Nordest, uscito nel 2015. Zanotto ha anche dato la stura al mensile Zio Paperone con i suoi articoli, e scritto prefazioni e delucidazioni per vari volumi Disney editi da Mondadori. A questo si riferisce il disegno realizzato nel 1974 da Carl Barks per lui che ho rimbalzato qua sopra, richiesto per pubblicarlo in una delle strenne dalla copertina bianca che uscivano a Natale a suo tempo.
Zanotto inizia a parlare dei comprimari di Paperino, introducendo il discorso sui collaboratori di Disney
Nel volumetto disneyano di Zanotto - che ripercorre tutta la carriera di Disney come uomo dell'industria dell'intrattenimento (fumetti, film, cinema d'animazione, parchi tematici) esattamente fino alla morte, avvenuta proprio nel dicembre 1966 - Barks non viene mai citato perché praticamente nessuno dei collaboratori di Disney viene mai citato (a parte Iwerks e pochi altri). Fino a pochi decenni fa era impensabile scrivere che le storie a fumetti con i Paperi e i Topi non erano frutto del lavoro di Disney... Si dovevano attendere ancora due anni, il 1968, perché questa situazione si sbloccasse parzialmente, quando nell'introduzione all'Oscar Mondadori intitolato Vita e dollari di Paperon De' Paperoni, fra il dire e il non dire, con estrema timidezza e inesattezza, Mario Gentilini scriveva, a proposito del passaggio di Paperino dai disegni animati al fumetto: La prima tavola settimanale La disavventura di Paperino fu pubblicata in Italia nel n. 95 del periodico I Tre Porcellini del 16 gennaio 1937; nell'anno successivo Carl Barks, uno dei più intelligenti e fantasiosi disegnatori di Walt Disney, si occupò direttamente di questa nuova serie. E dire che il volume era una raccolta di storie di Barks!
Gli "alter ego" di Disney e la citazione dell'opera di Sala & Castelli |
Furono gli anni Settanta e soprattutto gli Ottanta a rivalutare il lavorio dei grandi fumettisti disneyani, italiani e americani. Ma già nel 1966 di Zanotto qualcosa si muoveva, perché a un certo punto il giornalista, parlando di Donald Duck, dice, elencando creature barksiane, come Paperone, Gastone e Nonna Papera:
E come accadde a Topolino, anche i personaggi creati per movimentare le avventure del papero sfortunato e collerico - innanzitutto l'avarissimo zio miliardario Paperon de' Paperoni (Uncle Scrooge), quindi il cugino baciato dalla fortuna Gastone, la fidanzata Paperina, Nonna Papera, eccetera - sono indispensabili coi loro differenti caratteri a meglio dimensionare la personalità accidiosa di Donald Duck. (...) In quella fucina delle immagini, autentica roccaforte e culla della fantasia, costruita dal niente in California, Disney s'attorniò ben presto di una folla di collaboratori. A mano a mano che il suo 'impero' allargava la propria attività i personaggi del cinema venivano travasati nei comics e spesso questi erano impiegati nei film di disegni animati, mentre tutti più o meno finivano nei negozi del mondo intero come marchio dei più svariati prodotti di consumo), egli diveniva il sorridente produttore che supervisionava ogni progetto lasciando agli altri il compito di portare avanti film e fumetti. saranno essi, ora, a decidere quale strada far prendere a Topolino e Compagni. Un recente bel fascicolo intitolato Guida a Topolino, curato dal 'Comic Club 104' di Milano, svela in questo senso alcuni 'segreti' della Walt Disney's Productions. Si danno i nomi dei diversi disegnatori che dopo Disney han dato vita a Topolino e Paperino, americani e... italiani. Con esempi di vignette, anche, che mostrano effettivamente stili diversi. Da decenni ormai Disney non disegnava più. Aveva saputo coltivarsi uno stuolo d'allievi che erano e rimangono altrettanti suoi 'alter ego'. E in una nota Zanotto spiega: Il 'Comic Club 104', che si trova a Milano, Via P. da Volpedo 26, invia le sue pubblicazioni ai propri soci. È animato da due giovani ed entusiastici esperti, Paolo Sala e Alfredo Castelli. Lo stesso Castelli di Martin Mystère, ovvio!
Piero Zanotto
L'IMPERO DI WALT DISNEY
Collana "I Radar - Enciclopedia del tempo libero"
Serie X - n. 4
pagg. 68 - Lire 500
Editrice R.A.D.A.R. Padova
Dicembre 1966
Francesco Manetti
N.B. Trovate i link alle altre puntate del Barks su Cronologie & Index!
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