mercoledì 19 dicembre 2018

L'UOMO NELL'ALTA FORESTA: ANDATA E RITORNO TRA LE EPOCHE DELLA FANTASIA! ZAGOR COLOR 8

di Francesco Cocchi

"Dime Web" accoglie una nuova firma nel suo staff... ma è praticamente Ulisse che torna a Itaca! Francesco Cocchi aveva infatti collaborato con Giampiero Belardinelli scrivendo alcune recensioni su "Dime Press Duemila" n. 9 del 2004, ai tempi in cui i due curatori di questo blog si erano purtroppo allontanati dalla Glamour, abbandonando la storica rivista che avevano contribuito a fondare... Ceri e Manetti non avevano dunque mai avuto il piacere e l'onore di conoscere il bravo Francesco. Ricontattato recentemente dopo molto tempo dal nostro Giampiero, Cocchi debutta sui "Quaderni Bonelliani", con questa ottima recensione zagoriana. Buona lettura! (s.c. & f.m.)



La letteratura fantascientifica è ricchissima di storie incentrate sui viaggi dimensionali e sulla teoria dei mondi paralleli contigui, in cui i protagonisti riescono a spostarsi tra le pieghe del tempo. Lo spazio non ci permette di approfondire l’argomento come vorremmo e inoltre avremmo avuto bisogno della sterminata competenza del compianto Giuseppe Lippi, recentemente scomparso, che ci avrebbe illuminato con la sua affabile sapienza... 
Lo sceneggiatore Tito Faraci, autore di questo "Zagor Color", deve essere molto legato a questo tema della fantascienza al punto di aver costruito la miniserie Cico a spasso nel tempo (2016) sulle eroiche imprese del Messicano letteralmente catapultato in varie epoche, dove ha incontrato molti protagonisti storici, tra cui il nostro Leonardo Da Vinci nella Firenze dei Medici. Il volume in questione riprende un po’ questi concetti, ribaltando e accartocciando la narrazione alle esigenze dei due protagonisti: l’eroe della Foresta di Darkwood Zagor e l’eroe di un’America in piena espansione ottimistica Brad Barron. 
Il personaggio ideato da Faraci è stato protagonista di una miniserie pubblicata dalla Sergio Bonelli Editore nel 2005, ambientata in un’America (naturalmente gli States) alternativa ma con molti tratti comuni con quella storica. Quel mondo, in cui non mancavano lati oscuri, mostrava un ottimismo e un benessere crescente e dava a molti, se non a tutti, la concreta possibilità di realizzare il sogno del costituzionale diritto alla Felicità. Un triste giorno quell’America si sveglia nell’incubo: i Morb hanno invaso gli Stati Uniti e l’aspirazione alla felicità viene oscurata, forse per sempre. Per fortuna, dopo lunghe peripezie, il tenente Barron, grazie alle proprie competenze scientifiche, riuscirà a fermare la terribile minaccia degli invasori extraterrestri. Anche se qualcosa, là fuori, continua a minacciare il nostro mondo… 



I Morb vantano una scienza avanzatissima e dispongono di un armamento imponente ma, allo stesso tempo, quando cercano di invadere un mondo cercano di farlo assoggettando gli autoctoni, evitando di evitare il più possibile ingenti forze. I Morb, probabilmente, sono potenti, ma non altrettanto numerosi: per questo cercano di controllare i pianeti “infettando” mentalmente e fisicamente le realtà in predicato di invasione. È quello che in questo racconto succede a Darkwood. E se ci fossero ancora dei dubbi, la spiegazione del modus operandi dei Morb ce la fornisce in maniera molto chiara lo stesso Brad Barron alle pagine 63 e 64: I ‘varchi’ consentono agli emissari dei Morb, i ‘Guardiani’, di passare da un mondo già conquistato a quello di un universo accanto, parallelo… Portano con loro organismi che serviranno alla sopravvivenza dei futuri invasori. E preparano il terreno, letteralmente. Isolano una zona e fanno i loro esperimenti. Verificano che l’ambiente sia adatto a ospitare il nuovo ecosistema. Lo modificano, nel caso. Possono metterci anche un secolo. Quando tutto è pronto inviano un segnale ai Morb di quell’universo… E allora arrivano le astronavi, per dare il via alla conquista su scala planetaria
La pietanza preparata da Faraci dispone di tutti gli ingredienti necessari: la scelta di presentare il risultato sulle pagine dello "Zagor Color" è secondo me quella più giusta. Benché nata con lo scopo di portare sotto i riflettori alcuni personaggi del microcosmo zagoriano, la collana si presta alla perfezione per contaminazioni postmoderne. La stessa testata di Zagor, fra l’altro, è da considerarsi una serie postmoderna ante litteram, in cui Guido Nolitta, con lungimiranza, ha mescolato mondi narrativi in apparenza inconciliabili. Questo è stato in più occasioni riconosciuto dai critici più attenti della saga zagoriana, in primis negli "Zagor Index" pubblicati da Paolo Ferriani Editore. Lo sceneggiatore Tito Faraci e il disegnatore Walter Venturi (già disegnatore di Brad Barron) si sono avvalsi della colorazione di Mad Cow: il frutto creativo nato da questo trio è la somma perfetta dell’intenzione di realizzare una vicenda spettacolare e postmoderna, nello stile consapevolmente retró di certe avventure supereroistiche degli anni Settanta. 

Brad Barron Omnibus 1, marzo 2017. Disegno di Celoni


Zagor si muove da perfetto padrone di casa e per fortuna non mostra ingenuità o stupore dinanzi alla presenza dei Morb. Lo Spirito con la Scure ha davvero attraversato tutto lo scibile del Fantastico: dalle creature aliene ai vampiri, dai mondi antidiluviani ai viaggi dimensionali, ecc. Vederlo a “bocca aperta” davanti a queste situazioni come un “eroe ragazzino” sarebbe stato francamente imbarazzante. 
In conclusione, un racconto giocato sul filo della giocosità, in cui l’eroe di Darkwood mostra la sua intelligenza strategica (le sequenze in cui trascina nel burrone la Creatura: pp. 44-46) e la propria divertita ironia (Oh, bene. Mi stavo annoiando!, rispondendo a Brad: p. 101), conscio di appartenere a un mondo postmoderno dove a volte è necessario non prendersi troppo sul serio.




Color Zagor 8 
LA MINACCIA DEI MORB 
Dicembre 2018 
pag. 128, € 6,30 
Testi: Tito Faraci 
Disegni: Walter Venturi 
Copertina: Alessandro Piccinelli 
Colori: MAD COW 
Introduzione: Moreno Burattini

Francesco Cocchi

N.B. Trovate i link alle altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!

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