di Saverio Ceri
con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin
Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.
Su Tex Classic 207 troviamo ristampate a colori le ultime 25 tavole del numero 99 e le prime 39 tavole del mitico numero 100 della collana principale di Tex, usciti rispettivamente nel gennaio e febbraio del 1969, esattamente 56 anni or sono. Questo gap rispetto alla serie principale rimarrà pressoché invariato d'ora in poi. In realtà si ridurrà, ma talmente lentamente da non essere apprezzabile. Ogni anno il Classic pubblica infatti "solo" 350 tavole circa, in più del Tex mensile. Praticamente in un anno solare la distanza tra le due collane si riduce di soli tre mesi.
Nelle prime pagine dell'albo in edicola si conclude, col famoso duello tra Tex e il meticcio Ruby Scott, l'episodio Silver Bell disegnato da Galleppini su testi di Gianluigi Bonelli. Ed è proprio lo scontro al tramonto, che trovate a pagina 14 dell'albo in edicola, a ispirare l'illustrazione di Villa utilizzata come copertina.
Il disegno, che sintetizza in una immagine soprattutto la terza e la quarta vignetta, era stato realizzato dal Maestro di Lomazzo come miniposter in appendice a Tex Nuova Ristampa 58 del dicembre 2000.
Le due vignette successive in cui il meticcio approfitta della sorpresa di Tex per sferrargli il colpo decisivo, hanno ispirato lo stesso Villa anche per un'altra copertina.
Si tratta della cover del 46° volume della Collezione Storica a Colori di Repubblica, che casualmente ha lo stesso titolo di questo Classic e che, in entrambi i casi, non è quello dell'episodio immortalato dall'illustrazione, ma il titolo dell'avventura successiva.
La copertina del volume di Repubblica e stata utilizzata anche fuori dai confini nazionali, per volumi analoghi in Finlandia, Norvegia e Croazia. Li vedete nell'ordine qui sotto.
Come dicevamo il titolo del Classic è preso in prestito dall'avventura che inizia a pagina 30, Fort Apache, ovviamente realizzata da G.L.Bonelli e Galep dato che era l'episodio autoconclusivo pensato per Supertex, ovvero lo specialissimo numero cento a colori delle avventure del ranger. Fu il primo albo centenario in quadricromia delle Edizioni Araldo (oggi Sergio Bonelli Editore), inaugurando così una tradizione che prosegue tutt'oggi e che ha avuto solo rarissime eccezioni: Il Piccolo Ranger 200 e Il Comandante Mark 200 negli anni Ottanta, e, più recentemente Brendon 100 e Le Storie 100.
E' risaputo, e i nostri Bosco e Scremin lo confermano, che per questa copertina Galleppini si sia ispirato a una foto di scena di Humphrey Bogart, relativa al film The enforcer del 1951.
Maurizio Bosco e Mauro Scremin nel loro primo volume di Western all'Italiana, però vanno oltre, e ricostruiscono una storia leggermente diversa. La foto di Bogart non è la sola utilizzata da Galep come reference per quella storica cover, a questa va aggiunto un "autoscatto" dello stesso Galep, che posizionandosi più o meno della posa dell'attore, ricrea la foto di scena, ma con fonte di una luce diversa, quella che probabilmente gli serviva per il suo Tex dipinto su quella storica copertina. Il palmo della mano illuminato e le ombre sulla camicia dell'eroe sulla cover dell'albo di Tex, avvalorano questa ricostruzione dei nostri due esperti.
La genesi della copertina di Tex 100 ispirò poi, nel 2017, Fabio Civitelli per realizzare l'immagine del manifesto di Galep 100 - Cento anni nel segno di Galep, l'evento, tenutosi dall'11 al 15 agosto di quell'anno, che il paese di Casale di Pari nel grossetano ospitò per festeggiare i cento anni dalla nascita di Aurelio Galleppini. Fu proprio nel piccolo borgo minerario che Aurelio venne alla luce a fine agosto del 1917, da genitori sardi, di Iglesias, che si trovavano in Toscana per il lavoro del padre, Tommaso, perito minerario.
Civitelli riprende la posa di Galep dell'autoscatto, ma gli mette in mano le sue armi migliori, matite e pennelli; la sua ombra tradisce la sua vera identità di creatore grafico di Tex. Sullo sfondo lo "skyline" di Casale di Pari.
Tornando alla cover di Supertex, segnaliamo che la Bonelli l'ha utilizzata in almeno altre quattro occasioni: Tutto Tex, Tex Nuova Ristampa, una variant con dettagli dorati e un volume tradotto in cinese dove l'avventura interna appare eccezionalmente in bianco e nero.
La prima tavola del volume in cinese di Tex - l'unica versione bonelliana di questa avventura in bianco e nero. |
Sul mercato internazionale, infine, questa copertina non ha mai avuto tanta fortuna, probabilmente per lo sfondo, con quell'albo spalancato, da cui Tex pareva essere consapevolmente uscito, per salutare e/o richiamare l'attenzione del lettore imponendo uno stop immediato di fronte all'albo in edicola. La ritroviamo solo in un paio di ristampe turche tutto sommato recenti. Da notare la traduzione in turco nel testo del baloon in basso a destra alle spalle del ranger.
Saverio Ceri
N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.
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