giovedì 13 agosto 2020

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 90

di Saverio Ceri
con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola. 

Il novantesimo Classic ripropone a colori gli albi dal 5 al 10 della serie a striscia chiamata Mefisto, ovviamente in onore della principale nemesi del ranger, usciti in edicola tra il gennaio e il febbraio del 1959. Le stesse 192 strisce contenute nei 6 albetti, vennero ristampate anche sugli ultimi tre numeri della VII serie degli Albi d'Oro, ovvero i numeri 10, 11 e 12, pubblicati tra il 15 dicembre del 1959 e il 15 gennaio del 1960. Nessuna delle immagini di copertina di questi tre albi era mai stata riutilizzata fino a oggi, lasciando così ben tre scelte ai redattori bonelliani per la cover di questo Classic. Il ballottaggio a tre, ha premiato la cover centrale del terzetto, quella del numero 11.


Come abbiamo visto nella puntata precedente, in quel periodo storico, il modello americano da utilizzare per la copertina della ristampa quindicinale di Tex, erano le illustrazioni delle cover dei "man magazine" di fine anni '50, le riviste per uomini adulti, antenate delle riveste erotiche del decennio successivo. Anche la genesi della copertina di questo 90° classic non sfugge a questo iter. 
Grazie all'archivio di Francesco Bosco e Mauro Scremin apprendiamo che tutto parte dalla copertina di questa rivista: Peril.

Peril era un Magazine bimestrale della newyorkese Jeflin Publications, edito dall’ottobre 1956 al marzo 1967, che dal maggio del 1963 divenne Man’s Peril. All’interno si potevano trovare storie illustrate, purtroppo da autori non accreditati, così come erano anonimi i disegni  di molte delle copertine della rivista. Sappiamo che tra gli illustratori delle cover figurano John Duillo, Norm Eastman, Robert Schulz e Basil Gogos. Il disegno utilizzato come fonte per Tex, peraltro straordinario come esecuzione, è tra quelli non accreditati. Probabilmente si tratta di Robert Schulz o forse proprio di quel Basil Gogos che dipinse poi le cover dei quattro numeri successivi, dall’aspetto selvaggio, tra animali feroci, torture e cannibali del Congo Belga, che assomigliano però più a nativi della nuova Guinea che ad africani della ex colonia del Belgio.

Come vediamo nell'animazione qui sotto, lo scenario, nella versione di Galep, si trasforma, ancora una volta, da africano a nordamericano, mentre la scollacciata bionda alle spalle del protagonista semplicemente scompare. Curioso come Kit si ritrovi a sedere  una roccia, mentre il protagonista della cover a stelle e strisce, sembra semplicemente accovacciato.



Una considerazione forse non inedita: con questo metodo di lavoro per realizzare le copertine degli albi d'Oro, chiunque in redazione, in grado di usare chine e pennelli, poteva confezionare le cover della ristampa quindicinale, lasciando Galep libero di concentrasi sulle 33 strisce settimanali, copertina compresa, delle storie inedite: una mole di lavoro non indifferente. Non a caso molte delle illustrazioni di copertina di questa serie non recano l'inconfondibile firma del creatore grafico del personaggio. 
La cover dell'11° Albo d'Oro, è anche la prima copertina degli anni sessanta, ed ha in comune con l'attuale copertina del Classic, oltre che l'illustrazione, pure il titolo, l'evocativo Nel covo di Mefisto


Con le tavole pubblicate in questo Classic, l'avventura che vede il ritorno di Mefisto entra nel vivo; lo stesso malvagio stregone appare a Tex nelle prime pagine dell'albo. Dalla spettacolare entrata in scena, al riconoscimento da parte del ranger dell'antico avversario, alla prima fucilata di Aquila della Notte alla illusoria figura di quello che diverrà l'acerrimo nemico, il passo è breve: solo tre strisce.


Queste due vignette riassumono l'illustrazione di copertina della striscia numero 6 della Serie Mefisto; che vi mostriamo qui sotto, grazie al prezioso archivio di collezionismofumetti.com.


La stessa immagine poi è divenuta pure, nel 1961, la copertina del  numero 67 delle Raccoltine (serie bianca) delle avventure di Tex. Come spesso accade nel passaggio tra striscia e raccoltina i colori vengono stravolti: il ranger si veste di rosso; Mefisto, per differenziarsi, sceglie il completo bianco, più in tono con la sua spettrale apparizione. Per evidenziare che Tex non sta sparando a una persona in carne ed ossa in redazione decisero pure di aggiungere una curiosa luminescenza alle spalle del diabolico illusionista.


La stessa scena è servita da ispirazione per un'altra copertina texiana, quella del 20° volume della collazione Storica a Colori di Repubblica, firmata da Claudio Villa. Il disegnatore di Lomazzo si ispira alla prima delle due vignette, quella in cui Tex viene sorpreso dall'improvvisa apparizione di Mefisto. Nella versione Villiana il pizzuto arcinemico appare decisamente più tangibile rispetto a tutte le stesure precedenti, che fin qui abbiamo analizzato.


E con quest'ultima illustrazione chiudiamo anche questa novantesima puntata di Secret Origins. Appuntamento tra due settimane per scoprire nuove curiosità sulle copertine del ranger più popolare del fumetto italiano.

Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index, visto che molte sono state recentemente aggiornate con nuove immagini e nuovi riferimenti.

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