martedì 14 agosto 2018

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 39

di Saverio Ceri

Stavolta le origini segrete delle cover del Tex Classic, ci porteranno indietro nel tempo, anche se indirettamente, ben oltre i 70 anni che stiamo festeggiando per il ranger bonelliano. 
Il trentanovesimo Tex Classic, ripresenta a colori i numeri 21 e 22 della seconda serie degli Albi d'Oro, datati agosto 1955, che a loro volta ripubblicavano rimontate su tre strisce le avventure originariamente apparse sui numeri dal 37 al 42 della quinta serie della collana del Tex, editi tra il marzo e l'aprile del 1953.
Curiosamente, come ultimamente accade sempre più spesso, la copertina non proviene direttamente da uno dei due Albi d'Oro ristampati, ma da uno più o meno del solito periodo. In questo caso la cover che vedete qui sotto è tratta dal numero 23 della seconda serie del quindicinale degli Anni Cinquanta, albo che rivedremo solo nel prossimo classic. La cover tra l'altro, benché poco vista, non è tra le migliori a disposizione, con il protagonista relegato sullo sfondo e un bruttissimo (anche a livello grafico), ceffo in primo piano. Qui sotto in sequenza trovate la cover del 2018 e quella del 1955. Curioso anche l'errore del titolo nella copertina d'epoca, con una Y al posto della J di Tiger Jack.






Galep per la cover in questione, si è ispirato alla prima vignetta della terza pagina dell'albetto Il messaggio di morte, il quarantaquattresimo della quinta serie a striscia di Tex.

Le due cover "scartate", probabilmente devono questa "bocciatura" al fatto che già avevano avuto nel corso degli anni un riutilizzo da parte della redazione di Tex.
Procediamo in ordine inverso: Il numero 22 della serie Albo d'Oro quindicinale, recava come copertina l'immagine qui sotto:




L'illustrazione era ricomparsa in edicola nel 1958 come cover del sedicesimo albo della prima serie gigante di Tex, con una piccola differenza: dalle mani dell'indiano in primo piano scompare il coltello; e quello che prima sembrava quasi un sacrificio umano, diviene una sorta di veglia funebre.




Proseguiamo a ritroso. La cover del numero 21 è quella qui sotto. Come vedete presenta un'inedita composizione per la collana: in basso a sinistra compare, senza una ragione particolare, una vignetta con tanto di baloon. Forse per far vedere in copertina il protagonista, anche se di spalle?




La bizzarria della vignetta in copertina sparisce l'anno successivo, quando la redazione scelse di usare l'immagine come cover per il decimo numero della prima serie gigante di Tex, Avventura nell'Utah, titolo utilizzato tra l'altro anche per il precedente Classic. Dal disegno originale, oltre alla vignetta scompare lo sfondo, sostituito da un sole al tramonto dietro le rocce di un canyon.  




La particolarità di questa immagine, come ci racconta Francesco Bosco nel suo blog Diario di un texofilo, è che proviene direttamente dagli U.S.A. e precisamente dalla cover  che vedete qui sotto realizzata da  Raymond Everett Klinster  per il numero 25 della collana Wild Bill Hickok, datato Ottobre 1954. L'ipotesi più probabile è che Galep a corto di idee, stra-oberato di lavoro, tra le strisce e le cover per Aquila della Notte, abbia trovato quella cover americana, reperita in redazione, molto accattivante ed efficace per Tex e l'abbia riproposta per la ristampa quindicinale. Peccato che il personaggio non assomigliasse per nulla al protagonista, tanto che in redazione, stiamo sempre ipotizzando, si ritenne necessario fare apparire Tex in qualche modo, introducendo l'infelice vignetta in basso a sinistra.



Continuando a ritroso nel tempo si scopre che lo stesso Klinster si era ispirato per il suo disegno, alla copertina di Thrilling Western vol.II, numero 3, del settembre 1934 di uno sconosciuto, almeno per noi, se pur bravo illustratore.


Appuntamento alla prossima puntata. 

Saverio Ceri

N.B. Trovate tutte le altre origini delle copertine di Tex Classic alla pagina Cronologie & Index!


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