venerdì 27 novembre 2015

DIME WEB INTERVISTA JOEVITO NUCCIO! (LE INTERVISTE XX)

a cura di Franco Lana
Giungemmo infine a venti! Di interviste, intendiamo! E stavolta il nostro corrispondente da Fumettolandia ha accalappiato un bonelliano DOC, Joevito Nuccio. Così leggiamo, sul suo conto, nel sito ufficiale della SBE: Nato a Chicago (USA) il 2 luglio 1970, si diploma all'Istituto D'Arte nel 1989. Nel 1997 frequenta un corso sul fumetto organizzato dall' Opera Universitaria di Palermo che ha come docente Gianni Allegra. Consegue la Laurea in Architettura nel 1999 ed inizia la libera professione . Nel 2002 contatta Moreno Burattini a cui sottopone alcune tavole di prova per Zagor. Nel 2005 entra a far parte dello staff dei disegnatori dello Spirito con la Scure e pubblica la sua prima storia nel 2010, su testi di Burattini, negli albi Zenith 585, 586,587. Vive e lavora a Sambuca di Sicilia in provincia di Agrigento. Talvolta si parla, giustamente e negativamente di "fuga di cervelli" italiani all'estero! Ecco un felice esempio contrario che ci rende tutti più contenti! (s.c. & f.m.)
Joevito Nuccio con Zagor!
 
DIME WEB - Raccontaci del tuo esordio in casa Bonelli. È stata particolarmente dura riuscire a far parte della "fabbrica delle idee" di via Buonarroti?
JOEVITO NUCCIO - Non so se è stata particolarmente dura arrivare a far parte dello staff dello Spirito con la Scure. So solo che mi ci sono voluti quasi tre anni di tentativi e circa 25 tavole. Poche, tutto sommato, se si pensa che erano in assoluto le prime tavole che disegnavo su sceneggiatura e secondo la gabbia bonelliana. Così poche tavole diluite in così tanto tempo forse non me la fanno percepire come un’esperienza particolarmente dura. Il fatto è che un lavoro ce lo avevo già e dedicavo i ritagli di tempo al disegno, cercando soprattutto e prima di tutto di disegnare per me stesso, per il mio personale piacere, senza stare troppo a pensare che quelle tavole avrebbero dovuto subire un giudizio da parte della redazione. Quello che ricordo con emozione è la prima volta che ho telefonato in Bonelli cercando di parlare con Moreno Burattini. O ancora quando ricevetti una lettera da Sergio Bonelli con la quale mi proponeva di fare delle prove ufficiali o quando infine ho ricevuto la fatidica telefonata da Mauro Boselli con cui mi veniva comunicato che l’esito finale era stato positivo. 

Disegno originale di Nuccio


I protagonisti della saga di Zagor visti da Nuccio


DW - Hai all’attivo due storie dello Spirito con la Scure. Quali le principali difficoltà che hai dovuto affrontare, per realizzarli?
JN - Sono due storie diverse per ambientazione e per atmosfera. Cupa e notturna la prima, più avventurosa in senso classico la seconda. Sicuramente entrambe sono state stimolanti dal mio punto di vista e non mi sono certo annoiato. In Plenilunio il piatto forte era la raffigurazione del mostro che, per diverse esigenze, doveva essere diverso rispetto al classico Uomo Lupo della Universal raffigurato da Donatelli. Alla fine è uscito fuori dalla visione di alcuni film a tema usciti negli ultimi anni. In Lo zoo di Kaufmann l’ostacolo più grande erano naturalmente tutta la serie di predatori che vi compaiono e che Zagor è costretto di volta in volta ad affrontare. Per fortuna c’è Internet, che è una fonte pressoché inesauribile di immagini fotografiche e di spunti per aiutare a costruire le sequenze, mediandole però con il segno grafico tipico della tavola a fumetti. Realistico ma non troppo, insomma. Bisogna saper quando fermarsi, altrimenti il fascino del disegno va a farsi benedire!







DW - Che cosa ti piace di più di questo storico personaggio?
JN - Di Zagor mi piace praticamente tutto - dall’aspetto grafico (il costume è un’autentica genialata!) all’ambientazione delle grandi foreste del Nordamerica, passando per l’equilibrio tra dramma e comicità. Ma se proprio devo scegliere un aspett,o dico il suo carattere o, meglio, la complessità del suo carattere. È un tipo sanguigno, che spesso agisce d’istinto e con generosità, è capace di alterarsi per un nonnulla ma sa anche fermarsi e porsi domande, di provare pietà come anche di essere spietato. È un uomo che sa che cos’è la disillusione e il rimorso, a cominciare dai fatti narrati in Zagor racconta, passando per diverse storie degli anni '70 in cui ha conosciuto anche la sconfitta, ma che nonostante ciò trova la forza per portare avanti la sua missione fatta di intercultura e di pacifica convivenza tra popoli diversi. Non è forse ciò che stiamo inseguendo tutt’ora? È questa la modernità di Zagor.



DW - Sappiamo che sei al lavoro su una terza storia. Puoi farci qualche anticipazione?
JN - Sto lavorando su un Color che ha per protagonista Winter Snake su testi di Jacopo Rauch. È una storia che prende il via da un fatto accaduto nel passato del capo dei Kiowa, ma che si svolge nel presente del mondo di Zagor. 

Due generazioni di disegnatori zagoriani: Nuccio con Ferri

DW - Per concludere: qualche simpatico aneddoto su te e Zagor!
JN - Il primo che mi viene in mente testimonia la popolarità di Zagor e la riconoscibilità del suo simbolo, l'aquila stilizzata. Nel 2012 sono andato a Milano per vedere Bruce Springsteen a S. Siro, indossando la maglietta dello Spirito con la scure e intorno alle 18:00, poco prima di entrare allo stadio, un tipo mi viene incontro e mi fa: Ma mi spieghi come hai fatto a procurarti la maglia di Zagor??? E io: L'ho presa in Croazia e, incidentalmente, sono anche uno dei disegnatori. E lui: Ma daiii.... ma sei veramente il numero 1!!! E io: Eh no, non scherziamo, il numero 1 inizia a suonare tra due ore!

a cura di Franco Lana

N.B. Trovate i link agli altri incontri con gli autori su Interviste & News!

Nessun commento:

Posta un commento

I testi e i fumetti di nostra produzione apparsi su Dime Web possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare SEMPRE la fonte e gli autori!

Le immagini dei post sono inserite ai soli fini di documentazione, archivio, studio e identificazione e sono Copyright © degli aventi diritto.

Fino al 4 gennaio 2017 tutti i commenti, anche i più critici e anche quelli anonimi, venivano pubblicati AUTOMATICAMENTE: quelli non consoni venivano rimossi solo a posteriori. Speravamo e contavamo, infatti, nella civiltà dei cultori di fumetti, libri, cinema, cartooning, etc.

Poi è arrivato un tale che, facendosi scudo dell'anonimato, ha inviato svariati sfoghi pieni di gravi offese ai due redattori di Dime Web, alla loro integrità morale e alle loro madri...

Abbiamo dunque deciso di moderare in anticipo i vostri commenti e pertanto verranno cestinati:

1) quelli offensivi verso chiunque
2) quelli anonimi

Gli altri verranno pubblicati TUTTI.

Le critiche, anzi, sono ben accette e a ogni segnalazione di errori verrà dato il giusto risalto, procedendo a correzioni e rettifiche.

Grazie!

Saverio Ceri & Francesco Manetti