lunedì 6 ottobre 2025

BONELLI IN DIGITALE - PUNTATA # 10

di Giampiero Belardinelli


Ringraziamo l'amico Giampiero Belardinelli - con il quale collaboriamo da decenni - per aver voluto commentare una storia di Moreno Burattini arrivato alla decima puntata della sua rubrica bimestrale "Bonelli in Digitale" - ormai un appuntamento immancabile per i lettori di "Dime Web". E un grazie a Giampiero anche per aver sottolineato che proprio in questo periodo Moreno lascia dopo quasi venti anni la direzione di "Zagor". Noi di "Collezionare", "Dime Press" e infine "Dime Web" abbiamo seguito fin dall'inizio il percorso bonelliano di Moreno, fin da quando cominciò, alla fine degli anni Ottanta, a inviare prove di sceneggiatura in Via Buonarroti, per poi avere il primo sospirato incarico di scrivere una storia del suo amato Spirito con la Scure. Moreno che "va in pensione" è per noi il simbolo del tempo che è ormai irrimediabilmente passato, un tempo che non tornerà mai più, ma che ci ha lasciato momenti splendidi e indimenticabili. Buona lettura! (s.c. & f.m.)



Introduzione

Questa decima puntata della rubrica Bonelli in digitale è l’occasione per celebrare un vero passaggio di testimone: Moreno Burattini, dopo diciotto intensi anni di supervisione su Zagor, lascia la guida editoriale, ma il suo cuore e la sua penna rimangono al servizio della saga, pronto a regalarci nuove avventure. Tra le sue storie più amate, pubblicata la prima volta oltre venti anni fa, spicca La palude dei forzati (ZG 465-468), testimonianza del suo talento nel saper toccare le corde più profonde dell’animo umano. Accanto a lui c'è Mauro Laurenti, che ha lavorato insieme agli sceneggiatori Burattini, Boselli e ad altri artisti, contribuendo allo sviluppo dell’universo di Zagor. Burattini è uno sceneggiatore capace di scavare a fondo nei temi umani attraverso le sue storie, dando nuova linfa a personaggi storici e inserendo figure che lasciano il segno nel lettore. Laurenti, dal canto suo, è un disegnatore innovativo, il cui tratto distintivo sa restituire con forza visiva le atmosfere e le emozioni che si agitano tra le vignette. Il connubio tra i due autori si traduce in un’opera che unisce profondità tematica e impatto grafico, regalando al mondo di Zagor una notevole freschezza narrativa. Oltre alla sua presenza nel catalogo Bonelli Digital Classic, l’avventura è stata anche ristampata in volume cartaceo nel 2023.





Le ali della libertà

La vicenda si sviluppa attraverso una trama densa e ricca di sfumature, sostenuta da personaggi dal grande spessore umano. In questo contesto, il protagonista Zagor si conferma figura carismatica e complessa, mentre la narrazione di Burattini pone al centro riflessioni profonde sui confini della libertà e sul peso del giudizio sociale. Il percorso di espiazione e generosità che emerge tra i protagonisti trova espressione nel personaggio di Jonathan Jonah, la cui trasformazione durante una fuga disperata diventa simbolo della capacità di cambiamento e affrancamento. L'opera non si limita dunque al puro intrattenimento, ma affronta tematiche come il pregiudizio, il pentimento e la speranza di riscatto, arricchendo il racconto di una dimensione etica. Zagor, in particolare, si distingue come eroe lucido e comprensivo, capace di cogliere le complessità dell'animo umano e di astenersi dal giudizio, offrendo così al lettore una prospettiva di accoglienza e comprensione delle fragilità umane.


L'umanità di Zagor


Zagor non ride...



Elias Duff: lascia volare chi vola con gli uccelli

Elias Duff emerge come il centro emotivo della storia, un personaggio che, pur sembrando ingenuo, si rivela dotato di una sensibilità unica. Grazie alla sua particolare capacità di comunicare con gli animali e percepire ciò che si cela nell’animo umano, Elias acquisisce un valore simbolico: attraverso il suo rapporto con gli uccelli, incarna l’aspirazione alla libertà autentica, quella che appartiene a chi sa guardare il mondo senza giudicare. Elias è in grado di parlare con gli animali, di capire il loro linguaggio e quindi di comprendere la malvagità costruita degli esseri umani. Bimbo Sullivan – esempio del preconcetto e della mediocrità umana – lo considera un imbecille, mentre in realtà è un personaggio che conosce la felicità poiché sa osservare e non anteporre giudizi. Lascia volare chi vola con gli uccelli!, ricorda il vendicativo Quanah. Queste parole suggellano uno dei momenti più drammatici del racconto, a dimostrazione che anche in un ambito fumettistico si possano introdurre figure retoriche di valore letterario. Burattini costruisce una figura ispirata dall’umanità commovente di John Coffey in Il Miglio Verde di Stephen King, conferendo a Elias una profondità che lo rende protagonista di una parabola di riscatto e semplicità. In contrasto con antagonisti segnati da preclusioni o ipocrisia morale. Elias riesce dove gli altri falliscono: trova la felicità nella purezza dei sentimenti e nella conquista di una serenità genuina, dimostrando che la vera forza sta nell’accettazione delle proprie fragilità e nella capacità di donare senza aspettarsi nulla in cambio.


Lo spregevole Bimbo ed Elias



Il volo di Elias



I prodigi di Elias


Lascia volare chi vola con gli uccelli...



Personaggi di contorno e ribaltamenti di prospettiva

Tra i personaggi secondari spicca Rita Duff, sorella di Elias, una figura femminile forte e autonoma, che si distingue per coraggio e determinazione, ben lontana dai tradizionali ruoli accessori tipici del fumetto d’avventura. Al suo fianco si muovono altre presenze significative come Mc Nally, intellettuale dallo sguardo acuto che trova nella letteratura il suo rifugio, e Bimbo Sullivan, qui proposto con una sfumatura più oscura rispetto al suo passato narrativo. Burattini ci mostra un personaggio molto più spregevole rispetto alla sua originaria ideazione. Occorre comunque ricordare che già nel 1982 Marcello Toninelli era riuscito a descrivere il personaggio in maniera più matura e realistica (cfr. Uno strano fuorilegge, ZG 203-205). Nel racconto di Burattini, Bimbo muore colpito inaspettatamente alle spalle: il personaggio non avrebbe certo meritato di terminare la sua poco onorevole vita per mano dell'eroe. Un ruolo chiave nella trama è affidato allo sceriffo Graham: la sua apparente inflessibilità morale nasconde in realtà una doppiezza sorprendente. Il colpo di scena che rivela la sua vera natura criminale è introdotto con grande abilità, confermando la capacità di Burattini di costruire aspettative, disseminare indizi e sorprendere il lettore con svolte inaspettate. Una nota a margine: il personaggio dello sceriffo Graham ha il volto del mitico John Wayne.


Le buone maniere di Rita Duff


Zagor e Rita


L'abbraccio



Lo sceriffo Gramhan e il volto di John Wayne



Quanah: dramma e redenzione

Quanah emerge come una figura di grande complessità, il cui percorso attraversa momenti di dolore, inganno e trasformazione. Inizialmente, il personaggio si trova a dover affrontare la dura realtà di essere stato manipolato dal corrotto direttore del Penitenziario Waterwall, Bryce. Questa scoperta segna un punto di svolta nella narrazione, poiché l’inganno subito scatena in Quanah una reazione tanto violenta quanto inevitabile. A rendere ancor più profonda la sua caratterizzazione, è l’incontro con Elias e l’assistere ai suoi prodigi: la capacità di Elias di comunicare con gli animali e di percepire l’animo umano, infatti, colpisce profondamente Quanah, che si trova così davanti a una dimensione di umanità e purezza a lui sconosciuta. Questo contatto con il miracolo trasforma il suo desiderio di vendetta in un atto spietato e definitivo contro i suoi ex alleati, responsabili del tradimento e della sofferenza patita. Tuttavia, il percorso di Quanah non si esaurisce nella vendetta: il personaggio, carico di tensione drammatica e quasi messianica, trova infine la forza di lasciar andare Zagor e i suoi amici. Questo gesto finale lo eleva a simbolo di consapevolezza, capace di riconoscere la possibilità di un riscatto, pur non rinunciando – nonostante le esortazioni di Zagor a lasciarli andare – alla vendetta contro gli ultimi due sopravvissuti della cricca di Bryce.


Il vendicativo Quanah


La verità di Quanah


La giusta scelta


Il bieco Scrawl

La vendetta è compiuta

Il sipario si chiude


Laurenti in digitale

Mauro Laurenti regala all’avventura una dimensione visiva di grande intensità, dipingendo con tratto ampio e fluido le paludi della Florida e le atmosfere mefitiche che avvolgono la narrazione. Già apprezzato per la sua rappresentazione della Louisiana in Vendetta vudu (ZG 366-367), Laurenti conferma qui la sua statura di disegnatore innovativo e alternativo all’interno dello staff zagoriano. Le sue tavole, vibranti e ricche di dettagli, sanno trasmettere il pathos e la profondità emotiva. I corpi dei personaggi sono scolpiti con una tensione quasi scultorea, tipica di uno dei più grandi disegnatori di Tarzan, Burne Hogarth, che amava rappresentare il corpo umano in pose drammatiche e iper-espressive. Laurenti sembra adottare una simile enfasi muscolare, soprattutto nei movimenti del combattimento. La lettura in ambito digitale delle sue tavole evidenzia ancor di più il movimento dei personaggi, spesso sorpresi in momenti di notevole intensità emotiva.


Il dinamico Zagor di Laurenti



Giampiero Belardinelli

N.B. Trovate i link alle altre puntate di "Bonelli in Digitale" in Cronologie & Index!

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