di Giampiero Belardinelli
Ringraziamo l'amico Giampiero Belardinelli - con il quale collaboriamo da decenni - per aver voluto commentare una storia di Moreno Burattini arrivato alla decima puntata della sua rubrica bimestrale "Bonelli in Digitale" - ormai un appuntamento immancabile per i lettori di "Dime Web". E un grazie a Giampiero anche per aver sottolineato che proprio in questo periodo Moreno lascia dopo quasi venti anni la direzione di "Zagor". Noi di "Collezionare", "Dime Press" e infine "Dime Web" abbiamo seguito fin dall'inizio il percorso bonelliano di Moreno, fin da quando cominciò, alla fine degli anni Ottanta, a inviare prove di sceneggiatura in Via Buonarroti, per poi avere il primo sospirato incarico di scrivere una storia del suo amato Spirito con la Scure. Moreno che "va in pensione" è per noi il simbolo del tempo che è ormai irrimediabilmente passato, un tempo che non tornerà mai più, ma che ci ha lasciato momenti splendidi e indimenticabili. Buona lettura! (s.c. & f.m.)
Introduzione
Questa
decima puntata della rubrica Bonelli in digitale è
l’occasione per celebrare un vero passaggio di testimone: Moreno
Burattini, dopo diciotto intensi anni di supervisione su Zagor,
lascia la guida editoriale, ma il suo cuore e la sua penna rimangono
al servizio della saga, pronto a regalarci nuove avventure. Tra le
sue storie più amate, pubblicata la prima volta oltre venti anni fa,
spicca La palude dei forzati (ZG 465-468), testimonianza del
suo talento nel saper toccare le corde più profonde dell’animo
umano. Accanto a lui c'è Mauro Laurenti, che ha lavorato insieme
agli sceneggiatori Burattini, Boselli e ad altri artisti,
contribuendo allo sviluppo dell’universo di Zagor. Burattini è uno
sceneggiatore capace di scavare a fondo nei temi umani attraverso le
sue storie, dando nuova linfa a personaggi storici e inserendo figure
che lasciano il segno nel lettore. Laurenti, dal canto suo, è un
disegnatore innovativo, il cui tratto distintivo sa restituire con
forza visiva le atmosfere e le emozioni che si agitano tra le
vignette. Il connubio tra i due autori si traduce in un’opera che
unisce profondità tematica e impatto grafico, regalando al mondo di
Zagor una notevole freschezza narrativa. Oltre alla sua presenza nel
catalogo Bonelli Digital Classic, l’avventura è stata anche
ristampata in volume cartaceo nel 2023.

Le
ali della libertà
La
vicenda si sviluppa attraverso una trama densa e ricca di sfumature,
sostenuta da personaggi dal grande spessore umano. In questo
contesto, il protagonista Zagor si conferma figura carismatica e
complessa, mentre la narrazione di Burattini pone al centro
riflessioni profonde sui confini della libertà e sul peso del
giudizio sociale. Il percorso di espiazione e generosità che emerge
tra i protagonisti trova espressione nel personaggio di Jonathan
Jonah, la cui trasformazione durante una fuga disperata diventa
simbolo della capacità di cambiamento e affrancamento. L'opera
non si limita dunque al puro intrattenimento, ma affronta tematiche
come il pregiudizio, il pentimento e la speranza di riscatto,
arricchendo il racconto di una dimensione etica. Zagor, in
particolare, si distingue come eroe lucido e comprensivo, capace di
cogliere le complessità dell'animo umano e di astenersi dal
giudizio, offrendo così al lettore una prospettiva di accoglienza e
comprensione delle fragilità umane.
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L'umanità di Zagor |
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Zagor non ride... |
Elias
Duff: lascia volare chi vola con gli uccelli
Elias
Duff emerge come il centro emotivo della storia, un personaggio che,
pur sembrando ingenuo, si rivela dotato di una sensibilità unica.
Grazie alla sua particolare capacità di comunicare con gli animali e
percepire ciò che si cela nell’animo umano, Elias acquisisce un
valore simbolico: attraverso il suo rapporto con gli uccelli, incarna
l’aspirazione alla libertà autentica, quella che appartiene a chi
sa guardare il mondo senza giudicare. Elias è in grado di parlare
con gli animali, di capire il loro linguaggio e quindi di comprendere
la malvagità costruita degli esseri umani. Bimbo Sullivan –
esempio del preconcetto e della mediocrità umana – lo considera un
imbecille, mentre in realtà è un personaggio che conosce la
felicità poiché sa osservare e non anteporre giudizi. Lascia
volare chi vola con gli uccelli!, ricorda il vendicativo Quanah.
Queste parole suggellano uno dei momenti più drammatici del
racconto, a dimostrazione che anche in un ambito fumettistico si
possano introdurre figure retoriche di valore letterario. Burattini
costruisce una figura ispirata dall’umanità commovente di John
Coffey in Il Miglio Verde di Stephen King, conferendo a Elias
una profondità che lo rende protagonista di una parabola di riscatto
e semplicità. In contrasto con antagonisti segnati da preclusioni o
ipocrisia morale. Elias riesce dove gli altri falliscono: trova la
felicità nella purezza dei sentimenti e nella conquista di una
serenità genuina, dimostrando che la vera forza sta
nell’accettazione delle proprie fragilità e nella capacità di
donare senza aspettarsi nulla in cambio.
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Lo spregevole Bimbo ed Elias |
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Il volo di Elias |
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I prodigi di Elias |
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Lascia volare chi vola con gli uccelli... |
Personaggi
di contorno e ribaltamenti di prospettiva
Tra
i personaggi secondari spicca Rita Duff, sorella di Elias, una figura
femminile forte e autonoma, che si distingue per coraggio e
determinazione, ben lontana dai tradizionali ruoli accessori tipici
del fumetto d’avventura. Al suo fianco si muovono altre presenze
significative come Mc Nally, intellettuale dallo sguardo acuto che
trova nella letteratura il suo rifugio, e Bimbo Sullivan, qui
proposto con una sfumatura più oscura rispetto al suo passato
narrativo. Burattini ci mostra un personaggio molto più spregevole
rispetto alla sua originaria ideazione. Occorre comunque ricordare
che già nel 1982 Marcello Toninelli era riuscito a descrivere il
personaggio in maniera più matura e realistica (cfr. Uno strano
fuorilegge, ZG 203-205). Nel racconto di Burattini, Bimbo muore
colpito inaspettatamente alle spalle: il personaggio non avrebbe
certo meritato di terminare la sua poco onorevole vita per mano
dell'eroe. Un
ruolo chiave nella trama è affidato allo sceriffo Graham: la sua
apparente inflessibilità morale nasconde in realtà una doppiezza
sorprendente. Il colpo di scena che rivela la sua vera natura
criminale è introdotto con grande abilità, confermando la capacità
di Burattini di costruire aspettative, disseminare indizi e
sorprendere il lettore con svolte inaspettate. Una nota a margine: il
personaggio dello sceriffo Graham ha il volto del mitico John Wayne.
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Le buone maniere di Rita Duff |
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Zagor e Rita |
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L'abbraccio |
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Lo sceriffo Gramhan e il volto di John Wayne |
Quanah:
dramma e redenzione
Quanah
emerge come una figura di grande complessità, il cui percorso
attraversa momenti di dolore, inganno e trasformazione. Inizialmente,
il personaggio si trova a dover affrontare la dura realtà di essere
stato manipolato dal corrotto direttore del Penitenziario Waterwall,
Bryce. Questa scoperta segna un punto di svolta nella narrazione,
poiché l’inganno subito scatena in Quanah una reazione tanto
violenta quanto inevitabile. A
rendere ancor più profonda la sua caratterizzazione, è l’incontro
con Elias e l’assistere ai suoi prodigi: la capacità di
Elias di comunicare con gli animali e di percepire l’animo umano,
infatti, colpisce profondamente Quanah, che si trova così davanti a
una dimensione di umanità e purezza a lui sconosciuta. Questo
contatto con il miracolo trasforma il suo desiderio di
vendetta in un atto spietato e definitivo contro i suoi ex alleati,
responsabili del tradimento e della sofferenza patita. Tuttavia,
il percorso di Quanah non si esaurisce nella vendetta: il
personaggio, carico di tensione drammatica e quasi messianica, trova
infine la forza di lasciar andare Zagor e i suoi amici. Questo gesto
finale lo eleva a simbolo di consapevolezza, capace di riconoscere la
possibilità di un riscatto, pur non rinunciando – nonostante le
esortazioni di Zagor a lasciarli andare – alla vendetta contro gli
ultimi due sopravvissuti della cricca di Bryce.
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Il vendicativo Quanah |
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La verità di Quanah |
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La giusta scelta |
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Il bieco Scrawl |
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La vendetta è compiuta |
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Il sipario si chiude |
Laurenti
in digitale
Mauro
Laurenti regala all’avventura una dimensione visiva di grande
intensità, dipingendo con tratto ampio e fluido le paludi della
Florida e le atmosfere mefitiche che avvolgono la narrazione. Già
apprezzato per la sua rappresentazione della Louisiana in Vendetta
vudu (ZG 366-367), Laurenti conferma qui la sua statura di
disegnatore innovativo e alternativo all’interno dello staff
zagoriano. Le sue tavole, vibranti e ricche di dettagli, sanno
trasmettere il pathos e la profondità emotiva. I corpi dei
personaggi sono scolpiti con una tensione quasi scultorea, tipica di
uno dei più grandi disegnatori di Tarzan, Burne Hogarth, che amava
rappresentare il corpo umano in pose drammatiche e iper-espressive.
Laurenti sembra adottare una simile enfasi muscolare, soprattutto nei
movimenti del combattimento. La lettura in ambito digitale delle sue
tavole evidenzia ancor di più il movimento dei personaggi, spesso
sorpresi in momenti di notevole intensità emotiva.
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Il dinamico Zagor di Laurenti |
Giampiero Belardinelli
N.B. Trovate i link alle altre puntate di "Bonelli in Digitale" in Cronologie & Index!
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