lunedì 22 agosto 2022

SECRET ORIGINS: MISTER NO 95

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.

Prosegue per tutto l'albo l'avventura a Machu Picchu di Castelli e Marraffa. Tutto ruota intorno al professor Perkins e ai suoi scavi, con i quali scoperchia, inconsapevolmente, una sorta di vaso di Pandora, come suggerisce l'autore fin dalle prime tavole dell'avventura. In effetti quando l'archeologo con l'aiuto di Mister No riesce ad entrare in una piccola torre, apparentemente sprovvista di porte, quasi tutti i manovali locali iniziano a vedere mostruose creature che fuoriescono dagli scavi. Anche nel distante monastero di Huadquiña, il francescano Padre Rafael avverte che qualcosa è stato sprigionato e profetizza che solo con la propria morte  tutto potrà tornare alla normalità. Il personaggio chiave della storia sembra essere la figlia di Perkins, che nei pressi degli scavi si sente di casa, anche se non era mai stata a Machu Picchu, e cade più volte in trance. La vicenda prende una svolta più "terrena" quando uno dei manovali, Trump, ruba un preziose reperto e riesce a fuggire con l'elicottero portandosi dietro come ostaggio proprio la figlia dell'archeologo. Jerry parte all'inseguimento col suo piper.


La cover originale è dell'aprile 1983 e viene quasi fedelmente rispettata dall'edizione della Gazzetta dello Sport, compreso l'errore del quadrifoglio sulla manica sbagliata. Il quasi deriva dalla porzione di pavimento nascosta in origine dal logo. Il grafico dell'edizione di Gazzetta ha si ridisegnato un pezzo di pavimento, di sfondo e di gamba del protagonista, ma si è scordato di ridisegnare la sua ombra, che improvvisamente scompare.
La copertina di Misetr No 95 ha molte analogie con un'altra cover ferriana del dicembre 1980, quella di Zagor 185 (Zenith 236), in cui il protagonista rimane pressoché con la stessa espressione di Mister No allo scoprire, tra vetuste rovine, uno scheletro (non una mummia) appartenuta a un antico sacerdote. Sullo sfondo, in entrambi i casi, le montagne.


Prima di oggi la copertina era riapparsa nelle edicole italiane in un paio di occasioni. La prima volta racchiusa nel cerchio della grafica della Raccolta Mister No.


Successivamente, nell'aprile del 2011, sono state le Edizioni If a scegliere l'immagine, a ricolorarla completamente dandogli più profondità, per la cover del numero 48 della loro ristampa di Mister No. Unico neo: non hanno eliminato l'errore del quadrifoglio.


Prima di spostarci all'estero vi segnalo un paio di vignette dell'albo in edicola: la prima è proprio nella prima striscia, quella che di solito è di raccordo tra due albi, realizzata in redazione per collegare la seconda striscia dell'ultima pagina del numero precedente alla terza della prima pagina dell'albo in questione. Ebbene in questo caso sembra che la mano che ha realizzato la vignetta di raccordo sia quella di un giovane Claudio Villa, che proprio in quei mesi esordiva sulle pagine di Martin Mystère, proprio con una storia incentrata su una civiltà precolombiana. 

La seconda vignetta è invece di Marraffa, e si trova in una delle prime didascaliche tavole dell'albo. Castelli ci racconta di Cuzco e dell'Inti Raimi, la festa del Sole che vi si tiene il 24 giugno di ogni anno. La cerimonia dalle antiche origini, abolita dai conquistadores nel '500, è stata ripristinata, dopo secoli di clandestinità, nell'immediato dopoguerra sotto forma di spettacolo, soprattutto a scopi turistici. L'episodio di Mister No si svolge, probabilmente nella seconda metà degli Anni Cinquanta, da quel che si è potuto intuire dalle tracce sparse fino a oggi tra le pagine degli albi. Risulta quindi anacronistica la presenza di gruppi Hippy alla cerimonia, dato che tale movimento si sviluppò negli States solo nel lustro successivo.
 

L'edizione francese targata Mon Journal, pubblica la storia nel luglio del 1985, sul numero 115 della collana dedicata al pilota amazzonico, intitolo Machu Picchu. La cover risulta molto penalizzata a causa della nuova ingombrante grafica di copertina scelta dall'editore transalpino e che ci trascineremo fino alla chiusura della testata col numero 171.


Anche questa avventura, come la precedente, non trovò spazio sulla collana antologica jugoslava Lunov Magnus Strip, e venne recuperata per i lettori croati solo molti anni più tardi dalla Libellus sul numero 44 della ristampa cronologica delle avventure del personaggio, intitolato esattamente come l'albo italiano che stiamo analizzando. Un plauso al grafico che si è occupato della cover, per essersi accorto dell'errore del quadrifoglio sul braccio sbagliato ed averlo eliminato.


Anche questo episodio dalle tinte misteriose ha trovato spazio nella breve collana dedicata al pilota amazzonico dalla brasiliana Mythos. La prima parte è apparsa sul numero 13 intitolato Terrore a Machu Picchu!


Chiudiamo, come a volte accade, con la consueta segnalazione della storia zagoriana firmata da Luigi Mignacco che rende omaggio alle cover di Mister No realizzate da Ferri, Spedizione all'inferno. La novantacinquesima cover venne ricordata con questa vignetta, in cui Zagor incontra una sacerdotessa ancora viva e non mummificata,  disegnata dallo stesso Gallieno Ferri.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index. 

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