di Saverio Ceri
con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin
Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.
Il secondo numero di Mister No contiene il finale della prima avventura pubblicata di Jerry Drake disegnata dal Maestro Gallieno Ferri e, a partire da pagina 24, l'episodio intitolato Amazzonia che, oltre che dare il titolo all'albo, è in realtà la prima sceneggiatura scritta e disegnata del personaggio, come ci ricorda anche Michele Masiero nell'introduzione del primo volume di questa nuova collana di collaterali. Prima di incontrare lo scanzonato protagonista della collana passano alcune tavole e lo avremmo visto apparire per la prima volta, se questo fosse rimasto il primo episodio, mentre viene buttato fuori letteralmente da una bettola. In nostro attaccabrighe ovviamente non perde tempo e si getta nuovamente all'interno dando vita a una scazzottata degna di Bud Spencer e Terence Hill.
L'episodio in questione è affidato alle matite di Franco Donatelli, altro grande disegnatore di Zagor e colonna portante della casa editrice, anche come copertinista di oltre un centinaio di albi del Piccolo Ranger. Il Mister No di Donatelli, e quindi il primissimo Mister No, ci fanno notare i nostri attenti collaboratori Bosco e Scremin, somiglia curiosamente al personaggio statunitense Montana Kid.
Montana Kid è un personaggio western dell'editore Charlton, illustrato inizialmente da Vince Alascia, Dick Giordano, Rick Mastroserio e dall'ottobre 1961 soprattutto da Pete Morisi; Quest'ultimo, disegnatore molto apprezzato anche da Stan Lee, dal dicembre dello stesso anno ne firma anche le copertine. In effetti la somiglianza con Mister No è impressionante.
Torniamo al nostro Jerry. La copertina originale del luglio 1975 è quella qui sotto con il logo e il titolo originale del grande Luigi Corteggi, troppo poco celebrato grafico bonelliano di quegli anni e dei due decenni a venire.
Grazie a Giancarlo Orazi, collezionista di tavole originali, di Gallieno Ferri in particolare, possiamo ammirare online la copertina originale del Maestro di Recco.
Si può notare come il logo portafortuna sulla spalla di Mister No sia stato aggiunto solo col passaggio del colore; scopriamo poi che il disegno in realtà originariamente era stato concepito più piccolo, in alto a destra e in basso, si vede infatti una porzione di carta di colore diverso rispetto al resto dell'illustrazione. Infine notiamo che anche in questo caso la firma di Ferri, pur presente sull'originale, venne cancellata sull'albo pubblicato.
In Italia la stessa copertina l'abbiamo vista in edicola in un altro paio di occasioni prima di questa versione del 2020. Prima sulla ristampa Tutto Mister No e poi come primo numero della ristampa delle edizioni If di Gianni Bono.
In entrambe le occasioni notiamo che i colori sono variati rispetto all'originale. Più piatti nella versione di Tutto Mister No, più graficamente corretti nella versione If. Per "graficamente corretti" intendiamo che giustamente il fazzoletto è di altro colore per staccare dalla camicia rossa, che il quadrifoglio sulla spalla è del colore che storicamente poi si è affermato come simbolo del pilota amazzonico, che il fiume è azzurro e la foresta parzialmente verde, per staccare dalla capanna sullo sfondo (anche se il color marrone probabilmente sarebbe più plausibile per un fiume amazzonico).
I colori nelle versioni straniere di questa cover, come già avevamo visto nella puntata precedente, sono decisamente soggettivi. Ogni editore li modifica come meglio crede. Qui sopra troviamo nell'ordine: la cover della versione francese (1979) sempre molto virata sul magenta; la versione spagnola (1982) che di segnala oltre che per il diverso logo anche per un'ambientazione più lacustre che fluviale; la rosea edizione Jugoslava, chissà perché, senza il quadrifoglio portafortuna di Mister No sulla spalla; la versione croata della Libellus (2007), la più aderente all'originale, anche se con una piccola, importante differenza cromatica che vi potete divertire a rintracciare; infine due versioni provenienti dalla Grecia, dove la saga di Mister No inizia con questa cover: l'editore ellenico, infatti, invertì l'ordine di uscita dei primi due albi originali.
A proposito di edizioni straniere, meritano una menzione un paio di edizioni che per l'occasione hanno presentato una cover inedita appositamente realizzata. La versione turca è un vero e proprio omaggio alla versione di Ferri da parte di Aslan Şükür, compreso il quadrifoglio di colore errato rispetto allo storico rosso su fondo bianco che siamo abituati a conoscere.
La cover della prima edizione portoghese (1978) della Portugal Press, che lo ricordiamo non era autorizzata dalla Bonelli, è invece la stessa scena vista da un'altra angolazione realizzata da Carlos Alberto Santos
Infine ricordiamo l'autocitazione di Gallieno Ferri realizzata grazie alla storia di Zagor Spedizione all'inferno, che già avevamo citato nella prima puntata di Secret Origins dedicata alle curiosità copertinistiche di Mister No.
Saverio Ceri
N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index.
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