giovedì 7 aprile 2016

DIME WEB INTERVISTA ANTONELLA VICARI! (LE INTERVISTE XXVIII)

a cura di Franco Lana

Pochi giorni dopo Hermann e i Di Vitto ecco a voi una nuovissima intervista di Franco "Frank Wool" Lana, che negli ultimi tempi ha sferrato un vero e proprio assalto giornalistico al comicdom! E noi redattori e lettori di Dime Web siamo al settimo cielo! Stavolta tocca ad Antonella Vicari - bonelliana di lungo corso. Sul sito ufficiale della SBE leggiamo su di lei che è nata a Salerno l'11 maggio 1968. Diplomata al liceo artistico, ha frequentato l'Accademia delle Belle Arti di Napoli. Ha disegnato per l'editrice Dardo diversi albi di Gordon Link. Dopo aver collaborato con la Sergio Bonelli Editore per la testata Legs Weaver, è ora al lavoro come inchiostratrice su Nathan Never e ha realizzato parte del numero 2 di Greystorm. Buona lettura! (s.c. & f.m.) 



DIME WEB - Ciao Antonella! Narraci di come è nata la tua passione per i comic...

ANTONELLA VICARI - Ho sempre letto fumetti fin da bambina. Leggevo tutti i Disney, Tintin di Hergé, guardavo i cartoni animati giapponesi e americani. Mi è stato sempre naturale disegnare ciò che vedevo e leggevo. Portavo sempre con me quaderni e blocchi da disegno, quindi è stato quasi automatico desiderare di disegnare e poi, negli anni a venire, sognare di far diventare questa passione addirittura un lavoro.


  
DW - ...e del tuo esordio in Bonelli! 

AV - In Bonelli ho iniziato nel lontano 1998. In quel periodo Antonio Serra cercava disegnatrici per Legs Weaver, prima eroina di casa Bonelli ad avere una serie tutta sua, staccandosi dal collega “musone” Nathan Never. Iniziai a far delle prove che durarono un paio di mesi, fino a quando Serra, uno dei tre creatori di Nathan e Legs, mi diede l’ok per entrare nello staff. Sono stati anni molto belli, in cui mi sono divertita tanto.



 
DW - Legs Weaver, Nathan Never, Greystorm. La tua è una vera e propria predilezione per il genere fantascientifico? 

AV - Da Legs a Nathan il passo è stato breve; successivamente, ho collaborato alla serie Greystorm, personaggio ideato e creato da Antonio Serra e Gianmauro Cozzi. La serie era ambientata tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento e si ispirava ai romanzi avventurosi e scientifici di Verne. Bisognava rifarsi a uno stile steampunk che a me piaceva tanto. Mi piace molto la fantascienza e tutto ciò che non è proprio pura realtà: trovo che ci siano più spunti e molti più modi per narrare disegnando. Un po’ come leggere un racconto di Philip K. Dick.


 

DW - Attualmente a cosa stai lavorando? 

AV - Al momento ho appena terminato di inchiostrare, per le matite di Matteo Resinanti, un albo per la serie regolare di Nathan Never che uscirà prossimamente. Poi sono già al lavoro su un nuovo progetto per una mini serie ideata da Antonio Serra e Davide Rigamonti, ma ancora top secret! Anche in questo caso, spazio alla fantasia: nel mio albo devo creare tutto un mondo… speriamo bene!

 

DW - Per concludere: i tuoi cinque fumetti preferiti di tutti i tempi. 

AV - Difficile, son troppi… ma vediamo un po’: per rimanere in casa, direi un Dylan Dog: Il lungo addio, un albo del lontano 1992, un racconto davvero bello. Adoro Claire Bretécher, che è una disegnatrice e fumettista francese. Muñoz e Sampayo per Alack Sinner... che dire, si sa già tutto. Ho adorato due graphic di Cyril Pedrosa: Portugal e il suo ultimo Gli equinozi. Tutti i fumetti di Rutu Modan… poi La ballata del mare salato di Hugo Pratt. Blast del fumettista francese Manu Larcenet… e molti altri, cinque son pochi!



 
a cura di Franco Lana


N.B. trovate i link agli altri colloqui con gli autori su Interviste & News!

2 commenti:

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