di Massimo Capalbo
Ci eravamo lasciati nel novembre 2016 con il nostro The Dark Side of Tex... Massimo Capalbo ha, nel frattempo, proseguito a lavorare agli altri due nostri dizionari bonelliani - l'Atlante di Mister No e Zagor Monsters - continuando contemporaneamente la rubrica umoristica Il titolo venuto dall'impossibile e lanciando la sua quinta opera per Dime Web - le gustosissime schede di The Best of Martin Mystère! Conclusa la lunga trattazione della figura cardine di Mefisto, ecco a voi un nuovo personaggio di grande calibro nella saga texiana: El Morisco! Anche in tal caso avremo bisogno di più puntate per esaurire il complesso argomento. Come al solito: le illustrazioni di corredo sono state tutte selezionate dallo stesso Max, salvo le prime tre, colte in Rete dalla redazione (stavolta abbiamo scelto i Super Miti della Mondadori con le cover di Villa). Buona lettura e... pelle d'oca! (s.c. & f.m.)
LEGENDA
-
I nomi in stampatello
e grassetto rimandano
a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi del protagonista
della serie, TEX,
e quelli dei suoi pards – KIT
CARSON, TIGER
JACK, KIT
WILLER - che
sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei
crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad
esempio: Atlante
di Tex).
-
Con l’unica eccezione
di TÉNÈBRES,
RAPHAEL,
i personaggi
dalla doppia identità sono stati indicati con la
loro identità
fittizia piuttosto che con il nome vero (ad es.:TAGLIATORE
DI TESTE invece
che BARRERA,
JUAN; SVENTRATORE invece
che BARLOW,
SALLY).
-
Alcuni
personaggi sono stati indicati con il soprannome piuttosto che con
il nome vero (ad es.: COLORADO
BELLE invece
che MORROW,
ALICE; EL
MORISCO invece
che JAMAL,
AHMED). Riguardo al
citato EL
MORISCO, la voce a
lui dedicata è stata inserita sotto l’iniziale del soprannome
vero e proprio – quindi la M -, invece che sotto la E, cioè
l’iniziale dell’articolo.
Per
quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna
storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a
nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la
trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia
alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni
casi, il nostrotitolo non coincide con quello usato
abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 265-268
viene indicata con il titolo del n. 267, Tex contro Yama,
perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto
a L’ombra di Mefisto (n. 265), La
strega (n. 266) e I Figli del Sole (n.
268).
Nota
sui collegamenti ipertestuali
The
Dark Side of Tex è un "lavoro in corso" che si
svilupperà nei prossimi mesi, abbracciando numerosi post - uno per
ogni lettera dell'alfabeto - fino ad arrivare alla conclusione. I
collegamenti ipertestuali fra le varie voci non saranno dunque
possibili tutti e subito... e vi spieghiamo subito perché!
Collegheremo con link diretti ogni riferimento ad altre voci
dell'opera partendo necessariamente dalle voci già apparse. Ci preme
dunque ribadire e sottolineare che, non essendo possibile creare link
a post futuri, ricostruiremo tutti i link a ritroso solo quando sarà
possibile. I link saranno però sempre e soltanto fra URL diverse e
non all'interno di uno stesso post. Vorrete perdonarci (e
segnalarci!) eventuali errori e omissioni! I link - essendo come
abbiamo detto sopra fra URL diverse - porteranno sempre e comunque
all'inizio di un altro post e non esattamente alla voce di
riferimento. Per facilitare fin dall'inizio l'uso dell'opera, abbiamo
creato una pagina apposita di collegamenti alle varie voci, alla
quale potete accedere dovunque siate, andando sotto al logo Dime Web:
anche in questo caso il link vi porterà al post giusto, scorrendo il
quale troverete in un attimo la voce cercata!
M8
MITLA
EL MORISCO (parte I)
MITLA
La bellissima strega india
della storia Diablero (G. L. Bonelli [sog.&scen.] –
G. Letteri [dis.], nn. 135-137). Affiancata dal fratello Guaimas,
Mitla alias la Diablera vive in
una valle segreta della Sierra del Hueso, tra le rovine del tempio di
Esmeralda, la sventurata principessa
azteca comparsa ne Il
tesoro del tempio (G. L. Bonelli
[sog.&scen.] – G. Letteri [dis.], nn. 76-77). Come abbiamo già
scritto nella voce DIABLERO,
la giovane strega terrorizza gli Apache
della Sierra, inviando contro di essi non solo un branco di lupi che
ubbidisce ai suoi ordini ma pure il succitato Guaimas,
cui fa bere una pozione che lo trasforma in un sanguinario
licantropo. Per preparare questa pozione, Mitla
raccoglie, in una caverna posta nei sotterranei del tempio (che sono
ricoperti da una fanghiglia verdastra - dalla quale spuntano
scheletri di uomini e animali - e dove vivono molti serpenti
velenosi), alcuni funghi e i fiori
neri della notte, che sono
l'ingrediente principale del misterioso intruglio.
|
Tex n. 135, gennaio 1972. Disegno di Galep |
|
Mitla
si avvicina misteriosamente al villaggio Apache, mostrandosi a Yaco e
al suo compagno – TEX 135, p. 6
|
Oltre a far
trasformare in lupo mannaro suo fratello, Mitla
compie nel corso dell'avventura altri impressionanti prodigi. Per
esempio, nella prima sequenza in cui vediamo bene in volto lei e
Guaimas,
la Diablera
estrae da una borsa di pelle una grossa lucertola, quindi prende un
pezzetto di radice nerastra e ne fa mangiare un poco al rettile, per
poi masticare ciò che è rimasto. A questo punto, la lucertola si
arrampica sulla spalla destra di Mitla
e protende il muso verso il suo
orecchio, come se volesse metterla al corrente di qualcosa. Passati
alcuni minuti, la bestiola scende dalla spalla della strega – che
ha tenuto per tutto il tempo gli occhi chiusi - e torna da sola nella
borsa di pelle, al che Mitla
riapre gli occhi. Dovremo guardarci
da uno strano stregone!, dice la
Diablera
a Guaimas
– Ho visto un uomo stranamente
vestito, scortato da un messicano con molto sangue indio nelle vene e
da un Apache! Sul capo dell'uomo volava un grande corvo e, molto più
in alto, ho visto roteare altri corvi, quattro o cinque, mi sembra…
[…] Ci sovrasta un pericolo mortale e nelle prossime notti dovremo
stare molto attenti!. Lo strano
stregone a cui Mitla
si riferisce è EL MORISCO,
il quale, assieme al maggiordomo Eusebio (il
messicano con molto sangue indio nelle vene)
e al guerriero apache Ocampo,
sta per raggiungere, in quello stesso momento, il villaggio
dell'amico sciamano MANGOS (il grande corvo).
Gli altri quattro o cinque corvi
visti dalla strega sono i pards e il capitano Walson
(medico chirurgo dell'esercito e vecchio amico dell'occultista
egiziano), i quali sono diretti anch'essi al suddetto villaggio.
|
Yaco
insegue Mitla, ignaro che ad attenderlo c'è il terribile Diablero –
TEX 135, p. 7
|
|
Davanti
agli occhi del fratello Guaimas, Mitla compie uno dei suoi tanti
prodigi – TEX 135, p. 42
|
Malgrado i suoi notevoli poteri, Mitla
non riesce a fermare né EL MORISCO
(che riesce a sfuggire con il fido Eusebio
al DIABLERO
e ai lupi) né TEX e
compagni, cui però da molto filo da torcere. La strega tenta subito
di ritardare l'incontro tra i Nostri e lo stregone
di Pilares, in modo da permettere a
Guaimas
di assaltare nuovamente il villaggio apache. A questo scopo, Mitla
compie una magia simile a quella descritta in precedenza: la vediamo
infatti estrarre da un sacchetto di pelle una lucertola (che non si
capisce, però, se sia la stessa di prima o un'altra), farle mangiare
un pezzo di radice e metterla su un incensiere in cui poco prima ha
collocato delle piccole bacche nerastre e un po' di brace. Ora
corri, sorellina del fuoco e del serpente! Corri, guarda, ascolta e
poi torna da me!, dice Mitla
al rettile, che sembra quasi scomparire nel fumo dell'incensiere. In
quel preciso momento, il messicano che fa da guida ai pards ed a
Walson,
si sveglia urlando, svegliando a sua volta gli altri. Che
ti succede?, gli domanda CARSON,
e l'uomo risponde: Un brutto sogno,
señor!... Un sogno molto cattivo! C'era una grande lucertola, ritta
sulle zampe posteriori, che guardava voi, señores, addormentati
accanto al fuoco, come se volesse studiare le vostre facce. Aveva
lunghi capelli neri e una collana di pietre che le pendeva dal collo!
Poi, mentre stavo per gridare e avvertirvi del pericolo,
quell'orrenda bestia venne verso di me, allungando dei terribili
artigli!.
|
Mitla
prepara la speciale pozione che farà trasformare Guaimas nel
Diablero – TEX 135, p. 46
|
|
La
strega sa essere pericolosa anche senza ricorrere alla magia - TEX
135, p. 88
|
Mentre TEX
e CARSON,
prima di rimettersi a dormire assieme agli altri, cercano di
tranquillizzare lo spaventato messicano facendogli bere un sorso di
whisky, nel tempio di Mitla,
il fumo dell'incensiere sparisce e la lucertola, saltata a terra,
guizza sulla spalla sinistra della strega, che le dice: Bene,
sorellina. Raccontami pure ciò che hai visto!.
Poco dopo, Mitla
lascia il tempio e, balzata in groppa a un mustang, si dirige a spron
battuto verso il Rio Bravo. All'alba, la Diablera
giunge nei pressi del guado di Pilares e, fermatasi presso un
canneto, si fabbrica una rudimentale cerbottana (nella quale
inserisce una piccola freccia avvelenata) e, nascosta al centro di un
ammasso di canne (canne da lei stessa ammassate), nuota verso il
traghetto che trasporta i Nostri. Avvicinatasi quanto basta, Mitla
soffia nella cerbottana e colpisce al collo il messicano, intento a
parlare con TEX.
L'uomo muore quasi all'istante e la Diablera
si allontana in direzione della riva. Mosso dal suo intuito, TEX
osserva con il binocolo, assieme a CARSON,
l'ammasso di canne e nota la testa del furbone
che ha tirato la freccia avvelenata,
senza ovviamente accorgersi – data la distanza – che il furbone
in questione è una donna. Siamo in
tempo a beccarlo, quel tanghero! E' a tiro di fucile e…,
dice CARSON a
TEX,
ma questi lo interrompe: No!
Meglio lasciargli credere d'averla fatta franca, e dargli poi la
caccia per prenderlo vivo! Accopparlo adesso servirebbe solo a
ingrassare i pesci del Rio Bravo, mentre a noi servono, invece,
informazioni!. Raggiunta la riva,
Mitla
balza in sella al suo mustang e punta in direzione della sierra,
ma non passa molto tempo che KIT
e TIGER
si gettano sulle sue tracce.
|
Tex n. 136, febbraio 1972. Disegno di Galep |
|
Mitla
danneggia le funi del ponte sospeso, dal quale poi precipiterà lo
sfortunato capitano Walson – TEX 136, p. 49
|
Mitla se
ne accorge e decide di tendere un agguato ai due pards nella Gola
de la Culebra. Quando i suoi
inseguitori entrano nel canyon, la strega spinge giù degli enormi
massi, ma KIT e
TIGER
riescono a evitarli e vedono finalmente in faccia il loro nemico,
scoprendo così che si tratta di una giovane squaw. Il
diavolo si porti quella strega! – esclama, poco dopo, TEX,
che ha raggiunto i due con CARSON e Walson – Se ci
riuscirà di metterle il sale sulla coda, le voglio lisciar le penne
a modo mio, per Giove!. Intanto, per far perdere le sue tracce,
Mitla – decisa ormai a eliminare i suoi nemici - salta con
il suo mustang in un torrente, quindi sale su uno sperone di roccia e
lancia una serie di acuti ululati. Udito il richiamo della Diablera,
i lupi della sierra escono dalle loro tane e si mettono subito
in caccia. I Nostri, però, non si fanno trovare impreparati e,
raggiunta un'altura, scaricano sul branco un'autentica tempesta di
piombo, facendone strage. Sbarazzatisi dei lupi, TEX e
compagni riprendono l'inseguimento e arrivano in prossimità di un
piccolo ponte sospeso che la strega ha attraversato poco prima. I
cinque non sanno che la diabolica Mitla ha danneggiato con un
pugnale le funi del ponte in modo che esse si
spezzino sotto il peso dei suoi nemici e delle loro cavalcature.
Infatti, come previsto dalla Diablera,
Walson
e TEX
– che sono in testa al gruppo – non hanno percorso che pochi
metri che il ponte cede: il primo precipita con tutto il cavallo e si
sfracella sugli scogli del torrente; il secondo, invece, riesce a
salvarsi aggrappandosi a una delle funi. Mentre i pards, guadato il
torrente, si arrampicano lungo la parete rocciosa, Mitla
giunge al suo covo e, scese le tenebre, prepara la pozione e la fa
bere a Guaimas,
che si trasforma in DIABLERO.
|
Mitla
invia il Diablero e i suoi feroci lupi contro El Morisco e gli Apache
di Mangos – TEX 136, p. 63
|
|
La
strega cerca invano di fermare i quattro pards con minacciose visioni
- TEX 136, p. 94
|
Incitato dalla sorella e affiancato dai lupi superstiti (quelli,
cioè, che si sono salvati dopo il fallito assalto ai Nostri),
quest'ultimo si lancia contro coloro che Mitla
considera i suoi principali nemici: EL
MORISCO, Eusebio, MANGOS
e i suoi guerrieri. Questi ultimi, ben organizzati dallo stregone, si
difendono egregiamente, ma lo studioso egiziano e il suo maggiordomo
si salvano solo grazie al provvidenziale intervento dei quattro
pards, i quali uccidono lo scatenato DIABLERO.
Mitla
riesce a fuggire, ma i Nostri le danno immediatamente la caccia, con
la precisa intenzione di prenderla viva. Sono
certo che al buon Morisco piacerebbe enormemente poterla vedere da
vicino e parlarle, - dice TEX
ai suoi compagni – perciò penso
che basterà spararle alle gambe per averne ragione!.
La strega, però, si dimostra da subito un avversario tutt'altro che
arrendevole: dopo aver lanciato ai suoi inseguitori un urlo di sfida
e aver tentato invano di ucciderli provocando una frana, essa ricorre
ai suoi poteri e fa apparire davanti ai Nostri alcuni lupi e persino
un puma. L'intento della Diablera
è rendere inutili le armi dei pards, spingendo costoro a scaricare
le loro munizioni contro le insistenti belve. Tuttavia, i quattro si
accorgono ben presto del trucco e continuano ad avanzare, mentre la
strega, visto fallire il suo ennesimo tentativo di fermare i pards,
raggiunge il tempio e s'infila subito nel corridoio che conduce ai
sotterranei: Forse non avrò il tempo
di far bollire la "Yerba del Diablo" ma non importa!
– pensa Mitla,
che non si è ancora data per vinta – Raccoglierò
tutti i fiori neri della piccola palude e il succo spremuto dai loro
steli basterà per procurare la morte a quei miserabili visi
pallidi!.
|
Nei
sotterranei del tempio azteco, Mitla è vittima di una sorte beffarda
che ha le sembianze di un serpente velenoso - TEX 136, p. 107
|
|
Gli
ultimi, disperati istanti di vita della strega – TEX 136, p. 110
|
Afferrata una torcia,
Mitla
inizia a scendere i gradini che portano alla caverna, ma,
all'improvviso, scivola su un tratto di pietra viscida e cade nella
fanghiglia, dove viene morsa da un serpente velenoso (uno dei tanti
che vivono nei sotterranei): No,
maledetto! Noooo! Non ho
potuto evitare di schiacciarti… era buio. Ma
tu non dovevi mordere la Figlia della Notte!,
urla la Diablera,
strappandosi il rettile dal braccio. Mitla
cerca di tornare indietro, ma il
veleno del serpente è inesorabile e in pochi minuti la uccide. Il
suo corpo viene scoperto, un quarto d'ora più tardi, dai pards, i
quali entrano poi nella caverna (al cui centro si trova un grande
feticcio sul cui grembo è seduta una mummia) e, sbarazzatisi dei
serpenti che spuntano dalla melma verdastra, raccolgono uno dei fiori
della notte per EL
MORISCO, che, come essi ben sanno, è
desideroso di studiarne le misteriose proprietà.
Fiera
quanto astuta, Mitla è sicuramente una delle donne più
belle e sensuali comparse nella saga texiana. Impossibile dimenticare
le sua prima apparizione, ovvero la scena - ricca di mistero e di
suspense - in cui essa, illuminata solo dalla luna piena, si avvicina
in silenzio al villaggio degli odiati Apache - mostrandosi a
Yaco (uno dei due figli del sakem Golykia) e al
giovane guerriero che è con lui – per poi allontanarsi correndo,
al preciso scopo di farsi inseguire e di far scattare in questo modo
la sua trappola (Yaco viene infatti ucciso dal DIABLERO,
nascosto nelle vicinanze). La luce della luna e la leggera veste che
la strega indossa ci permettono di ammirare le sue magnifiche forme,
a cui si aggiunge la lunga e bellissima capigliatura.
|
La
beffarda fine di Mitla – TEX 136, p. 111
|
|
I
pards scoprono il corpo senza vita della loro fiera avversaria –
TEX 137, p. 7
|
Altrettanto
memorabile della sequenza appena descritta è la scena della morte di
Mitla, una morte beffarda come quella di cui rimane vittima MAH-SHAI (anch'essa uccisa, come sappiamo, da un serpente
velenoso), ma meno repentina e perciò molto più ricca di pathos. Il
disperato tentativo della Diablera di raggiungere
l'ingresso del tempio, dove ha lasciato la sua borsa della
medicina; la fitta che le attanaglia il cuore; le ultime, vane
invocazioni di aiuto (Mitla sembra dimenticare, nell'agonia,
che il suo Guaimas è morto) sono, a nostro parere, tra i
momenti più toccanti della serie. Di grande forza suggestiva,
infine, la vignetta in cui vediamo decine di pipistrelli volteggiare
al di sopra del corpo della strega, ormai privo di vita.
EL MORISCO (parte I)
Ahmed Jamal, meglio noto
come El Morisco (in spagnolo: l’Arabo)
è uno scienziato e occultista di origini egiziane (come si evince
pure dal suo abbigliamento), nonché uno dei migliori amici di TEX.
Vive nei pressi di Pilares (un villaggio messicano che sorge sulle
sponde del Rio Bravo) assieme al fedele maggiordomo
Eusebio, un individuo dall'aspetto lugubre che ha
sangue azteco nelle vene e un carattere assai superstizioso.
|
Tex n. 77, marzo 1967. Disegno di Galep |
|
Tonito
e i suoi Comanches assaltano il ranch in cui si sono asserragliati
Tex e Carson - TEX 77, p. 27
|
Sebbene
sia un vero galantuomo, El Morisco non è molto amato dalla
gente del posto, che lo considera un brujo, ossia uno
stregone: ciò per via del profondo interesse che egli nutre per la
magia e, in generale, per i fenomeni insoliti. La sua prima,
memorabile apparizione ha luogo ne Il tesoro del tempio,
dove egli riceve l'inaspettata visita di TEX e CARSON,
conosciuti fino a quel momento solo di fama. I due pards si recano da
El Morisco su consiglio del capitano Walson
(vedi MITLA), il quale - tramite il capitano White, che
salva i Nostri, con il suo squadrone, dai guerrieri comanche del
feroce Tonito - per avere informazioni sui funghi sacri.
Questi funghi, che TEX e CARSON sentono nominare per la
prima volta, hanno infatti a che fare con le sanguinose razzie
compiute dal sopracitato Tonito e con l'attività criminosa
del suo alleato messicano, il desperado Fidel Romulio.
Ciò che sia i pards che White ancora ignorano è che Tonito
e Romulio sono a loro volta alleati con la principessa azteca
Esmeralda, ultima discendente dell'imperatore Montezuma,
e il gran sacerdote Nakua. Esmeralda – che vive con
la sua gente sulla Sierra del Hueso, in una valle segreta (la Valle
del Giaguaro) – utilizza i funghi sacri nel corso delle
cerimonie di purificazione, speciali riti che hanno luogo
nella cripta del tempio. A procurarle i suddetti funghi è proprio
Romulio, che, secondo una profezia, è l'uomo predestinato a
sposarla. In realtà, il subdolo desperado si è alleato con
Esmeralda perché vuole impossessarsi del favoloso tesoro del
tempio.
|
La
bella Esmeralda (che fa tranquillamente il bagno con i coccodrilli) e
il suo subdolo alleato Fidel Romulio – TEX 77, p. 48
|
|
Tex
e Carson osservano incuriositi le sinistre statue che adornano
la casa di El Morisco – TEX 77, p. 54
|
Ora, però, torniamo a TEX
ed a CARSON, i quali, seguendo appunto il suggerimento di
Walson e ignorando gli avvertimenti di uno dei traghettatori
del guado di Pilares (State attenti…parlare con El
Morisco porta sfortuna.) giungono alla casa dell'occultista
egiziano e restano subito colpiti dai mostruosi idoli che adornano
la sua facciata. Ora comincio a
capire quel traghettatore., dice CARSON, che poi esclama
dentro di sé Peste! nel vedere il funereo Eusebio.
Fatti accomodare da costui nello studio del MORISCO, i due
pards hanno modo di osservare la sua imponente collezione: Guarda!
– dice TEX a CARSON – C'è la più larga
rappresentanza delle creature viventi nei deserti o sulle sierras…
dagli orribili "gilas" [l'eloderma sospetto o mostro di
Gila, una velenosa lucertola che vive nel Sud-Ovest degli Stati
Uniti, nda] alle tarantole, scorpioni, e serpenti di ogni
genere… . I due capiscono che il loro ospite non è né un mago
né uno stregone, ma – per usare le parole di TEX – un
naturalista… e piuttosto in gamba, anche!. In realtà,
l'egiziano è molto di più, tali e tanti sono i campi del sapere in
cui è esperto, come appunto dimostra poco dopo, quando i Nostri gli
spiegano il motivo per cui sono venuti. Bueno. Ora so che posso
parlarvi liberamente delle mie scoperte e credo, anzi, di potervi
aiutare a risolvere il vostro problema. – dice loro El
Morisco - Sì. Il dottor Walson ha avuto buon fiuto nel
sospettare che le razzie fossero da collegarsi con i "funghi
sacri" e nel mandarvi da me che sto conducendo da anni studi su
tale materia. Avete mai sentito parlare di tribù indiane del
Sud-Ovest che usano mangiare i frutti del "peyote" durante
certe loro cerimonie religiose?.
|
I
due pards fanno la conoscenza di Eusebio, il lugubre maggiordomo di
El Morisco - TEX 77, p. 55
|
|
Mentre
l'occultista egiziano indossa il caratteristico fez, Tex e Carson
osservano con interesse la sua ricca collezione naturalistica - TEX
77, p. 56
|
TEX risponde: Vagamente!
Stando a quel che ho sentito, quei frutti di "peyote"
provocano visioni straordinarie e permettono di parlare direttamente
con il "Grande spirito", ma se si dovesse dare ascolto a
tutte le chiacchiere che si fanno intorno ai fuochi di bivacco…
. Il ranger non fa in tempo a concludere la frase che El
Morisco lo interrompe: Non sono chiacchiere… quei frutti
contengono effettivamente una sostanza allucinogena, la "mescalina",
e procurano agli uomini che li mangiano, visioni meravigliose… e fu
appunto nel corso di ricerche sulla proprietà dei "peyotes"
che mi capitò di leggere negli archivi nazionali di Città del
Messico, un verbale del tribunale ecclesiastico del 1630. Si narrava,
in esso, del caso di uno spagnolo immigrato, certo Gonzalo Perez,
che, seguendo il consiglio di elementi indigeni, si servì dei
"funghi sacri" per ritrovare la moglie Ines,
misteriosamente scomparsa . Perez, dopo aver mangiato alcuni funghi,
vide apparire un serpente che gli rivolse la parola… - Guardati
intorno e vedrai tua moglie! - …e appunto obbedendo al suggerimento
del serpente, trovò effettivamente la moglie. CARSON
domanda all'occultista se, nel corso delle sue ricerche, ha poi
trovato i funghi sacri, e Morisco risponde: Per la
verità fu il mio aiutante che me li procurò. Eusebio è mezzo
indio, e un suo parente fa parte della banda di Romulio. […] E
volete sapere qual è l'attuale attività di Romulio? Ha radunato una
piccola banda di indios che conduce in una certa savana a cercar
"funghi sacri". Fa portare il raccolto in un posto che
questo parente di Eusebio non ha voluto rivelare, e allorché
ne torna ha sempre con sé molto bestiame del Texas… bestiame che
vende poi ai rancheros poco scrupolosi della zona!.
|
Nella
cripta del tempio, Tonito e il gran sacerdote Nakua partecipano al
rito officiato da Esmeralda, nel corso del quale tutti i convenuti
mangeranno i funghi
sacri
– TEX 77, p. 67
|
|
Davanti
agli occhi di Carson, che non nasconde la sua preoccupazione, il
viaggio allucinogeno di Tex ha inizio - TEX 77, p. 69
|
A questo
punto, non è difficile per TEX e CARSON capire la
situazione, ovvero che è Tonito a cedere il bestiame a
Romulio in cambio dei funghi sacri, grazie ai quali il primo
ha acquisito un grande prestigio fra i Comanches. Tuttavia,
TEX non è ancora pienamente convinto che i funghi siano in
grado di procurare le incredibili visioni descrittegli da El
Morisco, il quale propone quindi al ranger di fare personalmente
l'esperimento. TEX accetta e mangia uno dei due funghi che lo
studioso teneva in un vasetto. Trascorso un quarto d'ora, gli effetti
allucinogeni del fungo iniziano a manifestarsi: nella mente del
ranger, infatti, appare la visione di una pianura disseminata di
strane rocce e in cui un animale preistorico sta lottando contro una
decina di centauri che scagliano frecce di fuoco. Dinosauro e
centauri si dissolvono, poco dopo, in tanti globi di luce accecante
come quella del sole… …e scomparsi anche i soli, ecco apparire un
tempio azteco dalla cui sommità si alza sino al cielo, coperto di
nubi nere, una colossale colonna di luce… …colonna che a sua
volta, ondeggiando lentamente, si tramuta nel volto di un antico
avversario di Tex: Mefisto!. Come già sappiamo, è tale il
realismo di quest'ultima visione che il ranger, prima di essere
svegliato da CARSON, estrae una delle sue Colt e fa fuoco due
volte. El Morisco spiega poi a uno scettico TEX che
quella di Mefisto è in realtà una specie di premonizione
e, quando il Nostro – finalmente convintosi dello straordinario
potere dei funghi sacri – gli dice di voler entrare nel
territorio dove agisce Romulio, chiama Eusebio e gli
chiede se può rintracciare quel suo parente che fa parte della banda
del desperado e convincerlo a lasciare quest'ultimo per passare al
servizio dei due pards come guida.
|
Una
delle incredibili visioni che i funghi
sacri
procurano a Tex – TEX 77, p. 70
|
|
Le
proprietà dei funghi
sacri
– chiamati anche funghi
della magia
- sono assai simili a quelle del peyote, la più conosciuta pianta
allucinogena del Messico
|
Eusebio risponde: Potrei
sì mettermi in contatto con lui, ma sarebbe tutto tempo sprecato,
padrone! Chi tradisce Fidel Romulio è un uomo morto, e tutti quelli
che lavorano per lui lo sanno anche troppo bene! Posso però fare
qualcosa per questi Caballeros… dar loro il consiglio di star
lontani dalla Sierra del Hueso… […] la morte cammina
veloce e silenziosa fra le valli di quella sierra, padrone. E so che
se i due caballeros si addentreranno nella sierra, le loro ossa
biancheggeranno presto al sole. TEX e CARSON non si
fanno certo scoraggiare dalle parole di Eusebio e, sebbene
Morisco si offra di ospitarli anche per quella notte,
ripartono poco dopo. Uhm! Mi sto chiedendo se li rivedremo mai,
Eusebio!, dice lo studioso al suo maggiordomo, che risponde: Non
torneranno, padrone! Seguendo la pista dei Comanches, arriveranno
prima o poi presso la valle del tempio, e lì troveranno la loro
morte!. Morisco domanda quindi a Eusebio: Perché
non hai parlato? Quei due non discendono dalla gente che ha oppresso
il tuo popolo!. Il maggiordomo risponde: Lo so, padrone! Però
sono pur sempre uomini bianchi… La razza che segnò la fine degli
Aztechi!. Al che Morisco gli chiede se
questo è lo stesso motivo per cui non ha mai voluto parlare con lui
del mistero della valle. No, padrone. – risponde Eusebio
– Tu non sei un uomo bianco! Me lo hai detto tu stesso , una
volta, che la tua gente vive in una terra molto lontana dell'Oriente
e, oltre a ciò, tu sei un uomo molto saggio, uno studioso… …e
sono certo che se un giorno, dopo aver parlato con i guardiani del
tempio, io ti guidassi alla valle sacra dove vivono gli ultimi
discendenti dei nobili aztechi, tu non parleresti mai delle cose che
i tuoi occhi avrebbero visto.
|
Eusebio
fa una delle cose che gli riescono meglio: il profeta di sventure –
TEX 77, p. 75
|
|
Profondamente
legato alle sue radici azteche, Eusebio rifiuta di rivelare
l'ubicazione della Valle
del Giaguaro
persino all'amato padrone – TEX 77, p. 78
|
El Morisco gli confessa
invece che, essendo egli uno studioso, forse non sarebbe capace di
mantenere il segreto su scoperte così importanti dal punto di vista
scientifico. E allora non vedrai mai il tempio della valle
segreta, padrone., gli dice Eusebio. In quello stesso
momento, nella suddetta valle, Romulio ha gettato la maschera
e ha raggiunto i sotterranei del tempio, finendovi però intrappolato
(una pesante grata si abbassa non appena egli varca l'imbocco di un
passaggio). Mentre l'indiano Felipe, su suo ordine, lascia il
tempio con alcuni indios per chiedere aiuto agli uomini del desperado
(un aiuto in cambio del quale Romulio è disposto a
concedere loro metà del tesoro); quest'ultimo riesce a tener a bada,
con i suoi revolver, gli aztechi guidati da Nakua (che è
stato avvertito da Esmeralda, la quale a sua volta ha avuto
una visione), con cui vi è anche Tonito. Nakua è il
primo a morire per mano di Romulio; Tonito, invece,
riesce a mettersi in salvo e, informata Esmeralda, avvisa -
per mezzo di un enorme falò - i suoi guerrieri, accampatisi poco
lontano. Il falò viene notato pure da TEX e CARSON,
che si trovano anch'essi nelle vicinanze. In attesa dell'arrivo dei
Comanches, la principessa azteca, per impedire che il tesoro
finisca nelle mani degli infedeli, aziona un meccanismo che
provoca l'inondazione dei sotterranei e, di conseguenza, la morte di
Romulio, il quale, travolto dalla valanga d'acqua, viene
scaraventato proprio nella sala del tesoro, dove alcuni coccodrilli
lo divorano. Due ore dopo, al sorgere dell'alba, la banda dei
desperados – guidati da Felipe e da Prieto, il
luogotenente di Romulio - e i Comanches di Tonito
irrompono quasi contemporaneamente nella valle e ingaggiano
battaglia.
|
Per
uno scherzo del destino, l'avido Romulio trova la morte proprio nella
sala dove si trova il tesoro di cui voleva impossessarsi – TEX 77,
p. 88
|
|
Colpita
dal desperado Prieto, Esmeralda muore tra le braccia di Tex – TEX
77, p. 92
|
I due pards seguono con il binocolo il sanguinoso scontro
(che vede tra le prime vittime lo stesso Tonito), lasciando
che le due fazioni si distruggano a vicenda. Infatti, quando TEX
e CARSON, venti minuti dopo, raggiungono la zona del tempio,
sono rimasti in vita, oltre ad Esmeralda, pochissimi indiani e
messicani, che ancora lottano tra di loro. Uomini bianchi!...
Salvatemi e salvate la mia gente, e l'oro del tempio sarà vostro!,
grida la principessa ai Nostri. No, serpentello azteco! –
esclama Prieto, sparandole alla schiena con le ultime forze
rimastegli – Non l'ho potuto avere io, il tesoro, ma
non lo avranno nemmeno quei due gringos!. L'attimo
successivo, Prieto muore, e TEX, avvicinatosi
all'agonizzante Esmeralda, raccoglie le sue ultime volontà:
…Nel tempio… …seppellite me e la mia gente… nel tempio…
. Con l'aiuto del suo pard, il ranger fa quanto chiestogli dalla
ragazza e, disarmati e lasciati liberi i pochi superstiti, abbandona
assieme a CARSON la valle.
In questa prima apparizione di
El Morisco, si fanno ricordare, oltre naturalmente al
personaggio stesso dell'occultista (caratterizzato con indubbia
efficacia da GL e Letteri), la sua singolare abitazione, e in special
modo il suo studio, degno delle celebri Wunderkammer (le
camere delle meraviglie diffuse in Europa dal XVI al XVII secolo) e
vero e proprio museo di Storia Naturale domestico. Senz'altro
interessante è anche la figura di Eusebio, sorta di versione
messicana dei sinistri maggiordomi che compaiono nei film horror: sia
in quelli seri - si pensi, ad esempio, al malvagio Klove
(Philip Latham) di Dracula principe delle tenebre (Terence
Fisher, 1966) - che in quelli parodistici, come il possente Lurch
interpretato da Ted Cassidy nella serie tv della Famiglia Addams
(1964-1966).
|
Una
Wunderkammer
o camera delle meraviglie in un'incisione del 1599
|
Nella prima vignetta in cui compare, Eusebio è
davvero inquietante: lo vediamo infatti impugnare, nella mano destra,
un coltello e, in quella sinistra, una grossa lucertola. Oltre ad
avere per l'appunto un aspetto lugubre (baffoni neri, vistose
occhiaie, giacca e pantaloni di colore scuro) e a non sorridere mai,
questo discendente degli Aztechi è un menagramo in piena
regola, un autentico profeta di sventure, sicuro com'è che TEX
e CARSON non torneranno vivi dalla Sierra del Hueso. La cosa
buffa è che Eusebio, a partire dalla sua seconda apparizione,
si convincerà che a portare sventura sono invece i Nostri, verso i
quali, come si può notare già in quest'avventura, nutre poca
simpatia, anche perché essi sono di razza bianca, la razza che
distrusse l'impero di Montezuma.
A proposito degli Aztechi,
bisogna dire che la bella quanto sfortunata Esmeralda è un
personaggio molto azzeccato. Come abbiamo scritto nella precedente
voce, le rovine in cui vivono MITLA e Guaimas sono ciò
che è rimasto del tempio della principessa azteca: infatti, la
caverna dove la suddetta strega coglie i fiori neri della notte
era in origine la sala del tesoro. Tesoro che è stato evidentemente
spazzato via dalla valanga d'acqua che ha travolto l'avido Romulio.
|
Lurch
(Ted Cassidy), il lugubre ma in fondo simpatico maggiordomo di casa
Addams
|
Massimo Capalbo
N.B. Trovate i link alle altre lettere e voci di The Dark Side of Tex sul Navigatore!
Nessun commento:
Posta un commento
I testi e i fumetti di nostra produzione apparsi su Dime Web possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare SEMPRE la fonte e gli autori!
Le immagini dei post sono inserite ai soli fini di documentazione, archivio, studio e identificazione e sono Copyright © degli aventi diritto.
Fino al 4 gennaio 2017 tutti i commenti, anche i più critici e anche quelli anonimi, venivano pubblicati AUTOMATICAMENTE: quelli non consoni venivano rimossi solo a posteriori. Speravamo e contavamo, infatti, nella civiltà dei cultori di fumetti, libri, cinema, cartooning, etc.
Poi è arrivato un tale che, facendosi scudo dell'anonimato, ha inviato svariati sfoghi pieni di gravi offese ai due redattori di Dime Web, alla loro integrità morale e alle loro madri...
Abbiamo dunque deciso di moderare in anticipo i vostri commenti e pertanto verranno cestinati:
1) quelli offensivi verso chiunque
2) quelli anonimi
Gli altri verranno pubblicati TUTTI.
Le critiche, anzi, sono ben accette e a ogni segnalazione di errori verrà dato il giusto risalto, procedendo a correzioni e rettifiche.
Grazie!
Saverio Ceri & Francesco Manetti