domenica 7 settembre 2014

FASCISMO, CARTOONING DISNEYANO E PUBBLICITA': BIANCANEVE E LA ELAH

di Francesco Manetti

NOTA: Tutto il materiale illustrativo pubblicato in questo post è di proprietà della WALT DISNEY PRODUCTIONS e degli altri aventi diritto ed è qui riprodotto ai soli fini di studio, documentazione e identificazione.
Alla fine del 2012, quando Dime Web muoveva i suoi primi passi in Rete, pubblicammo un intervento dedicato al rapporto tra Fascismo e fumetto - una sorta di recensione ampliata del libro Eccetto Topolino della NPE. Nello straordinario volume di Gadducci, Gori & Lama - indispensabile per ogni appassionato di storia editoriale del comic e fondamentale per capire come è nata la grande scuola del fumetto avventuroso italico - c'è un capitolo intitolato L'affaire Topolino. Riportiamo più sotto un significativo passaggio.

Biancaneve a fumetti in Italia. API, settembre 1938

I cortometraggi di Topolino e delle Sinfonie Allegre, dal 1935 girati interamente in technicolor, sono un autentico fenomeno di costume intergenerazionale che coinvolge trasversalmente tutto il mondo culturale e politico. Mondadori si incarica di organizzare i Pomeriggi Disney presso i cinematografi delle principali città e collabora a varie iniziative pubblicitarie di importanti ditte, in accordo con la Disney Italia: è il caso di una memorabile raccolta di figurine Elah del 1936-37. L'infatuazione collettiva culmina nel 1938 con la prima italiana del film Biancaneve e i sette nani, presentato a Venezia e del quale si occupano estesamente i periodici specializzati, e non solo. Il lungometraggio animato, il primo a essere riconosciuto come tale, ha un'esposizione mediatica mai registrata prima e una unanime fortuna critica. E' determinante anche il supporto dell'omonima serie a fumetti, autori Merrill de Maris, Hank Porter, Bob Grant, pubblicata su Topolino.


Gli otto Albi di Biancaneve e i sette nani del 1938 (API, fiabe illustrate).

Dopo le "inique sanzioni" del 1935 contro l'Italia i rapporti fra Washington e Roma erano andati via via deteriorandosi - e questo si rifletteva anche sulla pubblicazione dei fumetti e la distribuzione dei cartoni animati d'importazione, tanto che nell'estate del 1938 scomparverso dalle collane per ragazzi nostrane tutte le storie d'Oltreoceano. La produzione Disney fu un'eccezione (si dice per volontà dello stesso Mussolini su "pressione" dei suoi figli) e resistette bene nello Stivale fino al1a fondazione dell'Asse nel 1940, proseguendo poi con molte difficoltà fino allo stop totale del 1941 (entrata in guerra dell'Italia). Pinocchio, il secondo lungometraggio Disney, uscì nel febbraio del 1940, ma nel Belpaese pellicola e adattamento a strisce furono fruibili solo a partire dal 1946, inizialmente per questioni legate ai diritti d'autore (gli eredi di Collodi posero dei veti) e poi per i combattimenti. Biancaneve (la cui prima cinematografica è del dicembre 1938) non ebbe però problemi fino all'inizio del conflitto e circolò fino all'ultimo tutto il merchandising collegato, dunque anche le pubblicità delle caramelle Elah, la ditta dolciaria che aveva anche i diritti per le figurine. Precisiamo che la "raccolta" citata nel brano di Eccetto Topolino non è quella di Biancaneve, che si compone di 50 pezzi e che fu distribuita fra il 1939 e il 1940 (qua sotto ve ne presentiamo alcune).



















Il rapporto Elah/Disney continuò nei decenni successivi: ricordiamo le banconote della Bank of paperopoli degli anni '60/'70 allegate alle chewing-gum (quella con Paperone faceva vincere un'altra confezione di gomme). Infine, e siamo addirittura negli anni '80 e '90), la Elah scelse nuovamente il personaggio di Biancaneve dei Fratelli Grimm - stavolta in versione non disneyana - per la serie di audiocassette Il Cantastorie che potevano essere vinte acquistando i suoi prodotti alimentari.


Le figurine delle chewing-gum Elah (anni '60/'70)

Le audiocassette Elah degli anni '80/'90 (a dx Biancaneve)

Disney e non Disney... A tal proposito abbiamo scovato due annunci commerciali apparsi sul settimanale Tempo nell'aprile 1940 (questi sono collegati a un concorso radiofonico, ma ne esistono anche del 1939) e ve li riproduciamo subito sotto. Da notare come non venga menzionata in alcun modo la Walt Disney Productions (o le "Creazioni Walt E. Disney S.A.I.", come veniva indicato allora) ma si parli solo di "Ufficio Propaganda Elah". La pubblicità più grande (IV di copertina) è firmata Vegni. In questo periodo Tempo pubblicava numerosi servizi fotografici sulle vittoriose imprese militari dell'alleato germanico. Ma vi apparivano anche articoli di tono non ancora negativo dedicati agli USA, come, per esempio, una visita agli acquari e alle vasche per cetacei di Marineland in Florida, uno dei primi parchi tematici negli USA - antesignano di Disneyland! - inaugurato nel 1938 e ancora oggi in attività con recenti rilanci e ristrutturazioni dopo anni di declino.


Dal settimanale Tempo, anno IV, n. 47, 18 aprile 1940 - A. XVIII E.F. (quarta di copertina)


Particolare da Tempo, anno IV, n. 45, 4 aprile 1940 - A. XVIII E.F. (pag. 3)

Infine, qua sotto, altre similari pubblictà Elah/Biancaneve Disney apparse su Tempo nel 1939.




Francesco Manetti

N.B. trovate i link agli altri interventi extrabonelliani sulla pagina delle Cronologie & Index!

1 commento:

  1. Bellissime immagini! ^^ Federico Pedrocchi e Nino Pagot ricordiamo realizzarono pure quasi subito due avventure nostrane di Biancaneve e i sette nani! ^^

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