di Wilson Vieira
Benvenuti alla nuova puntata della Storia del West che Wilson Vieira - fumettista e storico della Frontiera - scrive per noi in Brasile! Stavolta Wilson ci racconta di una dei più celebri eventi dell'epopea western. Ricordiamo che le immagini non bonelliane sono state tutte scelte e posizionate nel testo dallo stesso Wilson! Buona lettura! (s.c. & f.m.)
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Collano Rodeo n.3 - agosto 1967 - illustrazione di Gino D'Antonio |
I monaci francescani spagnoli costruirono, nel 1724, Alamo, alla periferia di San Antonio de Bexar, che fungeva da missione fortificata chiamata "San Antonio de Valero".
Durante la guerra messicana di indipendenza (2
ottobre 1835 - 22 aprile 1836) Alamo era un posto importante e strategicamente
decisivo per il texano Sam Houston (1793-1863) comandante dell'esercito e
uomo politico, il cui compito era di fermare l'armata, organizzata molto bene dal
presidente messicano Antonio Lópes de Santa Anna (1794-1876), fino a quando i
gruppi di combattimento dei texani volontari non si fossero riuniti.
Quando il 24 gennaio 1836 Santa Anna con i suoi
migliori generali, molti cannoni e 6000 soldati accerchiò Alamo, il giovane
William Barett Travis (1809-1836), comandante texano della piccola
guarnigione capì di non avere nessuna chance con i suoi 182 uomini, fra questi
il leggendario Davy Crockett (1786-1836) e Jim Bowie (1796-1836), e un solo cannone.
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Anche il BVZM si è interessato di Jim Bowie in Martin Mystère 303 - Giugno 2009 - cover di Giancarlo Alessandrini |
"Sono pronto", scriveva Travis in
un'ultima lettera per tutti gli americani nel mondo, "a resistere il più a
lungo possibile e a morire come un vero soldato, che non dimentica mai il suo
dovere verso se stesso e verso il suo paese".
Santa Anna si limitò all'inizio a colpire la
missione con proiettili esplosivi e incendiari facendo poco danno.
I tiratori scelti texani, provocarono invece
ingenti danni ai loro nemici; così Santa
Anna il 6 marzo decideva un assalto.
Il segnale di tromba chiamato
"deguello" e il vessillo rosso scarlatto sulla cattedrale di San
Antonio de Bexar (questo segnale, che risale ai tempi della guerra Spagnola
contro i Mori, significava che non si potevano fare dei prigionieri) diedero all'armata messicana un'ebbrezza sanguinaria.
Per cinque lunghe ore, dalle 4 fino alle 9 del mattino, 6000 soldati lottarono contro i 182 difensori. Tra i messicani caddero 1544 soldati e 2367 furono, più o meno
gravemente, feriti; Davy Crockett fu l'ultimo difensore di Alamo in mezzo a 16 assalitori uccisi. Solo cinque donne, qualche bambino e due schiavi lasciarono vivi Alamo.
Davanti al campo di battaglia Santa Anna esasperato
diceva ai suoi generali: "Ancora una vittoria così e siamo
rovinati!".
Il 21 aprile 1836 Sam Houston (1793-1863)
preparava al dittatore Messicano la sua Waterloo presso San Jacinto.
Al grido di battaglia: "Pensate a Alamo!", 910 barbuti texani assalivano 1568 soldati
Messicani. Quando la battaglia era ormai finita, Santa Anna
era prigioniero di Houston e solo 938 Messicani si erano salvati.
Degli uomini che difendevano Alamo, 29
provenivano dal Tennessee, 17 dall'Inghilterra, 13 dalla Virginia, 11
dall'Irlanda, 9 dal Kentucky, 8 dalla Scozia, 8 dal Sud California, 7 dal
Missouri, 7 dalla Giorgia, 7 da New York, 6 dalla Baviera, 6 dalla
Pennsylvania, 5 dalla Prussia, 5 dal Maryland, 5 dalla Louisiana, 4 dal Nord
Carolina, 4 dall'Ohio, 4 dal Mississipi, 3 dall'Arkansas, 2 dal Galles, 2 dalla
Francia, 2 dall'Alabama, 2 dal New Jersey, 2 dal Massachusetts, 2 dal
Connecticut, 1 dalla Danimarca, 1 dal New Hampshire e 1 dal Maine.
Fin da subito dopo la battaglia eroica di Alamo, il nome della missione fortificata, venne usato
per i saloons nella città del bestiame: Abilene, Dodge City e Newton nel
Kansas.
Il nome Alamo, viene dalla parola spagnola che indicava tutte le spezie
che derivavano dagli alberi della famiglia del salice che erano diffusi nel
sud-ovest degli USA sotto il nome popolare di "Cottonwoods". La missione San Antonio de Valero era circondata
da questi alberi, molto caratteristici, che oltre a una piacevole ombra,
servivano ai viandanti, che si recavano alla missione, come indicazione.
Dopo la battaglia di Alamo venne fabbricato tra il 1836 e il 1839 da qualche armaiolo sconosciuto in
San Antonio, l'Alamo Rifle, a imitazione dei fucili Harpers Ferry e Kentucky rifles usati dai tennessiani, per i partecipanti alla annuale parata commemorativa la
"Dress Parade".
Dopo la tragica vicenda la Alamo Plaza, la grande piazza in San Antonio de
Bexar, venne utilizzata per anni per le trattative commerciali dei
bovini "Longhorns" prima della loro marcia verso il nord.
Gli alberghi vicini alla piazza: Central Hotel,
Menger Hotel e Scmitts Hotel, dal 1867 fino al 1878 servirono da sedi di borse
per il commercio del bestiame del Texas, dove venivano fissate le strade delle
mandrie, i prezzi e impegnate l'équipes.
Nello stesso tempo, la piazza era il centro di divertimenti della città; si potevano fare bagni caldi nel "Sulnon's Barbershop", giocare a biliardo nel "Crystal Palace" oppure nel "Jack Harri's Saloon", assistere nel pomeriggio alle corride oppure guadagnare o perdere una fortuna nel "Silver King" o "The Banner Gambling House"...
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Collana Rodeo 34 - marzo 1970 - illustrazione di Franco Bignotti |
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Collana Rodeo 35 - aprile 1970 - illustrazione di Franco Bignotti |
Wilson Vieira
N.B. Trovate i link alle altre puntate della Storia del West su Cronologie & Index!
Un solo appunto: le copertine dei due Davy Crockett mi sembrano di Franco Bignotti, non di Calegari.
RispondiEliminaLe cronologie che ho consultato (Tutto Bonelli, ma anche qualcosa online), attribuiscono le due cover a Calegari, ma effettivamente sia l'indiano in primo piano sulla prima cover che buona parte della seconda cover, sembrano anche a me di Bignotti.
EliminaSaverio Ceri