sabato 22 novembre 2014

THE DARK SIDE OF TEX! "M", I PARTE: "MAESTRO" E "MAH-SHAI"!

di Massimo Capalbo

Arrivati alla prima di ben quattro parti della lettera M di The Dark Side of Tex, siamo orgogliosi di comunicarvi il grande e meritato  successo di lettori che sta riscuotendo la nostra accuratissima enciclopedia dei mostri affrontati da Aquila della Notte - grazie anche alle continue segnalazioni sulla pagina Facebook willeriana! E ora... buona lettura, con le due, terribili voci - ricordandovi che le immagini sono tutte scelte dallo stesso Massimo, salvo le tre iniziali, trovate in Rete dalla redazione (segnalateci a tal proposito sviste e/o omissioni)! (s.c. & f.m.)


Lo studio del Morisco, disegnato da Capitanio e colorato da Deki.

LEGENDA 
  • I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi del protagonista della serie, TEX, e quelli dei suoi pards – KIT CARSONTIGER JACKKIT WILLER - che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Atlante di Tex). 
  • Con l’unica eccezione di TÉNÈBRES, RAPHAEL, i personaggi dalla doppia identità sono stati indicati con la loro identità fittizia piuttosto che con il nome vero (ad es.:TAGLIATORE DI TESTE invece che BARRERA, JUANSVENTRATORE invece che BARLOW, SALLY).
  • Alcuni personaggi sono stati indicati con il soprannome piuttosto che con il nome vero (ad es.: COLORADO BELLE invece che MORROW, ALICEEL MORISCO invece che JAMAL, AHMED). Riguardo al citato EL MORISCO, la voce a lui dedicata è stata inserita sotto l’iniziale del soprannome vero e proprio – quindi la M -, invece che sotto la E, cioè l’iniziale dell’articolo. 
Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostrotitolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 265-268 viene indicata con il titolo del n. 267, Tex contro Yama, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a L’ombra di Mefisto (n. 265), La strega (n. 266) e I Figli del Sole (n. 268).


L'omaggio a Magnus di Filippucci (2007)


Nota sui collegamenti ipertestuali

The Dark Side of Tex è un "lavoro in corso" che si svilupperà nei prossimi mesi, abbracciando numerosi post - uno per ogni lettera dell'alfabeto - fino ad arrivare alla conclusione. I collegamenti ipertestuali fra le varie voci non saranno dunque possibili tutti e subito... e vi spieghiamo subito perché! Collegheremo con link diretti ogni riferimento ad altre voci dell'opera partendo necessariamente dalle voci già apparse. Ci preme dunque ribadire e sottolineare che, non essendo possibile creare link a post futuri, ricostruiremo tutti i link a ritroso solo quando sarà possibile. I link saranno però sempre e soltanto fra URL diverse e non all'interno di uno stesso post. Vorrete perdonarci (e segnalarci!) eventuali errori e omissioni! I link - essendo come abbiamo detto sopra fra URL diverse - porteranno sempre e comunque all'inizio di un altro post e non esattamente alla voce di riferimento. Per facilitare fin dall'inizio l'uso dell'opera, abbiamo creato una pagina apposita di collegamenti alle varie voci, alla quale potete accedere dovunque siate, andando sotto al logo Dime Web: anche in questo caso il link vi porterà al post giusto, scorrendo il quale troverete in un attimo la voce cercata!



Aldo Capitanio: la cripta!



M (parte I)
MAESTRO
MAH-SHAI


MAESTRO

Al secolo Andrew Liddel, il Maestro è uno scienziato pazzo comparso finora in due storie: La minaccia invisibile (M. Boselli [sog.] - G. L. Bonelli [scen.] - G. Letteri [dis.], nn. 309-310) e Wild West Show (M. Boselli [sog.&scen.] – G. Letteri [dis.], nn. 435-437). Nella prima avventura, questo azzeccato villain è in possesso di una vera e propria arma di distruzione di massa, un siero in grado di uccidere in breve tempo chiunque ne venga in contatto, provocando la crescita abnorme ed accelerata delle ghiandole e dei muscoli, quelli facciali in particolare. Le prime vittime del Maestro sono i componenti dell’equipaggio della Shangai Lady, la goletta che porta il mad doctor e il suo fedele servitore, il malese Kalang, dalla Cina a San Francisco. Nella suddetta città, il Maestro, che può contare su un altro fidato complice: il malavitoso Volker, rivendica - attraverso un messaggio inviato a Tom Devlin, capo della polizia e grande amico dei pards – la strage della Shangai Lady e la morte di uno sconosciuto, il cui corpo, orrendamente deformato, è stato trovato in un vicolo da uno degli agenti di Devlin.


Tex n. 310, agosto 1986. Disegno di Galep

Un pescatore scopre il cadavere, orrendamente deformato, del capitano Davis - TEX 309, p. 49

 
Quest’ultimo riceve poi un altro messaggio, nel quale il folle scienziato annuncia che condannerà a morte, il giorno dopo ed entro le cinque del pomeriggio, quattro fra gli invitati al ricevimento del banchiere Symond. Devlin, in aiuto del quale sono giunti in città TEX e CARSON, fa sorvegliare dai suoi uomini la villa di Symond, ma non riesce lo stesso a impedire al Maestro di mettere in atto la sua minaccia. Attraverso le fogne, infatti, Kalang raggiunge l’abitazione del banchiere e contamina con il letale siero quattro coppe di champagne. A morire sono addirittura in cinque, tra cui il socio di Symond, Mike Johnson, e, come vittima imprevista, il giovane agente Flanagan, che ha bevuto dal bicchiere di Johnson. Il dottor White, medico del Central Hospital, fa vedere ai due pards (con i quali c’è anche il forzuto irlandese Pat Mac Ryan) l’impressionante corpo di una delle vittime e dice a TEX che i sintomi riscontrati in esse sono simili a quelli dell’acromegalia, che però causa deformazioni meno evidenti e assai meno rapide. Nel prosieguo della storia, i Nostri, indagando sul misterioso avvelenatore, fanno la conoscenza di un anziano cinese, Su-Ling, il quale dice loro che le orribili morti avvenute in città gli richiamano alla mente la maledizione di Nan-Tung, un misterioso morbo che si dice provenisse dalla Malesia e che causò diversi decessi in un villaggio presso Shangai. L’anziano cinese si fa accompagnare dai Nostri sulla Shangai Lady, che è arenata davanti all’isola di Brooks, dall’altra parte della baia. Nella cabina appartenuta a Richard Davis, il capitano della goletta, Su-Ling scopre un cassetto nascosto contenente dei fogli, la maggior parte dei quali sono una sorta di diario segreto del suddetto Davis.

Il malese Kalang accompagna Volker dal Maestro - TEX 310, p. 20

Per fermare Tex e Carson, Thomas libera i leopardi e l’orango del Maestro - TEX 310, p. 8


In esso, lo sfortunato capitano parla non solo della terribile quanto misteriosa malattia che ha colpito i suoi uomini ed egli stesso, ma insinua sospetti sui due passeggeri della nave: Andrew Liddel alias mister Falkner e il suo servitore malese (Kalang, appunto). Tra i restanti fogli, vi è il diploma di laurea di Liddel, dal quale risulta che costui è specializzato in malattie tropicali. Dopo aver consentito a Su-Ling di raccogliere, da una delle botti presenti nella stiva, un campione d’acqua (acqua che, secondo Davis, Kalang aveva avvelenato), per farlo analizzare dal dottor White, Devlin torna alla centrale di polizia assieme a Pat e ai due pards, e trova, piantato sulla sua scrivania con un kriss (il tipico coltello malese a lama ondulata), un altro messaggio del Maestro. Questi minaccia di condannare a morte tutti gli abitanti di San Francisco se non riceverà entro sette giorni un milione di dollari in oro. I quattro si recano immediatamente al laboratorio del Central Hospital, dove il dottor White e Su-Ling rivelano loro che il campione d’acqua prelevato sulla Shangai Lady contiene i bacilli di una malattia sconosciuta. Quei germi – dice White - sono più letali di qualsiasi arma che l’uomo abbia mai inventato! Se finissero, per esempio, nella rete idrica di San Francisco, potrebbero sterminare l’intera popolazione della città!. Avendo intuito che questo è proprio ciò che il Maestro ha in mente di fare, TEX si dirige, con CARSON e Devlin, al serbatoio di San Francisco, che è di proprietà della Spring Valley Company. Lì giunti, i tre si fanno consegnare, da un ingegnere chiamato Stone, il tracciato del condotto idrico e il piano dei servizi di sicurezza dell’acquedotto.


Il mad doctor finisce vittima della sua stessa arma - TEX 310, p. 109

Il volto del Maestro si è trasformato in una grottesca maschera - TEX 310, p. 111


Essi ignorano però che l’ingegnere altri non è che Andrew Liddel in persona, il quale ha ucciso il vero Stone e ne ha preso l’identità. Saputo da Volker (a sua volta avvertito da un informatore) che Su-Ling e il dottor White stanno cercando di indebolire e uccidere in acqua i letali bacilli, il Maestro ordina al suo complice di eliminare sia costoro che i pards. Pertanto, alcuni scagnozzi di Volker assaltano il Central Hospital e, prima di venire uccisi dai poliziotti, ammazzano il povero White (Su-Ling riesce per fortuna a salvarsi) e distruggono il suo laboratorio. Si risolve invece in un totale fallimento il tentativo, da parte degli altri sgherri di Volker, di uccidere TEX e CARSON, i quali vengono poi a sapere da Devlin che, vent’anni prima, Liddel era stato espulso dall’Università di Boston a causa dei suoi esperimenti criminali su esseri umani. A fornirgli le speciali cavie era proprio Volker, che, come i due pards hanno scoperto, usa riunirsi con la sua banda in una bettola del porto chiamata Big Rainbow, di proprietà di un certo Long Slimey. I Nostri si recano nel suddetto locale e convincono Slimey a condurli nell’abitazione di Volker, che proprio in quel momento sta lottando con Kalang: il Maestro, infatti, ha ordinato al suo servitore di uccidere il malavitoso per evitare che i pards lo trovino e lo costringano a parlare. Prima di essere ucciso da Slimey, il malese riesce a ferire Volker con il suo kriss, la cui lama è imbevuta del terribile siero. Sapendo di essere ormai condannato e intenzionato a vendicarsi di Liddel, Volker decide di aiutare i pards, e, prima di morire, guida i Nostri e Slimey a uno degli ingressi sotterranei della villa in cui abita il mad doctor.

Tex n. 436, febbraio 1997. Disegno di Villa

Il Maestro evade dal manicomio criminale di Atlanta - TEX 435, p. 80


L’arrivo dei tre non sfugge tuttavia al maggiordomo del Maestro, il fedele Thomas, il quale libera nel parco della villa le belve dello scienziato: una coppia di leopardi e un grosso orango. I felini vengono uccisi con relativa facilità da TEX e CARSON; l’orango, invece, si dimostra assai più resistente alle pallottole e, prima di crollare al suolo senza vita, riesce a strozzare il povero Slimey. L’irruzione nella villa si conclude con la morte di Thomas, che tenta invano di fermare i pards, e la fuga, attraverso un passaggio segreto, del Maestro. Deciso più che mai ad avvelenare la rete idrica di San Francisco, Liddel torna al serbatoio sotto la falsa identità dell’ingegner Stone. Alla centrale di polizia, intanto, Su-Ling dice a TEX che lui e lo sfortunato White avevano scoperto che i bacilli non sopravvivono a basse temperature. Il ranger pensa quindi di recarsi al serbatoio per chiedere a Stone se sia possibile raffreddare tutta l’acqua potabile della città. Giunto sul posto con CARSON e il cinese, TEX intuisce finalmente, dalle parole di due dipendenti della Spring Valley Company, che Stone e il Maestro sono la stessa persona. Scesi nella sala dei depuratori, i pards scoprono che questi sono stati manomessi da Liddel, il quale viene sorpreso mentre tenta di fuggire attraverso una condotta d’aria. Ha inizio uno scontro a fuoco tra i Nostri e il Maestro, che ha con sé una valigetta contenente le fiale del siero. Una delle pallottole dei pards fora una tubatura, da cui fuoriesce un getto di vapore che colpisce in faccia Liddel, facendogli cadere la valigetta. Tuttavia, ripresosi subito, lo scienziato la recupera e, infilatosi nella suddetta condotta, riesce in pochi minuti a raggiungere l’esterno.

Il folle scienziato e i suoi tre complici - TEX 436, p. 79

Tex n. 437, marzo 1997. Disegno di Villa


Intenzionato a uccidere i pards con il suo siero, Liddel apre la valigetta, facendo però una terribile scoperta: Fiamme d’inferno! I flaconi si sono spezzati e la soluzione ha intriso la borsa e i miei abiti! Ho la morte in corpo!. Lo scienziato prende subito la siringa con l’antidoto, ma questa, a causa della fretta e del dolore, gli cade di mano e si rompe. Quando TEX e CARSON lo raggiungono, Liddel, il cui corpo ormai è orribilmente deformato, continua a piantarsi nel braccio la siringa spezzata. Non posso dire di essere addolorato. – afferma TEX, osservando il suo volto mostruoso - In fondo è quello che destinava a ognuno di noi!. Il ranger pensa che il Maestro stia per morire, ma non sarà così. Pare che vivrà… - dice infatti Devlin al ranger nella sequenza conclusiva della storia – Ma ha perso del tutto la ragione, ammesso che prima l’avesse. Passerà il resto dei suoi giorni in una cella del manicomio criminale. CARSON non riesce a capire perché Liddel non sia morto come tutti gli altri, e Su-Ling glielo spiega: Nella siringa spezzata era rimasta una piccola parte di antidoto, che lui ha bevuto, ritardando così l’azione del morbo. Ho trovato altro antidoto in un astuccio preso la borsa del “Maestro”, e all’ospedale gliel’abbiamo iniettato, salvandogli la vita. Su-Ling dice poi che Liddel vivrà per espiare i suoi crimini, ma, nella storia Wild West Show, lo scienziato – che scopriamo essere stato rinchiuso nel manicomio criminale di Atlanta – decide di interrompere bruscamente questa espiazione. Riacquistata la lucida follia di sempre, il Maestro riesce infatti a evadere, e lo fa utilizzando esplosivi e razzi che lui stesso ha fabbricato segretamente nella cella-laboratorio che gli avevano assegnato, e dove, all’apparenza, egli costruiva solo giocattoli. Assieme a Liddel, evadono altri due pericolosi detenuti: il brevilineo Jacky Greer alias Squeezy, abile contorsionista e lanciatore di coltelli; Ben Thorson alias Ladykiller, un colossale nero che nutre un grande amore per gli uccellini, ma che, al tempo stesso, ha il vizio di uccidere le donne schiacciando loro la testa tra le sue enormi mani. A facilitare la spettacolare evasione è un insospettabile complice del Maestro, la giovane guardia carceraria Danny Lawrence, che in realtà si chiama Daniel Lund ed è il fratello di Thomas, il defunto maggiordomo di Liddel.


Il Maestro: da bombarolo a bomba umana - TEX 437, p. 92


Qualche tempo dopo, TEX e CARSON ricevono una lettera in cui William Cody alias Buffalo Bill, loro amico di vecchia data, chiede a Kit di raggiungerlo a New Orleans per rimpiazzare – nel suo famoso circo itinerante, il Wild West Show - il suo tiratore, che si è rotto un braccio. Giunti nella suddetta città, i Nostri scoprono che Cody non ha spedito loro alcuna lettera. A dirglielo - durante un pranzo in un ristorante a cui partecipa anche la giovane Annie Oakley, infallibile tiratrice del Wild West Show (nonché personaggio realmente esistito) - è lo stesso Buffalo Bill, che tuttavia si dichiara contento del loro arrivo. In realtà, l’autore della succitata lettera è proprio Liddel, il quale si è stabilito con i suoi tre complici nella Chinatown di New Orleans, dove ha assunto l’identità (grazie a un’apposita maschera) del maestro Li-Fang, proprietario di un tipico teatro di ombre cinesi. Il perfido scienziato - il cui covo si trova, per l’esattezza, nei sotterranei del suddetto teatro, nei pressi delle vecchie miniere di zolfo della città, dove si trovano gli elementi di base per i suoi esplosivi – vuole vendicarsi di TEX e gli invia subito un sinistro avvertimento. Proprio mentre sta pranzando con Buffalo Bill, il ranger riceve un pacco che contiene un pupazzo a molla e un messaggio anonimo. In quello stesso momento, nella vicina tabaccheria, un sigaro (che il Maestro ha imbottito di polvere da sparo) esplode, danneggiando il negozio e la vetrata del ristorante che ospita i Nostri. Il giorno dopo, durante la sfilata del Wild West Show, il Maestro fa esplodere un carro funebre - causando stavolta morti e feriti - e invia a TEX un altro messaggio, anch’esso anonimo. A questo secondo avvertimento (che comincia a far insospettire il ranger) ne segue, poche ore dopo, un terzo: l’affondamento di un battello, nei pressi del quale viene trovato l’ennesimo messaggio, che però, a differenza dei precedenti, è firmato.


Il Maestro e Daniel cadono nella trappola architettata da Tex - TEX 437, p. 109


Il Maestro sfida TEX apertamente e minaccia di distruggere la città se non riceverà un milione di dollari in oro. I pards vengono informati da Nat Mac Kennet, sceriffo di New Orleans e anch’egli loro vecchio amico, dei particolari dell’evasione di Liddel e dell’identità dei suoi complici. Dopo un altro attentato dinamitardo, che ha luogo nelle fogne e costa la vita a un poliziotto, il Maestro decide di colpire direttamente il Wild West Show, usando da un lato il fascino di Daniel (che si finge un ammiratore di Annie) e dall’altro l’abilità di Squeezy. Quest’ultimo, durante lo spettacolo inaugurale, precisamente durante il numero dell’assalto alla diligenza (a cui prendono parte, oltre agli indiani di Corvo Giallo, anche CARSON), spara di nascosto, con un fucile munito di silenziatore, ai partecipanti e ai numerosi spettatori, scatenando il panico. TEX interviene e costringe Squeezy ad abbandonare il suo nascondiglio. Mentre Mac Kennet fa circondare l’arena, CARSON scopre che sulla diligenza è stata messa una bomba a orologeria, un altro brutto scherzo di Squeezy. Per evitare una strage, TEX sale sulla diligenza e si allontana di corsa dall’arena. Raggiunto il Mississippi, il ranger balza su uno dei cavalli, liberandolo assieme agli altri e lasciando quindi che la carrozza finisca nel fiume, dove esplode senza provocare danni. TEX torna poi con CARSON (che gli è andato incontro) all’arena per occuparsi del diabolico contorsionista, il quale, dopo aver ucciso due poliziotti, si scontra con Corvo Giallo, che vuole impedirgli di fuggire. I due si feriscono a vicenda con i pugnali; ciononostante, Squeezy riprende la sua fuga e - sebbene venga di nuovo ferito, stavolta dai pards - riesce ad arrampicarsi su una delle pareti dell’arena. Una volta raggiunto il tendone, il contorsionista spara contro i Nostri, senza però riuscire a colpirli. TEX risponde al fuoco, e uno dei suoi proiettili centra i sostegni del tendone, facendo precipitare Squeezy, che muore sul colpo.


Copertina della prima edizione italiana di Dracula, pubblicata dalla milanese Sonzogno nel 1922


I due pards si rammaricano di non essere riusciti a prenderlo vivo, ma una scoperta ben più sgradita attende loro e Buffalo Bill: Annie è stata rapita da Daniel, che ha lasciato nel suo carrozzone un messaggio del Maestro, il quale minaccia di uccidere la ragazza se non gli verrà consegnato – entro la mezzanotte del giorno seguente – il milione di dollari. Riflettendo su quanto accaduto alcuni giorni prima nel quartiere cinese – l’uccisione di una donna di colore a opera di Ladykiller – e interrogando il fidanzato della donna, TEX intuisce che il Maestro e i suoi complici si nascondono appunto nel teatro di ombre. Dopo varie peripezie, i due pards irrompono nei sotterranei del teatro, giusto in tempo per salvare Annie (che nel frattempo era riuscita a liberarsi) da Ladykiller, il quale, nonostante venga colpito da diverse pallottole, non muore. Daniel riesce invece a fuggire, ma non prima di aver dato fuoco all’edificio e avervi chiuso dentro i Nostri. A salvare i pards e Annie – sollevando, grazie alla sua prodigiosa forza, la saracinesca del teatro - è proprio Ladykiller, il quale, al di là della follia omicida, non è fondamentalmente cattivo. Intanto, a poca distanza dal teatro in fiamme, il Maestro (che già da qualche giorno aveva lasciato il suddetto rifugio) carica sulla sua carrozza Daniel e lo porta nel suo secondo covo, una fattoria abbandonata non lontana da New Orleans. Qui lo scienziato espone al complice il suo terrificante piano: Sono andato a verificare le cariche che Ben mi ha aiutato a installare i vari punti della città… e ho azionato i meccanismi a tempo! Entro poche ore l’intera città di New Orleans si trasformerà in un inferno di fuoco!. Quella stessa notte, pochi minuti prima della scadenza del suo ultimatum (prevista per mezzanotte), il Maestro raggiunge con Daniel i sotterranei della Louisiana National Bank. Lo scienziato vuole impadronirsi dell’oro della banca, facendo saltare la parete che porta al caveau. Ora!... Precipita all’inferno, New Orleans!, esclama Liddel quando le lancette del suo orologio segnano la mezzanotte.


Il conte Orlock (Max Schreck) sbuca dalla stiva dell’Empusa nel capolavoro di Murnau Nosferatu il vampiro (1922)
 

Con sua grande delusione, però, non accade nulla. Qualcosa è andato storto! Ma che cosa?!..., si chiede lo scienziato. Tutto, “Maestro”!, risponde TEX, giunto sul posto assieme a CARSON, Mac Kennet e i suoi agenti, i quali circondano subito i due criminali. Il Maestro intuisce che a parlare è stato Ladykiller, e TEX gliene dà conferma: Il bravo Ben non si è fatto pregare… e ci ha raccontato in quali punti della città ti aveva aiutato a portare gli esplosivi!... Quest’oggi gli artificieri della polizia hanno disinnescato tutte le tue bome, “Maestro”!... …e un semplice ragionamento mi ha portato a pensare che, tra i vari indirizzi possibili, ti avrei trovato proprio qui!. TEX pensa ormai di avere in pugno il Maestro, ma questi ha un asso nella manica: due cinture di candelotti strette intorno al corpo e collegate a un detonatore. La dinamite che Liddel ha addosso è sufficiente, oltre che a fare a pezzi lui e tutti i presenti, a distruggere l’intero quartiere; pertanto, TEX e Mac Kennet sono costretti ad accettare le condizioni poste dal mad doctor: devono cioè consegnargli il milione di dollari in oro e lasciarlo andare via con Daniel e due ostaggi, CARSON e Annie. Dopo che l’oro è stato caricato sulla carrozza, il Maestro e il suo complice lasciano la città assieme ai suddetti ostaggi e prendono la pista che punta a nord. Giunta l’alba, però, sono costretti a fermarsi, perché il ponte che permette di attraversare un acquitrino è crollato. Il Maestro – che intende uccidere il ranger e la ragazza nel momento in cui non gli serviranno più – ordina a Daniel di guadare l’acquitrino, ma, fatti pochi metri, la carrozza s’impantana. Il Maestro, allora, libera gli ostaggi affinché aiutino Daniel a liberare la carrozza dal fango. I tre si mettono all’opera, senza però ottenere risultati; al che Daniel, su suggerimento di CARSON, chiede al Maestro di aiutarli.

Michael Clarke Duncan alias John Coffey nel film Il miglio verde (Frank Darabont, 1999), tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King (1996)


Lo scienziato scende dalla carrozza, ma proprio in quel momento Buck Taylor (il Re del Rodeo del Wild West Show) sbuca dall’acquitrino e lancia due pugnali in rapida successione: il primo trafigge l’avambraccio sinistro del Maestro, il secondo la mano destra. Il mad doctor si ritrova così inchiodato alla carrozza. Maledizione! Spara Daniel, spara! Spara su di me! Facciamola finita! Hanno tradito i patti!, ordina lo scienziato al suo complice. Non te lo consiglio, Daniel! - gli dice, puntandogli contro il winchester, TEX, sbucato anche lui dall’acqua – Il “Maestro” è un folle !.... Vuole morire!... Ma tu puoi vivere, ragazzo!... E se ti arrendi ora, ti prometto che farò di tutto per evitarti la forca! Parola di Tex Willer!. Dopo un attimo d’indecisione, Daniel fa fuoco contro il ranger, che schiava le sue pallottole e spara a sua volta, uccidendolo. TEX spiega poi al Maestro come ha fatto ad arrivare prima di lui all’acquitrino assieme a Buck. Alla fine della storia, Mac Kennet informa i due pards e Annie che Ladykiller si riprenderà dalle ferite e verrà ospitato in una clinica psichiatrica, mentre il Maestro sarà certamente condannato a morte. Così dice lo sceriffo, ma noi siamo pronti a scommettere che il diabolico Liddel sia riuscito a scamparla e stia preparando la sua vendetta contro l’odiato TEX.

La copertina del primo volume originale del romanzo a puntate The Green Mile di Stephen King

Curiosità: In una lunga intervista pubblicata qualche anno fa sul Tex Willer Forum, Mauro Boselli commenta così La minaccia invisibile: E’ stata la prima vera sceneggiatura. L’avevo iniziata con Giorgio Bonelli [il secondo figlio di GL, nda]. Lui aveva fatto qualche scena, poi aveva lasciato perdere ed avevo continuato io. Ne avevo fatto un 140 pagine. Ma poi la storia era stata accantonata dalla redazione. Bonelli, anni dopo, se l’è ripresa e l’ha finita lui. Poi in redazione me l’hanno ridata per l’editing. Alla fine, di quello che rimane, su circa 170 pagine, 130 sono mie e 40 di Gianluigi. Se l’avessi scritta io sarebbe stata una storia in tre albi, in cui avremmo avuto una vicenda molto più complicata, con Pat l’irlandese stesso che nel corso di un incontro di pugilato con la spugna intinta nel secchio veniva infettato da questi bacilli tremendi ad opera del Maestro, con una corsa di Tex contro il tempo per trovare l’antidoto per salvare l’amico. La storia sarebbe stata molto più complicata, ma con i tempi che correvano non potevo permettermi una cosa del genere. Bonelli stesso non era più tanto in forma, non aveva voglia di scrivere una storia simile e l’aveva chiusa rapidamente. Come ha confermato lo stesso Boselli nel sopracitato forum, la tragica vicenda della Shangai Lady (n. 309, pp. 100-102) è ispirata a quella del Demeter, la sventurata goletta russa con cui, nel Dracula di Bram Stoker (1897), il conte vampiro raggiunge l’Inghilterra.


Il Demeter, secondo l'artista Gordon Napier.


Ciò che il capitano Davis ha lasciato scritto nel suo diario segreto riecheggia quanto si legge nel giornale di bordo del Demeter, per non parlare del fatto che sia il corpo di Davis che quello del capitano dell’imbarcazione russa vengono ritrovati appoggiati (il secondo, precisamente, legato) al timone. Inoltre, tanto il Maestro quanto Dracula sterminano, per l’appunto, gli equipaggi delle rispettive navi, anche se con metodi diversi. Il mad doctor richiama pure il conte Orlock, il mostruoso non morto (interpretato da Max Schreck) del primo, celeberrimo adattamento cinematografico del romanzo stokeriano: Nosferatu il vampiro (Friedrick Wilhelm Murnau, 1922). Infatti, il terribile morbo con cui il Maestro uccide gli uomini della Shangai Lady e terrorizza l’intera San Francisco è una sorta di versione texiana, o meglio: boselliana, dell’epidemia di peste che Orlock scatena sulla nave Empusa e nella (fittizia) città tedesca di Wisborg. Restando in tema di (possibili) citazioni, non è escluso che, sempre attraverso la Shangai Lady, Boselli abbia voluto citare il romanzo di William Hope Hodgson I pirati fantasma (1909): anche in quest’opera, infatti, c’è una nave – la Mortzestus – che viene assalita da una minaccia invisibile. Non solo, ma la storia narrata da Hodgson ha inizio proprio a San Francisco. Per quanto riguarda invece l’altra storia con il Maestro, Wild West Show, è probabile che il personaggio di Ladykiller sia in parte ispirato a John Coffey, il colosso nero del romanzo di Stephen King Il miglio verde (1996).


MAH-SHAI

La strega pellerossa de Le Terre dell’Abisso (G. L. Bonelli [sog.&scen.] – A. Galleppini [dis.], nn. 47-48), una delle più belle storie del filone fantastico texiano. Mah-Shai compare, più precisamente, nella prima parte della suddetta avventura, che potremmo intitolare Il segno del serpente, essendo questo non solo il titolo della striscia iniziale, ma il temuto simbolo della strega.


Tex n. 47, settembre 1964. Disegno di Galep



All’inizio della storia, un vecchio Navajo chiamato Ko-Hocei, vedendo arrivare TEX, suo figlio KIT e TIGER, nasconde in tutta fretta, sotto la sabbia, il succitato simbolo. Il suo gesto, però, non sfugge ai Nostri, che gliene chiedono subito conto. L’impaurito Ko-Hocei si rifiuta di rispondere, limitandosi a dire che essi non possono toccare l’oggetto da lui nascosto, dato che si tratta di un terribile feticcio. E perché noi non dovremmo toccarlo, visto che tu stesso lo hai fatto impunemente?, gli domanda TEX, e l’indiano risponde: Io sono il padre di “Colui-che-non-deve-tornare”. E solo chi è dello stesso sangue di “Colui-che-non-deve-tornare” può toccare il segno di morte senza essere colpito dalla sventura. Ignorando l’oscuro avvertimento di Ko-Hocei, TEX smuove con il piede il mucchietto di sabbia ammassato dal vecchio e scopre il sinistro feticcio, costituito da un crotalo infilzato in una freccia nera. Che gli dei vi aiutino! I vostri occhi hanno visto il segno di Mah-Shai, esclama l’anziano Navajo. Ora devi parlare, Ko-Hocei., gli dice TEX, che per prima cosa vuole sapere chi è questo Mah-Shai (il ranger, al pari dei lettori, ancora non sa che Mah-Shai è una donna). Ko-Hocei risponde: Non lo so, Aquila della Notte. Per me, come per molti altri, Mah-Shai è solo un nome terribile: un nome che porta morte e sventura. Ma gli stregoni sanno chi è. Tre o quattro volte all’anno, essi attraversano il Deserto Dipinto per recarsi da Mah-Shai. Nessuno ha mai osato seguire gli stregoni, e niente si sa di dove vadano o cosa facciano… …ma quando essi ritornano, allora si celebra la Danza degli Spiriti, e gli stregoni compiono prodigi, parlano con i morti e dicono grandi profezie. […] Poi, quando il cielo comincia a farsi grigio, tutti devono correre verso le proprie capanne e restarvi sino al sorgere del sole. In quel tempo, lo stregone intona il canto della grande ricerca sulla pista della vita […]. Solo al sorgere del sole noi possiamo uscire per guardare davanti a quale capanna è caduto il segno di Mah-Shai. Colui che trova il segno deve mandare uno dei giovani figli fuori dal villaggio, in direzione del sole calante. Nessuno può seguirlo, ed egli deve camminare tenendo in pugno la freccia nera e recando con sé viveri per un lungo viaggio. Da quel momento, egli non tornerà mai più al suo villaggio, ma vivrà in eterno nel regno di Mah-Shai. In quanto al padre, egli, al sorgere del nuovo sole, potrà seguire le tracce del figlio sino a che troverà il segno di Mah-Shai… …e dopo averlo bruciato, potrà tornare al villaggio, dove da quel momento godrà del favore dello stregone e potrà sedere nel Consiglio degli Anziani.

Le inquietanti visioni che le erbe di Mah-Shai procurano a Omhopi - TEX 47, p. 67

Mah-Shai scopre che Shivatuan è morto - TEX 47, p. 79


Com’è ormai chiaro a TEX, Ko-Hocei ha ricevuto, due notti prima, il segno della strega e, come dice egli stesso al ranger, il suo cuore è pieno di tristezza per il figlio perduto. Deciso a scoprire cosa si nasconde dietro a tutto ciò, TEX e i suoi pards si congedano da Ko-Hocei e si dirigono al villaggio centrale dei Navajo. Lì giunto, TEX interroga subito lo stregone Omhopi, il quale gli rivela che Mah-Shai è appunto una donna (la grande strega del Colorado) e che egli l’ha incontrata diversi mesi prima, dopo che, al raduno segreto degli stregoni, lo sciamano dei Walapai, Scethapi, aveva nominato la strega e, per dimostrarne la potenza, aveva compiuto impressionanti prodigi. E cosa ti disse questa Mah-Shai?, domanda TEX a Omhopi, che risponde: Da principio, non una parola. Prese della polvere che aveva in un sacchetto appeso al collo e la miscelò con delle strane piccole foglie rosse che mise in una pipa… … quindi mi invitò con un gesto a fumare, cosa che feci. Per Manito! Non scorderò mai ciò che mi accadde in quella terribile notte, nemmeno se dovessi vivere sette volte la vita di un uomo. Dopo aver aspirato per due o tre volte il fumo di quella pipa, mi sembrò di cadere in un profondo abisso… …e nello stesso tempo vidi intorno a me decine di soli che roteavano in un cielo rosso. Accecato, chiusi gli occhi e, quando li riaprii, mi ritrovai in un territorio mai visto prima, pieno di rocce e crateri fumanti, e dove sorgevano fiori altissimi e di strane forme. Poi, dai crateri fumanti vidi sorgere i guerrieri morti che avevo conosciuto, gente amica e gente ostile, e tutti venivano verso di me. Per gli dei!... Lanciai un urlo e, subito dopo, per magia, tornai da dove ero partito. E davanti a me stava Mah-Shai che rideva di un riso terribile!. Pur liquidando l’esperienza vissuta da Omhopi come una visione provocata dalle erbe della strega, TEX capisce che quest’ultima è un avversario molto pericoloso: Quella Mah-Shai non è una delle solite streghe che si limitano a preparare filtri o a fare predizioni! Mah-Shai è una minaccia di morte per la gente Navajo… …e tocca quindi a me, capo dei Navajos, distruggerne il nefasto potere!.

Attraverso un rito magico, la strega scopre l’identità del suo nemico: Aquila della Notte - TEX 47, p. 81


Dopo aver ordinato a Omhopi di far parlare i tamburi sacri e il tamburo della morte, TEX lascia il villaggio centrale assieme ai suoi pards per raggiungere un altro villaggio Navajo, quello di Hotuan. Qui TEX impartisce, a suon di pugni, una durissima lezione all’arrogante stregone Shivatuan (uno dei fedelissimi di Mah-Shai), che viene poi scacciato dal suo accampamento. Pochi minuti dopo, Shivatuan viene avvicinato da Ko-Hocei, il quale lo ha seguito di nascosto dal villaggio. Ko-Hocei, che è armato di arco e frecce, vuole sapere dal malvagio stregone dove si trova suo figlio. Per tutta risposta, Shivatuan afferra rapidamente il suo pugnale e glielo lancia contro, colpendolo al petto. Prima di morire, Ko-Hocei trova però la forza di colpire a propria volta, con una freccia, lo stregone, uccidendolo. Il cadavere di Shivatuan viene poi trovato dai tre pards, e in quello stesso momento, in una caverna del Grand Canyon, Mah-Shai scopre che lo stregone è morto: infatti, tra i feticci da lei posti su una specie di altare, quello rappresentante Shivatuan è caduto. Lasciata la caverna, Mah-Shai entra – accompagnata dai suoi giaguari - in una capanna ornata di teschi, dove, oltre a vedere (attraverso un rito magico) chi ha ucciso Shivatuan, scopre che TEX intende porre fine al suo potere. La profezia del grande Kah-Ho-Shai sta per avverarsi. – dice, in preda alla rabbia, la strega – “Mah-Shai avrà lunga vita e sarà potente sino a che dinanzi a lei si leverà l’ombra di un valoroso capo bianco”! Woah! Sia dannata la profezia di Ka-Ho-Shai!. Intanto, i tre pards si addentrano nel Grand Canyon alla ricerca del covo di Mah-Shai, la quale tenta di fermarli inviandogli contro una delle sue belve e Ho-Tapi, un guerriero Walapai. Entrambi vengono uccisi dai Nostri, i quali, successivamente, feriscono e catturano un altro importante alleato di Mah-Shai, il già menzionato Scethapi. Costretto da TEX, lo stregone rivela a lui e agli altri pards che Mah-Shai prende il suo grande potere da un fiore della magia che cresce nelle Terre dell’Abisso, le terre da cui nessuno ritorna.

Scethapi racconta a Tex in che modo Mah-Shai si procura i fiori della magia - TEX 47, p. 100

Ma-Shai invia i suoi fedeli giaguari contro i pards - TEX 47, p. 103


Mah-Shai è la sola che può tornare da quelle terre?, gli domanda il ranger, e Scethapi risponde: No! Nemmeno lei potrebbe se vi andasse! Ed è per questo che manda i giovani araccogliere i fiori della magia. Scethapi ha voluto un tempo tentare dis coprire dove Mah-Shai prendesse i fiori magici e l’ha seguita nascostamente. Ed è così che Scethapi l’ha vista calare il ragazzo che aveva con sé in un crepaccio… …e, dopo un certo tempo, Mah-Shai ha tirato a sé il paniere ricolmo di fiori della magia. […] Poi Mah-Shai ha nascosto la lunga corda nella cavità di una roccia e si è allontanata… …e solo dopo parecchio tempo Scethapi ha osato uscire dal suo nascondiglio e andare al crepaccio… . TEX gli chiede se anche lui vi si fosse calato, e lo stregone risponde: No! Fui tentato per qualche istante di farlo, ma a un tratto udii sorgere dal crepaccio urla terrificanti… …e non ebbi il coraggio di restare oltre in quei luoghi ove certamente vivono molti e potenti spiriti malvagi. Fuggii più veloce di un cervo… …e da allora rinunciai per sempre al tentativo di carpire il segreto di Mah-Shai. Scethapi rivela poi a TEX che il suddetto crepaccio si trova nella Valle delle Grandi Ossa, mentre il covo della strega è sulla Mesa del Drago. Dopo aver promesso allo stregone Walapai che non farà parola del loro incontro, TEX si rimette in viaggio con i suoi pards verso l’altopiano su cui vive Mah-Shai, dove giungono poco prima del tramonto. Il loro arrivo non sfugge alla strega, la quale, dalla cima della mesa, lancia un grido di sfida ai Nostri, che iniziano la salita. Mah-Shai manda sulla loro strada i suoi giaguari Yaki e Tanga, quindi afferra un arco e una faretra che contiene frecce avvelenate e si rifugia nella vicina caverna. Le feroci belve assalgono i pards, ma vengono prontamente innaffiate di piombo (per usare una tipica espressione texiana).

L’avvenente aspetto della strega lascia basiti TEX e i suoi pards - TEX 47, p. 109


Alcuni minuti dopo, i tre raggiungono la capanna di Mah-Shai e, ignorando che la strega si sia nascosta nella caverna, le danno un ultimatum, scaduto il quale, aprono il fuoco. I proiettili colpiscono il braciere di Mah-Shai, facendolo cadere e dando origine a un piccolo incendio. Vedendo bruciare la sua capanna, la strega sbuca dalla caverna e scaglia una freccia contro i Nostri, freccia che si infrange su una roccia, a pochi centimetri dal volto di TIGER. Il Navajo avverte KIT e TEX, il quale, mentre il fumo dell’incendio oscura l’ingresso della caverna, grida alla strega: Vieni fuori, Mah-Shai. E se rinuncerai alla tua stolta magia, Aquila della Notte non alzerà la mano su di te!. Trascorso qualche istante, il fumo si dirada e i Nostri possono finalmente vedere la loro avversaria, che si rivela essere una giovane e bellissima squaw. Ecco Mah-Shai, cani Navajos! – dice la strega agli sbalorditi pards - Ecco la grande e potente strega del Colorado, di cui avete usato calpestare la sacra terra! Ebbene, cani, vi si è forse seccata la lingua nelle vostre sacrileghe bocche? O forse le vostre mani apportatrici di morte, non osano più levarsi contro la grande Mah-Shai? Non rispondete?... Woah! Che parlino allora le nere frecce della morte!. Detto ciò, la strega scaglia una seconda freccia – che viene schivata dai tre - e si rintana nella caverna. Che io sia dannato se mi aspettavo di aver a che fare con un tipo simile., dice TEX, e TIGER aggiunge: Woah! Bella e pericolosa come una tigre. Il ranger, che intende prendere viva Mah-Shai, raggiunge la caverna con i suoi pards e vi entra per primo, riparandosi dietro una roccia. Chiama quindi gli altri due e, per coprirli, spara in direzione della colonna dietro alla quale si nasconde la strega, che ha scagliato invano altre frecce. Mah-Shai si rifugia di corsa in un’altra grotta, non prima però che uno dei proiettili di TEX colpisca il suo arco, rendendolo inutilizzabile. Penetrati nella suddetta grotta, i Nostri notano subito il sinistro altare su cui si trovano i feticci, due dei quali vengono fatti a pezzi da TEX a colpi di pistola. 

Un provvidenziale serpente salva i pards e condanna a morte Mah-Shai - TEX 47, p. 114

Subito dopo la morte (e dopo aver in parte pronunciato la sua nefasta profezia), Mah-Shai subisce una sconvolgente trasformazione - TEX 47, p. 116


In quello stesso momento, Mah-Shai – che si trova alle spalle dei tre, su un cornicione – solleva una grossa pietra: Woah!... Se Mah-Shai deve morire, trascinerà con sé almeno uno di quei cani. Sotto il masso, però, sbuca un serpente, che morde la strega, la quale, dopo aver lanciato un grido (che fa girare i tre pards), precipita dal cornicione, con il rettile ancora attaccato al polpaccio. Il serpente viene subito ucciso da TEX, il quale poi si avvicina con gli altri alla strega, che muore poco dopo, mentre tenta di fare una terribile profezia. A questo punto, Mah-Shai subisce un’inaspettata trasformazione: in pochi attimi, da giovane e bella che era, essa diventa una vecchia scheletrica. L’impressionante fenomeno turba particolarmente TIGER, mentre TEX, riflettendovi sopra, non tarda a intuire la verità, ossia che Mah-Shai riusciva a conservare la sua giovinezza proprio grazie ai fiori della magia, quei fiori che i giovani indiani raccoglievano per lei calandosi nel crepaccio descritto da Scethapi e dove venivano poi abbandonati. Per scoprire se qualcuno dei suddetti ragazzi sia ancora vivo, i Nostri riprendono il cammino e, giunti nella Valle delle Grandi Ossa, si calano uno dopo l’altro, a partire da KIT, nel misterioso crepaccio, dove li attende un mondo popolato da creature tanto bizzarre quanto pericolose (vedi TERRE DELL’ABISSO, MAKANDRA e PROTOSAURO).

Henry Rider Haggard, uno degli scrittori preferiti del papà di Tex

Tornando a Mah-Shai, bisogna subito dire che essa s’imprime nella memoria non tanto per i suoi pur notevoli poteri magici (che vanno dalla chiaroveggenza alla capacità di comunicare con gli spiriti dei morti), ma per l’aspetto fisico, autentica fonte di misteri e sconvolgenti segreti. Per buona parte della storia, le fattezze di Mah-Shai non ci vengono mai mostrate integralmente: in questo modo, GL e Galep riescono a costruire attorno al personaggio un’intrigante atmosfera di suspense, che raggiunge il culmine nelle pagine dove i tre pards arrivano al covo della strega. La scena in cui quest’ultima si mostra finalmente ai Nostri è davvero indimenticabile: Mah-Shai è così bella da incantare, oltre ai pards, anche il lettore. Parimenti memorabile la sequenza della sua trasformazione, anche se - come scrive giustamente Luca Raffaelli nel ventiquattresimo volume di Tex Collezione Storica a Colori (Il popolo dell’abisso) - mentre la didascalia di Bonelli parla di un’”orribile vecchia”, lui [Galep, nda] disegna una donna molto anziana in cui si scorge sul volto un’antica bellezza. Insomma, se Galep avesse trasformato Mah-Shai in una megera tipo LOUISE, questa sì una vecchia orribile, la sequenza sarebbe stata ancora più efficace. Ad ogni modo, la trasformazione della strega del Colorado (la prima strega malvagia affrontata da TEX) rimane un magistrale colpo di scena ed è sicuramente ispirata all’analoga trasformazione della regina Ayesha, la donna eterna dell’omonimo romanzo – noto anche come Lei e pubblicato nel 1887 - di Henry Rider Haggard. Costui, come già sappiamo, era uno degli scrittori preferiti di GL. 

Copertina di una vecchia edizione americana di La donna eterna, romanzo pubblicato originariamente nel 1887

 
Curiosità: Nella saga texiana, streghe e serpenti non vanno per niente d’accordo: oltre a Mah-Shai, infatti, cadono vittima di questi rettili anche MITLA e la già citata LOUISE. Tuttavia, la morte di Mah-Shai risulta ancora più beffarda di quella delle suddette, dato che la strega del Colorado ha per simbolo proprio un serpente. Non solo, ma il morso del rettile pone fine a un’esistenza che durava chissà da quando e che, grazie ai fiori della magia, era virtualmente illimitata. Una doppia beffa, quindi, sebbene fosse tutto già scritto, come dimostra la profezia di Kah-Ho-Shai. Sempre riguardo al serpente, vale la pena di riportare il divertente scambio di battute tra TEX e TIGER dopo l’uccisione del rettile a opera del primo. Non si può dire che tu sia un tipo riconoscente. E’ indubbiamente quel serpente che ha impedito a Mah-Shai di fracassare la testa a qualcuno di noi, dice il Navajo al ranger, che risponde: E con questo? Dovevamo forse fargli un monumento?

L’impressionante trasformazione di Ursula Andress alias Ayesha nel film La dea della città perduta (Robert Day, 1965)



Massimo Capalbo




N.B. Trovate i link alle altre lettere e voci di The Dark Side of Tex sul Navigatore!

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