E dopo Lupo Alberto tocca... a Diabolik, nei panni di Andrea Pasini, sceneggiatore e redattore di uno dei più celebri fumetti neri italiani! (s.c. & f.m.)
Un diaboliko Andrea Pasini |
DIME WEB - Diabolik
vive le sue avventure sin dal 1962. Come spiega tutto ciò? Qual è
il suo segreto?
ANDREA PASINI - Una
risposta sola a questa domanda penso proprio che non ci sia. Di
sicuro la straordinaria popolarità iniziale del personaggio ha
costruito solide fondamenta per il successo editoriale che dura anche
oggi. In
secondo luogo credo che Diabolik debba la sua longevità alla forza
del suo protagonista: le sorelle Giussani hanno creato una vera e
propria icona, la cui forza visiva e
narrativa è arrivata fino a noi pressoché intatta, e pure i suoi
comprimari (Eva, Ginko e la Jaguar, per noi un personaggio a tutti
gli effetti) non sono da meno. Inoltre
penso che Diabolik sia riuscito a non perdere del tutto la sintonia
coi tempi, non restando bloccato agli anni ’60 ma dosando, in modo
molto oculato, innovazione e nostalgia, cambiamento e rispetto della
tradizione. Questo percorso è iniziato molto presto, sin da quando
“le Sorelle” hanno un po’ aggiustato il tiro rispetto a certi
lati troppo sanguinari del “maledetto criminale” ed è poi
continuato sino a oggi attraverso la gestione della sola Luciana
Giussani, di Patricia Martinelli e, ormai da una quindicina d’anni,
di Mario Gomboli.
Le sorelle Giussani e le loro creature viste da Facciolo |
DW - Infatti,
Diabolik è cambiato rispetto alle origini, ma è rimasto fedele a se
stesso. C’è stata un’evoluzione, ma realizzata con amore verso
il personaggio. Cosa ne pensa?
AP - Essendo
che questa evoluzione è stata prima diretta e poi sovraintesa dalle
“mamme” del personaggio, non poteva che essere fatta che con
grande amore. Quando
Luciana lasciò la casa editrice in mano a Mario Gomboli una delle
sue raccomandazioni fu che Mario avrebbe dovuto fare tutto il
possibile per far sopravvivere Diabolik. Tutto il possibile, ma non a
ogni costo: ciò andava fatto senza snaturare l’essenza del
personaggio. In caso contrario, allora, meglio chiudere. È
ancora questo lo spirito che anima la nostra redazione, una continua
ricerca di equilibrio tra evoluzione, adattamento ai tempi che
cambiano e rispetto della storia ultra cinquantennale che il Re del
Terrore ha alle sue spalle.
DW - Diabolik
nel mondo! In quali paesi stranieri è presente il personaggio?
AP - Dagli
esordi le edizioni estere di Diabolik sono state innumerevoli
(Olanda, Messico, Grecia, Argentina, Turchia, Romania, Brasile,
Croazia… e ne dimentico sicuramente un po’). Attualmente stanno
uscendo volumi “diabolici” in Francia, in Spagna e in India (in
lingua Tamil), ed è in uscita il primo numero di una serie
finlandese. Da
anni, però, subiamo l’handicap di avere la massima parte della
nostra produzione (passata e attuale) in un formato di difficile
collocazione commerciale, soprattutto all’estero. Il formato pocket nelle nostre edicole è nato con Diabolik e si è presto
affermato fuori e dentro al nostro Paese. Ma passata la stagione dei neri, ossia quella dei tanti epigoni di Diabolik (e
parallelamente quella dei pocket erotici) anche qui in Italia siamo
rimasti solo noi a presidiare, con quel formato, in maniera
consistente, le edicole. Oggi gli edicolanti devono inventarsi il
modo di esporci accanto ai “bonellidi”, il cui formato è ormai
uno standard di fatto per il nostro fumetto popolare. All’estero la
vita per un albo delle nostre dimensioni è ancor più difficile ed è
anche per questo che la casa editrice ha sviluppato e sta lavorando
sul progetto “DK”.
DW - Quali
sono i principali ingredienti per realizzare una buona storia del Re
del terrore?
AP - Il
primo ingrediente da cui partire è un’idea narrativa forte e
originale che regga la trama dell’albo in questione. Il che non è
facilissimo, perché da un lato i binari della serie sono abbastanza
rigidi (Diabolik ed Eva sono due ladri che si muovono in un mondo
sostanzialmente realistico: lì sono e quello fanno, non si scappa…)
e, d’altro canto, esiste un pregresso di oltre 800 storie già
scritte e la nostra aspirazione sarebbe quella di non ripeterci. Come
se questi paletti non bastassero, bisogna anche tenere conto che la
produzione annuale di Diabolik deve essere la più varia possibile
(sempre restando dentro i binari di cui sopra) e questo non solo per
l’ovvia ragione che un lettore si stuferebbe a leggere storie
troppo simili tra loro, ma anche perché più che un “lettore tipo”
Diabolik ha diversi tipi di lettori… ha un arcipelago di
appassionati suddivisi in isole più o meno grandi. C’è
il gruppo di quelli affezionati al Diabolik della prima ora, molto
più sanguinario e cattivo di quanto non sia (in media) quello dei
giorni nostri, c’è un gruppo dei lettori arrivati più
recentemente che apprezza maggiormente le storie dalla trama
intricata in cui Diabolik è più genio del crimine che re del
terrore, viceversa c’è chi apprezza storie più dirette e lineari.
Scrivendo, dobbiamo tenere conto di tutte queste anime del nostro
pubblico e fare in modo che, nell’arco dell’anno, escano storie
che – di volta in volta – presentino gli ingredienti per
accontentare gli uni e gli altri (e anche altri ancora come, per
esempio, chi ama una certa componente romantica, da sempre presente
nelle storie di Diabolik).
DW - Cosa
bolle in pentola? Può darci qualche anticipazione?
AP - Ormai
da tempo c’è molta attesa per la serie live action dedicata
a Diabolik che sarà prodotta da Sky. Non credo che la vedremo in
onda entro il 2015 (ma chissà…), però, in ogni caso, nel corso del
prossimo anno dovrebbe iniziare la produzione vera e propria, quindi
notizie e anticipazioni a riguardo – finora arrivate col contagocce
– dovrebbero tenere banco nel corso di tutto l’anno. Prima
dell’uscita dei telefilm credo proprio che avremo corpose novità
sul fronte “DK”, il nuovo personaggio – ispirato a
Diabolik (ma che non è Diabolik) – voluto e realizzato da Mario
Gomboli (con la fattiva complicità di Tito Faraci e Giuseppe
Palumbo) che ha fatto il suo debutto all’interno del nostro
speciale primaverile del 2013 con risultati molto incoraggianti. Al
momento, lo stesso team di autori sta lavorando all’espansione di
quel primo arco narrativo che quindi (in forma accresciuta, con in
più un capitolo iniziale e quattro conclusivi) potrebbe vedere una
nuova pubblicazione, questa volta serializzata in formato comic book. Infine,
una novità molto più imminente: nel numero di gennaio della serie
regolare, dopo oltre due anni di assenza, tornerà alle matite il
nostro storico disegnatore Sergio Zaniboni, in una storia a suo modo
speciale perché il personaggio coprotagonista dell’albo è una
scrittrice di gialli, Angela Miller, che avrà le fattezze di Angela
Giussani. Insomma,
a modo nostro, cominciamo il 2015 con una festa di famiglia!
a cura di Franco Lana
N.B. trovate i link alle altre interviste di DW sulla pagina Interviste & News!
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