sabato 5 luglio 2014

L'ATLANTE MISTER NO SPECIAL EDITIONI! "ANANGA 2014" E "BUSH NEGROES"!

di Massimo Capalbo

L'Atlante di Mister No che Dime Web sta pubblicando dal giugno 2013 - con grandissimo successo di pubblico e di critica - è doppiamente un "lavoro in corso"... Non solo Max Capalbo porta avanti lettera dopo lettera la sua gigantesca opera, ma con pazienza certosina rivede e corregge continuamente le voci, tanto che i post sono sempre aggiornati rispetto alle "edizioni originali". Di questo solitamente non diamo comunicazione, perché si tratta di piccoli - seppur importanti - aggiustamenti. Ma stavolta le integrazioni sono pesanti, e abbiamo deciso di dare loro dignità di post. Cos'è successo? Sul Dylan Dog Color Fest n. 12 è tornato, dopo molto tempo, il nostro Jerry Drake in una storia inedita bonelliana, con protagonista lo spirito Ananga; inoltre Max ha aggiunto un'intero lemma alla lettera B, ovvero Bush Negroes! Ovviamente, per rispettare l'integrità del dizionario lo abbiamo anche corretto alle rispettive voci, sicché quanto sotto lo potete anche leggere perfettamente integrato nel testo delle lettere A e B. (s.c. & f.m.)


Mister No e Dylan Dog minacciati da Ananga – Dylan Dog Color Fest n. 12, p. 3



ANANGA 2014

Nel 2014, Ananga ha incrociato nuovamente la strada di MISTER NO e dell’Indagatore dell’Incubo, in una breve storia (32 pagine) pubblicata sul dodicesimo Dylan Dog Color Fest e intitolata Le radici del male. L’avventura, scritta da Michele Masiero e disegnata proprio da Fabio Civitelli (con i colori di Luca Bertelé), rappresenta il primo team-up tra il pilota di MANAUS e Dylan Dog, e ha la particolarità di svolgersi nel presente di entrambi i personaggi, sebbene tra le rispettive epoche intercorra mezzo secolo. Questa la trama: per sconfiggere definitivamente lo Spirito del Male, ritornato a seminare morte nelle strade di Londra, Dylan Dog prende parte a una seduta spiritica presieduta dalla sua anziana amica, nonché potente medium, Madame Trelkovski. Durante la seduta, la mente di Dylan si trasferisce nella MANAUS degli anni Cinquanta, dove tutto ha avuto inizio. Qui Dylan – che ha la sensazione di trovarsi fisicamente in AMAZZONIA - conosce MISTER NO e lo ingaggia come guida, facendosi accompagnare in un punto della giungla compreso tra il RIO NEGRO e il Rio Branco. I due raggiungono la radura dove sorge l’inquietante statua di Ananga, accanto alla quale compare una donna giaguaro (identica al mostro in cui, nella storia dylandoghiana, si trasformava la trapezista Juma) che aggredisce Dylan.


Dylan Dog Color Fest n. 12, aprile 2014. Disegno di Pichelli & Leoni


Mister No salva Dylan, uccidendo la donna giaguaro – Dylan Dog Color Fest n. 12, p. 28


Per salvare l’amico, MISTER NO spara contro la creatura, colpendola in testa e facendo fuoriuscire dalla sua bocca una nuvola di fumo – forse un ectoplasma - che mette in contatto la mente di Dylan con lo spirito di uno stregone indio, colui che per primo ha evocato lo spirito del giaguaro. All’epoca – racconta l’indio all’Indagatore dell’Incubo - ero un giovane guerriero ambizioso, volevo conoscere i segreti della natura, valicare il confine tra il bene e il male. Evocai lo spirito del giaguaro per carpire i suoi poteri… …per diventare tutt’uno con la natura. Per diventare immortale! Il male entrò in me…io ero Ananga! E Ananga pretendeva un continuo tributo di sangue e di morte: sterminai il mio intero villaggio. Quando lui mi chiamava a sé, ammazzavo tutti coloro che incrociavano il mio cammino. Nei momenti di lucidità capivo cosa avevo fatto e la cosa mi era insopportabile! Dovevo eliminare me stesso perché la maledizione avesse fine. Povero stupido illuso: il male non si può uccidere. Gli basta aspettare qualcun altro in cui incarnarsi, perché l’uomo per sua stessa natura, porta il male dentro di sé. Ecco, ora sai. E se è arrivato il momento che il destino di Ananga si compia… …ebbene sia!. Detto ciò, l’indio si trasforma in Ananga e compare nel mezzo della seduta spiritica di Madame Trelkovski. Costei, Dylan e gli altri due partecipanti distruggono lo spirito malvagio con le loro energie psichiche.


Ananga viene finalmente distrutto – Dylan Dog Color Fest n. 12, p. 32


Com’è evidente sia nella scena dove fa la sua apparizione la chiromante Isaura, sia nel finale, in cui vediamo gli occhi dello Spirito del Male stagliarsi minacciosi nel cielo di MANAUS, l’incontro tra MISTER NO e Dylan si svolge prima delle vicende narrate in Ananga!. La storia di Masiero costituisce quindi una sorta di prequel del capolavoro misternoiano di Sclavi.

BUSH NEGROES
Etnia del Suriname e della Guyana Francese formata dai discendenti degli schiavi neri che, a partire dal XVII secolo, per sfuggire ai colonizzatori europei, si rifugiarono nella giungla, dove ripresero a vivere alla stessa maniera dei loro antenati africani. Noti anche come Maroon, i Bush Negroes (letteralmente: Negri della boscaglia) compaiono ne L’uomo della Guyana (G. Nolitta [sog.&scen.] – R. Diso [dis.], nn. 6-7), suscitando notevole stupore in MISTER NO, che all’inizio – vedendo i loro volti e il loro villaggio: un vero e proprio pezzo d’AFRICA in piena AMAZZONIA - pensa addirittura di essere vittima di un’allucinazione.


Mister No n. 6, novembre 1975. Disegno di Ferri


Mister No non crede ai suoi occhi: un villaggio africano in piena Amazzonia – MNO 6, p. 97

Il pilota alle prese con i Bush Negroes – MNO 7, p. 9



Il pilota teme inoltre che i Bush Negroes siano cannibali, ma la sua compagna Anouk REMY lo tranquillizza, dicendogli che si tratta di gente mansueta e inoffensiva. Tuttavia, smentendo le parole della bella francesina, gli indigeni si mostrano subito ostili, costringendo alla fuga MISTER NO e Anouk. Il comportamento dei Bush Negroes, che la ragazza non riesce a spiegarsi, è motivato dal fatto che, il giorno prima, i tre criminali marsigliesi inseguiti dai Nostri, oltre ad aver rapito il padre di Anouk: l’ex galeotto Julien Remy, hanno rubato agli indigeni una canoa e hanno fatto prigionieri due di essi, tra cui il capotribù. Alla fine dell’episodio, i Bush Negroes liberano i loro compagni, massacrando - con lance e frecce – i suddetti marsigliesi, i quali, poco prima, avevano catturato anche MISTER NO, il cui tentativo di liberare Remy padre e i due indigeni era fallito.


Mister No n. 7, dicembre 1975. Disegno di Ferri.

I Bush Negroes attaccano i criminali marsigliesi – MNO 7, p. 48


Prima di lasciare andare il pilota e l’anziano Remy, il capo dei Bush Negroes chiede loro se hanno intenzione di riferire alle autorità di Saint-Laurent-du-Maroni (la città guyanese dove vivono l’ex galeotto e sua figlia) quanto è successo nella foresta. MISTER NO gli dice di non preoccuparsi: Se questa faccenda venisse fuori, ci tireremmo addosso chissà quante e quali grane. […] Noi ce ne torneremo a Saint-Laurent con l’aria di chi ha semplicemente fatto una gita sul fiume… …e ci auguriamo che le erbe della giungla coprano al più presto, e per sempre, le ossa di questi tre tagliagole. Le parole del pilota convincono il capotribù: E’ quello che volevo sentirti dire. Andate pure, dunque: mi fido della vostra parola!


Il capo dei Bush Negroes si fida di Mister No e lo lascia andare via con Julien Remy – MNO 7, p. 57

Una famiglia di Bush Negroes del Suriname in una foto del 1915



Massimo Capalbo


N.B. Potete leggere la versione integrale delle lettere A e B (e di tutte le altre lettere!) dell'Atlante di Mister No navigando fra i link della Bussola! 

P.S. Questo è il 100° post del 2014 su Dime Web!

1 commento:

  1. "Ananga". Bel esordio di Sclavi con un racconto d' atmosfera che benché sia intrisa del suo stile è piuttosto classico rispetto già alla successiva "Il fantasma dell' opera".

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